martedì 27 giugno 2017

SI ALLA CITTADINANZA AI BAMBINI STRANIERI

Bambini stranieri di Giangiuseppe Gattuso – La questione “cittadinanza” è un argomento affrontato su PoliticaPrima da tempo.
Il primo articolo è del 2011, quando l'allora Presidente della Repubblica Napolitano lanciò un messaggio: “Mi auguro che in Parlamento si possa affrontare la questione, negarla è un'autentica follia, un'assurdità. I bambini hanno questa aspirazione”. E qualche giorno prima, durante la dichiarazione di fiducia al Governo Monti, Pierluigi Bersani incitava il Parlamento: “… abbiamo centinaia di migliaia di figli di immigrati che pagano le tasse, vanno a scuola e parlano italiano e che non sono né immigrati né italiani, non sanno chi sono. Non possiamo parlare solo alle tasche degli italiani, ma al loro cuore e al nostro stesso cuore che si è addormentato...". Parole bellissime e apprezzabili.

BandieraIl disegno di legge approvato alla Camera nell'ottobre 2015 è adesso al Senato. Circa sei anni dopo quell'invito di Napolitano. Si tratta di alcune giuste modifiche alla legge in vigore, la n. 91 del 1992. Uno Ius soli temperato da uno Ius culturae che mitiga il diritto di stirpe, lo Ius sanguinis, che vige in Italia.
Non si diventa automaticamente cittadino per essere soltanto nati nel nostro Paese. Bisogna che uno dei genitori abbia un permesso di soggiorno di lunga durata. Almeno 5 anni di presenza, un lavoro, in regola con il fisco e senza reati sulle spalle. I bambini arrivati in Italia entro i 12 anni devono avere terminato un ciclo di studi.

Scusate seSo del parere di stimati amici che nutrono forti perplessità, e me ne dispiaccio. Forze politiche come la Lega, Forza Italia e i seguaci della destra di Giorgia Meloni, l’avversano come se fosse l'inferno. E il M5S, pur avendo una posizione diversa, quasi si accoda. L’astensione, che alla Camera ha un significato preciso, al Senato è, invece, proprio un voto negativo. Nel 2013, infatti, il M5S aveva presentato un DDL, simile a quello in discussione e addirittura più favorevole. Che purtroppo, per quattro anni, il PD non l'ha mai portato avanti.

Le condizioni politiche oggi sono certamente meno favorevoli e il sentimento popolare risulta molto influenzato dalle vicende di sangue in giro per l'Europa e dalla misera propaganda politica. Una posizione che non mi piace. Antistorica. Anche se, bisogna dare atto, l’idea del coinvolgimento delle istituzioni europee, ha una fortissima ragione di fondo, perché l'acquisizione della cittadinanza in qualsiasi stato dell'Unione è, di fatto, una cittadinanza europea. Un tema, come l'immigrazione, che l'Europa, finora, non ha saputo o voluto affrontare con la forza necessaria.

Siamo nuovi cittadiniC’è speculazione, preoccupazione, e ci sono le bugie. Come quelle sul voto. Per cui questi oltre 800.000 ragazzi che otterrebbero la cittadinanza sanno già chi votare. E quindi si tratterebbe di una scelta dettata dall'interesse elettorale. Faccio rilevare che questi bambini e ragazzi voteranno, se vorranno farlo, quando saranno maggiorenni. E non certo prima. Non ci sono eserciti colorati pronti al voto a favore del Pd e contro gli altri, perché il diritto di voto viene acquisito mano mano che si compiono i 18 anni per il voto alla Camera e i 25 anni per il Senato. E se, quando si voterà, esprimeranno il loro consenso sarà giusto così, come si fa in democrazia.

BambiniPerché tanta paura per dei “bambini” nati e cresciuti nelle nostre città, che vivono la nostra società, parlano, scrivono e pensano in italiano. Vanno a scuola insieme ai nostri figli, hanno genitori, arrivati nel nostro Paese a rischio della vita, che lavorano duramente, magari svolgendo compiti ingrati, per assicurare loro il migliore futuro possibile.

Di questi bambini dovremmo avere timore? Sono loro che possono mettere in dubbio la nostra identità, la nostra cultura, potranno, insomma, conquistarci? E quale sarebbero le geniali contromosse per scongiurare questa apocalisse. Lasciare tutto com'è. E cioè concedere solo a 18 anni, dopo una lunga trafila burocratica, un diritto naturale, trasformando la cittadinanza in una "concessione" da conquistare, quasi come una battaglia. Insomma, l’antitesi dell'integrazione e della solidarietà. E purtroppo oggi il 54% degli italiani si mostra contrario all'applicazione delle nuove norme, mentre sei anni fa i favorevoli erano il 71%.

bambini_stranieri-2-650x300Su questi temi si reagisce senza riflettere, mentre invece bisogna farlo senza il pregiudizio delle appartenenze politiche e religiose che, per forza di cose, distolgono dal merito dei problemi. La sicurezza, l'identità nazionale, il nostro equilibrio sociale, la paura del terrorismo, l'integralismo religioso, sono tutte motivazioni che non hanno attinenza con il merito della questione.

19424008_1341810569247485_6508725158277712370_nCredo, invece, ci sia, a volte inconsapevolmente, un sentimento xenofobo diffuso che alimenta la discriminazione razziale fino a sfociare in manifestazioni vergognose. Come quelle dei giovani della cosiddetta "Generazione Identitaria". Un "movimento apartitico animato dall’amore verso la propria terra per salvarne, con l’azione militante, il suo popolo, la sua cultura e la sua sovranità politica". Insomma degli estremisti di destra che, oltre a promuovere iniziative contro lo Ius soli, sono arrivati al punto di organizzare vere e proprie missioni per bloccare le navi di soccorso nel Mediterraneo.

E proprio per combattere queste azioni incivili bisogna andare avanti, per ristabilire diritti e giustizia sociale nei confronti di tantissimi bambini, esseri umani che desiderano e meritano un futuro da cittadini italiani veri.

