domenica 5 giugno 2016

MIGRANTI BASTA. PER VOI NON C’È POSTO

Migranti non cè posto per voidi Giangiuseppe Gattuso - “Dov’è finito l'invito di Papa Francesco di mettere a disposizione tutte le canoniche e le chiese vuote per ospitare i migranti? Sarebbe l'inizio di una vera accoglienza da parte della Chiesa. Il resto puzza di demagogia”.

don_nunzio papa_francesco Domande che si leggono sui social e sentiamo ripetere spesso. E io per primo più volte nel dibattere con amici e colleghi ferventi cattolici ho espresso parecchie perplessità. Ma condivido incondizionatamente, e mi ha rincuorato, la posizione indicata da Papa Francesco sull’accoglienza, ribadita pochi giorni fa da Nunzio Galantino, il Segretario generale della Conferenza episcopale Italiana. E devo pure riconoscere la meritevole e grande opera delle organizzazioni cattoliche come la Caritas e non solo, che svolgono sul territorio in favore dei più bisognosi e dei migranti.

Bimbi migrantiA questo però non corrisponde un’adeguata risposta da parte delle parrocchie e delle comunità religiose, e in particolar modo nei centri piccoli e medi. C’è una sorta di ritrosia, una preoccupazione legata a molti luoghi comuni. Facili alibi per non fare nulla ed evitare “contaminazioni”. Ma si sentono anche riflessioni del tipo: “Quindi per i nostri figli futuro non c'è ma per i migranti si?”, e ancora, “Quando un paese non riesce a dare un futuro ai nostri figli e nipoti, come lo potrebbe dare a chi viene da fuori? un buon padre di famiglia non da mangiare ai figli dei vicini quando i suoi muoiono di fame!”; “Per ospitare i migranti non basta l'intero territorio italiano. Un miliardo di migranti bussa alle nostre porte. Ci piaccia o no”. “L’unica soluzione è aiutarli a casa loro; realizzare campi protetti nei luoghi di partenza”; o la geniale idea di farli sostare nelle navi direttamente in mare. Una sorta di inutile crociera/prigione.

rohingyaCome se alimentando la paura tra la gente e il senso di protezione delle nostre “cose” si possa risolvere una questione che invece, se possibile, può solo peggiorare. Per questo abbiamo scritto più volte che le migrazioni riguardano l’intero mondo civilizzato e ricco che non può soltanto alzare muri o piangere lacrime di coccodrillo di fronte alle continue stragi in mare. Alle sofferenze immani, alle centinaia di bambini morti annegati negli ultimi mesi, il cui numero esatto non conosceremo mai.

E allora? Paragoniamo il destino dei migranti con quello dei nostri figli e nipoti che non trovano lavoro e vanno altrove? O ne facciamo una questione di carattere religioso tanto per dare fuoco alle polveri. E magari costringiamo la Chiesa a vendere tutti i suoi beni per ridurla in povertà, e così siamo tutti contenti. Ma pur condividendo la giustezza di certe considerazioni sulle opulente esagerazioni vaticane non mi pare una strada sensata e risolutiva.

Bimbi e AylanNon ci resta che dare fondo a tutte le nostre potenzialità come Nazione e come popolo, alle nostre prerogative e capacità di influenza e persuasione nei confronti dell’Europa prima e del mondo intero poi. La strada è tracciata. Le “scelte” devono tendere a ristabilire principi di equità e di uguaglianza, risolvere conflitti spaventosi sui quali si lucrano vergognosi interessi, e investire risorse cospicue per progetti di sviluppo sociale di crescita economica e culturale.

Intanto accogliamo. Siamo solidali, integriamo e guardiamo “loro” come fratelli molto più sfortunati che “non sono un pericolo, ma sono in pericolo”.

E a proposito di spazi abitativi, di strutture per l’accoglienza qualcosa è bene sottolinearla. In Italia, specialmente al Sud e nei piccoli centri c’è quasi una casa vuota ogni due occupate. È il risultato della ricerca, curata da Sandro Polci per Legambiente, Unioncamere e Symbola, dal titolo “Piccolo (e fuori dal) comune. I piccoli comuni”. Un’interessante studio dal quale si rileva come ormai si può parlare di “Disagio insediativo”, di rischio di “non ritorno” per alcune aree e molti comuni che hanno superato determinate “soglie limite” di spopolamento. Un limite che rende impossibile, senza interventi esterni, una rivitalizzazione di territori così fortemente depauperati.

