mercoledì 17 luglio 2019

Pensavo che fosse il Governo, invece era un calesse

di Giovanni Caianiello - Maurizio Landini, che alla riunione presso il Viminale c’è andato assieme agli altri sindacalisti, si è pure seduto al tavolo, ma solo per prendere un caffè da “Selfini”.
Dicono che da quelle parti sia molto buono. Poi si è chiesto, infatti lo dice, che lui questo invito non l’aveva capito e pensava di incontrare Conte, Di Maio, Tria e persino Toninelli.

Proprio, non riesce a spiegarsi che ci facesse lì il ministro Salvini! Si, è vero che la convocazione portava l’intestazione del Viminale e del Ministro dell’Interno, ma i sindacalisti mica devono saperlo per forza che il Viminale non è Palazzo Chigi e che da quelle parti, ogni tanto ci passa solo Salvini. E così, neppure i segretari della Segreteria dei Segretari sindacalisti, per loro tra il Viminale e MEF, non c’è alcuna differenza. Così, già che ormai c’erano, tra una brioches e un salatino, si sono fermati ad ascoltare cosa volesse il Ministro. “Meno tasse e riforma della giustizia”, che però la sta già facendo l’altro Ministro, quello della Giustizia appunto, ma forse a lui, non lo ha detto ancora nessuno e che ridurre le tasse è compito di un altro Ministro, quello dell’Economia. Qualcuno, dovrebbe anche spiegargli che lui è Ministro dell’Interno e non della Giustizia, o dell’Economia e che dovrebbe occuparsi invece di sicurezza, quella dei cittadini, ma sul serio però, magari fornendogli un libricino con scritto Vademecum degli Interni.

Al tavolo della riunione, udite udite, accanto a Salvini, c’era Armando Siri, si, proprio lui, l’ex sottosegretario alle Infrastrutture e senatore della Lega, cacciato dal governo per le sue frequentazioni poco raccomandabili, attualmente indagato per corruzione e già condannato ad un anno ed otto mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, che spiegava ai sindacalisti come si fa la flat tax, proprio mentre Nicastro, sta spiegando ai magistrati il giro di mazzette che elargiva. Questione di competenza. Si vede che il carrocciaro, proprio non ce la fa a stare lontano da quelli che hanno le mani in pasta. Questione di Stile.

Così Cgil, Cisl, e Uil, dopo aver appreso dal bancarottiere Siri come si organizza l’economia del paese, si ritirano nelle loro segreterie soddisfatti e compiaciuti, come se avessero davvero trattato con Conte, Di Maio e Tria.

Pensavano che fosse l’Esecutivo, invece era un calesse. Fa lo stesso, soprattutto quando si è di bocca buona e non importa, se quella appena fatta è una gran figura da peracottari.
Ma a quella riunione mancava, forse l’unico sindacato che aveva davvero il diritto di essere presente ad avere ragione di starci, quello del SIULP, il sindacato di Polizia. Escluso, perché forse troppo incacchiato con il Ministro, per via del Decreto Sicurezza, che ha suscitato la protesta di migliaia di poliziotti. Il suo Segretario Tissone: “Assistiamo a una falsa rappresentazione della realtà in cui, invocando motivazioni di necessità e urgenza inesistenti, al Parlamento viene impedito di affrontare tematiche delicate attraverso la dialettica democratica del procedimento legislativo… "Gli agenti non sono braccio armato del governo".

Un politico diceva che il potere logora chi non ce l'ha, vero, ma a volte anche chi crede di averlo. E lui, ci crede proprio tanto, che in preda alle fiamme del fervore, dispensa editti e anatemi urbi et orbi. Succede così che un ministro dell’interno, diventa allo stesso tempo, ministro dell’Economia, del Lavoro, dello Sviluppo Economico e del Tesoro e persino Presidente del Consiglio, almeno per ora, poi a seguire, anche degli altri dicasteri e chissà anche del Quirinale. La corona no, per fortuna quella è stata abolita e questo paese è una Repubblica, ma non mettiamo limiti alla provvidenza, anzi, alla follia.

Conte, normalmente pragmatico, si sarà sicuramente chiesto, se in Piazza del Viminale 1, qualcuno sia andato fuori di testa, anzi montato la testa ed infatti, non gliele ha mandate a dire, parlando apertamente di scorrettezza istituzionale: "Scorretto anticipare temi, sulla manovra decido io… la manovra economica viene fatta quì, dal Presidente del Consiglio con il ministro dell'Economia, con tutti gli altri ministri interessati”. Appunto, che c’entra quello dell’Interno? Questione di megalomania.