Giangiuseppe Gattuso
27 Giugno 2017

68 commenti:

  1. Questione complessa e "paure" che nascono dal passato quando si iniziò ad affrontare nel nostro Paese l'argomento della interculturalità e della multiculturalità. Già allora si parlava di PAURA del diverso. Già! Ma "Chi" è il diverso in una società dove anche i nostri stessi concittadini ci sembrano DIVERSI? Basti pensare e riflettere sulla ghettizzazione di certi quartieri cosiddetti a RISCHIO. Poi c'è la recente paura del terrorismo. Pensiamo ai vari ZAINI SOSPETTI che si trovano in giro! E chi lo toccherebbe di questi tempi? Si chiamano gli artificieri.Forse abbiamo perso la cognizione del concetto di Società puntando sul chiuderci all'interno del nostro individualismo, una sorta di blindatura che ognuno di noi si sta cucendo addosso. E non bisogna tralasciare il profondo disagio vissuto quotidianamente dalla maggior parte di giovani e meno giovani e che è dovuto alla mancanza di prospettive lavorative che contribuiscono ad alimentare fantasie come quella che gli stranieri ci toglierebbero le occasioni di lavoro. La questione dell'immigrazione, la questione dei nati in Italia deve essere affrontata nel suo essere un "Particolare" dentro ad un Sistema complicato che si chiama Società odierna. Forse solo così se ne verrebbbe a capo.

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  2. Dove sono tutti questi bimbi di migranti che pagano le tasse?
    Non vedo tutte queste coppie che sbarcano
    qui importano solo torelli maschi ben pasciuti e spesso dalla camminata si capisce lontano un miglio che sono persone con addestramento militare

    Per il resto penso che in una nazione che è in bancarotta tecnica sia una eresia perdere tempo in parlamento con riforme costituzionali e queste altre amenità.

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    1. Caro Direttore, sono perfettamente d'accordo con quanto hai scritto.
      Se permetti aggiungerei questa considerazione che riguarda quanto ha scritto il sig. Selene.
      E' pur vero che su Politica Prima hanno diritto di parola tutti quanti, ma quando è troppo, è troppo. Chi la pensa come questo signore, non va ascoltato, e tanto meno gli si possono rendere note le sue idee xenofobe.
      Basta, è ora di finirla con la tolleranza.
      Proprio domenica, davanti ad un bar con veranda, due giovani. avevano deciso di farci ascoltare ripetutamente, e a tutto volume l'inno delle SS. Facevano gli indifferenti, stavano appoggiati alla vettura con le porte aperte. Chiaramente volevano provocare. Io ho chiamato i Carabinieri, alla vista della gazzella, da quei vigliacchi che sono, sono scappati a tutto gas.
      Lo dico perché l'ho fatto. Alla stessa stregua non si possono riportare idee "scritte" come quella del sig Selene. Si tratta di veleno per menti deboli.

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    2. Caro Guido, cosa c'entrano i torelli maschi che sbarcano. Il tuo è un ragionamento xenofobo che fa solo male. La questione è semplicissima: concedere ai bambini nati in Italia da genitori extracomunitari che vivono in mezzo a noi, parlano e pensano in italiano, studiano le stesse materie dei nostri figli un diritto sacrosanto come la cittadinanza. Non farlo è incivile e discriminatorio

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    3. Di quali bambini parliamo?
      guarda che tutto sto sballo di essere cittadini italiani non lo ha nessuno tranne la sinistra italiana. Io la cederei volentieri la cittadinanza italiana. Meglio essere zingari almeno la Raggi ti trova casa

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    4. Noncredoo che dare dello xenofobo ad uno che fotografa una realtà sia il massimo del dibattito politico.

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    5. Aggiungo, Giangiuseppe, che la legge in discussione non riguarda solo i figli nati in Italia da genitori extracomunitari ma anche quelli nati da genitori comunitari.

      Infatti, la proposta di legge fa esplicito riferimento all'art. 14 del D. Lgs. 30/2007 che riguarda il cittadino dell'Unione che ha soggiornato legalmente ed in via continuativa per cinque anni nel territorio nazionale e ha diritto al soggiorno permanente.

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  3. Forse ci sviano per un'operazione di vendita di beni dello Stato che stanno facendo in silenzio?

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  4. Condivido pienamente.

    Osservo, però, che non è corretto affermare che per quattro anni il PD non ha portato avanti il progetto del M5S perché la proposta del M5S (la n. 1204 che potete leggere a questo link http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=lavori_testo_pdl&idLegislatura=17&codice=17PDL0006200&back_to=http://www.camera.it/leg17/126?tab=2-e-leg=17-e-idDocumento=1204-e-sede=-e-tipo ) è stata unificata insieme ad altre 25 e quindi confluita nella proposta oggi al Senato e già discussa e approvata dalla Camera. Qui il documento del Senato che conferma quanto ho scritto: http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/940816/index.html

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  5. Sono piuttosto favorevole allo status quo: la legge martelli può essere mitigata, eventualmente ma non purtroppo vedo ancora molte persone che dopo tanti anni in Italia non riescono a staccarsi dal loro essere "diversi" e comunque non essere in grado di pensarla all'occidentale (e ancora di più all'italiana). Comunque la cittadinanza può essere richiesta da chi di dovere dopo 10 anni di permanenza in Italia e quindi non esclusivamente al compimento del 18esimo anno: molte famiglie di amici cinesi hanno ottenuto per i figli comunque nati in Italia e vissuti qui per 10 anni la cittadinanza...quindi mi sembra più che adeguata...

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  6. "Non ci sono idee di destra o di sinistra, ma solo idee buone", citazione.

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    1. capisco l'allusione, ma potresti esprimere il tuo parere. Favorevole o no.

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    2. Giangiuseppe, sono favorevole

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  7. Maria Luisa Cosentino27 giugno 2017 alle ore 13:55

    Condivido totalmente il tuo pensiero. Anch'io prima di aprire la bocca mi sono data pena di leggere il DDL, ma dubito che molti altri lo abbiano fatto! Moltissimi sono obnubilati dalle continue pressioni che arrivano da quella politica infarcita di subcultura e, pertanto, primo perché non leggono e di conseguenza non sanno pensare con la loro testa, secondo perché sanno guardare e proteggere solo il loro orticello, sconoscono una più ampia visione della vita (e come avrai visto ci sono quelli che rifuggono dalla pluralità di espressione).

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  8. I bambini stranieri hanno il diritto di essere trattati alla stessa maniera dei nostri bambini ma, secondo me, devono mantenere il diritto di scegliere se mantenere la cittadinanza di origine o assumere quella italiana sino ai16 o18 anni-Solo allora potranno decidere" loro" in maniera, si pensa, responsabile, in base alle prospettive del futuro- Giorni fa hanno intervistato una comunità cinese e tutti (tranne un bambino) hanno dichiarato che volevano mantenere la cittadinanza cinese sia perché si sentivano Cinesi, sia perché non volevano perdere le possibilità di lavoro che ci sono nel loro Paese. L'importante è trattarli bene, aiutarli ad integrarsi e rispettarli, indipendentemente dal loro Paese di origine.

