domenica 21 agosto 2016

APATIA E DISINTERESSE PER LA POLITICA

APATIAdi Mario Botteon - Sarà a causa del periodo feriale, forse anche dello stato di apatia che mi ha colpito dopo varie sfortune della vita.

Forse sarà a causa della mia sfiducia totale degli attori della politica attuale (tutti). Forse, e, forse ancora, per tanti altri motivi, noto che il mio disinteresse nei riguardi di chi ci governa, ma anche di coloro che dovrebbero fare l’opposizione, ha un denominatore comune con moltissima altra gente. Si badi bene che non sono un qualunquista, anzi, mi ritengo una persona che si è impegnata molto e per tanti anni in politica, con l‘intento di “creare un mondo migliore”.

o-BERTINOTTI-facebookHo sbagliato tutto? Forse! Ma se potessi rivivere il tempo passato, certamente rifarei le stesse cose, ma cercherei con tutte le mie forze di contrastare la genia (c’era anche allora) che si presentava con una passione inusitata, a volte violenta, per “risolvere” i problemi della povera gente, ma, che alla prova dei fatti, si è dimostrata l’anticipazione delle attuali figure di governanti inetti, cinici, che porteranno allo sfascio della democrazia conquistata con il sangue dai nostri Padri.

In questo quadro il ruolo più importante l’ha avuto sicuramente la sinistra. Infatti i problemi che hanno risolto sono stati i loro (Bertinotti docet… Ma non solo lui) Berlusconi non è stato colui che ha ridotto la democrazia Italiana a barzelletta di cui rideva tutto il mondo. Lui ha approfittato di una situazione generale di sfiducia verso le Istituzioni che i precedenti governi (Craxi, pentapartito, ecc.), e la sinistra, gli avevano preparato su un piatto d’argento.

BerlusconiÈ così che una figura tragicomica come lui, ha potuto governare l’Italia per ben tre legislature. Purtroppo la commedia continua. La differenza tra i governi di Berlusconi e quelli che l’hanno sostituito, consiste nel fatto che il satrapo non credeva nemmeno a se stesso, quelli successivi ci hanno creduto anche troppo, ed invece di far ridere, come faceva Berlusconi, hanno fatto piangere tanti Italiani. Mario Monti e la ministra delle pensioni Elsa Fornero, il pavido Enrico Letta, hanno portata avanti una linea in virtù della quale a pagare il conto dei precedenti disastri, erano unicamente i lavoratori ed i pensionati. E la musica continua.

A questo proposito gli 80 € di Renzi, donati per vincere le elezioni Europee, alla luce della nuova realtà economica e finanziaria del Paese, sono divenuti una presa in giro per tutti. Era noto fin dal principio che questa elargizione era unicamente elettoralistica. I fatti lo hanno dimostrato in modo oggettivo. Le tasse sono aumentate, le tariffe dei servizi anche, non parliamo poi del debito pubblico che sta aumentando mese dopo mese in modo esponenziale e continuo.

NICHI VENDOLAIn questa situazione in cui una sinistra seria, competente e credibile, avrebbe potuto inserirsi con proposte serie di governo, che ha fatto? HA MINACCIATO! Ormai vive di minacce nei confronti del proprio segretario, il quale sapendo che non contano nulla, se ne frega delle loro minacce, e continua spavaldamente a maramaldeggiare nei confronti di una sedicente “sinistra” in seno al Pd. E intanto, i minacciosi continuano a minacciare. In fondo questo gli permetterà (non a tutti) di mantenere la seggiola sulla quale si sono issati per la modica cifra di 15.000 euro mensili. Non è poco.

E l’altra sinistra? Quella comunista e quella di Sel? E i cespuglietti vari? (compreso quello di Rizzo che va in visita al dittatore della Corea del Nord?) Beh questi sono ancora impegnati a stabilire chi ha “la verità in tasca” per definirsi veri comunisti, o meglio, siccome si vergognano di essere stati comunisti, si definiscono abusivamente di sinistra. Della destra, del centro-destra, non me ne occupo.

