sabato 30 luglio 2016

LE VERGOGNE RAI NELL’ERA RENZIANA

Bruno-Vespa-Renzi Librodi Maurizio Alesi - Il servizio televisivo pubblico nel nostro Paese è tale solo per il balzello estorto in bolletta col canone. Il resto è una formidabile commistione tra politica, clientela e sperpero.

Stiamo parlando della Rai e del magna magna dei suoi dirigenti. Sono stati, infatti, pubblicati gli stipendi di dirigenti, giornalisti e conduttori degni di un procedimento della Corte dei Conti per danno erariale.

stipendi-raiSi va dai 652.000 euro di Campo Dell’Orto, diventato amministratore delegato per il rapporto di amicizia con Matteo Renzi; ai 204.000 del poveraccio (si fa per dire) Francesco Pionati ex parlamentare Udc ed ex notista del Tg1. E meno male che la politica doveva restare fuori dalla Rai.

Ben 94 dirigenti con super stipendi (alcuni oltre i 300mila euro l’anno, molti tra i 200 e i 240mila) quasi tutti rigorosamente renziani della prima e della seconda ora. Tra questi spicca Daria Bignardi, in Rai per le sue sdolcinate e compiacenti interviste al futuro premier nelle “Invasioni Barbariche”. Bene questa simpatica signora guadagna 300.000 euro, molto più del capo dello Stato, fermo a 239.81 euro all’anno lordi. Ma non basta.

Dopo il cambio del vertice, ci sono dirigenti che non svolgono alcuna mansione, ben 12 top manager continuano vergognosamente a percepire il loro cospicuo assegno. Tra questi Anna La rosa, Andrea Vianello Mauro Mazza ex direttore Tg2, pagati a 200 e 300 mila euro per passeggiare nei corridoi di viale Mazzini e prendere tanti caffè al bar.

arena-giletti-raccoglie-libroAdesso che la Rai è stata sputtanata in tutto il mondo, parlano dell’operazione “casa di vetro” per la pubblicazione online degli stipendi, come fosse un atto di generosità e non un preciso obbligo di legge. Sul sito però non troveremo i compensi degli artisti e dei conduttori a contratto. E con quale faccia. Nel pieno di una crisi economica in cui si tagliano servizi, assistenza, welfare, si danno 6 milioni di euro in due anni a Fabio Fazio e 20.000 euro a puntata a Luciana Littizzetto. Mentre Massimo Giletti, il fustigatore, dal palcoscenico de l’Arena su RAIUNO, dei pensionati d’oro e dei lavoratori dipendenti, percepisce 500mila euro. E Massimo Giannini, ingaggiato da La Repubblica becca 600mila euro.

Per non parlare di Bruno Vespa che ha un lucroso contratto di 1,8 milioni annui, oltre gli speciali e le puntate extra e la notevole pubblicità gratis per le sue pubblicazioni. Un pensionato Rai vergognosamente strapagato dalla stessa Rai.

Sentite cosa diceva Renzi prima maniera sullo scandalo dei compensi. È allucinante che non si possa intervenire sulla retribuzione degli alti manager di Stato (12.10.’12). “Vanno ridotti gli stipendi per i top manager pubblici, che sono alti tre volte la media europea” (19.11.’13). “Prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager. Se sei un dirigente della PA è giusto che guadagni più del presidente della Repubblica? No e ci sono molti dirigenti che guadagnano di più. Se non riuscirò a tagliare sarà colpa mia. E lo so dove mi manderanno gli italiani. Mi daranno del buffone” (13.3.’14). “Sul tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, piaccia o non piaccia, il governo intende andare fino in fondo. Altrimenti andiamo a casa. È il modo di fare la pace con gli italiani” (26.3.’14). “Per noi la prima scelta è di stare vicini alle persone che guadagnano di meno. Sugli stipendi dei manager, vedrete che sarete contenti” (7.4.’14).

