lunedì 10 gennaio 2022

"PIOVE, GOVERNO LADRO!"

di Giovanni Caianiello - Quando i Granduchi di Toscana imposero la tassa sul sale, questo veniva pesato e venduto ai contadini sempre nei giorni di pioggia, poiché da bagnato, era notevolmente più pesante. Il furto di Stato. Insomma, storia vecchia? Non tanto.

"Lo Stato", a prescindere ci prova sempre e spesso purtroppo ci riesce anche.

Chi non ricorda il prelievo forzoso del 6% dai conti correnti delle banche italiane, nella notte di venerdì 10 luglio 1992, con  il governo Amato, quando senza preavviso infilò le mani direttamente nelle tasche degli italiani, che l’indomani si svegliarono alleggeriti? Solo un caso?

Nel 2022, a riprovarci è il supermario nazional popolare: 

Pronto a prelevare cento euro dalle tasche degli over 50, colpevoli di non aver assunto il vaccino.

Una specie di Robin Hood al contrario. Togliere ai poveri per dare ai ricchi. Si, ma dopo aver rubato i cento euro dalle tasche dei cittadini, il Green Pass lo cede? No, affatto. Un furto è un furto. Quando mai il ladro risarcisce o offre una contropartita al derubato? Ma per la pubblica opinione, questa è solo l’ennesima necessaria misura d’urgenza. Si, ma postdatata. Ma non allora perché urgente? A dimostrare che i provvedimenti draghiani seguono una precisa programmazione con ben altre matrici e non una mera risposta all’emergenza pandemica. Emergenza, in cui ha dimostrato tutta la sua incompetenza ed incapacità, inanellando una lista di provvedimenti sbagliati,  pressapochisti e raffazzonati, sul quale, pochi lo dicono, cade la grande responsabilità nella diffusione dei contagi, che a parole dichiara invece di voler combattere. Il tutto condito con una serie palesi bugie, ampiamente dimostrate dai fatti. Proprio come fanno i palloni gonfiati pieni di se.

Tutto questo, nel silenzio totale delle figurine panini sedute negli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama: Mai disturbare l’operato dell’apostolo, mentre fa quel che gli pare in barba alla Costituzione, della quale, le figurine inamidate vogliono persino eleggerlo garante. Sconcertante!

Ed i leader e le forze politiche, tutti a protestare ed a gridare al ladro, al ladro, dittatura, dittatura ?

Ma quando mai!

L'unico argomento a tenere banco tra i banchi, è come far durare il più possibile questa legislatura per restare il più a lungo possibile aggrappati alle poltrone, poltroncine, panche, panchette, seggiole e sgabelli. Con Draghi o senza.

E dei cittadini, derubati, truffati e vessati per il "loro bene"? Per loro c'è tempo, per ora non servono!

Quando, a fine legislatura ci sarà bisogno di loro, allora e solo allora, saranno chiamati nelle piazze, raccolti nei cinema e teatri per essere irretiti ed a qualcuno di loro, per qualche minuto, sarà persino concesso di incontrare in privato un promettente aspirante deputato. Ma dopo una lunga coda in sala d'attesa, s'intende.

Persone che fingono di essere serie, che parlano da giullari, ad un mondo di persone serie che per sopravvivenza si genuflettono come giullari.

Solo allora, gli ignavi, gioco forza, si sveglieranno dal rosso torpore delle sedute parlamentari, con i tanti culoni sudaticci, costretti a scrollarsi dalle poltrone in pelle umana. Molti di loro non le vedranno più, per la riduzione dei rappresentanti voluta dai 5Stelle, altri, riusciranno a tornare, grazie sempre ai tanti fessi indefessi, che ahimè non mancano mai.

Nessun dubbio, su cosa raccontargli, dopo tanta indifferenza e strafottenza. Nessuno sforzo di meningi o divagazioni fuori tema. Si va sull'usato sicuro: Lavoro per tutti, abolizione della povertà, delle tasse universitarie, del canone Rai. Costruiremo il ponte sullo stretto, più pilu pi tutti. Non ci saranno più bollette del gas e aboliremo anche quelle della luce, e crepi l’avarizia!, "toglieremo la tassa sulla spazzatura, il bollo dell’auto e l’assicurazione”, “daremo 1000 euro a persona, anzi 2000, ed imbiancheremo la casa di tutti, gratis. “se vengo eletto farò assumere 6,7,8 mila forestali. Metteremo un forestale per ogni albero”, “vi pagheremo per stare a casa e non fare nulla!”

Così, l'homo politicus, riempie le piazze con la forza dei fessi, che si assentano dal lavoro, dal divano, dalla moglie ed il cane lasciati soli a casa, per andare ad applaudire chi li prende per i fondelli, per poi ritornare felici e soddisfatti alle loro cose, cornuti e contenti. Contenti proprio come gli ancora una volta amati Cetto la Qualunque.

Mentre sulla vita della gente comune continua a piovere. Piove governo ladro!