Questi, purtroppo e nonostante tutto, sono ancora forti in Italia, e anche in Europa. Il popolo Italiano, infatti, è tendenzialmente di destra.
Di Maio Di BattistaMa fortunatamente ci sono i Berlusconi e i Salvini che rappresentano l’antidoto naturale rispetto alle idee della maggioranza degli italiani.

Chi resta? Ah, il Movimento 5 Stelle. Va beh, sono nuovi, ci sono tanti giovani e certamente non hanno responsabilità per il passato, è il caso di provarli. Ma se dovessero fallire anche loro: “Lasciate ogni speranza voi che entrate”.

Mario BotteonMario Botteon
21 Agosto 2016

34 commenti:

  1. Signor Botteon, in che modo Renzi maramaldeggia? Ed è poi così sicuro che il debito pubblico aumenti in modo esponenziale? Se aumentasse in modo esponenziale le cifre sarebbero ben diverse mentre è vero che aumenta in percentuale di qualche frazione decimale.

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    1. Chiedere in che modo Renzi maramaldeggia lascia di stucco l'interlocutore. Il guaio è che maramaldeggia uno che, pur essendo Presidente del Consiglio dei Ministri, non ha nessuna dimensione, né culturale, né politica, di statista. Lo fa uno in sostanza che potrebbe fare benissimo solo il piazzista.

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    2. Signor Giardina concordo con lei anche perchè per DNA non sono di SX ma mi scusi chi lei considererebbe uno statista Andreotti

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  2. Non deluderà il M5S,con i fatti sta dimostrando che sanno ben amministrare...Ricordate gli attacchi a Nogarin? e oggi gli attacchi alla Raggi e a tutta la giunta? E persino alla Appendino?...Sono città che sono state eredidate con enormi problemi e che pian pianino si stanno risolvendo ! I tagli agli stipendi li fanno da 3 anni e senza aver avuto bisogno di una legge,chi lo farebbe se non animato da passione politica VERA e forti ideali? Se il M5S andrà al governo tutti gli stipendi dei parlamentari saranno abbassati per legge,avremo una seria politica per l'immigrazione e la giusta grinta per battere i pugni in Europa,sorda ed egoista per il problema dei profughi....Solo chi ha le mani libere potrà ripulire il Paese,quindi diamo fiducia al M5S,tanto di peggio rispetto a quello cui stiamo assistendo,non potrà capitare!!!

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    1. assolutamente il movimento e' l'unico che ha le carte in regola ..ma si sa gli italiani .preferiscono la zona grigia .quella non troppo visibile ..quella degli amici degli amici degli amici .quella che e' emersa prepotente in tutte le amministrazioni in cui il moviemto ha preso il comando ..buchi di bilancio incrdibili ..se con renzi abbiamo toccato il fondo anzi lo abbiamo SFONDATO ,, O SI CAMBIA MA VERAMENTE non con le balle continue dell giullare della troika ..ma con gente che almeno parla di onesta' e si comporta sopratutto cioe' non parole ma fatti ..e benefici per i cittadini .la sovranita' ormai morta e sepolta .dai 340 cambi di partito un record mondiale ..

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  3. Ottimo articolo dell'amico Botteon.
    Politicamente mi sento solo più che mai. Devo dire sinceramente che mi mancano i comunisti di una volta fino a Berlinguer. Certo, ho votato la mozione Occhetto per il cambio del nome, mi sono battuto e votato per l'unione degli ex comunisti e gli ex democristiani, ho votato Crocietta, ma che delusione. Gli ex DC hanno avuto la meglio su gli ex comunisti. Nonostante che all'inizio erano solo un terzo de PD Sono riusciti a diventare stragrande maggioranza e a portare avanti una politica che con la sinistra non ha niente da spartire. Certamente hanno trovato terreno fertile nelle nuove leve degli ex comunisti. Anch'essi sono diventati poltronisti. Per non perderla votano qualsiasi cosa. I nuovi del M5S non mi hanno ancora convinto. ho paura di un'altra grande delusione, quindi rimango nella mia solitudine politica.

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    1. Ottimo l'articolo di Botteon? Non mi pare. Pieno di luoghi comuni e molto supponente.

