giovedì 25 agosto 2016

La banca dei terremotati e “l'Europa dei popoli”

Terremoto 1di Giovanni Caianiello - In Europa, le vere emergenze umanitarie non sono quelle delle aziende che chiudono, del numero dei disoccupati, dei poveri, sempre più poveri, solo in Italia sono già circa dieci milioni o dei senzatetto e neppure quella dei terremotati.
Terremoto 2Nel 2016, sono ancora migliaia quelli che vivono nei container dall'ultimo terremoto in Emilia.
Tante le famiglie distrutte dal sisma nella notte del 24 agosto scorso. In qualche piccolo centro a cavallo tra il Lazio, l'Abruzzo, le Marche e l’Umbria, la popolazione è stata drammaticamente colpita, alcuni paesi completamente rasi al suolo.
il centro di AmatriceE al momento in cui scrivo si contano 250 vittime (290 al 29 agosto), molti bambini e tanti feriti. Non c'è famiglia che non abbia perso un genitore, un figlio un parente prossimo, un amico e tutto quello che possedevano.
Ma grazie alla straordinaria professionalità e abnegazione dei nostri soccorritori, vigili del fuoco, forze dell’ordine e volontari, tantissime vite sono state salvate.

Così pure, sono state cancellate anche attività commerciali, piccole aziende e negozi, fonti di reddito per molti di quelli che hanno perso tutto. La disperazione investe i sopravvissuti, i soccorritori e persino i cani scampati al sisma, che con le case distrutte, aspettano fuori dai cancelli i padroni che sono rimasti uccisi sotto le macerie.

MESEppure, tutto questo per l'Europa non è la vera emergenza. Con il M.E.S. (Meccanismo Europeo di Stabilità), approvato dal governo fantoccio di Monti, con i voti del PD PDL, e terzo polo, l'Unione Europea ci ha costretti a regalare ben 50 miliardi di euro, ad un fondo per salvare le banche europee in difficoltà o dal fallimento.

Mario MontiE, sempre dai soldi prelevati dalle tasse che paghiamo di tasca nostra, hanno prelevato 5 miliardi di euro per donarli al Monte dei Paschi di Siena perché era la banca dei soliti amici degli amici. Solo quest'ultimo governo ha emesso ben otto provvedimenti a favore delle banche. E quando il sistema bancario europeo è andato in sofferenza, grazie alle sue speculazioni finanziarie andate storte, l'U.E. e Draghi hanno subito sentenziato che queste andavano sostenute e salvate ad ogni costo.
Infatti, la BCE, ha "donato" ben mille miliardi di euro al sistema bancario, creando denaro dal nulla. Sappiamo tutti che la BCE non ha contropartite in oro, rispetto al denaro che emette e che la carta "colorata" che mette in circolazione viene spesa solo sulla fiducia dei cittadini, mentre in realtà, non possiede nessun valore intrinseco. Sono queste dunque, le reali emergenze "dell'Europa dei popoli"? Solo quelle bancarie, della finanza e in ultimo, quella, pure giusta, dei migranti a cui va assicurato vitto, alloggio e altro? Pare proprio di sì.

Terremoto 4Mentre le famiglie decimate, le loro case e le loro uniche fonti di sopravvivenza rase al suolo, sono invece emergenze solo per i comuni cittadini. La banca della solidarietà del popolo è sempre la prima a rispondere, a portare aiuti, a sottoscrivere codici IBAN. A questo proposito è utile ricordare l’iniziativa «Un aiuto subito - Terremoto Centro Italia 6.0» del Corriere e TgLa7 per raccogliere fondi per le popolazioni delle zone devastate, presso Banca Prossima, Iban da utilizzare è: IT17 E033 5901 6001 0000 0145 551, e il numero sms solidale 45500 della protezione civile.

Uomo con copertaSiamo ormai abituati alle solite parate e promesse dei governi, come "Noi non vi abbandoneremo", "Metteremo in campo ogni risorsa possibile", etc.… puntualmente insufficienti e presto passate nel dimenticatoio o lasciate imbrigliare, nelle maglie della burocrazia. Ma mi chiedo, come sia possibile che per le calamità di cui sono vittime innocenti tanti, troppi cittadini, spesso anche per l'incuria dei governi e degli amministratori, non esista o nessuno abbia mai creato un fondo europeo permanente dal quale attingere immediatamente per un pronto intervento e ricostruzione?