In termine clinico si chiama “dissonanza cognitiva”, malattia che consiste nel sostenere due o più cognizioni o pensieri che risultano in contraddizione tra loro. Come sul caso del sequestro dell’arsenale da guerra scoperto dalla Digos di Torino ”L’HO SEGNALATA IO”! Si affretta ad affermare il ministro dell’Interno… "era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno” e c’era un missile diretto a me! Mica un proiettilino da 7,65 per semplici sindaci. Si, perchè se sei importante non puoi non ricevere qualche minaccia, è questione di ruolo, sennò non sei nessuno. Poi si è saputo invece, che le indagini sono partite dalla segnalazione di un ex agente del Kbg che indagava con la Digos e non su sua segnalazione. Altrimenti perché del Capitan Cazzaro Verde?

Forse, è colpa dei troppi grattacapi quotidiani, come quello dei fondi russi, che assillano il carroccio, vicenda sulla quale, lui fedele al suo standard comunicativo ha immediatamente reagito nel suo stile: Non sono stato io, Non sono stato io, Non sono stato io…! Bart Simpson lo scrive alla lavagna, quello di Capitan Felpus, è da tempo registrato anche alla SIAE.

“Ci può dire se Savoini era invitato dal Ministero dell’Interno alla riunione con i russi? No, No, No, No… che ne so io, chiedetelo a lui! Se non lo sa, non lo sa! Certo Savoini deve essere proprio un bel tipo. Uno in gamba. Una specie di Fantomas. Infatti, si imbuca e siede persino allo stesso tavolo del Ministro dell’Interno, senza che questi neanche se ne accorga, neppure quando ci parla. Altro che Houdini! Poi qualcuno gli mostra una foto del tavolo ed allora: "Non l’ho invitato io, non so neppure cosa ci facesse lì…"

Può capitare, sono coincidenze, insomma casualità. Uno pensa che gli italiani stiano sempre in pantofole davanti alla tv di casa a bere una birretta e poi te li ritrovi ovunque, persino seduti allo stesso tavolo dell’Hotel Metropol di Mosca a parlare con funzionari russi, come pure al Viminale a colloquio con Putin. Quando si dice il caso! Savoin, Salvin, Silvan, sim sala bim e a Savoilvini, Arsenio Lupin gli fa un baffo, infatti, riesce a comparire, sempre però da invisibile, per ben nove volte ai tavoli di Salvini e sempre in Russia, ma tutti zitti e soprattutto mosca! Il C.V è innocente! I sindacati al Viminale? NON SONO STATO IO. CIUTTATEVI IL CALZINO!

Giovanni Caianiello 
17 Luglio 2019

27 commenti:

  1. Spero soltanto che in questa sporca vicenda di Russiopoli in cui è cascato Salvini e la Lega, il M5S vada fino in fondo e non finisca con una pacca sulle spalle al Cazzaro russo, come nel caso Diciotti. Apprendo che Conte si presenterà alla Camera per riferire ciò che dovrebbe riferire Salvini. Fa bene Conte a segnare la differenza con chi scappa dalle proprie responsabilità. Però non so cosa possa dire in merito ad una questione (a lui sconosciuta), tutta interna alla Lega e ai suoi giannizzeri che trafficano in petrolio. Mi auguro solo che non venga per difenderlo o per gettare acqua sul fuoco su una vicenda torbida e inquietante. Conte piuttosto prenda per i capelli quel codardo di Salvini e lo trascini in Parlamento.

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  2. Più che ridicoli, larve.

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  3. Il tempo è galantuomo, sia per confermare il valore delle persone che per raschiare la patina che ricopre i sepolcri imbiancati.

    Salvini sembra mettercela tutta per accorciare i tempi della verità coadiuvato dall'imbarazzante eredità del passato - come Bossi, Belsito, i 49 milioni ecc.. - i vecchi collaboratori ben inseriti nel Sistema - come Siri, Arata, Garavaglia, Savoini, ecc.. - e sia per i prevedibili scandali legati ai nuovi acquisti che hanno contribuito ai recenti successi elettorali.