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  4. Sig. Granata, qualche "decimale" su una cifra spaventosa è come la goccia che fa traboccare il vaso. Per quanto riguarda il "maramaldeggiare", mi dice quando Renzi ha ascoltato le indicazioni della minoranza? Sull'italicum? Dove!!! Il mio esponenziale riguardante l'aumento del debito pubblico si riferisce al fatto che da quando c'è Renzi, non è mai diminuito fi un "decimale". ma è sempre aumentato. Sommessamente mi permetto di dirle che la si può pensare come Renzi, così come è possibile pensarla come me......
    ed altri ancora.

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  5. C'è chi (con un sadismo fuori dal comune), continua nel goffo tentativo di difendere ciò che difendibile non è. Si attarda ancora nel voler cogliere le piccole sfumature, disquisire su improbabili distinguo, nel tentativo goffo di approntare qualche linea giustificazionista. Fanno quasi tenerezza perché non si accorgono del disastro e dello squallore che politicamente li circonda. La cosa buffa è che si ergono pure a censori dell'altra politica, quella che si sforza di cambiare il regime in cui siamo precipitati almeno da Berlusconi ai giorni nostri scommettendo sul loro fallimento tutto ancora da dimostrare.

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    1. Ma Berlusconi è ancora in sella...con Renzi. Con la famosa cena di Arcore decise e incaricò "il piazzista" di conquistare il PD degli ingenui. Naturalmente da solo quello non ce l'avrebbe mai fatta e il berlusca lo fece votare dai suoi a valanga alle primarie PD. Finalmente se n'è accorto anche D'Alema.

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    2. Maurizio togliamo "almeno" sai cosa ne penso del tutto da 70 anni Capisco che tu auspichi una salita al governo del M5S Mi sono preparato di nuovo il passaporto non m'importa della mia salute fuggo di nuovo in Africa Voglio vivere tranquillo gli ultimi anni

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    3. Vedo nei Cinque Stelle lo stesso impeto che era della sinistra. Ne scorgo lo stesso spirito di politica nell'interesse della gente. Quindi io voto NO! e naturalmente Cinque Stelle alle politiche. Ho il vizio di frequentare la rete e in rete non si mente. Le dirette streaming sono una fortuna (fino a quando ci saranno e ce le faranno seguire naturalmente) e gli interventi dei Piddisti e dei sodali sono veramente vergognosi. Naturalmente poi il voto ne è conseguenza altrettanto vergognosa. Ascolto pure gli interventi dei Cinque Stelle e mi regolo di conseguenza. Vedo pure le prepotenze nei loro confronti. Quello non è più un parlamento perchè, tra l'altro, non discute più nulla. Fiducia sempre e via!

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    4. Eugenio io auspico ciò che dovresti auspicare anche tu che ti professi impegnato in politica. È cioè che il nostro Paese possa affrancarsi da certa gentaglia che governa con prepotenza , arroganza, coltivando solo i propri interessi (l'ultimo scandalo risale a ieri e tocca il fratellino della Boschi e le sue consulenze). A te fa rabbrividire l'idea che che qualcuno possa riuscirci al punto da andare in Africa. Il paradosso è che a fuggire dall'Italia dell'era renziana sono tanti giovani che, grazie alla sua politica, non trovano lavoro.

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    5. Da quando frequento questo BLOG credo almeno un anno ho notato una cosa ..importante .vedo commenti ..sempre piu' favorevoli al MOVIMENTO CINQUE STELLE ..e ne sono contento , io ero un convinto votante di sinistra ..convinto che dopo i decenni del berlusconismo piu' becero ..ritornando a prodi letta lo avremo dimenticato ..invece il giullare delle lobbyes fa un patto con il peggiore nemico .ed oggi lo fa ..con quel raffinatomdelinquente di VERDINI con il quale fa le riforme ELETTORALI !!!?? mI SONO CADUTE LE ..BRACCIA ..qualcuno dice di provarli .beh dopo ROMA E TORINO .le due colossali sconfitte del pd credo che dubbi non ce ne possano essere ..poi accetto le critiche e non polemizzo con chi vede nella destra il faro dell democrazia ..ma ovviamente non condivido per niente .adesso se veramente voteremo il referendum ..capiremo dove vuole andare l'Italia ..forse

