lunedì 8 marzo 2021

DRAGHI INCIDENTE NECESSARIO. PER IL M5S IL RILANCIO

di Giangiuseppe Gattuso - Nel 2013 e nel 2018 la sinergia tra il genio clownesco e folle di Grillo, la razionalità visionaria di Gianroberto Casaleggio e la voglia di Politica nel senso più alto del termine imposero risultati straordinari e imprevedibili. Ma ancora più rilevante è quanto accaduto dal 2018 in poi. Dal primo al secondo Governo Conte fino al Governo del super banchiere Mario Draghi.

Un incidente necessario. Frutto indigesto, avvelenato quanto basta per non morire. Anzi. Come le piccole dosi di veleno che servono ad immunizzare l’organismo e renderlo resistente, per il M5S una sorta di mitridatismo politico.

La vicinanza alle forze contaminanti del Governo Draghi, breve e limitata nella quantità, può infatti servire a dare al Movimento quel tempo necessario a predisporre una corposa riorganizzazione. Una rivisitazione della sua identità facendo salvi i principi fondamentali per i quali è nato. E d’ora in avanti, senza l’assillo di elezioni politiche a breve, il M5S potrà contare sul prezioso e fondamentale contributo di Giuseppe Conte. Che avvierà finalmente, oltre alle necessarie modifiche statutarie, la formalizzazione di un gruppo dirigente adeguato, riconosciuto e legittimato. Un processo politico importante che dovrà vedere partecipi tutte le realtà dei territori nei quali gli attivisti sono stati lasciati, per troppo tempo, senza guida e abbandonati al loro destino.

Per questo leggo con attenzione e interesse le reazioni e i commenti di tanti attivisti, ma anche di chi, facendo finta di essere un osservatore imparziale o un simpatizzante della prima ora, continua a sputare fango. Così come quei parlamentari che attraversano profonde crisi di coscienza, che abbandonano perchè non sopportano quelle possibili contaminazioni. E poi quelle persone che dall’alto della loro posizione sociale, professionale ed economica, continuano a rivolgere al M5S sentimenti di delicato disprezzo osservandone i rappresentanti con la tipica aria di sufficienza. 

Perchè per loro resta inconcepibile che cittadini “normali”, senza pedigree, possano accedere agli stessi scranni a cui solo i loro preziosi culi possono avere diritto. E quando certi super professionisti, affermati e appagati nelle loro realtà, arrivati tra le fila del M5S nelle aule parlamentari, scoprono che il loro voto vale uno vengono colti da una sensazione di impotenza e repulsione. Perchè misurarsi con un consesso vario e numeroso, dove nulla può ritenersi scontato, di fronte a sensibilità diverse e lontane non è affatto come dirigere il loro reparto o la loro azienda pubblica. La Politica, il dibattito parlamentare e le battaglie per arrivare ai risultati sperati richiedono una passione, un impegno e uno spirito di sacrificio difficili da sostenere.

Ora, posto che l’attuale situazione non è immediatamente modificabile. E che Draghi ci porterà comunque alle elezioni del Presidente della Repubblica, se non oltre, bisogna passare al più presto all’azione. L’iniziativa di Giuseppe Conte e di Beppe Grillo deve andare avanti con risolutezza e convinzione, togliendo di mezzo dubbi, riserve e voglie di rivalse. 

Gli atti politici compiuti non possono essere annullati e bisognerà individuare percorsi per recuperare il recuperabile. Tenendo conto che il M5S ha bisogno di chi ci sta, di chi ci crede e ha ancora voglia di dare senza pretendere nulla in cambio.

La sofferta decisione, per le motivazioni che personalmente condivido, di far parte e sostenere il Governo voluto da Mattarella, con quasi tutti dentro, ha generato conseguenze negative. E ha fatto emergere fragorosamente incomprensioni e fragilità che covavano da tempo causando uno scompenso politico di non poco rilievo.

