venerdì 16 febbraio 2018

TROPPO FACILE. ADESSO ANDIAMO AVANTI

Silvio Matteo Bettinodi Paolo Facchini - Le parole di Maurizio Alesi ed i commenti dei lettori sono per lo più assolutamente condivisibili.
Oserei dire “certificate” dalla squallida polemica messa in scena sui rimborsi dei parlamentari M5S. Si può o meno essere d’accordo con questa scelta ma non si può negarle il rispetto che le è dovuto, soprattutto quando a fare una polemica tanto sterile quanto contro producente, sono coloro che mai e poi mai si sono sognati di mettere in campo una iniziativa del genere.

b32e0b76fd65b702eb9c6bf6d49974f4_XLQuando poi Renzi paragona il pasticcio dei rimborsi dei parlamentari alla vicenda del PSI di Craxi fa una cosa infame, di pessimo gusto e di dubbia efficacia politica. Dopo la sconfitta nel Referendum costituzionale Il fiorentino sembra aver perso il ‘tocco magico”, appare quasi una sorta di re Mida all'arrovescia ed immagino che, in caso di débâcle elettorale del PD, qualcuno dovrà presentargli il conto per la gestione più che criticabile del suo partito negli ultimi anni.

Lo spunto dell’intervento di Alesi, sulla cui pars destruens ed analisi non posso che essere d’accordo, non risolve però un aspetto sul quale mi preme tornare: il problema della classe dirigente del M5S. Hanno la fedina penale pulita. E’ sicuramente un tratto distintivo che gli va riconosciuto. Nel mondo ideale l’onestà in politica dovrebbe essere – e la storia ci insegna che non è cosi (a tutte le latitudini) – una pre-condizione non negoziabile per occuparsi della cosa pubblica. E’ sicuramente un valore, in teoria indispensabile, ma di per se’ non sufficiente per assicurare la qualità e l’efficacia di una classe dirigente.

Non mi soffermo tanto sulla presunta inesperienza di possibili futuri ministri o sottosegretari del M5S, problema che per altro esiste. A me pare che in questi anni, di fronte alle grande tematiche che preoccupano gli Italiani, il M5S sia mancato nell’elaborazione di una organica proposta politica sulla base della quale costruire una pratica riformista seria. E lo dico senza intento polemico ma come contributo alla riflessione. Credo sia lecito chiedere che idea di Stato si abbia, quale riforma istituzionale si caldeggi, quali siano le posizioni su immigrazione, Europa, grandi opera infrastrutturali, privatizzazioni e ruolo dello Stato nell’impresa, relazioni industriali e soprattutto politica estera.

Non mi si risponda che anche gli altri partiti sono piuttosto latitanti su queste tematiche. L’ho detto e lo ripeto, l’impatto ed il potenziale rivoluzionario di un movimento come quello che ha squassato il panorama politico italiano, con una novità ed un coinvolgimento difficilmente riscontrabili in altre democrazie europee, postula un surplus di interesse (o preoccupazione o curiosità) che porta inevitabilmente a “fare le pulci” al M5S.

luigi-di-maio-2-720x720Onestà non è solo presentare – come ha promesso Di Maio – una compagine di Governo agli elettori prima del voto; onestà è anche dire con chiarezza che, anche qualora il M5S avesse il 51% dei seggi in Parlamento, la posizione geo-politica del Paese, il cospicuo debito pubblico, i suoi obblighi internazionali e la sua strutturazione economico-finanziaria non consentirebbero profonde svolte ad U, pena la graduale emarginazione dal (ed irrilevanza nel) contesto internazionale. A riprova di ciò emerge una certa ansia presso i nostri operatori internazionali che non può essere nascosta.

A meno che, e qui sono volutamente cattivo, la vaghezza di posizioni fin qui riscontrata su tematiche fortemente divisive quali migranti, diritti civili, Europa e più in generale politica estera, non celino una strategia elettoralista, volta a fare il pieno del malcontento diffuso lasciandosi poi le mani libere per successive alleanze di governo.

Paolo FacchiniPaolo Facchini
16 Febbraio 2018

19 commenti:

  1. Lasciamoli lavorare, i ragazzi del M5S. In una campagna elettorale balorda, nessuna posizione ragionata potrebbe fare breccia. Per ora basta la loro testimonianza, la loro credibilità e la loro concretezza.

    RispondiElimina
  2. Paolo, la conclusione del tuo articolo è in sintonia con la mia ipotesi o certezza. Sì, è vero! All'inizio, le vaghezze, le incongruenze e le posizioni strumentali dei 5S hanno lasciato perplesso anche me; anche le dichiarazioni di Grillo, per quanto riguardava la politica estera mi sembravano astruse. Oggi però, tenendo conto di questa realtà miasmatica e prendendo atto della vergognosa campagna stampa nonché dei colpi bassi dei Partiti nei confronti del Movimento, mi sento in dovere di poter dire con convinzione che il "fine giustifica i mezzi" e che l'alternativa che mi offrono i 5S,col loro esempio e colla loro ferrea convinzione moralizzatrice della politica, mi è congeniale ed è l'unico mezzo per risollevare il Paese da questa lurida stagnazione.Aggiungo che la mancanza di capacità o competenza è un falso mantra: oggi sono necessari intelligenza, onestà e coraggio.