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    1. Infatti,la legge prevede che l'interessato possa rinunciare alla cittadinanza acquisita.

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  9. Lo ius soli non è obbligatorio ma è un segno di civiltà che dovrebbe essere perseguito. Con le dovute regole, ben inteso.
    Credo che le maggiori perplessità e resistenze siano dovute non tanto a posizioni ideologiche quanto a forti timori legati alla mancanza di una vera integrazione con la nostra cultura. Questo, soprattutto, in riferimento alle recenti stragi compiute da cittadini europei di seconda e terza generazione di origine islamica.
    Non bisogna cadere nella trappola che sostiene la teoria che tutti i musulmani sono potenziali attentatori, perché questo danneggia gravemente i cittadini di fede musulmana che nulla hanno a che vedere con il terrorismo.
    Questione molto delicata, comunque, che darà adito a forti contrasti politici.

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  10. L'ho sempre sostenuto. Non la cittadinaza pura fino ai 18 anni,ma assistenza e servizi per tutti i minori alla stessa stregua degli italiani. Al compimento della maggiore età, il riconoscimento della cittadinanza, a condizione che abbiano conoscenza e condivisione della lingua, cultura e costumi del paese ospitante e l'impegno ad osservarli con responsabilità.

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    1. anche secondo me e' giusto cosi' (tutto sommato la cittadinanza da' in piu' il diritto al voto che si ha comunque con i 18 anni). Ed in ogni caso ai bambini "stranieri" vengono comunque dati tutti i diritti quanto agli italiani. Se non vado errato anche l'Olanda ha la nostra stessa normativa e non mi sembra ci siano mai stati problemi o altro.

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    2. Il diritto di cittadinanza è molto meglio di imposizione di cittadinanza, ci sono validi motivi per richiedere o meno d'essere cittadino del paese dove si vive, ma dovrebbe essere possibile viveri, in pieno rispetto reciproco, anche con nazionalità estera.

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  11. Sono d'accordo con Caianello. Insegno da volontaria in una comunità tamil con grandi soddisfazioni, trattandosi di un arricchimento reciproco . Penso che i bambini stranieri, godendo già di tutti i diritti di cui godono i bambini italiani dalla scuola alla sanità e a tutto il resto.. debbano essere liberi di decidere se essere o no cittadini italiani,arrivati a 18 anni . Liberi ...perché non è detto che tutti vogliano esserlo o che tutti desiderino di esserlo...e gli ultimi tragici avvenimenti c'è l'hanno dimostrato Integrare significa trattare alla pari gli stranieri e i loro figli...essere integrati significa considerarsi a tutti gli effetti cittadini italiani, rispettosi della nostra cultura, dei nostri usi e delle nostre tradizioni . Sappiamo che la realtà non è sempre questa

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  12. Temo che questo paese non cambierà più! Ogni giorno che passa sempre verso l baratro della decadenza civile, morale ed economica.

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  13. Concordo sul principio, non sulle regole pasticcione che vengono scritte lasciando ampi margini ad interpretazioni all'italiana e dubbi nei cittadini che oggi, purtroppo, restano disorientati nell'assistere in altre nazioni europee alle attività criminose di cittadini nati, cresciuti ed educati nel loro paese. Nessuno sin'ora mi pare si sia posta la domanda del perché ciò accade così facilmente; come in Francia, così in Inghilterra, come in Belgio, così in zgermania, dove da decenni i nuclei familiari emigrati si sono integrati nel tessuto locale, almeno apparentemente. E forse questo "apparentemente" strisciante, ignorato da tutte le istituzioni, è la molla che fa scattare le opposizioni istintive del cittadino italiano. Lo xenofobo non è solo un idiota che si attacca ad un diritto di nascita per lui calato dal cielo. Ci sono tanti italiani che da sempre hanno dato una mano ai migranti (vedi la Sicilia), ma che oggi tentennano di fronte a quei dubbi, di cui sopra...
    Le Leggi vanno fatte nell'interesse del Popolo, non delle caste!

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  14. Ma se 5000 non accompagnati sono spariti...chissà per quali fini e scopi!.. di questi ce ne facciamo un baffo...giusto.. oramai arrivano per lo più adulti che vanno che non superano i 35 anni nerboruti alquanto e minori non accompagnati....

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  15. In Italia è in corso un disastro demografico e nessuno ne parla. No, non è quello di “Fuocoammare”. 5,000 migranti sono arrivati in 24 ore e altri 8,000 sono per strada. Nel 2016, 176,554 migranti sono sbarcati sulle nostre coste. Nel 2015 erano stati 103,792. Nel 2014 erano stati 66,066. Nel 2013 furono 22,118....In totale in quattro anni in Italia sono arrivati 427,000 migranti. Nel 2050, un terzo della popolazione italiana sarà di origine straniera. Secondo l'Onu, soltanto il 2,65 per cento di chi arriva ha diritto allo status di rifugiato politico. Ogni migrante costa 2,400 euro al contribuente. Nel 2015 abbiamo speso 2,6 miliardi di euro in questo disastro, che salirà a 3,3 miliardi nel 2016 e a 4,2 miliardi nel 2017 (dati ministero dell'Economia). Nel 2017 abbiamo speso 4,5 miliardi nel piano casa e 4,2 per i migranti. Winston Churchill diceva che il Mediterraneo era il “ventre molle” dell'Europa di Hitler. Ora siamo diventati il ventre molle dell'Eurabia. Nei prossimi trent'anni, l'Africa avrà un miliardo di persone in più. E' il doppio della popolazione europea. Secondo l'eurocommissario Avramopoulos, in questo momento tre milioni di africani pianificano di entrare in Europa. Intanto, mentre la sinistra perde i suoi feudi come Sesto San Giovanni a causa dell'immigrazione, il governo in carica ha deciso che lo ius soli è la grande priorità della società italiana. Papa Francesco che farà, trasformerà San Pietro in una nuova Santa Sofia e si ritirerà in Argentina? E i liberal, costruiranno una bolla sempre più grande e confortevole?
    (Giulio Meotti, giornalista)

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    1. E dopo tutto cio' cosa dovremmo aver capito? dire la Sua idea su "ius soli" o no (o come lo vedrebbe) ci sarebbe stato sufficiente...con tutto quello che ha scritto, abbia pazienza, non ho mica capito la Sua idea...

