mercoledì 28 settembre 2016

Dei delitti e delle pene. Riflessioni in libertà

la-costituzione-della-repubblica-italiana[1]di Gisa Siniscalchi - Un anno fa ho scritto il mio primo articolo su questo blog, trattava della Politica come dovrebbe o come mi piacerebbe che fosse.

Non è cambiato il mio pensiero e purtroppo non è cambiato neanche il modo di fare politica. C'è poco da stare tranquilli.

Il vento del cambiamento del movimento 5stelle si è rivelato incostante, e inconsistente in alcuni casi. Vuoi per inesperienza e ingenuità o anche per gli attacchi degli avversari.

Di Maio Di BattistaIl caso di Roma è emblematico, in primis perché era logico, che li si aspettasse al varco e al primo segno di debolezza, al primo errore gli avversari avrebbero attaccato su ogni fronte, coadiuvati dai media asserviti. Si è peccato di presunzione e faciloneria, e in questo nient'affatto diversi dai soliti noti, mestieranti della politica, più esperti.

Il nuovo sindaco di Roma ha una bella gatta da pelare, anni di malaffare, corruzione e quant'altro hanno creato un sistema molto difficile da scardinare, ciò non toglie che debba provare a farlo, avendolo promesso ai suoi elettori e a tutti i romani.

Sarà ostacolata e molto, anche da leggi e regolamenti che, per forza di cose, garantiscono l’apparato burocratico. A mio parere per estirpare questo cancro dalla città, dovrebbe cambiare le persone, i capo dipartimento dell'amministrazione, delle municipalizzate, cosa molto difficile e forse impossibile. Detto questo, spero che riesca nel suo intento di ripulire la città, non solo dai rifiuti propriamente detti.

Italy PoliticsLa politica delle menzogne non mi piace, il tentativo di rassicurare la gente nascondendo le reali condizioni del paese per ciò che attiene al lavoro, alla crescita e alla vita è lesivo della dignità delle persone.

Non abbiamo bisogno di questo, si ha bisogno di verità, chi governa deve prendersi la responsabilità di dirla questa verità, non trincerarsi dietro imbonimenti per non spaventare la gente e i mercati, non deve servirsi dei media per raccontare progressi inesistenti. In un paese democratico la stampa e tutti i media devono essere liberi da ogni forma di servilismo verso il potente di turno.

NO Si referendumFra poco più di due mesi, il 4 dicembre, ci sarà il Referendum sulle riforme costituzionali. È da molto che se ne parla, ognuno ha la sua idea, giusta o sbagliata che sia e ha diritto di esporla in piena libertà.

Le ragioni del SI si fondano su tre motivi principali: cambiamento, semplificazione/velocizzazione e risparmio, ognuno dei quali facilmente smontabili a mio giudizio.

Il cambiamento deve, e dico deve, essere migliorativo e in questa riforma nulla vi è di migliore; non si cambia tanto per fare, solo per dire ho attuato il cambiamento.

Semplificazione e velocizzazione: nulla di più falso, già il testo è difficile da capire, l'applicazione è tutt'altro che facile e non semplifica la vita alle persone, così come sveltire l'approvazione delle leggi eliminando il bicameralismo che poco ha a che vedere con questo, sono i regolamenti parlamentari a fare da variabile.

NO Si referendumRisparmio: diminuire il numero dei senatori forse è utile, ma non che vengano scelti tra sindaci e consiglieri regionali, si aumentano gli emolumenti col doppio incarico… e diciamola tutta… non riusciranno a far bene in nessuno dei due incarichi. È una questione di logica, bisogna che vengano eletti dai cittadini.

Il vero risparmio si potrebbe ottenere diminuendo il numero dei rappresentanti delle due camere e ancor più tagliando gli stipendi ai parlamentari tutti, nessuno escluso, troppe indennità, troppi privilegi sono uno schiaffo alla popolazione, ci sono persone che faticano ad arrivare alla fine del mese con quello che guadagnano, per non parlare poi dei pensionati.