    RispondiElimina
  3. Vero, ma come sottolinea l'autore dell'articolo, la credibilità non può essere sostenuta solo con la rettitudine (cosa che, pur non essendo minimamente influente, sembra comunque non essere al 100% almeno nei confronti degli elettori se qualche parlamentare non ottempera a quello che promette). Forse un minimo in piu' di rigore anche nei programmi, nel senso di descriverli piu' dettagliatamente (cosa che li distinguerebbe ulteriormente dagli altri partiti) non viene fatta. E serve a poco presentare una squadra di governo piena di brave persone e qualificate: se la linea politica poi non e' condivisa da questi si presenterebbe un altro caso Roma, con tutti gli abbandoni possibili ed immaginabili (se n'e' andato anche il capogruppo al Parlamento Europeo, quindi la "fedelta'" ai principi non e' certo data per sicura...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto ciò che è buono è perfettebile.

      Elimina
    2. Salvatore Mancuso non l'ho mai messo in dubbio, ma siccome gli italiani vanno a votare e' meglio che sia perfezionato prima che dopo, no?

      Elimina
    3. I programmi sono descritti piu che chiaramente, il problema è che i media di regime non li diffondono. Tocca informarci da soli (per alcuni pare una faticaccia...ahinoi)

      Elimina
    4. Stefania, me li sono andati a leggere, ma non basta dire "faccio cosi'...." perche' sarebbe come la Genesi: "Sia fatta la luce" "E luce fu".... che poi il M5s sia il meglio che puo' essere sulla scena politica al momento e' un'altra cosa. Ma non si diano meriti che obiettivamente non esistono.

      Elimina
  4. Grazie al caro e bravo Paolo per le immeritate citazioni. Ma soprattutto grazie per avere, col suo puntuale articolo, indicato un modello di come si possa dissentire, esternare critiche sulla base di ragionamenti plausibili che nulla hanno a che fare con le cantilene infantili e gli slogan diffamatori ripetuti a pappagallo contro i grillini. Caro Paolo le tue domande sul modello e sull’idea di Stato, la politica estera e le relazioni industriali di cui chiedi conto al movimento sono più che legittime e giustificate. Credo tuttavia che leggendo il programma del 5Stelle si può ricavare una certa visione di Paese, del tutto diversa da come l’hanno concepita tutti gli altri. L’ambiente, l’energia, la mobilità, l’equità sociale, la qualità della vita sono tutti temi-simbolo della politica a 5stelle. In tempi normali, anch’io come te pretenderei dettagliatamente le posizioni su ogni singolo ambito della vita pubblica. Purtroppo lo svilimento e il progressivo depauperamento dell’attuale classe politica ci impone un’emergenza obbligandoci ad operare una scelta decisiva, forse irripetibile: continuare a votare una banda di farabutti, riciclati, bugiardi e collusi o scegliere una nuova speranza di reale cambiamento, accettando anche umane imperfezioni e qualche limite. Il 4 marzo abbiamo la possibilità di cambiare un’intera generazione di vecchi politici che hanno fallito il loro compito, sostituendoli con chi ha dato prova di onestà, moralità, senso dello Stato, coerenza con i propri valori. Pertanto, quelle che dovrebbero essere solo precondizioni, come tu giustamente le definisci in realtà, se guardiamo al passato, ci accorgiamo che la misconoscenza di quei valori etici e morali da parte di destra, sinistra e centro, è la causa principale dello stato in cui è stato ridotto il nostro Paese. Ecco perché oggi, le precondizioni assumono il rilievo di assoluta e decisiva necessità e urgenza nell’essere applicate. Gli altri non praticano né pre né post condizioni. Fanno solo i loro comodi. La politica cammina sulle gambe degli uomini e se mandiamo avanti le persone giuste, saremo alla metà dell’opera. C’è sempre il tempo per migliorare programmi, obiettivi e traguardi. Ma almeno avremo assicurato la legalità.