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  16. Sono d'accordissimo su quanto prevede questa tematica. Ma, a mio modesto avviso, ad oggi non abbiamo una strategia, con conseguente disegno di legge, che permetta una vera integrazione! Dalla Bossi Fini non siamo riusciti a adeguarci a quanto già da 15 anni era facile prevedere. Nella mia passata attività professionale ho diretto lo sportello immigrati provinciale per la Cgil, sono stato componente del direttivo Nazionale e, nei miei trascorsi romani, ho tentato con amici anche di altri sindacati di articolare un progetto che non ha mai visto la luce! Le peggiori resistenze le abbiamo trovate proprio con il governo presieduto da d'alema, il minuscolo non è un refuso, e di conseguenza con la Bossi Fini...che ha di fatto messo gli immigrati in mano a ricattatori e delinquenza. Ora ci troviamo a fronteggiare ondate migratorie di dimensioni bibliche che saranno destinate ad aumentare con l'avanzamento della desertificazione. Il permettere ai bimbi nati in Italia di essere a tutti gli effetti cittadini regolari è un primo passo a cui dovranno, in fretta, seguirne altri. Non ci credo poiché l'immigrazione, così come la stiamo subendo ora, è fonte di cospicuo guadagno per chi paga le campagne elettorali...

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  17. In tutti i paesi che si rispettano si esamina caso per caso. Si riceve la cittadinanza automatica già dalla nascita, solo se almeno uno dei genitori e' cittadino della nazione in cui il bambino nasce. E' ingiusto per il popolo ma anche per loro stessi non tutti aspirano a cambiare Nazionalità. Io abito in Germania, i miei figli sono nati, educati nella scuola e nella società tedesca, ma nessuno dei due, adesso uomini, vuole cambiare la cittadinanza. Così è per moltissimi. Sarebbe il caso di dare loro tutti i diritti e i doveri come fossero italiani, lasciando loro la Nazionalità dei genitori... sarebbe bene per loro anche nel caso in cui i genitori volessero tornare al loro paese e portandoli con loro.

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  18. Bisogna andarci piano, cauti, molto cauti. In Italia non ci sono controlli. Qui entrano "angeli e demoni" con lo stesso pass! Vengono identificati dopo mesi e mesi e spesso vengono lasciati in strada senza nemmeno sapere chi sono. E' ovvio, e mi pare banale ribadirlo, che le famiglie integrate da almeno 10 anni, che hanno un lavoro e che mandano i loro figli a scuola, hanno diritto alla cittadinanza. Ma senza requisiti assolutamente no. E non si tratta di essere senza cuore ma di avere un cervello! In Italia le cooperaive speculano sui mighranti, non importa chi sono o non sono e nemmeno da dove vengono (figuriamoci se importano le "intenzioni"!), i politici indossano la maschera del buon samaritano per poi manipolare i migranti coi soliti metodi mafiosi da "fritto-misto" per capirci. Piu si è poveri e piu si è ricattabili e manovrabili. Questo c'è dietro le loro maschere da agnellini! Se fossero davvero magnanimi non ci sarebbero 4 mila suicidi in Italia! Le priorità sono ben altre! e i "lorsignori" se ne fottono! L'intento è quello di abbassare la mano d'opera, di abbassare tutti i tenori di vita! Evidentemente 10 milioni di italiani sotto la linea della povertà...no bastano.

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  19. Condivido le ragioni di Giangiuseppe e le sottoscrivo, compreso il clima di rinnovata xenofobia che viene alimentato ogni giorno e che trova purtroppo nuovi adepti (se pure con mille sfumature e distinguo). Non nutro nessuna speranza che la legge sullo ius soli possa vedere la luce in questa legislatura. Ma chi mai si avventurerebbe in un terreno così scivoloso in prossimità di campagna elettorale? Vuoi che gente pavida come quella che siede in Parlamento sia capace di assumere responsabilità fregandosene delle ripercussioni elettorali? Meglio riparlarne a bocce ferme nel prossimo parlamento, quando si avranno altri cinque anni a disposizione utili a far dimenticare ogni voto espresso

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    1. Non è possibile in linea di principio che qualunque critica per quanto razionale e rigorosa venga subito tacciata di "xenofobia" come se la realtà (assurdo) fosse indistinta...e tutto fosse semplice come applicare la ricetta di un bel minestrone di verdure...questo è il grande inganno della sinistra demagogica che da decenni ha distrutto l'Italia e l'Europa.

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    2. Demagogia è proprio parlare in questi termini di un problema strutturale e di dimensioni universali. Vogliamo forse negare che certa destra fonda il proprio consenso sulla diversità e non riesce a parlare d'altro? La sua fortuna è quella di avere una sinistra becera e inconcludente, incapace di contrapporre uno straccio di soluzione e questa è la ragione del suo fallimento alle amministrative appena concluse.

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    3. Maurizio Alesi la sua non è una risposta rispetto alla mia osservazione...io, se lei rilegge con attenzione...ho esposto un principio di pura logica...(bisogna capirsi sui concetti come quello di "diversità") ma se mi trascina sul terreno geopolitico la sinistra demagogica da sempre (80) anni ha distrutto l'Europa, l'Italia, ha incendiato il Nord Africa con la complicità di America, Francia e Inghilterra con centinaia di migliaia di morti!

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    4. Alesi, non è questo il punto anche hitler cominciò con discorsi xenofobi e la storia sappiamo come è andata milioni e milioni di morti ragioniamo da italiani sai perchè molti sono buonisti e pacifisti? Te lo dico io perchè di tutta questa gente che arriva se ne fotte sono buttati ovunque come animali tu che stai facendo per dargli un futuro migliore sparare puttanate da dietro una tastiera con birra climatizzatore e panino comodo seduto in poltrona?