Terremoto 6Cioè, dopo i miliardi di euro creati dal nulla per salvare gli interessi della finanza, nessuno ha mai previsto di stanziare una somma adeguata, per restituire un minimo di sollievo a chi disgraziatamente ha perso affetti, casa e futuro? E per attivare una grande opera di messa in sicurezza dei fabbricati a rischio così da prevenire e scongiurare altri disastri? Ma che Europa è mai questa, e che insensati sono quelli che continuano masochisticamente a sostenerla?
Nel frattempo, l'unica vera banca dei terremotati continua ad essere quella del popolo, dei cittadini e della loro grande solidarietà.

Giovanni CaianielloGiovanni Caianiello
25 Agosto 2016  (ultimo aggiornamento 27 Agosto 2016)

27 commenti:

  1. Bel pensiero e bella idea!!!

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  2. Condivido in pieno.

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  3. Dal Titolo avevo pensato ad un articolo di solidarietà con i terremotati. Sono andato a leggere l'articolo completo e trovo il solito attacco alla Banca Centrale Europea. Oltre ad essere ripetitivo mi sembra anche, al momento. inopportuno.

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    1. Michele Maniscalco, questo è il momento della solidarietà, sulla quale si stanno perdendo i soliti fiumi di inchiostro e proclami che fra meno di un mese saranno dimenticati dagli stessi autori, proprio come è sempre successo finora, ma è anche il momento della rabbia, per la mancanza assoluta di attenzione verso queste calamità, con le quali il nostro paese è costantemente costretto a fare i conti e che nell'immediato, guarda caso, contando come sempre, sopratutto sulla solidarietà. Questo non è degno di un paese civile, nè di questa pseudo Europa che ha miliardi di soldi per la finanza, ma non per queste disastrose emergenze

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    2. Centinaia di morti, feriti e paesi rasi al suolo e guai a permettersi di attaccare? e men che meno la Banca Centrale Europea? Certo a noi spetta soccorrere, consolare e aiutare in ciò che possiamo (in questo gli italiani hanno cuore grande), ma riflettere su come operano le persone che eleggiamo a governarci, come possono non pensare ad un sacrosanto fondo, conoscendo i rischi sismici del territorio italiano, sarebbe da criticare? Chiedersi cosa ne faranno dopo questi drammatici eventi dei milioni di fondi che raccoglieranno per ricostruire questi luoghi e' da criticare? riconoscere che gia' molti si sfregano le mani per come se li spartiranno incuranti di messe in sicurezza, stabilità ecc. e' da criticare? Sapere delle intercettazioni durante il terremoto dell'Aquila che comprovano i loro diabolici accordi e immaginare che si stanno ripetendo, sarebbe scandaloso? Cacchio, sig. Maniscalco, tutto questo "mal pensare" e' sacrosanto e opportunissimo.

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  4. Le risposte alle tue domande discendono dal fatto che l’Unione Europea è la creatura che ha realizzato il sogno dei magnati della finanza internazionale: la centralizzazione finanziaria del potere che, oltre a erodere progressivamente la sovranità nazionale dei Pesi membri della EU tende a soppiantare i modelli costituzionali basati sulla tutela dei diritti sociali - cioè con un incisivo intervento pubblico in economia - con modelli che perseguano obiettivi di efficienza economica - cioè con il minimo intervento pubblico.

    L’inserimento nella nostra Costituzione del pareggio di bilancio e la riforma Costituzionale così sgarbatamente approvata sono degli esempi che ci riguardano più da vicino.

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  5. Caro Francesco, mi rendo conto sempre più spesso, che in materia europea, pochi sono quelli che ne conoscono i meccanismi, meno quelli che ne comprendono le motivazioni e le organizzazionie che la governano e pochissimi quelli che hanno le cognizioni e voglia di farsi delle domande più che legittime, che dovrebbero essere sollecitate dal mio scritto. Il concetto di base è, perchè non creare un fondo a priori e di immediato utilizzo per le calamità naturali, considerato che quelli che stampano moneta lo fanno a costo zero e possono per questo emetterne a piacimento? Io ovviamente conosco la risposta, ma i nostri lettori invece?