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  6. Ottimo articolo, sereno ed equilibrato. Mi complimento con Mario Botteon. Ma io che al contrario, sono un po più impertinente, qualche domanda in più me la faccio. Per esempio, cosa hanno in comune Monti, Letta e Renzi e come mai sono stati nominati proprio loro Presidenti del Consiglio? Non sarà che Berlusconi è stato fatto fuori, proprio perché bisognava mettere a capo del Governo un uomo della troika come Monti, i cui trascorsi oscuri sono più che provati? E, non sarà che Enrico Letta, l'uomo delle lobby, è stato deposto dalle trame di palazzo, perché, come lei stesso scrive, si era dimostrato troppo pavido nell'applicare i diktat europei? Ed ancora, perché è stato scelto proprio Matteo Renzi, il miglior venditore di sogni sulla piazza, la cui nomina era già decisa quando rassicurava Letta "Enrico stai sereno"? Già, cosa hanno in comune questi tre personaggi se non Re Giorgio Napolitano, il fedele esecutore degli ordni della troika, che ha firmato senza nulla obiettare tutte le leggi capestro dettate da Bruxelles e che stanno schiavizzando questo paese ed i suoi a abitanti? Allora, se Napolitano cameriere e servo del NWO, per sua stessa dichiarazione,( vedi il suo primo discorso da senatore a vita alla Camera), ha nominato Monti, Letta e Renzi, questi di chi potevano mai fare gli interessi, dei cittadini forse?

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    1. Condivido sig. Caianiello. Però vorrei precisare (anche se vado fuori tema) che Napolitano non è mai stato comunista, bensì un integrato al sistema
      Un comunista non sarebbe mai stati eletto Presidente della Repubblica.

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  7. I vecchi politici, non risolveranno mai i problemi dell'Italia, sono legati l'uno all'altro, dalle loro malefatte e di queste malefatte dipendenti come da una droga. La gente si e' stanca di dire sempre le stesse cose, per poi constatare che, non succede niente, anche se prove inconfutabili contro di loro, dovrebbero portarli nelle patrie galere.

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  8. Bellissimo articolo che mi ha fatto molto riflettere.
    Apatia, a-pathos, senza emozione, senza motivazioni che possano accendere quelle passioni che spingono a mettersi in gioco seguendo una linea di comportamento finalizzata alla realizzazione di un progetto, di un sogno; in politica per il bene comune.
    L'apatia alla fine è una sorta di patologia caratterizzata da una costante “atona”e dalla mancanza di un qualsivoglia senso di disagio verso la propria indifferenza; non richiede alcun conto personale, tutto scorre fino a perdere la misura delle cose: posso adattarmi senza domande a quanto mi viene richiesto, senza alcun coinvolgimento, senza che debba ricercare il senso di quello che sto facendo, se non come compito da assolvere e basta.
    O se me lo chiedo è per capire come meglio rendere più “imperturbabile” la mia indifferenza di fronte agli impegni impostimi.
    La storia ha vissuto tempi di apatia, ma sempre quando una civiltà, un popolo arrivano ad un certo grado di benessere; quando nessuno pensa che tutto possa finire, che possa accadere l'imprevedibile; scatenarsi quei contraccolpi che all'inizio, a garanzia della propria sonnolenza, si cerca di occultare, non volendoli vedere come effettivi pericoli: qui il punto debole, qui si apre il tempo della perdita graduale di sicurezza e benessere, verso l'incertezza.
    E' sul sonno di un popolo che spesso il nemico vince le battaglie, specialmente negli attacchi di sorpresa.
    Abbiamo avuto tempi in cui la passione animava la politica, quando Pertini girava senza scorta e la sobrietà regolava il vivere dei governanti e dei cittadini.
    Poi un benessere sentito come stabile. Tutto buono e benedetto, ma parimenti, quasi fatalmente, ci si lascia andare.
    Un po' come il tempo della Roma Repubblicana che si indebolì sugli ozi imperiali, fino alla totale “apatia” di un godereccio stanco e alla caduta.
    Il nostro governo è apatico, non ha più emozioni neanche di fronte al suicidio di un disoccupato o alla disperazione di chi perde tutti i risparmi di una vita.
    Il governo degli imperturbabili, cinici e pronti solo a eseguire il compito assegnato loro dagli stessi poteri forti che li hanno nominati, senza alcuna elezione popolare: persone ben scelte, tutte sulla stessa linea, verso una politica dell'impoverimento dei cittadini sempre più impauriti e sempre più silenziosi; e sempre più apatici pure loro.