Ecco perché, in questo decisivo momento di passaggio attraverso il quale potrà esserci un rilancio del Movimento, è forse meglio avere un numero di attivisti più ridotto e una compagine parlamentare più snella e compatta che una pletora di lamentosi, di delusi, di sofferenti politicamente, che rischiano di trasformarsi in una pericolosa zavorra.
Non ce lo possiamo permettere.

Giangiuseppe Gattuso
08 Marzo 2021

13 commenti:

  1. Concordo pienamente.. Parafrasando il famoso detto.. Non tutto male viene per nuocere.

    RispondiElimina
  2. Gabriella Di Tommaso8 marzo 2021 alle ore 23:53

    Lo spero per il bene dell'Italia.

    RispondiElimina
  3. Una volta si diceva: ce lo dice l’Europa. Adesso per giustificare la partecipazione passiva al governo Draghi si continua a ripetere: ce lo ha detto Mattarella. Come se fosse obbligatorio fare ciò che è contrario a propri principi, solo perché lo ha detto il Quirinale. Ora, a parte il fatto che quello di Mattarella era solo una esortazione (e non poteva che essere tale), le maggioranze si costruiscono intorno a programmi condivisi, a interessi convergenti, idee comuni. Il M5S come tutti gli altri opportunisti che fanno parte del pollaio draghiano, come noto, hanno aderito e dato la loro fiducia ad un governo che non ha mai dichiarato i propri programmi, il proprio indirizzo politico, la propria squadra di governo. Mentre per i due governi precedenti il M5S cercó di salvare le apparenze sottoscrivendo un “contratto” definito, questa volta è bastato l’ordine dell’elevato che, dopo un colloquio telefonico col “grillino”Draghi, trascinò dentro l’ammucchiata il suo gregge, dal quale per fortuna si dissoció qualche decina di parlamentari che ebbero il coraggio e la dignità di dire no pur consapevoli di andare incontro a democratiche espulsioni. Adesso i capoccia governisti sono in giuggiole per il prossimo futuro capo che governerà il M5S pensando di riemergere dal pantano in cui si sono infilati governando con Berlusconi (mai con Berlusconi), con Renzi (mai più con Renzi). Se i primi sondaggi danno in crescita il M5S con Conte alla guida, la coalizione di centro sinistra non guadagna un solo voto ma anzi ne perde. Che faranno i grillini del nuovo corso alle prossime elezioni. Allargheranno l’alleanza a F.I e ai renziani per battere gli avversari numericamente più forti (ormai sono capaci di tutto), oppure entreranno da perdenti nel prossimo governo a guida Salvini, se avranno bisogno di qualche “responsabile”. Potrebbero farlo tranquillamente senza temere che nessuno si sorprenderà più di niente. Ormai hanno fatto passare il principio, geniale, secondo il quale stando dentro i governi si combatte meglio che restandone fuori. Sono fantastici questi grillini.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Maurizio Alesi sei fantastico tu analizzando bene quello che hai scritto si capisce che sei leghista.

      Elimina
    2. Analizzando quello hai scritto tu invece si capisce che non hai capito niente.

      Elimina
  4. Quando le decisioni politiche di mutamento di pelle , chiamato organizzativo avvengono tra le mura di una stanza , sulla volontà di poche persone , non chiamiamolo più Movimento, ma trovino un altro nome , il Movimento è assembleare , collettivo e presuppone una partecipazione e dei meccanismi decisionali molto diversi da quelli proposti dal comico e dal professionista prestati alla politica da “miti illuminati” . Vedremo se faranno luce al buio proposto da Bonomi nella mediocre realtà della nostra Confindustria , composta sempre dagli stessi egoisti prenditori .