Vespa e figlio di RiinaSentite questa: “Non è possibile che un manager prenda un premio massimo se il Paese va a rotoli. Da adesso inizia a pagare chi non ha mai pagato, è un’operazione di giustizia sociale” (8.4.’14). La cifra di 238 mila euro lordi è più del doppio di quel che prende il premier, che prende già tanto. Di cosa parliamo? È già scandaloso che si debba ridurre a quella cifra lì. Qualcuno andrà nel privato? Ce ne faremo una ragione” (9.4.’14).

Promesse e belle parole che sulla rivoluzione alla Rai si sono rivelati (come speso gli accade), una mera esercitazione linguistica. Gli stipendi, infatti, erano stati vincolati ad un limite (già abbondantemente esorbitante) fissato in 240.000 euro lordi nel bilancio 2014. La RAI si dovette adeguare ai tetti previsti. Ma, solo dopo pochi giorni, la legge fu aggirata grazie all’emissione di bond per 350 milioni di euro che, in questo modo, e con la complicità del Governo, ha permesso il superamento del vincolo retributivo. Adesso, scoppiato lo scandalo, il Pd che aveva avallato l’operazione, si strappa le vesti fingendo indignazione, invece di obbligare il Governo ad intervenire.

Il M5Stelle ripresentò un emendamento alla legge di stabilità che ripristinava il tetto, ma il Pd votò contro.

Fazio LitzzettoSentite la motivazione: “aziende come la Rai, hanno bisogno di attrarre i dirigenti migliori. Devono pertanto essere in grado di competere con società private. Da lì la necessità di fare a meno di un tetto salariale”.

Tutto questo nell’indifferenza del Governo “del fare” che non ha mosso un dito per eliminare questa vergogna. Si infrange così il principio costitutivo del servizio pubblico che la tv di Stato è tenuto a garantire. Questi indegni, con la mano pubblica impongono il canone ai contribuenti e con quella privata, arraffano pubblicità, prebende e stipendi d’oro invocando impropriamente le regole del mercato.

Ma la Rai non può mettersi sullo stesso piano dei privati e inseguirli sull’audience. La tv pubblica non deve perseguire le dinamiche del profitto ma ha il dovere, per legge, di garantire due valori: il pluralismo dell’informazione e la valorizzazione della cultura nazionale nella sua programmazione. I privati possono legittimamente discostarsi da tale obbligo, anche perché non chiedono balzelli, ma la Rai no, poiché essa risponde al Parlamento e non al mercato. Un‘azienda pubblica, finanziata col sangue dei cittadini, non può sperperare denaro in super compensi.

canone-rai-510x268Il servizio pubblico dovrebbe essere finanziato quasi esclusivamente dal canone. Qualche autorevole osservatore ha giustamente avvertito che la Rai, venendo meno alla ragione della sua esistenza, sta seguendo le stesse logiche della Tv commerciale: fare la Tv per vendere la pubblicità e non viceversa.

E non si rispetta neppure il requisito della pluralità nell’informazione, essendo quasi asservita al Governo. Se, come si è dimostrato, la Rai non coincide esattamente col servizio pubblico, tanto vale privatizzarla e dare piena legittimità alla sua reale vocazione. Sono sicuro che un privato ci penserebbe dieci volte prima di elargire stipendi stratosferici per veder passeggiare certi furbetti dell’informazione.

Maurizio Alesi
30 Luglio 2016

40 commenti:

  1. O ci svegliamo da questo torpore o ci troveremo peggio delle purghe turche. Il problema è dove sta la soluzione? I 5 stelle. Nutro ancora forti dubbi.

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  2. Condivido quanto scritto nell'articolo di Maurizio Alesi. Dissento sulla "estorsione del canone in bolletta" Per i pochi che lo pagavamo anche prima abbiamo avuto un risparmio. Quelli che reclamano contro il canone in bolletta lo fanno perché non l'hanno mai pagato facendosi scudo delle storture e le pecche che si possono attribuire alla RAI. Alle TV private non si paga il canone? Ma li avete osservate che metà dei loro programmi è fatta di pubblicità? Ma la pubblicità non è pagata anche da noi consumatori attraverso il ricarico dei prodotti pubblicizzati?