La disparità tra chi ha troppo e chi ha quasi nulla aumenta sempre di più, e nulla si fa per una reale redistribuzione della ricchezza. Si tagliano i fondi per la scuola, per la sanità colpendo le fasce più deboli, che rinunciano a curarsi perché non se lo possono permettere.

Qualcosa che aumenta c'è, la sfiducia in questa classe politica screditata, che usa la menzogna, usa belle parole, ma non va oltre. Dunque tocca a noi, andare oltre, un primo passo è votare NO al referendum e pretendere una legge elettorale che non segua solo le ragioni della governabilità, ma dia agli elettori la facoltà di scegliere i propri rappresentanti. È un nostro diritto, la sovranità popolare sancita dalla più bella costituzione al mondo ci appartiene e dobbiamo esercitarla.

Uniti si può fare.

Gisa SiniscalchiGisa Siniscalchi
28 Settembre 2016

17 commenti:

  1. CONCORDO SU QUASI TUTTO ..SOPRATUTTO SUL NO DECISO ALLA "RIFORMA" CHE FAREBBE DIVENTARE L'iTALIA UNA REPUBBLICA CON PRESIDENTE matteo renzi il furbetto l'ha studiata bene a tavolino ..roma ed i grillini ERA LOGICO NESSUNO SI SAREBBE PRSO UNA CITTA' COMPLICATA COME roma GESTITA DALLE FARIE AGENZIE DI malaffare ..pero' i MIRACOLI non li fa NESSUNO ..ci vuole tempo appunto Sarà ostacolata e molto, anche da leggi e regolamenti che, per forza di cose, garantiscono l’apparato burocratico. A mio parere per estirpare questo cancro dalla città, dovrebbe cambiare le persone, i capo dipartimento dell'amministrazione, delle municipalizzate, cosa molto difficile e forse impossibile. Detto questo, spero che riesca nel suo intento di ripulire la città, non solo dai rifiuti propriamente detti. ho fatto un copia incolla sul pezzo che ritengo corretto sui cinque stelle e Virginia Raggi ..ai posteri lasciamo l'ardua complicata ..sentenza perche' nel bene o nel male Il movimento sta passando alla storia !!come l'unica vera opposizione !!!

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  2. Articolo chiaro, semplice ed equilibrato e, soprattutto veritiero. Complimenti a Gisa. Sottoscrivo.

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  3. La politica del malaffare, è cosa ben radicata in questo paese da diversi decenni ormai. Come un cancro, ha infettato ad ogni livello le istituzioni, la macchina pubblica l'informazione, persino di quella pagata dai cittadini con un canone reso obbligatorio. Ma ciò che gravissimo, è il totale asservimento degli ultimi governi,al diktat dei poteri sovranazionali, che attraverso i suoi lacchè ed esecutivi, appositamente imposti ai cittadini, ormai governano la quotidianità di ognuno di noi, stabilendo le loro regole, grado di istruzione, povertà, capacità di produrre o meno ricchezza, di cura ed un modello di vita, stabilito lontano dai nostri confini e deviato rispetto alla nostra cultura, storia ed aspettativa. Chi sono dunque gli ultimi governi, se non complici di tutto questo? Questo paese, la vita dei suoi abitanti, il suo disastro economico e sociale, sarebbero mai diventati quelli di oggi se non grazie, proprio agli imbonitori bugiardi e corrotti che ci hanno governato e che ancora lo fanno? Ma noi cittadini, nonostante queste evidenze lampanti, continuiano a non capire, a non comprendere e renderci conto di essere totalmente gestiti da personaggi che decidono ed impongono sulle nostre teste, politiche economiche e sociali, per mezzo dei loro camerieri di casa nostra. Nel frattempo, per tenerci occupati ci danno in pasto, le beghe romane ed adesso persino il ponte sullo stretto.

