lunedì 31 gennaio 2022

Per il Mattarella bis le forze politiche si sono spellate le mani, i giornalisti la lingua. Ma sul campo rimangono parecchie ferite difficilmente guaribili

di Giovanni Caianiello - Tutti a pontificare petto in fuori ad assegnarsi medaglie al valore per aver “duramente lavorato e sudato” per dare a questo paese un passato, che loro invece chiamano futuro.

Mattarella, uomo politico di lungo corso, poteva non sapere fin dall'inizio, che se il Cartello finanziario, che l'aveva già incensato al Colle sette anni fa, non fosse riuscito a portare al Quirinale Mario Draghi, sarebbe ricorso al piano “B” riportandolo al suo posto? Ovviamente no. Ma c'è anche qualcuno che invece ci crede e che lo abbiano davvero tirato per la giacchetta e persino pregato per riprendersi la Presidenza della Repubblica, della quale non voleva saperne più niente.

Estimatore delle lobby di potere internazionale come la Trilateral Commission, dalla quale provengono anche personaggi come Draghi, Monti, Prodi ed altri, nella momentanea salamoia, probabilmente se la rideva di brutto nel leggere i nomi buttati a caso nella mischia, ben sapendo che erano solo barzellette per spostare qualche voto a destra e a manca come specchietti per le allodole, senza alcuna speranza di essere eletti. Proprio come tanti ingenui commentatori sui social. 

Nel frattempo, sopra e sottobanco, veniva sistemato anche Amato alla Corte Costituzionale. Mossa da campione. Chi meglio di lui più che in passato, adesso può liberamente “valutare”, che i decreti di Draghi e controfirmati da Mattarella firma tutto, siano perfettamente “costituzionali”? Ma che dico Costituzionali, a norma di legge divina! 

E adesso? Sfumato il Quirinale per Draghi, per colpa di quei cattivoni dei parlamentari, che per non rischiare di andare alle elezioni anticipate e lasciare le poltrone, adesso, perso lo scranno del Colle, dovrà lavorare sodo per quello della Presidenza della Commissione Europea, alla quale era già destinato, se non fosse stato attratto da quelli romani. 

Certo, dovrà lavorare ed impegnarsi duramente per questo. E, da quale migliore posizione, seminare il suo futuro a capo dell’Europa se non da Palazzo Chigi, da dove dimostrare e confermare la sua immutata assoluta fedeltà ai valori della grande finanza?

Gli italiani si preparino, li attendono tempi ancora più duri, tra nuove leggi e decreti, tra limitazioni personali e riduzione della democrazia, con Green Pass, sempre più mirato, che con la Pandemia, ormai lo hanno capito anche le pietre, non ha niente a che vedere.

Mi viene in mente un film, visto di recente, dove ogni cittadino appositamente schedato è dotato di un “libretto di circolazione” ironia della sorte “verde”, a punti, dove i più virtuosi e fedeli osservanti delle “regole”, possono permettersi acquistare, possedere un'auto, una moto o una bici, lavorare, viaggiare su mezzi pubblici e persino andare in vacanza qualche volta, mentre per altri, dove basta prendere anche una sola multa, per vedersi scalare il punteggio, queste possibilità vengono progressivamente ridotte senza appello.

Fantascienza? Impossibile? irrealizzabile? La gente non lo accetterebbe e scenderebbe in piazza? 

Affatto, LO STANNO GIÀ FACENDO, Il miracolo del Green Pass, già esiste e anche se molti non lo capiscono, la sua funzione è solo costrittiva ai fini educativi.

Ma l’elezione di Mattarella ha anche avuto effetti devastanti sul piano delle alleanze politiche e persino all’interno degli stessi partiti, tra divisioni, tradimenti e giochi sottobanco, non di poco conto.

La Meloni, non ha perdonato il suo compagno di coalizione Salvini, per aver violato nottetempo l’accordo stipulato con Conte e Letta per l’elezione di un alto profilo Colle tra i quali la Belloni e minaccia la rifondazione del centro destra. Per la stessa ragione, si è acceso un duro scontro anche all’interno del M5S, con Di Maio, che nascostamente favorevole a Draghi e poi a Mattarella, di fatto ha operato nel silenzio, mandando all’aria il lavoro di Conte per portare al Quirinale una donna, sulla quale sia erano già accordati i leader delle maggiori forze politiche. 

Ora rimane da chiedersi se Di Maio, per coerenza si auto espellerà dal M5S, visto che in passato, ha personalmente espulso dei deputati per molto meno. Mentre sui social si moltiplicano gli hashtag #DiMaioOut, di chi ne chiede la immediata cacciata. Di fatto le due posizioni contrapposte sono ormai nette. Da una parte l’inciuciatore e traditore Di Maio, dall’altra Conte, indubbiamente una persona per bene ed amata trasversalmente anche da elettori di altri partiti. 

In ogni caso, questa legislatura terminerà comunque a breve e molti in Parlamento non ci ritorneranno più per la riduzione degli eletti, questa è una certezza. Tra questi potrebbero anche esserci nomi eccellenti.

Giovanni Caianiello
31 Gennaio 2022

7 commenti:

  1. Bellissimo articolo, complimenti all'autore

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  2. Complimenti per la chiara visione del quadro politico risultato dalle elezioni del P.d.R.

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  3. Sul contrasto alla pandemia condivido tutte le regole di comportamento decise dal governo Conte e da quello attuale. Alcune decisioni dovevano essere prese con più tempestività e con più potere coercitivo. I provvedimenti adottati dall’Esecutivo, nei casi di “emergenza” sanitaria, sono previsti dalla Costituzione. Non occorre il lascia passare della Consulta. La criticità del momento deriva dalla crisi del sistema partiti. Non si salva nessuno. Il M5S che doveva 'aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno' si è ridotto a difendere l’esistente. Nel 2018 rappresentava il gruppo più numeroso del Parlamento. Oggi ha perso tantissimi pezzi nel palazzo e dimezzato il consenso nel territorio. Alle prossime elezioni è probabile che i 2/3 degli eletti del Movimento rimarranno a casa, vittime anche della riforma costituzionale demagogica e populista che hanno voluto.
    È un bilancio politico negativo. Troppi errori lungo il percorso di una tormenta legislatura che ha visto tre diversi governi. Un Movimento che dai valori distintivi iniziali è passato ai vizi che hanno tutti i partiti. Peccato! Tante cose 'in positivo' potevano cambiare, anche la trasparenza nella scelta del candidato al Quirinale. Ora ad elezione avvenuta Luigi Di Maio, con il chiaro intento di attaccare il galantuomo Giuseppe Conte, dice:
    "Non commento quello che accade negli altri partiti, ma credo che anche nel M5S si debba aprire una discussione interna“. Finalmente! Ma Conte afferma: " Di Maio risponderà non a me, ma agli iscritti".
    Aggiungo, anche agli elettori. Non solo il M5S, ma tutti i partiti.

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  4. Non vedo l ora di leggere i nomi che non verrano rieletti aspetto fiduciosa

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  5. Io sono realmente felice per la riconferma del presidente Mattarella. Una grande persona per bene, onesto, garbato e colto.Per ultimo è un palermitano, e qusto mi inorgoglisce.

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  6. Hanno la faccia come il culo x la loro incapacità a scegliere un presidente hanno costretto Mattarella a tornare su i suoi passi..politici incapaci una vergonia.....Povera Italia

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  7. Gigino ti ricordi cosa volevi fare al Presidente Signor Mattarella? Adesso con la poltrona sicura tutto ti va bene. VERGOGNATI

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