    "Il servizio televisivo pubblico nel nostro Paese è tale solo per il balzello estorto in bolletta col canone".

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    1. Signor Maniscalco ma come si può difendere la RAI parlo dal punto di vista dei programmi ma lei legge le programmazioni giornalieri via cerchiamo di essere seri è una cosa indegna anche se fossero free Le altre emittenti sono anche a pagamento avranno anche la pubblicità ma i fanno interessanti per tutti

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  3. Leggere da dove proviene il post. Perché Era Renziana??? A parte gli interventi di questo governo per ridurre le spese dei dirigenti. I governi precedenti, di tutti i colori, dove cacchio erano ? Cerchiamo di essere obiettivi per favore

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    1. Perché lei si iscrive tra le persone obiettive?

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    2. Gli aumenti degli stipendi d'oro sono stati approvati dal ministero del Tesoro di questo Governo. Ecco perché parlo di era renziana. È stato il PD Renziano ad aggirare il tetto previsto per gli stipendi dei manager con l'emissione dei Bond

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    3. Cosa c'entra la RAI, spiegamelo, per il resto debbo dire che per la prima volta in Italia e stato istituito il tetto per dirigenti pubblici. O no! Faccia un esposto alla magistratura con fatti, oppure le Sue sono solo illazioni.

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    4. Il tetto è stato istituito e aggirato due giorni dopo dal PD. Non sa di cosa parla. Non c'è esposto da fare, poiché è stata cambiata la legge per evitare di attenersi al tetto sugli stipendi. SI tratta di una porcheria legalizzata.

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    5. Certo Maurizio, volersi a tutti i costi mettersi la benda davanti agli occhi in presenza di un tale sperpero di danaro pubblico, è davvero inaccettabile. Condivido in toto il tuo servizio e tu sai che non mi convinco molto facilmente, ma di fronte a delle verità inconfutabili da te espresse non è ammesso transire. Posso assicurarti che la tua è opinione diffusa e non è corretto voler raggirare a tutti i costi la percezione di un simile scandali, “a communi observantia non est recedendum” avrebbe asserito qualcuno nel passato. Sarei curioso di conoscere come spendono questi 300.000 e passa euro, se servono per il compito che svolgono o per motivi che non riguardano l'azienda RAI. Se dovrei giudicare io, "minuscolo" cittadino di questo Paese, da ciò che trasmettono, dovrei essere io ad essere rimborsato per lo schifo. Basta vedere RAI 1, alcuni personaggi seduti su comode poltrone intessono dei discorsi senza senso e privi di qualsiasi cultura giornalistica.

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  4. Perche' meravigliarsi il magna magna va avanti da decenni ..siamo in Italia ..e decenni ci vorranno prima che le cose cambino !!Tutto lo Stato Italiano va avanti cosi' da decenni le classi politiche che ci hanno governato hanno preso per i fondelli gli elettori da sempre la corruzione impera ..anzi e' diventata piu' ARROGANTE CHE MAI ..prima facevano FINTA con sceneggiate adesso sfrontatamente te lo dicono in faccia !!

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  5. Condivido in pieno , interrompono eventi sportivi pure con i caroselli peggio delle tv commerciali, mai si erano verificati questi episodi , si vede bene che il canone non basta per foraggiare di euri pesanti il gota della tv pubblica , viva noi !

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    1. Mi sa che conoscete poco la Rai,credo abbia quindici canali a tema,di buona qualità,pochissima pubblicità. Con meno di trentacinque centesimi al giorno (per chi ha sempre pagato il canone).......mi viene da dire che si sta discutendo del nulla......con tutte le distorsioni che ci sono e andrebbero risolte, rimane pur sempre una grande azienda di produzione Italiana... un fiore all'occhiello.