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    1. L'apatia è l'arteriosclerosi della politica...ostruisce la circolazione della democrazia obnubilando la speranza...l'antidoto è la passione che come una ventata di freschezza dissolve la nebbia mettendo allo scoperto la palude e compattando su un fronte comune coloro che hanno seminato e coltivano l'apatia

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  9. capisco la tua amarezza Mario Botteon ma non posso giustificare che diventi indifferenza.Sei stato in politica e hai creduto di poter migliorare le cose.non puoi ridurti alla quasi metà degli italiani che nemmeno vanno più a votare o magari tra quelli che non hanno votato al precedente referendum,perchè così era stato detto loro!L'apatia giova agli omuncoli parlamentari.E' quasi fisiologica nei cittadini che ogni giorno,nella realtà quotidiana affrontano problematiche legate all'inefficienza,al mal costume,alla corruzione.Abbiamo voglia di aria pulita.Di pensare con le nostre teste e non ad un generalizzato senso comune che ci viene dai mass media.Come la canzone io ti dico "Vai le cose giuste tu le sai"Sii esempio per i giovani non ti puoi concedere nessuna apatia e indifferenza!Cerchiamo solo di capire perché c’è tanto disamore per la politica.Noi cittadini non ci sentiamo parte di un sistema che agisce al di fuori e al di sopra del bene comune.E non ci sono dati strumenti per vedere i cambiamenti che vorremmo.Ho cercato di evitare tutti i luoghi comuni,voglio solo che ci sia un cambiamento.In Sicilia c’è un motto “SU un si rumpi un si sana”Se non si rompe non si sana.Non perdiamo l’occasione di un cambiamento

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    1. le persone non più giovani non possono permettersi di essere apatiche, se non altro per rispetto alla propria storia

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  10. Personalmente mi sento coinvolto nell'articolo di Mario Botteon, aggiungo alcune considerazioni. Quelli della nostra generazione che si sono impegnati politicamente militando in partiti con ideali contrapposti, oggi sono orfani. Non hanno rinnegato la propria ideologia ma l'appartenenza ad una precisa forza politica. Questa libertà da vincoli, grazie all'esperienza, aiuta ad analizzare con più obiettività il mondo politico che ci circonda. L'esempio pratico viene fuori dall'articolo. Partendo da un sentimento di apatia e disinteresse per la politica Mario Botteon ha descritto la realtà dell'attuale situazione politica la cui analisi è condivisa dalla maggioranza dei cittadini. NO!, Non abbiamo sbagliato, ma siamo stati traditi, dal modo di interpretare fare politica, anche da quelli che affermano di far parte della sinistra. Per questi signori la sinistra rappresenta un luogo sicuro, per loro, da dove osservano indifferenti le persone andare alla deriva senza intervenire. Non tutte le forze politiche meritano attenzione e analisi comportamentali, nel modo di porsi e di contrapporsi il principale obiettivo è la loro sopravvivenza. Enrico Berlinguer diceva: " I partiti hanno degenerato e questa è l'origine dei malanni d'Italia. " Il PCI e la DC del dopo Enrico Berlinguer e Aldo Moro non sono stati capaci di portare avanti quegli ideali di unità popolare. Il PD non ha saputo o voluto ereditare quei valori. Oggi PD e tutti gli altri pur rappresentando il 50% dell'elettorato anziché lavorare per unire alimentano, con discorsi demagogici, le divisioni: non sono statti capaci e all'altezza di elaborare in modo unitario una illuminata riforma costituzionale. Con dei distinguo e contrapposizioni hanno permesso il varo di una riforma che sembra una zampata predatoria sulla Costituzione, tocca a noi correre ai ripari. L'impresa non è facile, troppo rilevante è il numero delle persone disinteressate alle competizione elettorali, tanto da appannare la qualità della democrazia del nostro Paese. Non mi soffermo sugli errori dei governi, da Berlusconi a Renzi. Uno dopo l'altro hanno governato nell'interesse dei potenti: mantenimento e aumento dei privilegi per i soliti, accentuazione delle difficoltà e aumento della povertà per la maggior parte della società. Non dobbiamo più avere fiducia nel futuro!!?? Si, dobbiamo averlo! Non possiamo permetterci il lusso di essere apatici e disinteressati per la politica: abbiamo il dovere di consegnare un mondo migliore ai nostri nipoti. Il nostro presente e il futuro dei giovani devono trovare le garanzie in un diverso modo di concepire la politica. Un modo che potrebbe nascere dalla spinta ideale del M5S ma deve ispirarsi all'unità e non all'esaltazione della diversità, che non vuol dire ammucchiata, ma la volontà di elaborare provvedimenti che vadano nella giusta direzione, quella di eliminare le ingiustizie sociali. Come? Prendo in prestito le parole di Berlinguer: <>. La generazione che vanta questa eredità sa quello che deve fare.