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  6. "Questo non è degno di un paese civile, né di questa pseudo Europa che ha miliardi di soldi per la finanza, ma non per queste disastrose emergenze"... Assolutamente da sottoscrivere. Non è più il tempo del buonismo in questa Europa "puttana" e sottomessa. Puttana perchè e pronta a prostituirsi con chiunque basta che il busines sia salvo, vedi con la Turchia. Miliardi rastrellati anima e sangue dai cittadini per darli alle banche. Qualcuno oggi ha scritto che se queste faglie che generano sisma fossero in Germania non esisterebbero più regole ferree nè patti di stabilità. Ma andate a farvi fottere europeisti del cazzo. Andate in un pronto soccorso e vedrete che fine fanno le tasse e i sacrifici. Spero che almeno gli ospedali vengano messi in condizione di assistere chi ha bisogno. In questo caso la disperazione degli italiani colpiti. Ci ritroveremo all'inferno prima o poi. Tutti.

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  7. condivido in pieno l'articolo...questa è vera solidarietà...Maniscalco, cinicamente, strumentalizza il terremoto

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  8. Giovanni Caianiello Esiste il fondo di solidarietà EU,proprio per calamità naturali. Quindi dall'Europa ci saranno soldi per la ricostruzione. Negli anni questo fondo ha distribuito ca 4mld.

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    1. Il Fondo di Solidarietà Europeo (FSUE) -può fornire aiuto finanziario se:
      - il totale dei danni diretti causati da una catastrofe naturale supera i 3 miliardi di euro (ai prezzi del 2011), o, in caso di importo inferiore, se supera lo 0,6 % del reddito nazionale lordo;
      - per catastrofi regionali per le quali la soglia di ammissibilità è dell’1,5 % del prodotto interno lordo (PIL) di tale regione, o dell’1 % del PIL regionale per una regione ultraperiferica.
      ......................
      L’FSUE mira a integrare le spese pubbliche sostenute dagli Stati interessati per finanziare le operazioni essenziali di emergenza. Dette operazioni includono:
      - il ripristino delle infrastrutture di base ad esempio nei settori dell’elettricità, dell’approvvigionamento idrico, della sanità e dell’istruzione;
      - le misure provvisorie di alloggio e costi relativi ai servizi di soccorso destinati a soddisfare le necessità immediate;
      - la messa in sicurezza delle infrastrutture di prevenzione, quali le dighe;
      - le misure di tutela del patrimonio culturale;
      - le operazioni di ripulitura.
      I DANNI ALLA PROPRIETÀ PRIVATA O LE PERDITE ECONOMICHE, CONSIDERATI ASSICURABILI, NON RIENTRANO NELLA NORMATIVA.

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    2. Fondi resi di impossibile utilizzo nell'immediato. Ciò che serve in caso di calamità naturali, è l'immediata disponibilità, necessarai non solo alla ricostruzione eventuale, ma ad un soccorso più efficace, sistemazione degli sfollati, spese a volte insostenibili persino per le sepolture da parte di chi ha perso tutto familiari compresi, una organizzazione operativa e logistica immediata, che non sia basata sullp'arte dell'arrangiarsi. I fondi di cui parli non soddisfano tutto questo. Inoltre, ricordo che in Emilia, dopo l'ultimo terremoto c'è ancora tantissima gente che vive nei container nell''attesa dei fondi che non arrivano mai. Praticamete la storia di sempre.

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  9. Ottima idea ma pensata da noi tutta gente comune, figurarsi se i nostri politici o quelli europei che pensano solo ai loro interessi, alle proprie poltrone oltre che ai loro loschi affari, potrebbero mai pensare a creare un fondo di solidarietà, vocabolo sicuramente sconosciuto!

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  10. Non aggiungiamo ai fiumi d'inchiostro, che già scorrono soppra il terremoto, anche i nostri lunghi rivoli.

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  11. STEFANO MODICA: "Nel 2015 gli italiani hanno speso per il gioco d’azzardo legale poco più di 88 miliardi di euro (al netto di 17,5 miliardi in vincite incassate).
    Ipotizzando che la spesa media resti uguale o nello stesso ordine di grandezza del 2015, se per un giorno i soldi che altrimenti verrebbero spesi per giocare d’azzardo fossero devoluti all'aiuto dei terremotati si tirerebbero su 241 milioni e rotti di euro.
    AL GIORNO."