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  6. Del problema RAI non ne farei una questione imputabile ad un qualsiasi governo ma al concetto che i politici, tutti nessuno escluso, hanno del così detto servizio pubblico. Quello che scrive Maurizio Alesi non è altro che la reale situazione della RAI. All'articolo avrei dato un altro titolo: "LE VERGOGNE DI SEMPRE DELLA RAI". Quando si parla della RAI bisogna tornare indietro nei tempi per ricordare che il servizio è nato con lo scopo di divertire e informare ma anche per foraggiare il sistema dei privilegi per i soliti. In quanto servizio pubblico fu imposto il canone. Fin dalla nascita la RAI divenne proprietà esclusiva della politica con la spartizione proporzionale alla consistenza elettorale. Con il passare degli anni, o come dicono alcuni con le varie ere della Repubblica, il governo in carica è diventato asso piglia tutto. Con quali conseguenze: i programmi eccellenti che avevano caratterizzato la produzione RAI sono stati sostituiti con programmi scadenti e troppe repliche. I programmi di un certo valore che ancora resistono rischiano di essere cancellati. L'informazione è diventata a senso unico tanto da definirsi di regime. Il balletto delle nomine, anche in questo preciso momento, segue la logica della spartizione clientelare accompagnate da emolumenti fuori da qualsiasi logica. Questo desolante quadro ci porta alla formulazione di alcune domande. In un servizio che si definisce pubblico e con l'obbligo del canone è corretto subire una informazione di parte? In un servizio pubblico foraggiato dal canone è giusto subire l'interruzione dei programmi, compresi i film, dalla pubblicità come nelle televisioni commerciali? A queste domande, nell'immediato, è difficile ottenere risposte illuminate. L'unica risposta è stata quella del sistema elaborato per far pagare il canone a tutti. A proposito mi sento di dire che questa operazione, malgrado alcuni aspetti da correggere, elimina la vergognosa evasione del canone che si attestava intorno al 40%. Il provvedimento sul canone era giusto inserirlo in un progetto di sana riforma che prevedeva la RAI una azienda autogestita con la massima trasparenza. Fuori i partiti e nessuna pubblicità. Unici azionisti i cittadini in quanto sostenitori con il pagamento del canone. Altra soluzione: una RAI, senza canone, inserita nel libero mercato della produzione televisiva finanziata dai soli proventi della pubblicità. Utopia o fattibile!!?? Forse si! Per cambiare occorre un quado politico radicalmente nuovo, attualmente non visibile nell'orizzonte.

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  7. In RAI (ma non solo) in bella vista e con tanto di sviolinamento, nel 2013, quindi non molto tempo fa, Renzi disse: "Via il finanziamento pubblico ai giornali"-
    Nel 2014 dichiara: "costi quel che costi, toglierò la rai ai partiti, il mio PD non metterà piu bocca" (testuali parole)
    Di fatto la rai è stata lotizzata, lo sanno tutti, sono stati inseriti personaggi loschi e tutto il resto molto ben spiegato nell'articolo.
    Ma perchè dobbiamo pagare per farci raccontare delle balle colossali? per farci palesemente prendere in giro!?

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    1. Buongiorno al gruppo Il vero errore dalla nascita di questo canone è che tutti ne parlano come abbonamento ma nella realtà riconosciuta e sottolineata dall stato è una tassa di possesso Vergognosa realtà

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    2. Consentitemi di evidenziare che lo scrivente non intendeva, con la sua riflessione, accendere un dibattito sul canone ma sul problema più grave della commistione tra affari, politica e favori dentro la Rai che, anche nell'era renziana continua imperterrita ad occupare potere e distribuire stipendi d'oro.