118487La preoccupazione per il futuro, forse eccessiva, ha determinato una grave contrazione della natalità che perdura da decenni, lo spopolamento per necessità o per la ricerca di opportunità diverse, hanno fatto il resto. Tutto ciò fa di vaste zone delle regioni meridionali e insulari una prateria immensa che necessiterebbe di nuovi insediamenti e presenze umane per una politica di rilancio e sviluppo dei territori.

riaceaccoglienza010-500x333Ovviamente c’è bisogno di progetti, di idee lungimiranti, di cogliere opportunità per un riuso abitativo, sociale e turistico di quelle zone. E per non dilungarmi troppo riporto la parte che riguarda l’aspetto al quale mi riferisco, senza per questo avere la presunzione di risolvere in questo modo il problema dei migranti.

Ma, certamente, può essere utile osservare l’esempio virtuoso realizzato a Riace, in Calabria, dal sindaco Domenico Sudano e dagli altri comuni di quel comprensorio (clicca per il reportage del Corriere della Sera).

“Se solo un quarto delle 500 mila abitazioni non utilizzate lo fossero, potremmo addirittura ospitare fino a 1,5 milioni di nuovi cittadini: nuove nascite, migranti o cittadini urbani di ritorno o di nuovo attecchimento. Favorendo l’evoluzione del mercato verso forme di ”Economia circolare” si favorirebbe l’intervento privato e, con un investimento di circa 40 mila euro per ognuna delle 125 mila abitazioni ipotizzate, avremmo 5 miliardi di lavoro, ovvero l’equivalente di circa 100 mila occupati per un anno”.

Insomma, non tutto è perduto. Le soluzioni ci sono, basta crederci.

Giangiuseppe Gattuso
05 Giugno 2016

26 commenti:

  1. Ma per le materie prime dei loro pesi c'era sempre posto nelle nostre fabbriche, anche per i denari dei loro sfruttatori e dittatori nelle noste banche....
    Vergogna!
    Loro sono stati derubati per secoli.... ed adesso vogliamo chiudere la porta....
    Vergogna.

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  2. Caro GianGIuseppe...manco da tempo dai commenti agli articoli eppure avrei avuto tanto da dire e scrivere. Non mi piace nulla di questo Società dove viviamo! Siamo diventati INDIFFERENTI a tutto ed è normale vedere cadaveri che galleggiano o adagiati sulla riva.
    E' normale sentire notizie di violenza ...sulle donne....sugli uomini....sui bambini....!
    L'abbrutimento collettivo la fa da padrone ed avrei tanta voglia di andare non so bene dove. Esiste qualche luogo nel mondo dove la parola Accoglienza, Fratellanza, Solidarietà, Uguaglianza, Pace, Bene comune abbiano un significato? Anche la Chiesa...verso dove va? me lo chiedo ogni volta che esco di casa, vivo in un quartiere cosidetto Bene! Poi vedo dormire la gente per terra vicino casa mia..sapendo che nelle Chiese vicine ci sarebbe tanto spazio, tanto ben di Dio da condividere con lo "sfortunato." Forse dovremmo tutti sbracciarci le maniche e andare oltre le parole a cominciare dai tanti bimbi che arrivano spesso da soli e non so neanche che fine facciano! Dove li portano? Dove sono custoditi? Ci sono delle maestre che si occupano di loro?...Possiamo ancora cambiare direzione ed essere costruttivi?

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    1. Il degrado sentimentale ed etico non si vede soltanto nei confronti di migranti e richiedenti d'asilo, è una piaga generale , e l'unica possibilità d'uscire da questo disastro umanitario, che va ben oltre alla questione degli asilanti sta nella rinascita della sensibilità umana in tutti noi, ma è un processo lento. Superare un'indottrinamento all'egoismo estremo degli ultimi 30 anni non si fa con un colpo di bacchetta magica.

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    2. Ed agiungo: Ognuno di noi può aiutare a migliorare il mondo, col voto,ma anche colcomportamento di tutti giorni, una grossa fetta di questa miseria ha le radici nei nostri consumi non ragionati e non sostenibili ne dal punto di vista etico sociale ne da quello ecologico.
      Il voto è importante, ma serve anche coerenza personale.