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  20. Caro Giangiuseppe vorrei esprimere la piena condivisione per il tuo servizio e nello stesso tempo il mio sdegno per alcuni concetti espressi da forze politiche che reputo fuori da ogni metro di valutazione. Ormai la politica non rappresenta più uno strumento di civiltà, di confronto atto a migliorare la vita ed i rapporti tra i cittadini e chi li rappresenta. Ho avuto modo di spiegarlo tante volte questo mio convincimento, prendendomi spesso insulti ed appartenenze politiche lontanissime dai miei convincimenti. Il disegno di legge 2092 così definito “ius soli”, sarà destinato a scontrarsi non solo con le differenti valutazioni politiche, ma anche con le associazioni umanitarie che considerano la stessa legge, troppo restrittiva. Intanto il tempo passa, la situazione peggiora giorno per giorno ed il “popolo delle ombre” aumenta. Credo che sia giunta l’ora di prendere coscienza nel definirci un popolo scarsamente civile e non in grado di produrre ragionevolezza. Come è possibile non rendersi conto che la presenza, in costante crescita, di centinaia di migliaia di ragazzi nati e/o cresciuti in Italia che al compiere del diciottesimo anno d’età rischiano di ritrovarsi sospesi in un limbo legislativo? Ognuna delle forze politiche mette in campo un diverso metro di valutazione, per cercare quali sarebbero i requisiti atti alla riconoscenza del concetto di “italianità” e quindi di cittadinanza. A mio parere alcune forze politiche, anche largamente rappresentative, si oppongono alla concessione di un naturale diritto, al solo scopo di nascondere accuratamente la loro indole xenofoba e razzista. Caro Giangiuseppe, come si evince, la questione non è certamente solo legislativa, in quanto solleva una ampia serie di questioni legate al mito dell’”italianità” e dell’identità italiana. Una resistenza molto forte si può ravvisare nella incapacità diffusa e trasversale di immaginare diversamente gli italiani. Proprio in quell’avverbio, “diversamente”, si condensa il paradigma che guiderà il presente percorso e che si riassume in quella parola impronunciabile, ma tutt’altro che innocua, che è “razza”. Vorrei ricordare che chi si oppone con maggiore vigore all’approvazione di questo tentativo di civiltà, sono proprio coloro che non hanno mai concepito il significato di nazione e di italianità, anzi hanno spesso vilipeso con sputi il nostro tricolore. Credo che nessuno abbia dimenticato gli insulti rivolti senza alcun ritegno, dal partito del sig. Salvini. Forse sarebbe meglio contare su questi “nuovi italiani” che su queste forze reazionarie e fasciste. Un appello lo rivolgerei volentieri a tutte le forze moderate affinchè si trovi un punto di convergenza, mettendo da parte le solite strategie e dietrologie politiche.

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  21. Giangiuseppe ti posso garantire che i bambini nati da extracomunitari appena escono di scuola parlano nella loro lingua non nella nostra e molte volte non gli piace quello che abbiamo

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  22. Giangiuseppe Gattuso, è troppo semplice porsi questo difficile tema in questi termini. Nessuno che pone delle critiche a una legge del genere è razzista. Un governo che si rispetti prima di decidere un qualcosa di tanto importante deve porsi delle domande ben precise: Abbiamo tutto quello che serve per prenderci la responsabilità di altri individui, oltre a quelli di cui siamo obbligati a prenderci responsabilità. Abbiamo i fondi necessari? Abbiamo abbastanza scuole e insegnanti per poterli ospitare e se no....abbiamo i fondi per poterle costruire? Possiamo garantire loro una sanità che li curi quando ne hanno bisogno e in maniera adeguata, e se no abbiamo i fondi per metterli a disposizione.? Abbiamo abbastanza case popolari per ospitare queste famiglie e se no, abbiamo fondi per costruirle? Abbiamo abbastanza lavoro per questi padri, che saremo obbligati ad assistere, perchè visto che i figli saranno italiani, non potremo mai rimpatriare, ma saremo in dovere di dare loro un'assistenza sociale adeguata perchè vivano decentemente? Ecc. ecc. ecc. Gente che vive male in un paese straniero diventa nemico. Per potere avere un apertura cosi generosa, come avrai potuto constatare dalle domande che ho posto c'è bisogno di un immenso capitale. Ha l'Italia questa possibilità? Oppure rimarranno per la strada come tanti attualmente, che vivono sotto i ponti e si lavano alle fontanelle sulla strada. È inutile dare la cittadinanza tutti e non poter far fronte ai loro fabbisogni. Meglio fare una cernita, porre delle regole ben precise per avere la nazionalità, almeno quelli che restano siamo sicuri di poterli accogliere bene, curarli e fare di loro donne e uomini. Sono decisamente della convinzione che chi nasce in un paese debba avere la nazionalità, ma sono anche convinta, che la scelta di essere italiani deve essere lasciata a loro.... e poi nessuno invita ospiti a casa se non ha da mangiare nel frigo e posto a tavola per tutti.... oppure deve essere un'incosciente!

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    1. Maria, qui delirano siamo in presenza di una minoranza di persone con le tasche piene di soldi e di pensioni che fanno i buonisti senza considerare che razza di società c è in questo momento e di quanti disperati italiani ci sono.

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  23. Parigi - I primi segnali dati dal governo Macron indicano l’applicazione di una netta e dura politica "anti-migranti". Nessuna sorpresa da parte di un nuovo ministro dell’interno, Gérard Collomb, che nell’adottare il metodo del precedente ministro si affida al responsabile del ministero dell’identità nazionale di Sarkozy, facendo della gestione repressiva un modello per il quinquennato in corso....così giusto per capire..

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  24. Tema estremamente complesso e delicato, per commentare il quale non credo basti lo spazio. Dirò quindi, in parole semplici, come la penso io e chiedo scusa in anticipo se commetterò qualche errore.
    La prima valutazione che mi viene in mente è di tipo squisitamente geografico. Mettete a paragone l'Africa con l'Italia e capirete subito che, neppure volendo, possiamo accoglierli tutti.
    La seconda valutazione è data dalle stesse parole di alcuni richiedenti asilo, i quali affermavano che, spesso, si trovavano a dover sbarcare in Italia solo in quanto terra di mezzo per raggiungerne altre come Francia, Germania, Olanda ecc. Mi viene dunque da chiedermi se veramente la cittadinanza italiana possa essere realmente utile a queste persone.
    La terza valutazione è legata infine al fattore economico, nel senso: se già gli italiani hanno di fatto, carenza di servizi di ogni tipo, come faremo noi a soddisfare tutti senza lasciare scontento nessuno? Un esempio concreto su tutti: il meridione è anni indietro rispetto al settentrione. Se a tutt'oggi persistono queste disparità di tipo socio economico senza che se ne veda la risoluzione, come spera, chi ci governa, di riuscire a fronteggiare le richieste sacrosante dei nuovi, eventuali, cittadini?
    In estrema sintesi, non sono particolarmente contraria allo ius soli. Mi preoccupa semmai il fatto che la coperta possa essere troppo corta.

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    1. Sei completamente fuori tema.

      La legge riguarda esclusivamente coloro che
      sono nati in Italia da genitori stranieri (comunitari e extracomunitari) che hanno un permesso permanente per risiedere in Italia. Quindi, persone che hanno un reddito idoneo per il mantenimento proprio e dei familiari, un alloggio in regola con la normativa vigente, che non rappresentano un pericolo per la sicurezza e lo Stato, che non hanno carichi pendenti e risiedono legalmente da almeno 5 anni.

      Non riguarda tutti, non riguarda chi sta sbarcando in questo momento, non riguarda gli irregolari.