    RispondiElimina
  5. Giangiuseppe Gattuso, nonostante la tua attenta analisi, qualcuno con la memoria di una pulce, per controbattere, omette (consapevole?) alcuni passaggi fondamentali per l'arrivo alla fiducia a Draghi. Premesso che il voto di fiducia a un governo, in politica, non è un patto di sangue; dimenticano (memoria?) alcuni passaggi. Non è vero che la fiducia è stata data con la telefonata di Grillo, ci sono stati diversi passaggi.
    Riunioni dei parlamentari, riunioni con Grillo, consultazioni con Mattarella, consultazioni con Draghi.
    Sono certo che la compagine 5 stelle, ai colloqui, chiesero a Draghi un programma di massima igienicamente condivisibile e la continuazione del mandato di Conte, mandato, ricordo agli smemorati, chiesto da Giuseppe Conte alle camere esposto alle camere da Conte stesso e votato a maggioranza in parlamento. (09 dic.2020)
    Si possono sempre ritirare i ministri e lasciare il campo libero ai soliti affaristi, per la contentezza di qualcuno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alla categoria degli smemorati (che rimando al mittente), esiste la categoria dei faziosi: “persone che subordinano tutto alla propria ideologia assumendo consapevolmente atteggiamenti privi di obiettività e quindi settari" (Treccani). I contorsionismi cui certa gente si diletta al fine di non vedere la triste realtà in cui sono precipitati i loro amici postgrillini, sono ridicoli. Si arriva a discettare sul ruolo e sul significato di maggioranza, usata a fisarmonica secondo ciò che conviene. Non è un patto di sangue, certamente. E’ un modo di mettere i propri culi al calduccio del governo vantando la supercazzola della loro indispensabilità in un esecutivo dove i grillini semplicemente non esistono, e in un contesto in cui Draghi se ne sbatte altamente di loro e che non gli ha dato nessuna poltrona che conti. Dopodiché si possono inventare tutte le scuse per giustificare un obbrobrio inaudito, ma la realtà è testarda e mostra tutta la sua vergogna nel vedere un movimento ridotto a sedere accanto alla feccia della politica nazionale. Ogni altro argomento è stucchevole, fastidioso e infantile.

      Elimina
  6. Penso anche io così ma ancora esistono pericoli di travisamento della realtà ad opera dei.....soliti noti.

    RispondiElimina
  7. Quindi? Tutto voluto?

    RispondiElimina
  8. Premesso che non provo disprezzo né per i grillini che hanno scelto di "starci", né per i grillini che si sono ribellati, a me interessa solamente capire se nella scelta di sostenere il Governo Draghi il M5Stelle ha compiuto un atto di responsabilità nei confronti del Paese, in un momento drammatico, e nel contempo si dimostra una forza politica acuta, intelligente e forte, oppure, al contrario, se la scelta medesima va contro gli interessi del Paese e mina alla base la forza del Movimento. Non ho, in merito, una posizione netta e sicura; nemmeno mi piace schierarmi da una parte o dall'altra (vizio tutto italiano che aborro). Preferisco ragionare sulle posizioni degli uni e degli altri, e devo dire che è difficile comprendere quale sarebbe stata la scelta migliore. Però mi vengono da fare due osservazioni. La prima è questa: se ci si sfilava dal Governo Draghi, il Centro-Destra e Renzi avrebbero avuto campo libero. I 5Stelle ne avrebbero assai beneficiato alle prossime elezioni, alla luce delle possibili nefandezze che avrebbero compiuto i sopracitati Centro-Destra e Renzi; ma sarebbero stati irresponsabili nei confronti degli italiani, lasciati in balia delle nefandezze dei medesimi. Meglio dunque "essere dentro" e vigilare. Perfetto. Ma da dentro… si sta vigilando sul serio? La sostituzione di Arcuri, senza che i 5Stelle battessero ciglio, va a favore o va contro gli interessi degli italiani colpiti dalla pandemia (che è la ragione per la quale si considera il Governo Draghi un male necessario). Questa è una delle domande da porsi. Arcuri non ha fatto un lavoro negativo. E prima della crisi di Governo eravamo i primi in Europa per quanto riguarda la vaccinazione. La consueta domanda, dunque, è: ne valeva la pena? Non è che per caso Centro Destra e Renzi stiano facendo proprio come se i 5Stelle non fossero più al Governo? Si potrebbero fare altri esempi, si veda la gestione del Recovery Fund, e mi fermo per carità di Patria. La seconda osservazione è la seguente. Incidente necessario, come male necessario, sembra una frase fatta, con poca attinenza con la realtà. Male necessario è un ossimoro. Il male porta male e nessuno ne sente mai la necessità. Se porta anche qualcosa di buono… allora non è più un male. Secondo me occorre stare attenti a usare le parole, e soprattutto ad abusare delle frasi fatte. Incidente necessario e male necessario è come dire "rimedio inutile". Non ha senso. Se è inutile non è un rimedio. Il rimedio inutile è spesso un danno. Ripeto: tutte queste mie riflessioni non vogliono essere polemiche, bensì solamente aggiungere qualche spunto di discussione equilibrato. Se Draghi è necessario, allora non è più un incidente. Se è un incidente, allora non è necessario, anzi, lo si doveva evitare. Il punto vero è questo: Draghi può fare meglio di chi lo ha preceduto? Io sospetto di no.