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    3. Signor Alesi è la stessa cosa Sempre una cosa vergognosa è trattandosi di un'attività pubblica e per giunta con un servizio vergognoso. sono 70 anni che funziona così Non capisco di cosa ci lamentiamo. Diciamo che sarebbe stato comprensibile 50 anni fa. Vede mi viene da pensare che prima ci faceva comodo così oggi no. I compensi favolosi li hanno sempre presi in RAI proporzionatamente ai periodi Fazio etc quindi nulla di nuovo sotto il sole. Ecco questo è per me l'errore Io dico è sempre stato sbagliato. Le dirò di più se Renzi cade a novembre cosa molto probabile ad aprile avremo un altro governo e se il capo di governo che ci assegneranno ci piace dimenticheremo tutto mentre altri si lamenteranno. Il vero problema è che noi cittadini non abbiamo il potere di cambiare le cose ma questa è un’altra storia

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    4. Direi che non è la stessa cosa, ma solo una parte di ciò che succede nella Rai pagata dai cittadini. La pentola putrida risiede nello strapotere di garantire gli amici e di mettere il bavaglio all'informazione.
      Il fatto che funziona così da 70 anni non può impedirci di esprimere le nostre opinioni e continuare a contestare queste porcherie. Altrimenti non parliamo più di niente e finiamola qui. Il potere veramente ce l'avremmo, come da Costituzione. Il problema è volerlo esercitare. O no?

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    5. ERRORE Signor Alesi ERRORE non contiamo nulla da almeno 70 anni Ci vogliamo togliere le fette di prosciutto da gli occhi Ma come detto questo è un altro soggetto usciremmo fuori tema Lei ha detto giustamente che la sua disamina nasce da documenti reali allora atteniamoci alle verità Per la costituzione apriamo un capitolo a parte se vuole ma niente false verità. Signor Alesi ma come mi scusi ma dove ha vissuto fino ad oggi, in Francia abbia pazienza lei voterebbe un partito, con i vari mattarellum esistenti da 70 anni, non vincerebbe mai ma avrebbe una maggioranza relativa e sarebbe costretto ad allearsi con altri partiti formando vergognose ammucchiate. Lei dimentica i governi balneari stagionali a contratto a tempo guidati da partiti al 4% o condizionati da partiti che valgono 0,01% Guardi la Spagna.

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    6. Ma scusi i numeri sono numeri. Se i cittadini votassero compatti e in maggioranza contro l'attuale sistema non si può dire che non cambierebbe nulla. Cambia eccome. Si contano i voti e chi ha più consenso va al Governo. Punto. Se dovessi seguire la sua logica dovrei rassegnarmi al fatto che è inutile andare a votare. Tanto vale che l'Italia venga renzianizzata per Costituzione

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  8. Concordo su ogni parola e mi complimento con Maurizio Alesi. Al di là degli scandalosi compensi, che il Presidente del Consiglio, in campagna elettorale aveva dichiarato in tutte le salse di voler ridurre drasticamente e che non ha puntualmente poi fatto, mi chiedo, per quale ragione si debba essere costretti a pagare il balzello alla Rai, se questa, anziché garantire il pluralismo dell'informazione, è di fatto trasformata nel megafono del governo e del PD? Perché un qualsiasi cittadino deve pagare il canone, sopratutto quelle fasce più deboli della società, ad una azienda lottizzata dal PD e dove se non hai la tessera del partito non fai neppure l'usciere? Una azienda di Stato non più pluralista, ma tv di partito, dove ormai ogni notizia, commento o annuncio, viene filtrato ed aggiustato per non dispiacere il bravo governo che non riduce gli stipendi, e dove si epurano dipendenti solo perché poco attivi mella propaganda pro premier. Io penso agli ormai dieci milioni di poveri che stentano a mettere la "pignata" sul fornello e che però "devono" pagare il canone ai ricchissimi dipendenti, spesso nullafacenti della Rai per farsi raccontare, che l'Italia è in ripresa, che la crisi è alle spalle, che va tutto bene e che "gli italiani si stanno arricchendo", mentre in tavola hanno un piatto vuoto.