      Possono poi accedere alla cittadinanza, per la proposta in discussione, coloro che sono entrati in Italia prima di 12 anni, hanno frequentato almeno 5 anni di scuola nazionale e sono figli di genitori regolarmente residenti in Italia.

      Non c'è quindi alcun paragone tra Italia e Africa, perché riguarda tutti gli stranieri regolarmente residenti in Italia, e tra questi solo 1 milione su 5 proviene dall'Africa; e di questo milione ben il 60% viene da Marocco, Tunisia, Egitto ...

      Non riguarda i richiedenti asilo di transito in Italia ma persone stabilmente residenti in Italia al punto da avere un permesso di soggiorno permanente (e ho già spiegato quali sono i requisiti per averlo).

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  25. L'unica differenza tra l'avere la cittadinanza ed essere regolarmente residente in Italia, è il diritto di voto. Mi fa molto pensare (in negativo) questa premura per l'approvazione dell'acquisizione della cittadinanza per ius soli. Le attuali modalità di acquisizione non mi sembrano vessatorie.

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  26. A 18 anni possono fare richiesta per avere la cittadinanza, secondo le legge italiana in vigore. Hanno la cittadinanza dei genitori

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  27. Comunque non si farà nulla. Solo uno dei tentativi di Renzi di far cadere Gentiloni.

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  28. Non ho letto l’articolo del 2011, ho conosciuto questo blog nel 2015. L’articolo di Giangiuseppe Gattuso rafforza la mia convinzione sul “SI ALLA CITTADINANZA AI BAMBINI STRANIERI”. Ripropongo le medesime motivazioni descritte in occasione del commento al bellissimo e appassionato articolo di Nino Risitano: “LE TRIBU’, LE GUERRE E LE BARRIERE” pubblicato su questo blog il 26 ottobre 2016. Nessuna giustificazione per le forze politiche che per motivare il loro comportamento si aggrappano ad argomenti pretestuosi che dimostrano un basso livello di far politica. Siamo fuori tempo massimo, come scrive Giangiuseppe, è giunto il momento di: “ristabilire diritti e giustizia sociale nei confronti di tantissimi bambini, esseri umani……” (Segue il mio precedente commento)
    L'articolo di Nino Risitano è bello perché affronta un argomento delicatissimo: i diritti fondamentali di tutti gli uomini del globo terrestre che appartengono ad una sola famiglia, quella umana. L'argomento, molto sensibile, segue una nobile linea ideale che parte dal senso di appartenenza alla tribù italica che fa parte della grande famiglia europea per proiettarsi verso l'affermazione ed il consolidamento di una unica famiglia, quella umana. L'articolo affronta i problemi delle migrazioni con una tale passione da essere indotti, per una volta, a non dare spazio ai miserabili motivi che alimentano l'egoismo e l'intolleranza. Gli ultimi episodi di rifiuto di ospitalità non sono esaltanti: appannano l'immagine di tutto un popolo malgrado l'inqualificabile comportamento è circoscritto ad una minima parte della popolazione. Il richiamo alla cittadinanza rappresenta, nei confronti degli extracomunitari, un riconoscimento importante. La cittadinanza costituisce quel particolare status che attribuisce all'individuo diritti e doveri civili e politici. Dopo quasi 25 anni diventa indispensabile aggiornare la legge 5 febbraio 1992, n. 91 con l'inserimento dell'acquisizione della cittadinanza con il criterio dello jus soli: è cittadino chiunque sia nato sul territorio italiano. Un primo passo per l'appartenenza alla tribù italica con tutto quello che segue, compresa la visione ideale dell'autore dell'articolo: " arrivare a costruire una sola nazione con un solo vessillo, quello dell'umanità." Questo articolo, nella continuità del dibattito su Politica Prima, richiama altri due precedenti articoli. Il primo: "Cittadini italiani o cittadini del mondo" di Filippo Ales (16.10.2015). Filippo scriveva: << Ci pensate se domani ci svegliassimo ed il TG comunica che il Governo Italiano, e tutti i paesi del mondo, hanno approvato una nuova legge: Con effetto immediato sono aboliti le frontiere tra tutti gli stati. Da oggi è in vigore la libera circolazione di persone e/o cose, senza onere per alcuno. I cittadini possono registrarsi in qualunque regione della terra decidendo di stabilire la propria residenza. Da oggi i cittadini italiani potranno chiamarsi " cittadini del mondo". >>. Il secondo: "Cittadini. No ai confini alle barriere alle bandiere" di Gisa Siniscalchi (24.10.2015). Gisa scriveva: << Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana. >> L'articolo di Nino Risitano come quelli citati difficilmente si dimenticano, la loro forza sta nella idealità che trasmettono, forse non a tutti, ma quanto meno si prestano ad una presa di coscienza. Grazie Nino.

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  29. Fatti salvi i diritti umani inviolabili e di carità cristiana, come qualità da tutti universalmente e diverosamente riconosciuti, trovo sinceramente irragionevole la posizione tanti buonisti a tutti i costi, colpevolmente smaniosi di riconoscere tutto a tutti incondizionatamente, senza tener conto che spesso questo atteggiamento oltremodo concessorio, menoma gravemente altri diritti individuali sacrosanti, altrettanto universalmente riconosciuti: come libertà personale, il rispetto alle regole, la civile convivenza, usi costumi, cultura e persino religiosi, cardini fondamentali, che nel corso dei secoli hanno maturato la comunità, il suo progresso ed il suo equilibrio. Essere accoglienti, solidali e caritatevoli non dovrebbe mai tradursi in autolesionismo a prescindere, dimenticando anche i diritti di chi ama il prossimo suo come se stesso. Esiste una regola generale di vita, alla quale, tutti dovremmo dare più ascolto: Il buon senso.

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    1. Eh no, sig Giovanni, anche lei (che leggo sempre con interesse) ha usato il termine 'buonista'....noooo la prego!!! Lo sapete che ultimamente, appena mi viene da avere compassione per qualcuno, poi mi prenderei a schiaffi perché dico; "oddio, sono buonista, mi pento e mi dolgo'....a quando i campi di rieducazione per i 'buonisti'...???

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  30. Non comprendo, Caianiello, dove stia di casa il buon senso quando scrivi di “buonisti” “colpevolmente smaniosi di riconoscere tutto a tutti incondizionatamente”.

    Con questa proposta di legge non si sta pensando di dare la cittadinanza al figlio della donna etiope che arriva al nono mese di gravidanza in Italia per partorire qui. Sarà data a chi è nato in Italia da genitori con regolare permesso UE di lungo periodo o permesso permanente.