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  3. E' ovvio che per secoli alcuni paesi del mondo hanno fatto una politica ...coloniale .tipo Inghilterra Francia Spagna ..le piu' importanti , anche l?Italia ci ha provato fallendo clamorosamente ..dalle navi cariche di schiavi dirette verso le americhe si parla di 20 milioni di neri deportati che valevano meno degli animali ..nel piu' recente periodo la vendita di armi ha incrementato quelle nazioni e qui l?italia ha fatto la sua parte .Ora siamo di fronte ad un esodo che potremmo definire ..BIBLICO le guerre portate avanti dall'occidente hanno destabilizzato l'Africa scatenando guerre tremende con armi modernissime che vengono testate in quei paesi :Che fare ? L'Italia si distingue perche ' in prima linea ma si sta gia' creando una situazione scomoda ..accogliere tutta questa gente che in gran parte e' contaminata sicuramente da terroristi ..il mondo sta cambiando con la globalizzazione ..vediamo orribili filmati delle stragi quasi quotidiane .nei battelli che affondano .La chiesa ..la ricca ricchissima chiesa che fa ? Manda benedizioni ..poi subentra ormai come gia scritto da Maria Pia Labita ,,un senso di INDIFFERENZA nel vedere morti affogati a decine compresi piccoli che nessuna colpa hanno .Che fare ..??Non esiste una sola risposta e' un problema sempre piu' preoccupante ..diventa una notizia ordinaria ..possibile che siamo gia' cosi' abbruttiti !!!!

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  4. Il fronte migratorio che ha visto coinvolte l'Italia, prima, e il resto dell'Europa, poi, ha mostrato il poco spessore dei politici che hanno continuato a fronteggiare il fenomeno con una miopia sconcertante nella sola logica dell'emergenza.

    Una delle conseguenze è che i migranti sono stati e sono tutt'ora oggetto di strumentalizzazioni per raccogliere consensi elettorali o vantaggi economici, talvolta anche merce di scambio in accordi internazionali...e la Turchia ne è un recente esempio.

    Senza negare che la migrazione di massa rappresenta un problema ma è altrettanto vero che i problemi vanno affrontati con strategie e tattiche di medio e lungo periodo e non voltandosi dall'altra parte facendo finta di non vedere, nella migliore delle ipotesi.

    In questo panorama di dubbia capacità politica nazionale ed europea, va almeno riconosciuto al Papa Francesco la coerenza con i principi cristiani col il suo richiamo del clero accoglienza per rafforzare l'opera che la Chiesa attraverso le sue comunità di assistenza svolge a favore delle fasce più deboli della popolazione.

    Francamente non mi stupisce che l'appello del Papa non abbia avuto risposta unanime delle parrocchie: è da troppo tempo che il messaggio cristiano viene indossato come un abito di circostanza non solo fra i "fedeli" ma anche tra chi è alla guida del gregge. Tuttavia è un indubbiamente importante che la Chiesa nelle sue figure di spicco non si sia limitata all'opera di sensibilizzazione ma si sia impegnata in prima persona, attraverso la sua organizzazione territoriale, a perseguire concrete finalità di accoglienza.

    Sul fronte laico invece, a parte l'esempio Italiano di integrazione realizzato a Riace, il quadro è umanamente desolante ... il vuoto lasciato dall'incapacità politica a tracciare linee strategiche di accoglienza viene sempre più colmato dal razzismo e da tutte le conseguenze negative che questo comporta.

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  5. Condivido in pieno, bisogna che sia dia aiuto a tutti questi disperati che fuggono da guerre, miserie e violenze, ma tutta l'Europa deve prendersi le sue responsabilità ed offrire ospitalità, mi piange il cuore quando vedo di tanti morti, e mi è venuto un dubbio se arrivando vicino la riva, non le facciano morire di proposito perché troppe persone in barconi che ne potrebbero contenere la metà. Se potessi, io stessa ospiterei qualche famiglia, ma sono pensionata e con un figlio senza lavoro e non sappiamo dove sbattere la testa.