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  9. io pago il canone se usufruisco dei servizi che l' azienda mi dà: questo è un concetto giusto. Quello sbagliato è pagarlo anche se non ne faccio uso. Il fatto che mi sia conveniente perché lo pago a rate non toglie niente alla sensazione di sopraffazione ed impotenza che provo. Non sono contrario ad una "televisione di Stato" - e questa lo è - a patto che sia costituita da pochi canali, che i Partiti possano fare politica con pari opportunità e che costi di meno in considerazione degli altri introiti pubblicitari. Siccome tutto ciò non avverrà allora preferisco la privatizzazione. Renzi sta tentando di farlo con la Scuola, con la Sanità e l'Ambiente ed allora perché non farlo in questo caso? Le risposte sono ovvie

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  10. Consentitemi di evidenziare che lo scrivente non intendeva, con la sua riflessione, accendere un dibattito sul canone (che comunque resta un argomento controverso), ma sul problema più grave della commistione tra affari, politica e favori dentro la Rai che, anche nell'era renziana continua imperterrita ad occupare potere e distribuire stipendi d'oro.

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  11. Maurizio sono d'accordo con te. Il tuo articolo è molto esaustivo. Non avresti potuto sottolineare meglio le storture dell'apparato.

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  12. Non posso giudicare la qualità della RAI attuale, sono senza televisione da oltre 6 anni, ho rottamato il televisore ed anche la radio....al posto del televisore ho messo un vaso con erbe aromatiche.... molto più utile ed gustoso.

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  13. Sono anni che paghiamo il canone Rai adesso che il governo vorrebbe farlo pagare a tutti protestiamo vivamente e c'è la prendiamo col premier come se fosse lui la causa di tutto..........perché invece di piangere e lamentarvi non pensate a cose più serie .........Giangiuseppe i tuoi sodali a Roma dopo mirabolanti promesse di pulire la capitale di eliminare le buche dopo aver chiesto le dimissioni del sindaco marino..........stanno governando la città ma non è cambiato NULLA anzi è tutto peggiorato..........quindi preoccupati del tuo movimento di bugiardi patologici e del tuo capataz pluripregiudicato!

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  14. Con stipendioni come quelli Rai ed altri più alti con relative MACROLIQUIDAZIONI potremo combattere la disoccupazione facendo competere il made in Italy nella globalizzazione , col ca.......volo !
    Privilegiopoli e tangentopoli, gravando anche su buste - paga ed aziende, danneggiano la competitività del made in Italy.
    Ed io mi aspettavo una seria efficace riforma della Costituzione, senza deformarla, che riducesse poltrone superflue e/o in eccesso nel Parlamento Nazionale e dall'Etna alle Alpi e riducesse notevolmente , e non in modo irrisorio gli ENORMI costi della politica anzi della PARTITOCRAZIA.
    Si parla di revisione della spesa (spending review ); per ridurre la spesa ci sono modi de enti ed indecenti!

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  15. Dibattito interessantissimo... ma che resterà, proprio perché interessante, solo un... dibattito! La faccenda "canone" o "abbonamento" a me pare un po' fuorviante e di scarsa importanza sotto il profilo commerciale, diverso è il suo significato politico:. Il "canone" o "abbonamento" a seconda dei punti di vista resta ed è un fatto a se perché esso ha origini lontane, addirittura bisognerebbe risalire all'Eiar! A mio povero parere la faccenda andrebbe risolta con la privatizzazione totale dell'azienda costringendo chi la vuol vedere a pagare un vero e proprio "abbonamento" così come è delle TV private agenti al momento sul territorio nazionale. Lo Stato dovrebbe riservarsi il diritto di poter diffondere quotidianamente un resoconto dell'attività del governo e del Parlamento e, dulcis in fundo, i partiti politici, a cominciare da quello al governo, se intendono servirsene per le loro pubblicità per la raccolta di voti, dovrebbero essere obbligati a pagare la prestazione magari anche con tariffe ad hoc per riguardo alla loro funzione. Tutto qui. Non ha ragione di esistere una TV di stato. Poteva essere giustificata, o quanto meno tollerata, al tempo del fascismo oggi la sua gestione pubblica è un vero anacronismo come tutte quelle attività di utilità pubblica che, come è stato per la sanità che, da elemento base del welfare, una voltra trasformate in "azienda" si son messe a mercanteggiare sulla salute degli ammalati con quanta elevazione etica di tale servizio si può immaginare... Mah! Tanto ormai la si è capita: tutto è solo una immensa e alle volte noiosa chiacchierata inutile.