    La legge in discussione modifica le norme sulla cittadinanza per concedere la cittadinanza italiana a chi
    - è nato in Italia da genitori stranieri in possesso di regolare Permesso di soggiorno di lungo periodo o Permesso permanente
    - è giunto in Italia prima dei 12 anni di età e ha frequentato la scuola italiana per almeno 5 anni.

    Quindi, non si concede affatto tutto a tutti incondizionatamente, ma sono state poste rigorose condizioni, molto più severe di quelle proposte dal M5S con la proposta n. 1204 del 2013, unificata nel testo in discussione.

    Per inciso, proprio per le caratteristiche di queste modifiche proposte, non c’è alcuna relazione tra l’immigrazione irregolare e la modifica della acquisizione della cittadinanza.

    Per essere più chiari, la proposta di legge prevede la cittadinanza per i figli nati in Italia da cittadini non comunitari in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo di cui all'articolo 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, vale a dire in possesso di Carta di soggiorno a tempo indeterminato che è rilasciata a chi possiede tutti i requisiti economici e morali per ottenerla dopo almeno 5 anni di residenza legale in Italia.

    Questo art. 9, espressamente richiamato, prevede per avere la carta di soggiorno
    - un reddito adeguato per sé e la propria famiglia
    - un alloggio idoneo in regola con la normativa vigente
    - il superamento di un test di conoscenza della lingua italiana, le cui modalità di svolgimento sono determinate con decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca
    - non essere pericolosi per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. Nel valutare la pericolosità si tiene conto anche dell'appartenenza dello straniero ad una delle categorie indicate nell'articolo 1 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, come sostituito dall'articolo 2 della legge 3 agosto 1988, n. 327, o nell'articolo 1 della legge 31 maggio 1965, n. 575, come sostituito dall'articolo 13 della legge 13 settembre 1982, n. 646, ovvero di eventuali condanne anche non definitive, per i reati previsti dall'articolo 380 del codice di procedura penale, nonché, limitatamente ai delitti non colposi, dall'articolo 381 del medesimo codice. Ai fini dell'adozione di un provvedimento di diniego di rilascio del permesso di soggiorno di cui al presente comma il questore tiene conto altresì della durata del soggiorno nel territorio nazionale e dell'inserimento sociale, familiare e lavorativo dello straniero.

    Inoltre, il permesso di soggiorno di lungo periodo può essere revocato e può essere disposta l’espulsione per gravi motivi di ordine pubblico o sicurezza dello Stato o per l’appartenenza alle categorie indicate sopra.

    Dove leggete il concedere tutto a tutti incondizionatamente?

    Per chi volesse approfondire il D. Lgs. 286/1998 a questo link trova il testo aggiornato http://www.altalex.com/documents/news/2014/04/08/testo-unico-sull-immigrazione-titolo-ii#titolo2

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  31. Già oggi il bambino figlio di stranieri che è nato e cresciuto in Italia può chiedere la cittadinanza entro un anno dal compimento della maggiore età così dimostrando di sentirsi italiano ovvero di essersi "integrato" per ius culturae, oltre che nei casi sempre a richiesta di residenza ininterrotta in Italia da almeno dieci anni (quattro per i cittadini UE), a tal punto quale è l'opportunità di concedere la cittadinanza italiana automaticamente ovvero anche a chi non la richiede, quando allo straniero sono comunque assicurati gli stessi diritti degli italiani (scuola, sanità etc.), se non in quanto funzionale a creare un corpo elettorale aggiuntivo? Tutta sta caciara sullo ius soli (che peraltro non è pertinente tirare in ballo, si tratta di ius culturae) è servita solo a far dar fiato ai fascisti e all'estrema destra xenofoba e a consentire al Pd (Renzi) di sollevare delle cortine fumogene (talquale la step child adoption per le coppie omosessuali) per evitare di affrontare i veri problemi del Paese.

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    1. Savino, se questa proposta serve al PD, a cosa serviva quella del M5S che nel 2013 ha presentato una proposta molto più generosa di quella attuale?

      Su certe materie non è il caso di essere approssimativi ...

      La nuova legge non prevede alcun automatismo: la cittadinanza viene data su richiesta dei genitori e può essere rifiutata dal destinatario quando avrà raggiunto la maggiore età.

      Attualmente la legge prevede: "Lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore eta', diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data."

      La continuità di residenza, senza interruzioni, dalla nascita alla maggiore può con facilità pregiudicare l’ottenimento della cittadinanza per il “non-cittadino” nato in Italia. Se per caso questo “non-cittadino” è andato nel Paese di origine dei genitori o in altro Paese per il lavoro dei genitori ... interrompe la residenza in Italia e rischia di perdere la possibilità di avere la cittadinanza. In sostanza questi nati in Italia ma senza cittadinanza vivono una situazione precaria strettamente legata al lavoro e al permesso di soggiorno dei genitori. Ogni volta che scade il permesso di soggiorno, bisogna andare in Comune per il rinnovo della dimora abituale. Se per qualsiasi ragione non c'è questa riconferma, può intervenire l'interruzione della residenza e quindi compromettere il futuro ottenimento della cittadinanza.

      Non è esatto che hanno gli stessi diritti. Questi "non-cittadini", per esempio, hanno problemi con i viaggio di studio, con le attività sportive agonistiche (perché sono stranieri), con la partecipazione a borse di studio e concorsi se non ci sono posti riservati a stranieri ...

      Il processo di naturalizzazione cui fai riferimento, invece, richiede 10 anni di residenza continuativa per i cittadini non comunitari, da certificare tramite opportuna documentazione, assenza di precedenti penali, sufficiente livello di integrazione e di conoscenza della lingua italiana, reddito idoneo a mantenere se stesso (i parametri fissati sono quelli per l'esenzione dalla spesa sanitaria) e il nucleo familiare (l’importo sale in presenza del coniuge e del numero di figli a carico). L’elemento più significativo è la discrezionalità: l’acquisizione della cittadinanza NON E’ UN DIRITTO del soggetto che diventa italiano in possesso dei requisiti richiesti, è per definizione di legge una CONCESSIONE, perché lo Stato mantiene un potere discrezionale nell’accettazione di questa istanza (è richiesto un decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e su parere del Ministro dell’Interno). La nuova normativa non modifica il processo di naturalizzazione.

      Anche il requisito degli anni di residenza è soggetto a variazioni; infatti, è minore nel caso di stranieri comunitari (4 anni), apolidi e rifugiati (5 anni), maggiorenni adottati da genitori italiani (5 anni), discendenti da ex cittadini italiani per nascita fino al secondo grado o se nati in Italia (3 anni).

