lunedì 5 dicembre 2016

RENZI SI È DIMESSO. E STA SERENO…

Napolitano Renzi dannidi Giovanni Caianiello - Contrariamente alla previsioni, gli italiani dimostrano di essere più maturi di quanto era dato immaginare.

Con un record di affluenza al voto, esprimono la loro avversità verso la riforma costituzionale, ma soprattutto, è inutile negarlo, a Renzi ed alle sue politiche pro banche e multinazionali, volute da re Giorgio per conto della Troika.

Troppe le leggi antipopolari e in antitesi alla ideologia di sinistra, ma sgraditissime anche a destra e al centro, come la cancellazione dell'art. 18 e dei diritti dei lavoratori, la precarizzazione del lavoro con il decantato Jobs Act, la cosiddetta Buona Scuola, le leggi salva banche e relativa cancellazione dei risparmi di cittadini. Ma anche per le sue eclatanti e sistematiche bugie. Fino al punto di far credere di avere riaperto l’autostrada A19 Palermo Catania inaugurando la riapertura del viadotto mai caduto. Incredibile ma vero.   

matteo-renzi-con-maria-elena-boschiUna sonora batosta quella subita da Matteo Renzi, non ad opera di politici o inciuci di palazzo, ma direttamente dai cittadini italiani, che con un voto schiacciante, non hanno solo voluto dire No alla riforma della Costituzione, ma anche avanzare una inequivocabile richiesta di liberare il campo e consegnare le chiavi di Palazzo Chigi al Presidente Mattarella. Questa non è solo la Caporetto di Renzi, ma anche una cocente sconfitta dei poteri forti, della Troika, delle banche, dei mercati finanziari e di quella Europa che ha tradito l'idea dei padri fondatori, trasformandosi in una Europa della finanza, dello spread e dell'austerity, invece che dei popoli.

Il populismo, del popolo ha avuto ragione sui parrucconi del sistema. La lunga scia della Brexit, della sconfitta dell'establishment americano, la caduta di Hollande in Francia, che rinuncia persino a ricandidarsi e tra non molto potrebbe toccare anche alla Merkel, segnano una nuova via, una sconfitta per le politiche totalitarie europee e nel nostro paese, dicono basta una volta per tutte all'idea di un uomo solo al Comando. Un ritorno alla volontà popolare che quando riesce ad esprimersi, lo fa sempre per il meglio.

Renzi in ginocchioIl populismo cancella questa riforma, iniqua, incomprensibile e che si proponeva di sottrarre ulteriori diritti ai cittadini. La colpa madre di Renzi non è solo di aver tentato di scardinare la Costituzione, ma anche di averla personalizzata facendola passare come propria. Infatti, è chiaro che a scriverla sono stati ben altri personaggi. Renzi è stato nominato Premier il 22 febbraio 2014, e poco più di un mese dopo, l’8 aprile 2014, presenta una "sua" Riforma Costituzionale. Cioè in poco più di trenta giorni avrebbe scritto la "riforma" della Costituzione? È evidente che si tratta di una bugia gigantesca, quanto inverosimile. L'Assemblea Costituente, riunitasi il 25 giugno del 1946, formata da 552 membri veri padri costituenti, per scrivere la Carta del 1948 composta da 139 articoli, impiegò ben due anni e mezzo, mentre nel 2014, due persone, Renzi-Boschi, senza alcuna esperienza parlamentare e costituzionale, di articoli ne avrebbero scritti ben 47 in un mese!?

Non era più semplice dire la verità e cioè, che era già pronta da prima e che gli è stata "passata", in cambio dell'incarico? Molto più chiaramente, non era stata forse la Jp Morgan a scrivere, nero su bianco, nel 2013 che le costituzioni del sud Europa, quindi la nostra, andava cambiata perché troppo antifascista, troppo democratica e che concedeva eccessivi diritti ai lavoratori?

Con una bocciatura così schiacciante, a Renzi non testare che lasciare il timone. In fondo era stato nominato premier da Napolitano, proprio per portare a termine questo compito, come ha anche dichiarato pubblicamente la Boschi e non essendoci riuscito la sua permanenza al governo non avrebbe avuto più ragione d'essere. Il suo era come dire un incarico di scopo.

napolitano-renzi-interna-.jpgRimane da chiedersi cosa avverrà adesso? Sicuramente nascerà un governo per le urgenze e per una nuova legge elettorale al fine di fissare nuove elezioni, mentre i partiti di sempre, faranno tutto il possibile per tenerlo in piedi almeno fino al 2018, per maturare vitalizi e privilegi. Renzi restituisce la sua "Cartina" a re Giorgio Napolitano (a cui, come dice Travaglio dovrebbe chiedere i danni…), con buona pace dei canguri della Boldrini e di Grasso, che però, come scrissi in un articolo di qualche tempo fa, già si fregava le mani per assumere l'incarico di capo di un governo provvisorio.