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  6. È vero, molti non comprendono le ragioni della immigrazione di massa, che di riversa principalmente nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo ed avversano "gli stranieri", come causa di ogni male, colpevoli di sottrarre lavoro ed assistenza di ogni genere. Insomma, un pericolo per la nostra società "evoluta". Ma ciò che si perde di vista è il fatto che gran parte dei migranti, lasciano luoghi di origine, affetti e ricordi perché stimolati a farlo da una politica invasiva da parte di tutto l'occidente, Italia compresa, con lo sfruttamento intensivo di ogni genere di risorse ed il conseguente impoverimento di quei paesi, che poco o niente lascia nelle tasche dei suoi abitanti, sfruttamento, ottenuto anche per mezzo di guerre "necessarie", funzionali ai colossi delle multinazionali della globalizzazione. Globalizzazione, il cui credo primario è il profitto ad ogni costo. Il risultato è come oggi, come appare evidente a tutti, l'impoverimento del ceto medio e conseguente grave contrazione della natalità, ha raggiunto livelli insostenibili, cosa gravissima per il futuro di un paese che mette in dubbio la sua stessa sopravvivenza. Ecco uno dei principali motivi per i quali, molti "esimi" condottieri dell'economia mondialista e della politica, da tempo predicano in favore di una forte immigrazione, intesa come forza lavoro ad un prezzo bassissimo e comunque in grado di sostenere in futuro le spese della gestione statale, il pagamento delle pensioni etc... Insomma, il cane che si morde la coda, che porta profitto unicamente alle multinazionali, vere potenze economiche e politiche che dettano le linee dei governo ovunque approdano, compreso il nostro paese e dove a subirne le conseguenze sono sempre gli ultimi, lasciando i cittadini, i sempre più nuovi poveri e migranti a spartirsi e litigare per le briciole.

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  7. Calogero Dolcimascolo5 giugno 2016 alle ore 20:35

    respingere gli immigrati sgnifica salvarci dall'Islam! Io sarei per espellerli senza si e senza ma. L'islam ha sempre tentato l'invasione dell'Europa; forse abbiamo dimenticato la battaglia di Lepanto?

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    1. Un commento che non merita una risposta, tanta è la bassezza della considerazione che si ha di un fenomeno umano epocale. Egr. Calogero, tu dimentichi che l'Europa ne ha fatto dell'Africa un proprio feudo con un colonialismo in alcuni secoli di storia, perciò è l'esatto contrario di quello che tu affermi. Hai dimenticato anche le "Guerre crociate" portate proprio in quelle terre dove esiste uno stato di perenne destabilizzazione. Hai citato la battaglia di Lepanto, ma pare che non hai capito assolutamente nulla perchè fu combattuta e quale fu la causa a scatenarla. Smettiamola di scrivere stupidaggini, e consideriamo il fenomeno dell'emigrazione per ciò che veramente rappresenta. Tu cosa faresti? non appena scorgi un gommone carico di donne e bambini lo affondi o lo prendi a cannonate come dice il tuo amico Salvini?

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    2. Calogero Dolcimascolo11 giugno 2016 alle ore 10:15

      Non merita alcuna replica! Forza PD con il business e con lo sfruttamento degli schiavi di Rosarno; credevo che si trovassero nel MALI e non in Italia.

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  8. Secondo me per buona parte degli italiani gli immigrati sono un problema a prescindere e tutte le scuse sono buone: non li possiamo accogliere tutti, mettono in pericolo la nostra cristianità, ci rubano il lavoro, rubano nelle nostre case, sono sporchi, fanno aumentare la criminalità ecc. Anche se tutte le persone che dicono queste cose non sono stati toccati minimamente dall’ospitalità data agli immigrati. E poi ci sono gli antipapisti che rimproverano al Papa perché non risolve lui il problema magari vendendo il Vaticano e tutti suoi possedimenti. I cattolici ipocriti: “vorrei ma non posso”.
    Per quanto riguarda come e dove ospitare gli immigrati in attesa che si trovi una soluzione almeno parziale al flusso di arrivi, ritengo il suggerimento di Giangiuseppe Gattuso praticabile. Proprio nei giorni scorsi se ne parlava con mia moglie. “I piccoli comuni, specialmente ne sud, sono pieni di case vuote e abbandonate. Alcune sono ancora abitabili senza bisogno di ristrutturazione. Altre hanno bisogno di adeguamenti. Abito in un paese di 9000 abitanti e di queste case ce ne sono diverse centinaia che potrebbero ospitare sia piccole famigli che famiglie numerose. Con parte del contributo che attualmente lo Stata paga alle cooperative dato direttamente a queste famiglie per pagare un minimo di affitto ed autogestirsi in attesa di trovare altre soluzioni.