    RispondiElimina
  5. Il M5S si ritroverà 4-5 neoeletti già espulsi e proverà a farli dimettere. Poniamo che invece quelli restino lì e s’iscrivano al gruppo misto. Scommettiamo che i partiti faranno a gara ad accaparrarseli, per trovare i seggi mancanti al governo Renzusconi? Non è un’illazione: è già accaduto nell’ultima legislatura. Appena un pentastellato lasciava il M5S o ne veniva espulso, i partiti che fino al giorno prima lo dipingevano come un baluba se lo strappavano di mano. (Travaglio)

    RispondiElimina
  6. La cosa peggiore è che per dimettersi necessita che poi le stesse siano votate dalla camera o dal senato. Spesso è successo che non vengono accettate appositamente per mettere in difficoltà chi le chiede o il partito dal quale provengono

    RispondiElimina
  7. Bisogna costringerli a rinunciare alla candidatura in Corte d'Appello in modo da evitare le lungaggini bicamerali! Ma questo dovrebbero farlo tutte le forze politiche e soprattutto quelle che candidano indagati corrotti e bancarottieri come FI e PD! (Solo per esemplicare come i figli del governatore campano!)!

    RispondiElimina
  8. Michele Principato Trosso17 febbraio 2018 alle ore 15:26

    non sono rimborsi, sono dimezzamenti degli stipendi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Michele Trosso, tu non hai capito un bel niente, è stata applicata la famosa "partita doppia", hanno lasciato parte dello stipendio, per farlo rientrare con rimborsi gonfiati.... chiaro?

      Elimina
    2. Avrebbero prodotto scontrini o ricevute false? Sulla base di quali evidenze?
      Sono affermazioni che a parer mio sono gravi quindi cortesemente indica la fonte, così che ognuno possa verificare, altrimenti sono solo calunnie.

      Elimina
  9. Se un semplice elettore del movimento vi dovesse per caso leggere cambierebbe idea. Siete troppo faziosi direi maniaci ed accecati da una acrimonia che non è normale.

    RispondiElimina
  10. Per prendere voti è più facile parlare alla pancia degli elettori e risvegliare i peggiori istinti. Questo fanno i 5 stelle e non solo loro. Salvini e la lega fanno lo stesso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per favore non confondiamo la Lega, (dagli ai terroni, Roma ladrona, prima il nord, ecc. ecc.) che è in Parlamento da decenni e risultati positivi prossimi allo 0, con il M5S.
      E' più facile proporre (e mettere in pratica, dove è già possibile) soluzioni che altri dicono da anni senza mai concretizzare (volutamente) alcunché.
      Il problema mai risolto (ripeto: volutamente) dai profughi è solo l'esempio più recente, Buzzi ringrazia ancora.
      La Lega ha retto il moccolo degli ultimi governi non appena è stato necessario, non c'è mai stato un voto contrario che sia stato determinante.

      Elimina
  11. Questa campagna elettorale, la più brutta della storia repubblicana, è segnata dall’incertezza per il domani. Tutte le promesse elettorali, secondo l’Osservatorio diretto da Carlo Cottarelli, farebbero aumentare il debito pubblico mettendo a rischio il bilancio dello Stato. La rincorsa alle promesse nasconde l’affanno per il traguardo di una vittoria difficilmente raggiungibile, malgrado si ostenta il contrario. Per nascondere le debolezze programmatiche si pesca nel fango per delegittimare l’avversario. A differenza di tanti non riesco, malgrado lo vorrei, a vedere un futuro di cambiamento. Una forza politica, anche con un ampio consenso, da sola non può trasformare il sistema. È una grande rivoluzione democratica che richiede la maggioranza della popolazione. Per ottenere la maggioranza dei seggi occorre un consenso del 40% degli elettori, ipotesi remota. Salvo ribaltamento dei sondaggi, dopo una campagna elettorale aggressiva e divisiva, il 5 marzo ci consegnerà una situazione insanabile. Si parla meno di ritornare alle urne e si avanza l’ipotesi di ampie convergenze. La maggioranza degli eletti difficilmente rinuncerà ad un seggio appena conquistato. Quello sarà il momento in cui ci si deve confrontare con la realtà. Inizieranno i soliti giochi della politica con veti e controproposte. Dovrà prevalere il senso di responsabilità perché malgrado le aspettative della vigilia il Capo dello Stato, per la formazione del Governo, conferirà l’incarico alla persona che avrà maggiori possibilità di ottenere la fiducia in Parlamento. Scusatemi per la franchezza. Anch’io sogno una politica tutta diversa, non esclusiva, piena di ideali ma il mio pragmatismo mi porta a confrontarmi con la realtà. Dopo il 4 marzo accadrà quello che accadrà, non tutto coinciderà con le nostre diverse legittime aspirazioni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Egregio sig. Lorenzo Romano, i Suoi commenti li leggo sempre per la pacatezza e la correttezza delle Sue analisi. Ma se ci fa caso, non le legge nessuno dei pasdaran del sig. Gattuso. Per essere accettati, occorrono commenti che osannano se se e senza ma la ciurma di Beppe Grillo. La cosa sconcertante è che il titolare del blog, si dipinge amante della politica, ma quando viene contestato viene accusato di SPAG. Che peccato!!!

      Elimina