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    1. concordo pienamente ma mi preme sottolineare che oggi PD e tutti gli altri non rappresentano il 50% dell'elettorato ma di coloro che vanno a votare quindi, grosso modo, il 30% dell'elettorato

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  11. La passivizzazione delle masse, per anni, è stata l'obiettivo principale del potere, contro il quale abbiamo combattuto usando le nostre capacità di critica,senza risultati. Adesso quell'obiettivo del potete è pienamente realizzato

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  12. Marisa, posso? Amica mia, il suo è un intervento molto bello, sprizza incoraggiamento ed ottimismo. Però i miei 50 anni di militanza ed impegno politico, mi hanno (purtroppo) a fare le riflessioni che ho fatto nel mio articolo. Perché? Premesso che io ho sempre votato, pensavo che tutti coloro che, come me, nel 1960 avevano 17 anni, e si sono impegnati per cambiare le cose, dopo tanti anni avessero il diritto di essere approdati a qualche risultato. Sinceramente se i risultati sono stati Berlusconi, Renzo, Napolitano, Monti, Brunetta e compagnia malevola, beh, o abbiamo sbagliato tutto, nel migliore dei casi siamo stati troppo ingenui. Tranquilla, io voterò ancora, dirò la mia sempre. Attualmente l'apatia nei confronti della politica attuale, in me la fa da padrona.

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    1. gli errori servono per aggiustare il tiro quindi non scoraggiamoci

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    2. Caro Mario grazie del tuo apprezzamento.Grazie di avermi tranquillizzato sulla tua apatia.Le persone come te non demordono.Tu hai fatto la tua parte e non è certo colpa tua o di quelli come te se le cose sono andate male.

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  13. Un bellissimo artico dove si evidenzia un susseguirsi di politica e politicanti che oggi hanno solo distrutto non solo l'economia ma un po di generazioni In questo momento l'unico movimento che può dare un po di svolta in tutto questo disastro e il M5S secondo il mio parere sono giovani che almeno hanno capito cosa significa lottare per rivoluzionare questa sporca e sbagliata politica degli ultimi quarant'anni Io personalmente non ho mai avuto fiducia in questi sporchi politicanti perché non è stato un susseguirsi di abuso di potete per arricchire solo le loro tasche la definisco una politica corrotta e malsana .Ma oggi mi voglio aggrappare ad una speranza di nuovi giovani,sarà dura operare in questa grave e terrificante situazione ,ma staremo a vedere con il loro operato ...Spazio hai giovani che hanno degli ideali ...Mettiamo da parte questo marciume di ignoranza e incompetenza