      Ne consegue che il luogo di nascita dello straniero è in sé motivo di discriminazione per ottenere la cittadinanza. Perché per un cittadino rumeno bastano aprioristicamente 4 anni mentre per un tunisino ne servono 10 di residenza in Italia?

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    2. Sergio, fai bene a rintuzzare colpo su colpo, qui ci sono alcuni commentatori o "commentattori" che parlano solo per partito preso, o peggio ancora, per mettere in luce la loro presunta conoscenza della materia. Sono davvero dispiaciuto che ad ogni proposta di legge debba allegarsi a tutti i costi una etichetta di tipo dietrologica, anziché sforzarsi di interpetrarla. Qui si tratta di risolvere l'annoso problema di un popolo a cui debba assegnarsi una dignità all'esistenza, se intendiamo definirci umani, senza rincorrere fantasmi che non esistono. In sintesi, noi che ci definiamo civili, vogliamo o non vogliamo assegnare un sacrosanto diritto a questo popolo senza identità? Non riesco a comprendere il concetto di buonismo o addirittura una sorta di autolesionismo nel quale si possa incorrere nel caso di un semplice riconoscimento di stato sociale. Pare che aleggi il turpe concetto di mettere in evidenza una diversità antropologica. Alcuni vincoli, caro Sergio, che hai fatto bene a citare, mettendoli ben in evidenza, sono stati considerati nel disegno di legge, ora è necessario mettere in campo soltanto la volontà di risoluzione. Addirittura la maggior parte della associazioni umanitarie ritengono assai restrittivo il disegno di legge.

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  32. Una sola domanda: I figli di migranti pagano le tasse, dove, come, chi paga?

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    1. Sono i genitori che pagano le tasse, come tutti quelli che lavorano. E se non hai un reddito non puoi ottenere il Permesso di soggiorno di lungo periodo o Permesso permanente indispensabile perché il figlio nato in Italia possa avere la cittadinanza.

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  33. Noi paghiamo ma i buonisti sono benestanti hanno delle belle pensioni oppure attività politiche che danno grandi rendite economiche e quindi possono fare i filantropi.

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  34. Premetto che per me la priorità è sempre quella di salvaguardare i diritti umani delle PERSONE, per cui la prima cosa che mi viene in mente è quella di essere d'accordo con questa legge. Detto ciò non è questo però, il modo di salvaguardare questi disperati e il nostro paese. Diamogli anche la cittadinanza italiana ( a chi la vuole) ma diamo loro anche la possibilità di una permanenza dignitosa, cosa che oggi non c'è. Io non credo che questo governo abbia a cuore i diritti umani delle persone, ma che al contrario le usi per i propri sporchi interessi. Questo modo di operare fa si che si accentui sempre di più una guerra tra poveri tutto a vantaggio dei poteri forti.

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    1. Comprendo le tue preoccupazioni, ma sei in errore.

      Questa legge riguarda solo i figli di persone in possesso di Permesso di soggiorno di lungo periodo o Permesso permanente.
      Ottieni questo permesso UE solo se hai un reddito adeguato per il mantenimento proprio e della famiglia e se disponi di un alloggio in regola con la normativa vigente (art. 9 D. Lgs. 286/1998 e successive modifiche e integrazioni); questa è la normativa espressamente richiamata dalla proposta di legge in discussione.

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  35. Se la società avesse fatto dei passi avanti verso il sentimento di solidarietà e fratellanza, oggi non saremmo ancora a discutere dello Ius Soli. Teniamo in considerazione che tutti i Paesi Occidentali non sono stati invitati dagli Africani nel periodo della colonizzazione e dello sfruttamento.

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  36. Mi chiedo se Gesù sarebbe favorevole o contrario a tutto questo. Voi cosa ne pensate?

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  37. Angela Maria Lanfranchini28 giugno 2017 alle ore 13:33

    Vi perdete in ragioni e sentimenti molto distanti dalla realtà. La nostra cultura e la nostra Costituzione non sono integrabili con queste persone. Prima andrebbe messa fuori legge la loro religione, poi, abbiamo già una legge che regolamenta e va benissimo. Tentare attraverso i bambini di dare un'umanità a questa proposta è viscido e pericoloso. Questi domani saranno adulti, di prima, seconda e terza generazione, ma sempre islamici. Da donna, non posso che contrastare queste persone con una cultura e costumi medioevali. Lottate per aiuti consistenti alle famiglie italiane ed entro il 2050 avrete tanti bambini, giovani, adulti... State parlando del nulla, noi non siamo e non dobbiamo accogliere l'Africa, ma aiutare là! Prima o poi bisognerà fermare questa follia e tutto ciò che ci gira intorno.

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    1. Il Medio Evo occidentale non insaccava le Donne nei lugubri burqa neri. E nemmeno i preti coprivano il volto dell le suore col velo.
      Nulla da ridire per il velo sul capo; ma mi sembra una bestemmia coprire il viso e il sorriso del Tocco finale della Creazione, e che Tocco!

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    2. Lei dovrebbe solo vergognarsi per quello che scrive

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  38. NON SAREBBE MICA MALE RICORDARE A TUTTI CHE ANCHE QUESTO GOVERNO È ESPRESSIONE DI UN PARLAMENTO ELETTO COL POCO DEMOCRATICO E INCOSTITUZIONALE PORCELLUM ! ! ! ! Quello precedente voleva addirittura modificare la Costituzione senza nemmeno aver proposto le modifiche in campagna elettorale ! ! !
    Come questa finta democrazia di finti democratici, per reazione, e con l'economia disastrata tira una brutta aria: c'è chi invoca la rivoluzione e chi auspica addirittura il nazismo!!!

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  39. Argomento complicato. Scrivo dall'Argentina e qui il sistema è il 'ius soli' basico (nasci qui = sei argentino). Ma tutta questa apertura mentale cade come un castello di sabbia se i genitori sono boliviani etc. - insomma, non di origine europea - Perlomeno per gli argentini che conosco. Qui non è una fatto di religione.
    Saluti. http://www.italians.online/

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    1. Ciao Moreno, sarebbe molto interessante avere altre notizie da parte tua. Anche un tuo articolo da pubblicare. Fammi sapere come posso mettermi in contatto con te. Ho visto il sito ma non ho trovato una mail tua. E non ti ho trovato su Facebook. A presto

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  40. Ciao Giangiuseppe, grazie per il cortese riscontro. Puoi metterti in contatto con me usando la email del sito: blogitaliansonline@gmail.com
    Saluti dal mondo alla fine del Mondo - Moreno
    https://www.italians.online/

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