Giovanni Caianiello
10 Gennaio 2022

9 commenti:

  1. Purtroppo i furti di Stato continuano ad essere continuamente perpetrati col bello e col cattivo tempo....

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  2. Ma di che ci lamentiamo?? Siamo un popolo di idioti masochisti che insultiamo chi si impegna per alleviarci le difficoltà di una vita in piena pandemia e osanniamo i peggiori governanti che ci massacrano coperti dalla mancanza di una diretta e corretta informazione.!!

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  3. A propsito di masochismo...La stangata sulle bollette è già in atto da mesi, ma gli aumenti nel prossimo trimestre del 55% per l’energia e del 41,8% per il gas naturale sono chiaramente insostenibili per famiglie e imprese. L’altra grande emergenza riguarda i settori più colpiti dalle chiusure, come turismo e discoteche, che sono in attesa di tempestivi ristori e del rifinanziamento della cassa Covid voluti dal governo Conte2 !!

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  4. Er Discorso de la corona
    C’era una vorta un Re così a la manoch’annava sempre a piedi come un omo,senza fanfare, senza maggiordomo,senza ajutante...; insomma era un Sovranoche quanno se mischiava fra la gentepareva quasi che nun fosse gnente.A la Reggia era uguale: immaginateche nun dava mai feste, e certe vortech’era obbrigato a dà’ li pranzi a Corteje faceva li gnocchi de patate,perché - pensava - la democraziase basa tutta su l’economia.- Lei me pare ch’è un Re troppo a la bona:- je diceva spessissimo er Ministro- e così nun pô annà, cambi reggistro,se ricordi che porta la Corona,e er popolo je passa li bajocchiperché je dia la porvere nell’occhi.- Ma lui nun ce badava: era sincero,diceva pane ar pane e vino ar vino;scocciato d’esse er primo cittadinofiniva pe’ regnà soprappensiero,e in certi casi succedeva spessoche se strillava «abbasso» da lui stesso.Un giorno che s’apriva er Parlamentodovette fa’ un discorso, ma nun lessela solita filara e promesseche se ne vanno come fumo ar vento:- ‘Sta vorta tanto - disse - nun so’ io se nu’ je la spiattello a modo mio.E cominciò: - Signori deputati!Credo che su per giù sarete tuttimezzi somari e mezzi farabutticome quell’antri che ce so’ già stati,ma ormai ce séte e basta la parola,la volontà der popolo è una sola!Conosco bene le vijaccheriech’avete fatto per avé ‘sto posto,e tutte quel’idee che v’hanno impostole banche, le parrocchie e l’osterie...Ma ormai ce séte, ho detto, e bene o malerispecchiate er pensiero nazzionale.Dunque forza a la machina! Er Governoè pronto a fa’ qualunque umijazzionepurché je date la soddisfazionede fallo restà su tutto l’inverno;poi verrà chi vorrà: tanto er Paesese ne strafotte e vive su le spese.Pe’ conto mio nun vojo che un piacere:che me lassate in pace; in quanto ar restofate quer che ve pare: nun protesto,conosco troppo bene er mi’ mestiere;io regno e nun governo e co’ ‘sta scusafo li decreti e resto a bocca chiusa.Io servo a inaugurà li monumentie a corre su li loghi der disastro;ma nun me vojo mette ne l’incastrofra tutti ‘sti partiti intransiggenti:anzi j’ho detto: Chiacchierate puro,ché più ve fo parlà più sto sicuro.Defatti la Repubbrica s’addormedavanti a li ritratti de Mazzini,er Socialismo cerca li quatrini,sconta cambiali e studia le riforme,e quello de la barca de San PietroNun sa se rema avanti o rema indietro,-A ‘sto punto er Sovrano arzò la testae vidde che nun c’era più nessunoperché li deputati uno per uno, ‘ereno usciti in segno di protesta.-Benone! - disse - vedo finalmenteun parlamento onesto e intelligente.(Trilussa, 1910)

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  5. E che dire di quegli ipocriti dei grillini, che prima esultano per il taglio dei seggi parlamentari, e poi fanno carte false, accordi col demonio sul Quirinale, chiedere il bis a Mattarella per evitare le elezioni anticipate.

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  6. Lo definirei una cooperativa con tanti padroni tutti da accontentare, nessuno che ha abbastanza potere x comandare, e noi i dipendenti a lavorare x loro, altro che governo! ��

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  7. Infatti i 5 stelle hanno già coerentemente abbandonato il governo!

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  8. Domenico Mimmo Scapati11 gennaio 2022 alle ore 08:32

    Chi entra nella politica, il potere più forte in Italia, deve lasciarsi trainare dal suo volere e ubbidire ai potentati che sovrintendono la ricchezza. La politica legittima, delegittima, assolve, ruba: la politica è un potere che ha ricevuto dall'ignaro cittadino nelle urne l'autorizzazione a depredare le fasce povere e i miserabili condannati a vivere nei sotterranei delle città. Speravo nei 5 stelle ma pure loro si sono allineati!

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  9. Ma nessuno pensa alla gente comune perché non fanno cadere sto governo

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