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  14. Il XX Secolo ha portato via buona parte della nostra vita e delle nostre illusioni. Ci ha lasciati amareggiati e comprensibilmente un po' apatici, come dice Mario Botteon nella sua interessante cronistoria della politica italiana. Ora viviamo nell'era renziana e, dopo avere assaporato l'amaro fiele del ventennio berlusconiano, ci dobbiamo sorbire un gioco politico furbo ed irriverente che ha come oggetto l'autoteferenzialita' ed il mantenimento del potere. Abbiamo passato momenti importanti durante il periodo democristiano e del pentapartito, quando forze operaie e studentesche si battevano per la vera libertà e la giustizia sociale, momenti di apoteosi per lo stato sociale. Ma quell'epopea si è dissolta nel tempo e nel sangue senza aver potuto costruire solide basi per una società più giusta ed egalitarista. Il grande capitale ha preso il sopravvento ed ora spadroneggia: si giova della tecnologia sproporzionatamente specializzata ed assoggetta ai suoi voler financo la politica. Completo monopolio, corruzione aberrante e cinico comportamento sanguinario. Questo mondo e questa vita vanno ripensati, vanno cambiati e se ricorso storico ci sarà, io credo che, avendo toccato il fondo, esso dovrebbe essere molto vicino. Con l'ottimismo della volontà, almeno nel nostro piccolo, dobbiamo tentare e lo possiamo fare dando fiducia a partiti o movimenti che non si siano mai fatti contaminare dal sistema. Caro Mario, come dici tu, è l'ultima speranza.

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  15. Commento con un post di G.Micali che stimo e apprezzo moltissimo. UNO COSI’ FA DAVVERO PAURA…..
    Sarebbe fin troppo facile concludere che lui porta iella ogni volta che parla o scrive su twitter e facebook, ma non mi piace l’idea di nobilitarlo annettendolo nel simpaticissimo esercito dei gufi. Di coloro, cioè, che esprimono un’idea, si appassionano a qualcosa, o azzardano un pronostico. No, uno che snobba un’intera platea accorsa sorprendentemente alla Versiliana per ascoltarlo, dicendo che la sua priorità è guardare alla tv una partita di pallavolo. Uno che parla di sé dicendo “il premier”, quasi si meravigliasse nel guardarsi allo specchio in quel ruolo. Uno che non riesce mai a tacere.Uno che prima dice “io sono una persona seria e me ne vado se perdo il referendum”, e poi minaccia che non se ne andrà fino al 2018, perché Verdini veglia su di lui, e su di noi. Uno che, soprattutto, vorrebbe rassicurarci e incantarci, affermando che “tutto va ben madama la marchesa, a cominciare dalle banche e dal mercato del lavoro”. Ecco, uno così , a me fa davvero paura perché io mi guardo allo specchio assieme alla gran maggioranza degli italiani, e mi chiedo: “Com’è che siamo caduti così in basso ?!”.
    Bell'articolo Mario Botteon, i suoi articoli fanno sempre molto riflettere e quindi insegnano!

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  16. Illustre Signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,
    Lei invoca, dal meeting di Rimini unità nazionale, e ammonisce: “deboli se divisi”. Rilevo che l'unità non può esserci se le ingiustizie sociali aumentano a vantaggio di pochi e contro i diritti della maggioranza dei cittadini, che vive in condizioni di bisogno e di umiliazione come insegnanti, lavoratori, disoccupati, pensionati, forze dell'ordine, portatori di handicap.
    Qualcuno potrebbe interpretare l'invito come adesione al progetto riformista del premier, che a molti, tra cui chi scrive, appare eversivo e inaccettabile. Lei, signor Presidente, sembra ignorare ciò che disse Piero Calamandrei nel 1947 “nella preparazione della Costituzione il Governo non ha alcuna ingerenza: il governo può esercitare per delega il potere legislativo ordinario, ma nel campo del potere costituente, non può avere alcuna iniziativa, neanche preparatoria. Quando l'assemblea discuterà pubblicamente la nuova Costituzione, i banchi del Governo dovranno essere vuoti (sic), estraneo del pari deve rimanere il Governo alla formazione del progetto. Se si affida al Governo o a una Commissione di tecnici non facenti parte dell'assemblea la preparazione del piano, la sovranità popolare viene menomata”. (Calamandrei come nasce la Costituzione il Ponte ed vol I p 147).
    Ed invece con la riforma del Senato è accaduto l'esatto contrario: il progetto è stato preparato dal Governo, che si è servito di forze esterne al Parlamento, forse non disinteressate , e il Governo è stato il promotore esclusivo della riforma dalla quale è stata esclusa totalmente la opposizione, perfino quella interna alla maggioranza. Il Parlamento è stato del tutto esautorato. La riforma è stata approvata da una illegittima maggioranza , secondo la Corte Costituzionale, sentenza n 1 2014, violando l'articolo 72 comma 4, che impone la procedura normale di esame e non consente la fiducia o trucchi analoghi, tipo supercanguro, lesivi del diritto della opposizione. Né condivido, signor Presidente, il suo invito a evitare lo scontro politico, che invece è necessario se si esprime nel rispetto delle regole. Mentre Lei, signor Presidente, garante della Costituzione, che deve osservare con disciplina e onore (art 54), non censura in alcun modo il Premier, il quale, mentre non fissa la data del referendum, gestisce in modo scorretto e monopolistico le TV pubbliche a favore del SI, in violazione del pluralismo, cardine della democrazia, sancito dall'art 21 della Costituzione. Né si può pretendere il silenzio dei cittadini, specie dei risparmiatori, di fronte alle reiterate colossali bugie del premier, come quella del risparmio, con la riduzione dei Senatori, di 500 milioni di euro, da destinare ai poveri. Circa l'unità nazionale, mi permetto di richiamare l'insegnamento di Aristotele “se uno stato diventa sempre più uno, non sarà più neppure uno Stato, perché lo Stato è per sua natura pluralità. Di conseguenza chi è in grado di realizzare tale unità non dovrà farlo perché distrugge lo Stato” (Aristotele politica, 11, 1261). Di conseguenza io e molti altri non saremo mai uno con il Presidente del Consiglio, autore di una riforma liberticida e responsabile di leggi ingiuste che favoriscono pochi e danneggiano i più. Con i miei rispettosi saluti.*