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    1. Giusto Michele, ma si da il caso che la SISAL sia una società privata e non controllata dal governo. quinid non si può obbligare un privato a mettere a disposizione soldi che gli appartengono.Il proprietrio è la CVC Capital Partners, che è una società finanziaria che tra l'altro, non ha sede neppure in Italia ma in Lussemburgo.

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    2. Hai ragione Michele, grande contraddizione Italiana, che poi si lamentano. Da una ricerca emerge, è chi ha meno disponibilità economica a giocare. Poi vogliamo fare tanti e grandi discorsi sull'Europa.

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  13. Prima di pensare al fondo calamità,vorrei capire come possa crollare ,con tanta facilità,una scuola,costruita con i criteri antisismici!Il.Solito cemento depotenziato?Vorrei anche aggiungere,che sarebbe un'ottima cosa se ogni politicante,che ha mangiato dalla nostra mensa,si tassasse parte del proprio appannaggio in favore dei terremotati.Sono sicura che l'apprezzeremo tutti.Questo gesto potrebbe favorire un fondo calamità!

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  14. É avvilente, tutto questo é avvilente e non abbiamo cominciato a parlare della stima della potenza del sisma. Ebbene gli istituti di geofisica internazionali stimano il sisma in 6.2 sulla scala Richter, quello italiano 6, e sapete perché? Dicono che ad una intensità Uguale o maggiore di 6.1 le spese sarebbero in capo allo stato, ad una intensità minore tutto in capo agli enti locali. Ma cosa si aspetta a chiedere la messa in stato di accusa per alto tradimento con l'utilizzo del codice di procedura penale in tempo di guerra di tutti coloro amministrano e decidono sulle ordinarie e straordinarie esigenze del paese?

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  15. Ho letto il servizio di Giovanni Caianiello e con molta sincerità confesso che all’orizzonte non vedo niente di nuovo. Leggo le solite critiche alla politica, i soliti retroscena, le solite dietrologie, le solite citazioni ai giochi di potere, che non si fermano nemmeno di fronte ad un simile disastro. Si rammentano i passati errori politici di Mario Monti , riferimento alle banche, etc. etc…. insomma la solita propaganda politica che nella situazione attuale non porta da nessuna parte. A dire il vero speravo che almeno questa volta, caro Giovanni avresti fatto a meno del solito elenco di personaggi e di fatti che sinceramente in questo momento se ne poteva fare a meno. Espongo la mia opinione, soprattutto per quel rispetto dovuto a quelle famiglie che stanno ancora piangendo i loro morti. Credo che polemizzare, mentre ci sono ancora persone sotto le macerie, non è ne corretto e nemmeno umano, addirittura già si scommette sui ritardi di opere da farsi e che non ci sono nemmeno in progetto. Si continua ancora a scavare, anche con le mani, per poter salvare qualche altra vita umana e si trova il tempo di pensare alle porcherie della politica, passate e future. Giovanni scusami, non credi che sarebbe stato opportuno rimandarlo di qualche altro giorno? In queste circostanze dobbiamo pensare tutti al modo come intervenire e poter dare il nostro, anche economicamente, quelle famiglie che in queste ore sta subendo l’immane tragedia. Già sei in grado di sapere che saranno false promesse, che eventualmente i fondi prenderanno altre direzioni. Tuttavia apprezzo la tua preoccupazione di mettere bene in evidenza le coordinate bancarie, per chi è intenzionato a versare un contributo economico. Grazie.