Ad oggi, rimane la vittoria del sano populismo della gente comune, della cosiddetta “anti politica” che, invece, con una valanga di No si fa “Politica” vera e si riprende il ruolo che gli è stato sottratto, a partire dal governo Monti in poi, e che è suo per volere della Costituzione che è stata appena salvata.

Giovanni CaianielloGiovanni Caianiello
05 Dicembre 2016

9 commenti:

  1. Caro Giovanni, analisi impeccabile. Oggi sono fiero di essere cittadino italiano, di un Paese che non si è piegato alle bugie, che ha resistito alle lusinghe, alle mancette, ai ricatti, alla forza d'urto che Renzi ha utilizzato occupando ogni spazio dell'informazione pubblica e privata. Che ha respinto le volgarità e le meschinità sulla malattia e sulla sofferenza in favore del SI. Ma sono ancora più orgoglioso di essere siciliano e appartenente ad una regione che, malgrado venga considerata permeabile alla clientela e allo scambio elettorale, è stata la regione che ha fatto registrare il più alto consenso dei NO alla schifezza proposta da questo governicchio. Dalla Sicilia e da Palermo è arrivata la più grossa bastonata politica a quella pletora di arroganti ed incapaci che, finalmente, è stata cacciata dagli italiani.

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  2. Il potere inizialmente dà un senso di vertigini a chi lo acquisisce, soprattutto se questo avviene per scorciatoie, e poi obnubila la percezione della realtà che vivono coloro che, in virtù del potere si ha il dovere di governare.

    L'ambiente ovattato in cui ci si trova catapultati, dove si viene serviti, riveriti e solo occasionalmente contraddetti fa germogliare in fretta il seme della megalomania che, nelle menti meno salde, fiorisce vertiginosamente.

    Come mi piace ripetere, il potere dà piacere solo quando se ne abusa....altrimenti è solo dovere che, spesso, diventa sacrificio. Il potere è un veleno che uccide chi non si immunizzato con il mitridatismo e/o è non ha l'onestà intellettuale del ruolo.

    Chi assume il potere deve saper mediare tra le diverse morali che governano i consessi con cui si confronta, tema sul quale tempo fa feci qualche riflessione su questo blog in "IL POTERE E LA POLITICA".

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  3. Meglio la "storia" della giornata di ieri, figlia delle buie giornate di oltre due anni, di tentativi di distruggere ciò che il "vero popolo" italiano aveva costruito in settanta anni, meglio non poteva essere illustrata di come ha fatto l'Autore.
    Quella di ieri è una "giornata storica" che va legata alle altre "giornate storiche" che hanno contrassegnato la vita della nostra Nazione attraverso i mille e mille anni della sua vita.
    Sarebbe sciuparne il valore volendo aggiungere commenti esaltanti o meno.
    Prendiamo atto che questa volta gli italiani hanno deciso che delegare agli altri la loro esistenza era come mettersi in fila di gregge dietro ad un caprone qualunque che li avrebbe portati a sfracellarsi nel primo burrone a portata di mano.
    Bravo Giovanni ad illustrarci questo evento, bravi gli italiani che hanno saputo ritrovare dignità ed orgoglio di uomini seguendo il Poeta " uomini siate e non pecore matte......" E da uomini hanno agito. Possiamo essere contenti e sperare che chi adesso deve decidere come proseguire nel cammino iniziato verso il riscatto sappia, con saggezza, raccogliere l'invito che gli viene dal popolo e ne tracci un futuro migliore.Viva l'Italia Repubblicana e Democratica!

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  4. Nella politica italiana non perde mai nessuno. Io sono diverso, ho perso e lo dico a voce alta, anche se con il nodo in gola. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria", ha detto infatti da Palazzo Chigi, rivolgendosi ai sostenitori del Sì. "Il No ha vinto in modo straordinariamente netto, ai leader del No congratulazioni e augurio di buon lavoro nell'interesse del Paese dell'Italia e degli italiani"
    Finalmente, verrebbe da dire... Dopo aver reso i lavoratori più poveri, i pensionati sull'orlo della miseria, abbiamo saputo fermare la deriva autoritaria che, questo governo, avrebbe presa fosse passato il referendum sulla Costituzione.
    Siamo riusciti a salvarla, in nome di coloro che, con il loro sangue, ce la hanno data.
    Ora si faccia questa legge di stabilità, una legge elettorale e. si voti..
    Oggi, è uno di quei giorni, in cui mi sento felice di essere italiana.

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  5. Ciò che spesso si trascura è il costo di una consultazione referendaria. Si è tanto decantato il risparmio che avrebbe portato questa riforma, secondo la ragioneria generale dello stato, 57 milioni, mentre secondo le fonti di stampa, per la campagna del Sì, Renzi per perdere avrebbe speso circa 3.200.000 €. A questa cifra, vanno aggiunte le spese di circa 100.000 € griornaliere del cpsto della Camera e Senato, per far approvara in due anni la riforma e circa 300. 000.000 per il costo puro delle operazioni di voto. Insomma a conti fatti, per tentare di risparmiare 57.000.000, di centinaia di milioni, ne abbiamo speso davvero tanti.