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  4. Brava Gisa, abbiamo il dovere, ciascuno nel proprio ambito lavorativo, associativo, di gruppo o anche singolarmente, di mettere a nudo e denunciare tutte le incongruenze, le menzogne, le contraddizioni e i pasticci di questo accrocchio di pseudoriforme. Si azzeri tutto con un plateale NO sulla scheda e poi (si spera con un altro governo), si presenti un nuovo progetto di riforme, il più condiviso possibile dalla maggioranza e dalla minoranza parlamentare, come fecero i padri costituenti. Questo governo invece crede di poter riformare la Costituzione decidendo tra quattro amici e a colpi di maggioranza, di canguri e altre diavolerie regolamentari per silenziare le opposizioni. Si dica semplicemente che i componenti della Camera passano da 630 a 400 e quelli del senato da 315 a 150. Si risparmia di più e si fa chiarezza. Si ricordi che Renzi ha persino cacciato i due relatori della commissione affari costituzionali solo perchè erano in dissenso con il ddl Boschi-Renzi-Verdini. Vergogna. Solo vergogna.

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  5. Non piace a noi, quella politica, ma a molti invece...... parla, parla, dice cio' che la gente vuole sentirsi dire.......Non lo farà? sarà sempre colpa di un avversario, invidioso, cattivo che.non glielo ha permesso..

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  6. Mentre tu scrivi la Madonnina e' all'estero in cerca di voti e consenso per la sua schiforma e tanti idioti si lasciano abbindolare dalle parole e dai toni pacati della Santuzza. Basterebbe leggere ciò che tu scrivi dopo le sue apparizioni per far capire agli italiani come è brava a prenderli per il culo.

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  7. Di Gisa Siniscalchi condivido il modo di concepire l'etica della politica. A distanza di un anno, la politica ha subito tanti oltraggi dai medesimi attori che dovrebbero nobilitarla mentre le vere pene, sotto forma di ingiustizie, sono state inflitte ai cittadini. Stiamo attraversando un periodo difficile. La crisi economica accentua le diseguaglianze e le ricette, pur di non toccare i privilegi, generano altre ingiustizie. Anche la vita democratica ha un respiro affannoso. La democrazia si consolida con il rispetto della dignità e dell'uguaglianza di tutti i cittadini. I cittadini devono avere la consapevolezza che la democrazia va conquistata e mantenuta quotidianamente con la partecipazione per difenderla dagli egoismi. Quando si parla di democrazia e di principi fondamentali, l'accostamento alla Carta Costituzionale è d'obbligo. La Costituzione è un patto fra i cittadini e le istituzioni. Il patto può essere modificato per migliorare i rapporti e non per esigenze di una parte. E' ovvio che per rinegoziare un patto occorre la massima convergenza dei soggetti. L'Assemblea Costituente ha avuto ampio mandato per scrivere e approvare la Costituzione, il Parlamento la può modificare con il vincolo dell'approvazione a maggioranza qualificata. Venuta meno la maggioranza qualificata, il 4 dicembre, saremo chiamati ad esercitare la sovranità popolare. Avremo modo di ascoltare e leggere le motivazioni del Si e del NO. Condivido quelli esposti nell'articolo che inducono a bocciare la riforma. Il NO difende la Costituzione da modifiche inopportune, contraddittorie e dannose per il sistema politico-istituzionale del nostro Paese. Nello stesso tempo dobbiamo biasimare tutto il Parlamento per non aver cercato la convergenza su un progetto unitario di riforma. Le forze politiche, abbondantemente screditate, si esercitano a delegittimarsi a vicenda per accentuare le divisioni: brutte prospettive per il futuro. In questo quadro, le aspettative di cambiamento non possono essere affidate ad una sola forza politica. Le difficoltà oggettive, l'inesperienza e l'ingenuità oltre a deludere l'elettore rafforzerebbe i poteri economici e politici contrari a qualsiasi cambiamento.