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  16. Delle calamità naturali non ha colpa nessuno ma il dissesto e la mancata tutela del territorio, come la sicurezza delle abitazioni, sono da imputare all'incuria dell'uomo. Le responsabilità sono di chi amministra, dal centro alla periferia, delle imprese che costruiscono e dell'uomo comune. Con la prevenzione si possono salvare tante vite umane. Se a causa di un terremoto crolla un centro storico di un paese c'è la scusante della vetustà degli immobili ma quando crolla un edificio moderno di pubblica utilità, non ci sono scuse. Passati i momenti dei soccorsi e della prima sistemazione, all'azione dei volontari e della generosità collettiva devono seguire i dovuti e immediati provvedimenti per ricostruire nuove abitazioni e riattivare i centri produttivi. Fino a quando l'Europa non metterà al primo posto la tutela dei popoli, da quel versante non arriveranno segnali di solidarietà. Questo è il momento di misurare la capacità del governo, del parlamento e di tutte le forze politiche di sapere dare risposte unitarie e immediate ai bisogni delle popolazioni delle zone terremotate e avviare le opere di tutela dell'ambiente come detta l'articolo 9 della Costituzione: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione." Il Governo, con la legge di stabilità, deve creare un fondo da utilizzare per le calamità naturali e la tutela dell'ambiente. Per l'utilizzo di questi fondi, come di tutto il denaro pubblico, occorrono severi controlli. Viene ovvio dire che dobbiamo sperare in un salto di qualità politica e morale.

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  17. State attenti ai soliti "bastonari in mezzo alle ruote" assoldati dal regime, secondo me sotto falso nome...fateci caso...fanno sempre gli stessi discorsi di retorica fallacia, sono ben istruiti...fanno i moralisti con gli italiani che spendono tanto al gioco d'azzardo...e dunque non meritano che ci siano politici onesti e burocrati non corrotti...e governi che diano l'esempio e facciano il loro dovere (pensate i politici mantengono 630.000 auto blu che costano ogni anno 21 miliardi di euro)...in conclusione non fate l'errore di "agganciarvi" a questi interlocutori...notate non seguono mai una linea di pensiero coerente esprimendo una posizione personale...si mantengono sempre nel vago cercando di confondere qualunque argomento con un solo scopo chiaro...difendere le plutocrazie internazionali...

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  18. Complimenti a Giovanni Caianello per l'articolo sul terremoto con il relativo all'euro, moneta alquanto strana.
    I TERREMOTI NON SI POSSONO PREVEDERE NE' IMPEDIRE, MA SI POSSONO EVITARE I MORTI ED I DANNI DEI TERREMOTI.
    I soldi non servono per finanziare poltrone in sovrannumero ed enti inutili come le 20 regioni (ora paghiamo per mandare all'estero la munnizza della regione siciliana che non fa raccolta differenziata seria con riciclo !), ma per lo sviluppo economico e sociale, per combattere la disoccupazione e per difenderci dalle annuali alluvioni e dai frequenti terremoti. Il Giappone balla più dell'Italia, ma i suoi terremoti non fanno danni come da noi.
    Il risorgimento economico, post catastrofe seconda guerra mondiale, l'Italia, pur con i dollari del Piano Marshall, lo fece senza gli enormi costi dei consigli regionali ordinari; purtroppo esistevano già le regioni speciali. Meglio NON eliminare le Province, riducendole di numero almeno come una volta, miglior espressione di autonomia locale assieme ai Comuni dei quali i piccoli, con centri abitati contigui e vicinissimi, è economico e produttivo unirli; abbiamo più di 8.000 Comuni in difficoltà economiche, troppi.
    Molti italiani, invece di tifare, come per le squadre di calcio, per questo o quel partito, farebbero bene ad interessarsi di economia e delle soluzioni efficaci per risolvere i nostri numerosi problemi.

    La legge elettorale italicum, quasi un porcellum bis, e tutte le riforme costituzionali in corso sono da rivedere serenamente perché devono mirare a realizzare uno Stato snello, poco costoso, efficiente per far competere il made in Italy nella globalizzazione, eliminando l'enorme spesa asociale ed improduttiva che, gravando anche su lavoratori ed aziende, danneggia la loro competitività con conseguente disoccupazione, cassa integrazione, miseria, ipertartassamento, devastante debito pubblico, aumento di truffe furti rapine, SUICIDI DI DISOCCUPATI ED IMPRENDITORI, decadenza economica-occupazionale-sociale-morale-demografica. Dopo il risorgimento economico, post catastrofe seconda guerra mondiale, un altro miracolo economico è possibile.
    E, visto che si parla di revisione della spesa "spending review", dimezzare il numero di Deputati e Senatori senza svilire il Senato in bivacco NON ELETTIVO di 100 consiglieri regionali e sindaci in vacanza a Roma in alberghi di lusso ed auto blu; DEPUTATI E SENATORI SONO QUASI IL DOPPIO DI QUELLI DEGLI ENORMI USA CON 300.000.000 DI ABITANTI.
    Il miracolo economico degli Anni Sessanta del secolo scorso l'Italia lo realizzò ANCHE col bicameralismo perfetto