    RispondiElimina
  9. Avevo scritto che il M5S e il PD appoggiando il governo Draghi avrebbero pagato un caro prezzo. In un momento così delicato per il Paese non potevano fare diversamente. E’ stato un atto di responsabilità. Comunque, i governi si possono appoggiare anche dall’esterno. Con l’appoggio esterno forse “l’incidente necessario” per il M5S, anche per PD, avrebbe provocato conseguenze meno drammatiche. La crisi del M5S è incominciata con la precipitosa perdita dei consensi. Quando una forza politica, in un anno, perde la metà dei consensi deve chiedersi il perché. I parlamentari che cambiano casacca, oltre a tradire gli elettori, indeboliscono l’azione politica del partito. La perdita dei consensi pregiudica la prospettiva di incidere sulle future lotte di trasformazione. Se pensiamo a quella ecologica, bisogna allargare di molto la base del consenso. L’iniziativa di Giuseppe Conte potrebbe rilanciare il M5S. Me lo auguro perché questo Movimento, a differenza degli altri soggetti politici, rimane ancora l’unica forza politica che potrebbe esprimere novità positive. Mi chiedo se il rilancio prevede anche una definitiva scelta identitaria che determina con quale forze politiche ci si può alleare per elaborare un progetto comune. Mancano due anni alla fine della legislatura. Un periodo lungo che potrebbe favorire la crescita dei consensi per i partiti della destra. Se l’effetto Conte sembra invertire la tendenza al rialzo dei consensi per il M5S, per il PD le cose vanno male. Le correnti e la persistente sindrome renziana, che hanno provocato le dimissioni di Nicola Zingaretti, potrebbero disgregare un partito nato male e che non è riuscito ad elaborare una sintesi politica unitaria. Per il rilancio del PD si pensa a Enrico Letta. Per lui, un altro o un’altra, l’impresa non sarà facile. Se PD e M5S, con il governo Conte, hanno lavorato bene assieme e ora, per garantire una continuità, appoggiano il governo Draghi, perché non continuare a collaborare anche nel futuro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lorenzo, l'appoggio esterno non avrebbe comportato il mantenimento di posti di Governo Ministeri e Sottosegretariati) e conseguentemente nessuna voce in capitolo circa la distribuzione del Recovery Found. Circa il PD, devesi rammentare che vi sono due componenti in esso, uno di cultura cattolica, l'altro di cultura marxista. Ciò se si vuole andare a scandagliare in termini ideologici; ma se si vuol analizzare in ottica post ideologica, di buon senso, e di razionalità, le due componenti possono convivere tranquillamente e ritrovarsi coi 5 stelle come è stato fatto su una piattaforma comune di correttezza, di trasparenza, di onestà intellettuale. Purtroppo, spesso quest'ultima non convive con l'astuzia politica che se indirizzata a interessi personali con l'aiuto di poteri forti deviati, riesce ad avere la meglio (vedi Verdini, Lupi, Renzi, e tanti altri che è superfluo enumerare). E' assolutamente necessario che i cittadini ONESTI si aggreghino, magari sotto la guida illuminata di Conte in un'unica compagine e si organizzino sul territorio, sia in modo telematico, sia in modo tradizionale o cartaceo avvalendosi di nuovi strumenti comunicazionali (TV, giornali murali, manifestini, Internet, ecc).

      Elimina