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  8. Signori non so quanti di voi hanno avuto la possibilità di leggere l'intervista dell'ing. Carlo De Benedetti sul Corriere della Sera, veramente preoccupante per gli scenari che ipotizza, altro che bugiardi, ladri e approfittatori contro giovani sprovveduti avvezzi al turpiloquio che magari ci provano a farsi togliere le multe.

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    1. L'ho letto. Sicuramente una crisi economica a breve termine, credo che sia inevitabile come il pericolo per la democrazia altissimo, in presenza di un governo ancora servo della troika. Il punto di vista di De Benedetti, è quello, non dimentichiamolo, è quello della tessera numero uno del PD.

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  9. Vota No...io voto No...solo No.....assolutamente No...onestamente No....contro la vergogna di un governo che si arroga il diritto di cambiare la Costituzione, facendo riapparire un ponte.Ma Renzi non la pensava diversamente?

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  10. Cara Gisa, ho letto più volte il tuo servizio, non per mancanza di chiarezza, al contrario per la inusuale correttezza di espressioni e per quel senso di pacatezza che dovrebbe alimentare un serio confronto di opinioni.Certamente una consultazione di tale valenza non può essere liquidata con qualche slogan o con il preciso intento di far prevalere le proprie convinzioni. Se poi, questo confronto riguarda il settore politico allora, la moderazione è d’obbligo se si intende dialogare in senso costruttivo, e ci sia la volontà di mettere in primo piano ciò che potrebbe unire e non dividere. Il fine ultimo è quello di mirare alla elaborazione di un pensiero comune, in qualunque campo o area conoscitiva, per tendere al raggiungimento di una condivisione. Preciso che per condivisione intendo non un’ assoluta coincidenza fra pensiero e realtà, che reputo obiettivo irraggiungibile per la mente umana, ma la consapevolezza che sia possibile una volontà socialmente condivisa.Dici una verità quando affermi che la riforma presenta delle imperfezioni, certamente da correggere ed altre che necessitano di qualche chiarimento.Hai fatto un’analisi corretta e con altrettanta correttezza, seppure in forma implicita, hai espresso quale sarà l’espressione del tuo voto al referendum del 4 dicembre. Nel tuo lucido ragionamento, hai fatto bene a mettere in evidenza l’incostanza del M5S descritto spesso nei miei commenti, dando adito quasi sempre, a false e cattive interpretazioni o peggio ad una mia presunta simpatia per l’attuale maggioranza di governo. Tra la politica propagandata e quella applicata esiste una differenza abissale che può essere colmata solo attraverso seri e concreti risultati. Sono convinto anche, cara amica mia, che in politica i buoni propositi, non sono mai stati sufficienti a cambiare le cose in positivo o addirittura ad essere considerati come la “panacea” di tutti i mali. Sul cammino delle buone intenzioni vanno a confluire fortune, ma anche tante avversità, quasi sempre a noi sconosciute. La sindaca di Roma di queste avversità ne troverà tantissime, augurandomi soltanto che riuscirà a superarle. Potrà imbattersi anche a qualche inaspettata positività, ma farà bene a tenere alla larga i santoni della politica urlata e inconcludente. Voglio osservare che oltre alla nostra Costituzione il vivere civile in un sistema democratico non prevede che possa essere sanzionato con 150.000 euro un parlamentare che ad un certo punto possa cambiare o correggere la rotta del suo pensiero.Grillo parla di eventuali derive autoritarie e nello stesso tempo caccia dal suo movimento chi non condivide in toto le sue direttive. Io mi chiedo, ma sono pronto a rivedere le mie convinzioni, come potranno essere applicate queste teorie o “smanie”, a livello di governo. Sul referendum del 4 dicembre ho cercato di capire il più possibile e nel merito, molte delle tue osservazioni le condivido, d’altronde sono abbastanza palesi, ma quello che più mi sconcerta è la piega impostata da tutte le forze politiche. E’ evidente che si gioca sulle parole dette dall’una o dall’altra forza politica, ma lo scopo definitivo è quello di annichilire questo “baldanzoso” fiorentino con il vizietto dell’arroganza. Potrò cambiare idea sino al momento del mio voto nell’urna, ma sino ad ora sono orientato per il SI. Possiamo esprimere liberamente ogni nostra opinione, ma in questa buia caverna vedo accesa una piccola luce sulla strada della riforma e sarà compito delle forze di cambiamento, se esistono davvero, apportare le giuste correzioni. Evito di raccontare la lunga odissea di questa nave salpata nel lontano 1983 con la commissione Bozzi e mai raggiunta il porto di Itaca dopo 33 anni di tempeste e incomprensioni politiche. La nostra è una situazione a dir poco drammatica e difficile per dare uno sbocco ad una risoluzione condivisa. Odi più o meno velati, correnti e lotte intestine, attacchi alle spalle, letame cosparso ovunque, condita dalla logica del prevalere con ogni mezzo lecito o illecito, questo idioma esclusivamente italiano si chiama: lotta per il potere.