    Di suo ci sono solo le promesse puntualmente disattese dai fatti - tipo l'espulsione dei clandestini -, l'attribuzione di meriti altrui - tipo la lotta ai Casamonica - e la propaganda elettorale come strumento di comunicazione istituzionale.

    Le sue uscite quotidiane, su qualsiasi campo di pertinenza di altri Ministri, e la scarsa incisività nel Ministero di sia competenza, bastano e avanzano per rendergli ciò che merita, sollevando i critici dall'incombenza di scindere quello che va da quello che non va, visto che non va proprio bene niente.

    Certo che anche Salvini troverà degli estimatori, spero di avere la fortuna di poterne leggere il pensiero nei commenti di questo articolo.

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    1. Francesco Salvatore, condivido tutto!

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  4. Assurdo, non fa mai quello che gli compete, si prende i meriti che non gli spettano, parla a vanvera per fare audience e non va agli impegni europei nonostante la sua elezione ... quale è la sua reale utilità?

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Ciò che fa la differenza è la capacità di nascondere le nefandezze - non tanto quelle da accertare, come a riguardo dei presunti finanziamenti russi alla Lega, ma quelle già accertate - in quest'arte il PD è maestro imbattibile: 70 anni di nefandezze che sono state ben nascoste altro che "il tempo è galantuomo"; bravissimi inoltre ad ingigantire gli errori degli altri, anche minimali, e sminuire i loro, anche se madornali.

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  7. A lezione di un inquisito, Cgil, Cisl e Uil!!

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  8. Lo sono... o lo fanno....???

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  9. Quando ho finito di leggere il divertente articolo di Giovanni Caianiello mi si è presentata una scenetta fra me, bambino di 9 anni, e mio padre. Correva l’anno 1954, eravamo nel periodo di carnevale. Allora molti si divertivano ad inventare e fare scherzi però succedeva che chi li faceva non sempre gradiva quelli che gli venivano fatti. Spesso, anche fra amici, si litigava e, qualche volta, si arrivava alle mani. Si rischiava di passare dal carnevale alla tragedia. Non riuscendo a capire ho chiesto il perché a mio padre. Lui mi rispose: “Vedi, il Carnevale di per sé non è brutto, però sbagliano quelli che, a qualunque costo, ci vanno dietro”. Ecco la semplice filosofia di un contadino: se sottoscrivi un patto devi rispettarlo e farlo rispettare, se vengono meno il rispetto delle regole e dei contraenti, il patto va sciolto. L’alleanza che sostiene il Governo è basata su un contratto ma per funzionare si devono applicare tutte le regole dettate dall’art. 95 della Costituzione. Quello che è successo e succede si poteva e si doveva evitare fin dall’inizio. Il Presidente del Consiglio sa bene che così non si può procedere. Sta a lui decidere se è arrivato il momento di cambiare radicalmente o far finire questa carnevalata. I rappresentanti delle oltre 40 parti sociali sapevano che dall’incontro, nella sede non giusta, con il ministro non competente non avrebbe risolto i problemi dei loro rappresentati. Eppure, ci sono andati, forse per inviare un messaggio a tutto il Governo e alla politica in generale. Io al loro posto avrei disertato per evitare di alimentare la contrapposizione istituzionale che rischia di far cadere nel caos tutto il Paese.

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    1. Caro Lorenzo, la carnevalata da te citata resiste ormai da oltre un anno, perciò, l’incontro del ministro “selfista” con le O.S. rappresenta soltanto l’ultima macchietta. Se ne verificheranno tante altre ancora, fino a quando la “colla” che tiene attaccati questi soggetti alle poltrone del potere, perderà la sua azione legante. Tuttavia, sono contento di prendere atto che i difensori a prescindere del M5S, arrivati al giro di boa, stanno finalmente prendendo coscienza della boiata politica definita:CONTRATTO. Si è voluto a tutti i costi mischiare due forze politiche diverse per furbizia e “peso specifico”. Pare che ora, questo difensori a prescindere, vogliano correre ai ripari, scaricando la propria delusione nella figura del bullo milanese dimenticando le passate affermazioni e gli insulti rivolti a coloro che avevano il coraggio di dissociarsi. Caro Lorenzo, ti sei espresso molto bene nel qualificare divertente l’articolo!!

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    2. come sempre, c'è chi - a prescindere - non capisce assolutamente Nulla

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  10. Sindacati: SIETE DELLE MERDE, PERCHÉ QUANDO VI SIETE ACCORTI CHE NON ERA IL GOVERNO; POTEVATE ANDARVENE.