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  16. E' una vergogna costringere anche le fasce piu' deboli a pagare questa odiosa imposta....Mia madre ha 85 anni,era esentata dal canone per limite di età,è una pensionata sociale,ma il suo reddito annuo supera di poco quello stabilito per legge....Credetemi l'ho vista piangere fino a che ,mentendo,le ho detto che lei non lo pagherà come gli altri anni,tanto le bollette gliele pago io...Personalmente sono arrabbiatissima,i tg Rai non si possono ascoltare,ma quale pluralismo d'informazione? Iniziano e finiscono i notiziari tessendo le lodi di Renzi e del governo.......UNO SCHIFO !

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  17. Personalmente sono favorevole alla privatizzazione della RAI. cosi chi la vuol vedere paga e chi non la vuole vedere non paga. Però attenzione, la privatizzazione non è sinonimo di imparzialità, di programmi di alto contenuto culturale e di buon prezzo. Le tre TV di Berlusconi sono private, ma non si può dire che sono imparziali e sono infarciti di pubblicità tanto che per vedere un film dalla durata di una ora devi stare 2 ore incollato alla televisione. Poi ci sono quelle a pagamento che tanti anziani con la pensione al minimo non se la possono permettere. Il canone minimo per avere il decoder è di euro 20 mensili cioè 240 euro annui solo per il programma generico. Per l'abbonamento ai film e allo sport c'è chi arriva a pagare fino a 80 euro mensili. Questo è il mio ultimo commento a questo articolo.

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  18. Il servo obbediente viene pagato profumatamente.

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  19. Gersado Gerlando Di Betta31 luglio 2016 alle ore 11:45

    Io non guardo più la Rai da un bel po', preferisco le tv private o Berlusconiane, la Rai non può imporre di vedere o far vedere sceneggiate politiche di chi è di turno al momento al Governo di maggioranza.Staccare la spina e passare ad altri canali!

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  20. Si chiama canone ma non si tratta di un tributo di scopo (non serve cioè a finanziare il servizio - o disservizio come lo si vuol chiamare) e quindi in questo caso non è diretto al finanziamento della gestione Rai, ma alle spese dello Stato, in generale. Era stato istituito come una tassa sulla ricchezza (come il bollo auto che non serve a finanziare la manutenzione delle strade) Mi trovo, quindi, perfettamente d'accordo sul prelievo "forzoso" a detta di molti, visto che fino ad oggi metà Italia non l'ha pagato. Se poi vogliamo discutere sull'indecenza ed amoralità degli stipendi percepiti a vario titolo da giornalisti e amministratori della Rai, concordo in pieno. Ed ancora sulla non brillante (ma comunque migliore di Mediaset) qualità di quanto offerto, concordo nuovamente. A sparare nel mucchio. non si raggiunge nessun scopo.

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  21. Questa motivazione rende ancora più incomprensibile un balzello privo di specifica destinazione, tanto per foraggiare non si sa chi o che cosa.

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  22. Alessandro Robecchi.
    L'angolo del buonumore by Maria Teresa Meli https://t.co/crlsNL1Itz
    "" Il Presidente del Consiglio .. vuole tenersene alla larga..""NON HO MAI MMESSO BOCCA SULLE NOMINE DELLA TV PUBBLICA, NE MAI LO FARO' ""
    Mi pare emblematico del personaggio, quindi, o cui svegliamo e subito, o prepariamoci ad un ventennio similfascista, ricordando che non abbiamo fatto nulla per contrastarlo.

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  23. Da anni segue le logiche commerciali ...da quando sono nate e sviluppate le TV commerciali ...in particolar modo dalla legge Mammì in poi!!!