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  11. E' inutile citare precedenti tentativi di modifica costituzionale, peraltro sempre respinta dagli italiani. Non c'è precedente di una riforma così pasticciata e peggiorativa che nessuno aveva mai avuto il coraggio di presentare. Il fatto che Renzi ci stia provando,non vuol dire necessariamente che va sostenuta. Consiglio a tutti i simpatizzanti del SI(in buona fede), di andare a leggere l'art. 70 della cosiddetta riforma. Se ha capito qualcosa, vuol dire che è in buona fede.

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    1. Maurizio grazie, il tuo consiglio, mi sarà certamente d’aiuto nel momento in cui dovrò valutare attentamente le mie modeste convinzioni. Credo di aver chiarito abbastanza le motivazioni del mio SI, astenendomi dal consigliare la mia personale visione sul quesito referendario e accettando senza critica alcuna, la scelta già fatta da Gisa Siniscalchi. Ho ammesso, se mi è consentito, con onestà intellettuale che la riforma necessita di vistose correzioni che potranno essere apportate con più facilità dal prossimo governo del Paese. Però, caro Maurizio, permettimi di correggere una tua personale visione, cioè che sono stati gli italiani a respingere i precedenti tentativi di riforma, bensì gli sporchi giochi politici perpetrati dai personaggi dell’epoca. Vorrei aggiungere che attualmente quei giochi si sono moltiplicato in modo esponenziale, tanto da rendere impossibile qualsiasi forma di dialogo. Infine sono d’accordo con te, non ci deve essere alcun sostegno al tentativo renziano, ma solo un’attenta valutazione nel suo insieme, non solo al citato art. 70 sicuramente importante. Un affettuoso grazie nel ritenermi in buone fede, ma la politica è di una complessità tale che nessun giudizio può essere dato per scontato.

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  12. Maurizio Alesi29 settembre 2016 17:03

    Insito:le riforme sono state respinte dagli italiani col NO ai referendum precedenti. Perché sperare in eventuali, possibili correzioni (delle quali non vi è alcuna certezza né promessa che vengano apportate).Il problema di queste riforme non è quello di effettuare qualche ritocchino, come se il resto andasse bene. Questa legge va respinta in toto perché stravolge gli equilibri tra i poteri dello Stato, priva i cittadini del diritto di voto, lascia in piedi il Senato che si pretende di abolire, non elimina la navetta tra Camera e Senato, complica l'iter legislativo con ben 10 metodi di votazione diversi, elimina i contrappesi previsti per bilanciare il potere esecutivo, aumenta i conflitti di competenza tra regione e Stato, conferisce l'immunità parlamentare a sindaci e consiglieri regionali e in alcuni punti, addirittura, fissa criteri in contraddizione tra loro. Su questo ti invito a riflettere. Altro che correzioni da apportare. E' un pastrocchio inaudito.