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  11. Isabella Maria Pecoraro18 luglio 2019 alle ore 16:54

    Non capisco perché si sia accettato che il Viminale prendesse l'iniziativa di convocare le parti sociali, a che titolo??? perché rimanete in silenzio⁉️
    Mi corre l'obbligo di annullare la mia tessera di iscrizione alla CGIL... il cui unico beneficio al momento è un piccolo sconto sulla compilazione del 730 che sarebbe il resoconto delle tasse "dovute" allo stato.. in quanto cittadino...
    questo "servizio" dovrebbe essere gratuito a mio giudizio visto che già lo stato si appropria dei miei guadagni per il 60% ..tanto più che constatiamo ogni giorno come vengono impiegati i soldi dei contribuenti... in lauti stipendi ai nostri deputati a rappresentarci in parlamento.. investimenti in opere inutili ma vantaggiose per "gli amici e i costruttori"... Ecc.. mentre per i cittadini scarsi servizi sociali e assistenziali..
    E ..devono pagare qualsiasi prestazione o erogazione di servizi o utenze...
    Il sindacato non si è opposto all abolizione dell art 18 e all introduzione del job act.
    E infine la beffa finale, si è presentato al richiamo dell'imbonitore Salvini.. facendo un grosso affronto al presidente del Consiglio e alla forza maggioritaria di questo governo.. appecorandosi di fatto al bieco dictat del novello dux...
    Tutto ciò è incomprensibile e inconcepibile...
    Salvini ha vinto in Europa... non ancora in Italia..
    Vada alle elezioni per la prova della cartina al tornasole..
    Sicuramente, stante la follia che ha contagiato una buona parte degli ital-ioti potrebbe anche vincere... Ma deve affrontare la prova del nove..
    ..e se gli italiani vogliono rivivere il nostalgico ventennio..nonostante gli insegnamenti storici.. vorrà dire che sono masochisti..anzi sono come Esau' che per un piatto di lenticchie perse i suoi diritti..‼️
    ..È comunque scorretto essere convocati ed accettare l'incontro con il ministro dell' interno che per altro non è il ministro del lavoro e nemmeno il presidente del Consiglio..
    ...a che titolo⁉️
    Vergognoso..non ci sono parole

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    1. Isabella Maria Pecoraro, ammiro la sua coerenza!!!

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  12. a Caianello, se non l'ha ancora visto, suggerisco il bel film della Cavani, "Il Portiere di Notte" dove lui starebbe benissimo, ma non nel ruolo di Dirk Bogarde ma in quello di Charlotte Rampling.

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    1. Signor Pompeo Benincasa, il film era una magnifica trasposizione cinematografica della strana concupiscenza che si stabilisce tra vittima e carnefice nonché dei ruoli che non sono così netti come potrebbero apparire. Ciò premesso non ho capito chi dovrebbe coprire il ruolo da lei suggerito

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    2. Pompeo Benincasa, mi sa che di quel film ci ha capito ben poco. Le consiglio di rivederlo. Charlotte Rampling, come la Salomè di Erode, canta e balla alla ricerca dell'espiazione delle sue ambiguità, come il suo tormentato aguzzino. Se le viene faticoso, può sempre optare per un fumetto di paperopoli, in particolare di Nonna papera.

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  13. Che figure di cacca che stanno facendo i triade del lavoro.

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  14. Sapevano bene dove stavano andando. Corrotti!!!!!

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  15. questi cercano di difendersi gli alti stipendi che si sono donati ,e sempre stata una categoria assoldati con i padroni , il resto e solo paravento ,io li tenevo in busta paga!

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  16. C'è pure il condannato Siri che ha patteggiato la pena per BANCAROTTA FRAUDOLENTA.. Proprio così, un ladrone patentato che si è arricchito rubando agli altri ed allo Stato che siamo noi.

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  17. Non tanto gli invitati che sappiamo cosa fanno da decenni in questo paese, ma l'imbecillita' allo stato puro da parte dei leghisti, a promuovere stronzate che non verranno mai considerati, solo i babbei possono abboccare alle stronzate di questi saltimbanchi, senza arte, né parte!

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  18. Ma ci rendiamo conto di che gentaglia abbiamo attorno??Tutti a casa, non rappresentate l'italiano, avidi di potere ed soldi!

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