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  24. Ho letto l’articolo e lo condivido. Maurizio Alesi è un commentatore e articolista che io stimo. Pagherei più volentieri il pizzo che ci chiedono e chiamano canone ma i programmi sono indegni. Non siamo una nazione civile!A monte degli stipendi d’oro, ci troviamo giornalisti e conduttori ignoranti, urlanti talvolta tracotanti Il clientelismo impera e pure parentopoli.Com’è possibile che certi stipendi superino quelli di Obama?Quali geni meritano tanto. Forse una privatizzazione farebbe bene e sicuramente scenderebbero di molto gli stipendi. Anche questa volta dobbiamo costatare che i sacrifici che ci chiedono sono vergognosi. La borghesia spazzata via, la miseria, che cresce nelle famiglie e dobbiamo sentire cifre immorali!Quando l’audience non c’era la rai produceva cultura. Qualcuno ricorderà che andavano in onda: opere, tragedie greche, teatro straniero, pirandelliano, dialettale. Adesso tutto ciò non fa audience e perciò via. Programmi nazional popolari insulsi.Che cosa succederà e come si regolerà la commissione di vigilanza?Darà un segnale forte?Ridimensionerà ?si valuterà il merito?Sono domande retoriche.La trasparenza del carrozzone rai troverà la soluzione per fregarci ancora. Il governo si schieri.Il nostro Renzi rottama solo chi non la pesa come vuole che pensino.Probabilmente gli stipendi d’oro sono il pizzo che deve pagare,solo che lo paghiamo noi. So che non contiamo niente, come dice Magrini,ma almeno contiamocela tra di noi.!Grazie Maurizio del tuo articolo

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  25. Cara Marisa, anch'io come te ho apprezzato moltissimo il servizio del mio amico Maurizio, lui è abituato ad essere sempre lucido nelle sue valutazioni politiche.Ricordo che alcuni anni fa, come opinionista di un mensile del foggiano chiedevo, con tutta la forza che avevo in corpo, di poter conoscere gli stipendi dei dirigenti RAI.Mi fu risposto con una pernacchia, da qualcuno direttamente interessato, che erano dati sensibili e non pubblicabili. Insomma, nessuno seppe darmi una risposta esauriente, anche se ero in perfetta conoscenza di un enorme sperpero di danaro pubblico, concesso per consulente inesistenti e manager senza alcuna esperienza maturata, se non quella di “paraculo” politico. Questa ulteriore riforma della RAI, se così possa essere definita, prevede la divulgazione di questi stratosferici emolumenti, sperando anche nello specifico utilizzo reale. Credo che il tempo della “pazienza” sia abbondantemente scaduto, è impensabile erogare a dei "mascalzoni" cospicue cifre del genere magari non destinati nemmeno al consumo interno e spesso depositati all’estero evadendo le tasse. Anche se oggi quei compensi sono stati resi pubblici, ma non completamente, non sono ugualmente giustificati, in presenza di milioni di lavoratori disoccupati e precari. In sintesi questi signori vivono da eccellenti parassiti sulle spalle di coloro che per pagare il canone rai devono privarsi di generi di prima necessità, per non incorrere nelle sanzioni che tutti conosciamo. Ora, a nessuno è permesso sfuggire al “cappio” del canone, in quanto collegato ad un servizio di cui nessuno può farne a meno: l’elettricità. Tuttavia,cara Marisa, la vergogna più grande è la conservazione di questi emolumenti-scandalosi a individui che non hanno più nulla a che spartire con il servizio televisivo. Noi, pazientemente siamo in attesa di spiegazioni soddisfacenti, a dimostrazione di questo enorme sperpero di danaro pubblico, con un governo che debba fare chiarezza, ed una opposizione che sappia intervenire nella commissione parlamentare di vigilanza. Che dire? Attendiamo il sereno ed il brillare del sole.

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    1. Caro Franco, così mi piaci. Non ho mai dubitato del tuo equilibrio e della tua onestà intellettuale.

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  26. Maurizio, amico mio, io ti devo sempre piacere, anche quando non condivido il tuo irrefrenabile bisogno di sfogarti contro i politici a te antipatici. Ti ringrazio per il giudizio espresso .... sappi che è sovrapponibile al mio nei tuoi confronti.

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