    *(Ferdinando Imposimato)

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  17. Caro Mario, non si può non essere d’accordo in toto, per il tuo servizio, in particolare in quel disastroso quadro politico generale da te tracciato, seppure per brevi linee, ma che rispecchia la vera realtà italiana. Certamente, e credo sia giusto, porsi quel dilemma che spesso ci assale, se considerare il nostro mancato attaccamento verso la politica, un’apatia vera e propria o un’azione cosiddetta di “rigetto”, per una situazione che non riesce a coinvolgere appieno le nostre aspettative e le nostre coscienze. Tu, con molta attenzione hai voluto tenerti in equilibrio tra le due tesi, ma un concetto appare chiaro come la luce del sole: LA SFIDUCIA NELLA POLITICA. Credo, almeno lo penso, di averti saputo interpetrare, avendo valutato più volte le tue emblematiche espressioni sempre connotate da analisi ragionate. Anch’io come te, non sono abituato ad esprimermi con un tifo da “curva sud” per l’una o l’altra forza politica, ma sempre con una visione di speranze e non di certezze. Io e te, caro Mario abbiamo anni di vita abbastanza sufficienti per mantenere i piedi sempre per terra, per non usare mai l’esaltazione di fronte all’ostentazione dei buoni propositi. La buona volontà spesso è insufficiente, anche se con la dovuta pazienza e con il tempo che ce lo dovrà consentire, dobbiamo attendere con fiducia i risultati reali. Certo, caro Mario, la fiducia non deve mai mancare, altrimenti dovremmo considerarci sconfitti in partenza, però l’entusiasmo deve essere espresso davanti a risultati concreti. Abbiamo già troppe volte esultato e poi….. abbiamo dovuto fare marcia indietro, quando la delusione ha dovuto prendere il sopravvento sull’illusione. Grazie Mario, alla prossima.

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    1. La sfiducia nella politica è ilrisultato d'una incredibile disonestà della maggioranza dei politici, non solo in Italia, ho visto "ecologisti" razzisti e chiaramente fascisti, che hanno usato il partito socialista come trampolino ed i verdi come base di partenza per la loro , ben retribuita, conversione d'un partito sincero ed importante, in solo 6 anni d'attività politica ho visto SCHIFEZZE che non pensavo dovessi vedere in 50 anni, se succede da noi, succede anche in Italia...ormai, tutto il mondo è paese.
      Il voto è importantem a , anche il comportamento di cittadino consumatore, chi nega suoi ideali politici con la spesa che puzza di menefreghismo ...... non merita rispetto.

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