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  19. A proposito di destinare il montepremi del Superenalotto ai terremotati.
    Premesso che io non gioco al lotto perché non pago tasse facoltative allo stato, credo che gli italiani, di certo i più indigenti con un gratta e vinci o con una schedina di Superenalotto comprano l'unica speranza di cambiare la propria vita. Su questa speranza lucra lo stato che dovrebbe garantire lavoro ed assistenza ai cittadini, e, credetemi, sono in tanti che si privano anche di una cena per continuare a sperare. Non credo spetti a loro assistere i fratelli più sfortunati vittime del sisma, sfollati e che hanno perso tutto, spesso anche il lavoro.
    Questo aspetto dello stato biscazziere è una cosa che non riesco a digerire!

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  20. L'articolo e' ottimo ben fatto ..ora come sempre fino all'ultimo terremoto il Governo esprimera' nel modo piu' ipocrita il suo Grande dolore battendosi il petto ...l'ovvieta' la fara' da padrone e sara' il popolo a dare una mano con le collette e raccolte di fondi .Che dire ho 70 anni quasi e ne viste e sentite dai diversi Governi italiani ..sempre parole paroline parolone ..proclami e di concreto cosa rimane in genere gente che a distanza di anni vive nei PROVVISORI CONTAINER ..ma si sa le banche sono in difficolta' capite bisogna aiutarle le banche (io ho lavorato in banca per 34 anni ) solo a sentire questo ci sarebbe da scendere con bottiglie molotov fucili e bombe le banche hanno RUBATO DA DECENNI A PIENE MANI ...basta basta un pensiero alla gente che il terremoto si e' portata via ..ed agli addolorati sopravvissuti ..e' un momento di dolore per l'Italia .....

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  21. La dichiarazione dello stato di emergenza richiama spesso alla mente tragedie che si riferiscono ad eventi sismici e grandi catastrofi naturali. Della chiusura dello stato di emergenza dichiarato a seguito del sisma del 6 aprile 2009 si parla molto, in questi giorni, magari pensando che gli stati di emergenza aperti in Italia siano soltanto quelli di L’Aquila e dell’Emilia.
    Al contrario, così come si può rilevare sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, nella Sezione stati emergenza aperti, il gran numero di essi suscita qualche riflessione.
    Intanto, gli stati di emergenza aperti, pari a n.49, interessano tutte le Regioni d’Italia, ad eccezione di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.
    La dichiarazione dello stato di emergenza per eventi sismici riguarda l’Abruzzo (L’Aquila e Comuni del cratere); l’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, limitatamente ai Comuni interessati dal sisma del 20 maggio 2012; l’Umbria per l’evento sismico del 15 dicembre 2009.
    Per eventi meteorologici gli stati di emergenza aperti sono ben 22, e interessano il nostro territorio dal Nord al Sud, passando dal Piemonte alla Liguria; dal Friuli Venezia Giulia al Veneto; dall’Emilia Romagna alla Toscana, all’Abruzzo, Marche, Campania, Molise.
    Per dissesti idrogeologici gli stati d’emergenza aperti 3, in provincia di Messina e Marina di Lesina nel foggiano; in Calabria per i gravi dissesti verificatisi dall’11 al 17 febbraio 2010.
    Per l’emergenza ambientale gli stati di emergenza aperti sono 10, e vanno dall’Isola del Giglio (Costa Concordia) al Lazio per concentrazione di arsenico nelle acque destinate all’uso umano; alla Sardegna (inquinamento delle aree minerarie dismesse), alla laguna di Venezia; al bacino del fiume Aterno per la crisi di natura socio-economico-ambientale; alla Sicilia per smaltimento rifiuti solidi urbani.
    Per rischio vulcanico lo stato di emergenza interessa le Isole Eolie.
    Siamo i Paese che dalle emergenze non uscirà mai sino a che, la sua classe politica, continuerà a rubare a piene mani, sino a che non si mettera' mano ad una pulizia effettiva di tutto il marcio che esiste. Solo allora, potremmo iniziare a guardare oltre le emergenze...solo allora.

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