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  13. Cara Gisa, siamo tutti consapevoli che il modo di fare politica, DA TEMPO, non ci soddisfa più. Siamo consapevoli che tutto è a beneficio di un interesse personale e non certo pubblico. Siamo consapevoli che l’unica certezza è l’incertezza. In questo periodo sentire Renzi che promette mari, monti e ponti, mi lascia l’amaro in bocca. Sappiamo che sono solo farneticanti promesse elettorali. L’alternativa cui ci siamo legati è il M5S. che dicono semplicemente ciò che vogliamo e dobbiamo sentire. Purtroppo Roma è forse troppa per i 5 S, ma impareranno dai loro errori. Per i politicanti non esiste la parola abbiamo sbagliato. Gli esperti politici non usano la faciloneria ma come trarre vantaggio dai faciloni cittadini. Nessuna verità verrà fuori se non la loro. Io ho ancora fiducia nella Raggi. Il suo compito è reso ancor più difficile da oculati servizi di stampa. Chiunque fosse diventato sindaco di Roma, se onesto, avrebbe incontrato tanti ostacoli, frutto di rapine e corruzione, e probabilmente si sarebbe piegato ai soliti compromessi e inciuci Lascio al PD e a chi ancora ci crede la certezza che tutto sarebbe stato meglio della Raggi. Mi auguro che Grillo si faccia da parte e si limiti a sostenere il movimento. Condivido le tue riflessioni e voterò NO. Rispetterò educatamente, civilmente e democraticamente chi sosterrà il SI. Speriamo bene per l’Italia e i cittadini italiani che mentre arrancano si sentono dire che tutto va bene e che siamo fuori dalla crisi.Grazie Gisa per l’equilibrio e la signorilità del tuo articolo

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  14. Apprezzo il tuo articolo che, con Marisa,mi piace definirlo equilibrato e signorile. Io forse manco di equilibrio ma resto del parere che una Camera bisognava toglierla, magari quella dei Deputati e lasciare solo 300 Senatori. Renzi però, ambiguo ed ipocrita, non ha saputo apportare nemmeno questo chiaro e deciso cambiamento. Io sono del parere che i nostri Costituenti l'avrebbero fatto dopo 70 di stravolgimento del mondo globalizzato. Non ci potrà mai essere una deriva autoritaria perché il Sistema Istituzionale, con i suo contrappesi, non lo permette. Ribadisco che sono stato deluso della "proporzionale" a 5 Stelle, ma da buon uomo di Sinistra antirenziano voterò per loro, che rappresentano la vera svolta sociale e, poco signorilmente, sbattero' il mio No sul muso di Renzi.Capisco però, come appare scontato dal mio commento, le motivazioni politiche e costituzionali dei miei amici, comprese quelle di mia moglie, che votono Si. Speriamo che il Lavoro e l'economia regga fino al 4 Dicembre, quando ci sbarazzeremo finalmente di questo problema.

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  15. SignorA Gisa ho letto il suo articolo con molto interesse perché molto vicino alle mie idee, ha colto benissimo lo stato d' animo di tanti della sfiducia verso la politica cieca davanti alle esigenze del suo popolo falsa e bugiarda che fa solo i suoi interessi e della delusione verso questo movimento in cui tanti avevamo posto tantissime aspetattive anche se devo dire attualmente nello scenario nessuno se non loro potrebbeRo meritare un voto e non mi andrebbe proprio di astenermi sarebbe ancora più grave per un cittadino non partecipare e lasciare le scelte ad agli altri. Il cambiamento se deve arrivare è sempre il benvenuto ma il Sì al referendum non penso porterà niente di buono, sara'anzi una mossa per la dittatura , anch' io voterò no questo tipo di cambiamento del Sig. Renzi non mi interessa.

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