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  6. Orgogliosa e felice di essere italiana di risentirmi italiana, dopo tanti soprusi... ma andiamo cauti con il mix esplosivo costituito da Savini, Berlu sempiterno, brunetta e paccottiglia varia ... CHE DIO CI AIUTI! ..TENGO A dire che l'articolo dell'amico Caianello è straordinariamente efficace, analitico, e sereno ..finalmente. Mi dispiace per qualche amico che stimavo e che ha votato SI .... ma W LA LIBERTA' DI OPINIONE E LA DEMOCRAZIA .... W, SOPRATUTTO, LA NOSTRA COSTITUZIONE!

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  7. Eccetto qualche supposizione un po' forzarata, sono d'accordo con l'ottimo Giovanni e vado subito allo "sta sereno" del titolo, dando una mia personale interpretazione.Voglio infatti dare un consiglio a Renzi per farlo meditare sulla sconfitta.

    È incredibile come Renzi sia stato capace di trasformare una sonora sconfitta in una vittoria morale. Non gli mancano certamente l'intelligenza ed una buona retorica.
    Renzi, non prendere in considerazione le opinioni dei soliti illustri Soloni della politica, noi sappiamo perché sei stato sconfitto:-
    Tu non hai agito o hai agito male sulla pasticciata Riforma Costituzionale, sulla Scuola, sulla Sanità, sull'Ambiente, sulle piccole e medie Imprese, sulle Lobby, sulla Corruzione e sulla Mafia, sui privilegi delle Caste ecc.-
    Hai inflitto gravi danni allo Stato Sociale perché non hai saputo importi sui ricchi per dare sussistenza ai meno abbienti.
    Sei un democristo nazareniano ed è per questo che devi andare a casa: rifletterai sul tuo operato e ti chiederai perché hai fatto delle scelte non idonee per un Segretario di un Partito di Sinistra, di un Partito Socialdemocratico.
    Semplice no!? A presto...perché sono certo che rimarrai in politica per potere realizzare, senza snaturarti, una buona politica imperniata sulla Giustizia Sociale.

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  8. Non mi aspetto niente da Mattarella, anzi, solo fango. Faranno il 4° governo tecnico. Come si sfila la mano dal guanto fatto a burattino Renzi, la ri infileranno in un altro guanto con un'altra faccia di bronzo e continueranno nei loro loschi e sporchi affari. Da ieri tutti i tg servi non fanno che rimpiangere il Premier di Firenze commemorandolo come se fosse un lutto! un po come nel tolk del "Grande fratello" quando un concorrente viene eliminato e scattano le lacrime. Ipocriti! Il popolo sovrano ha votato NO mentre tutti i media le radio e i giornali convincevano i cittadini per il si! e noi della valanga dei NO non siamo stati difesi da nessun media, giornale o radio! ce ne siamo accorti e il giochino, non solo non funziona piu, ma ha anche messo a nudo la totale NON credibilità. Mi auguro che sta volta, se Mattarella deciderà di cambiare il guanto senza interpellarci, si sia di piu a scendere in piazza!.... L'unica cosa che mi consola è aver salvato la Costituzione che, anche se continueranno a violarla, sarà sempre il sano metro di misura con cui dovranno confrontarsi e con cui noi tutti li confronteremo.

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  9. Concordo con la sostanza dell'articolo di Caianiello, tranne che sulla considerazione iniziale che dice:

    "Contrariamente alla previsioni, gli italiani dimostrano di essere più maturi di quanto era dato". immaginare.

    No, non concordo. E spiego subito il perché.
    La percentuale dei votanti é stata sicuramente altissima per un referendum, ma la stragrande maggioranza degli elettori, non è andata a votare per salvaguardare la democrazia che la Costituzione garantisce, ma per motivi altri.
    Mi spiego: Io non definirei maturo un elettore, che pur non conoscendo nulla del merito della questione, va a votare.
    Cosa voglio dire? Semplicemente che la stragrande maggioranza dei votanti l'ha fatto perché voleva mandare via (giustamente secondo me) Renzi.
    Non è la stessa cosa che ha fatto l'elettore che è andato a fare il suo dovere perché la Costituzione era stata massacrata da un branco di dilettanti in malafede.
    Molti altri, come al solito, hanno votato NO perché la lega glielo ha detto di farlo, oppure l'ha fatto Berlusconi; questa volta l'ha fatto anche la sedicente sinistra.
    Ergo: A questi (Salvini, Berlusconi, la Meloni), della Costituzione non gliene può fregar di meno. Tanto è vero che fu loro il primo tentativo di svuotarla della democrazia che garantisce. Ed il loro popolo? Questi hanno votato contro Renzi, non sapendo nulla del merito del referendum.
    E' pur vero che spostando i fattori il prodotto non cambia. Ma prendiamone atto di tutto questo prima di definire maturi politicamente gli Italiani.
    Caro Caianiello, scusa la "precisazione", ma io, senza assolutamente voler polemizzare con te, la penso così.

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