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    1. Signor maniscalco non so dove lei viva io in una Romagna un tempo solatia oggi coprifuoco dopo le otto di sera Non solo ma i loro reati grazie ai ns lungimiranti magistrati non son colpevoli di qualcosa per cui le ns forze dell'orine li ritrovano in strada dopo appena un'ora Aggiungo perchè loro debbono avere priorità rispetto ai ns poveri italiani Non sono razzista avendo vissuto per oltre 50 anni all'estero rispettando tutti i paesi in cui ho lavorato e vissuto Perchè accettare tutti indistintamente Per me non è un problema di Islam anche se il problema esiste veramente ma il rispetto delle ns leggi e costumi Non piacciono vadano via

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    2. Signor Magrini, vivo in un paese della provincia di Palermo dove in passato abbiamo avuto dei grossi problemi non a causa degli immigrati, ma per la criminalità organizzata. Da circa 3 anni in un convento delle vincenziane ormai vuoto per mancanza di vocazioni sono ospitati circa 70 ragazzi di colore tutti provenienti dal continente africano e noi popolazione non abbiamo avuto nessun fastidio. I nostri poveri lo sono relativamente rispetto a questi ospiti. Nessuno di loro va a letto digiuno la sera saltando la cena. Anche io sono stato per 30 anni all'estero per motivi di lavoro.

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  9. Abbiamo già trattato quest'argomento e abbiamo espresso la nostra amarezza nell'apprendere gli orrori e le difficoltà patiti da uomini e donne che cercano solo di sopravvivere. Abbiamo anche parlato degli sciacalli che approfittano di tale situazione. Una cosa però Papa Francesco deve dire, oltre a costringere le chiese ed i preti ad una fattiva eccoglienza..un suggerimento che tutto il mondo deve recepire: che parli molto di più di demografia e consigli tutti gli Stati ad intraprendere una politica di pianificazione delle nascite. Fino adesso si è giudicato,falsamente ed ipocritamente, deprecabile un ipotetico decremento.
    La Chiesa ed il Capitale hanno ingannato le masse ed i risultati sono sotto i nostri occhi: guerra, povertà e fame.

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  10. La xenofobia è una malattia, ma è curabile, occorre fare uso di speciali pillole di vitamina C, la C sta per cultura.

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    1. La xenofobìa è sintomo e prodotto d'ignoranza indotta da decenni di deculturalizzazione, questa malattia va combattuta dalla prima elementare in poi!

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    2. calogero dolcimascolo6 giugno 2016 alle ore 09:36

      Avete ragione gli attentati di Bruxell e Parigi sono di matrice xenofoba. Forza Allah Akbar. Anche lo studio della laicità dello Sato dovrebbe essere materia di studio alle elementari per evitare che un giorno l'Italia potrebbe essere governata da qualche Imam simpatizzante PD.

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  11. Non so dove sia fiito il messaggio del Papa, so che, certamente siamo un popolo che non ama il prosimi, sopratutto quello che chiamano il "diverso" perchè, inutile negarlo, siamo razzisti, però cerchiamo di ricordare che: razzismo ed ignoranza, vanno di pari passo... sopratutto, il razzismo è una brutta bestia, dura da debellare,

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  12. E' quello che dico da quando Francesco "il buono" ha cominciato a blaterare sui rifugiati. Anche se quello che sta facendo l'EU è miserabile... le sue parole sono ancora più miserabili, perché dette in malafede e con l'ipocrisia che è proprio della chiesa cattolica, apostolica, romana!!

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  13. In risposta a Maria Lo Bue, "già un Papa (Paolo VI) aveva profetizzato, parlando degli Ultimi della Terra, di dare loro quello che gli spettava di Diritto, prima che fossero costretti prenderselo con la forza. Oggi, gli Ultimi stanno bussando senza violenza alle nostre porte. Le loro Credenziali sono decine di migliaia dei loro fratelli annegati fra i flutti del Mediterraneo. Scappano da guerre procurate dalla nostra Civiltà che per mantenere i livelli attuali di opulenza, pescano con prepotente violenza fra le risorse naturali, delle quali sono loro i padroni. Un fosco quadro aggravato anche dalle loro guerre di Religione. Sciiti contro Sunniti, dove ci si scanna in nome di Allah o Dio, che è la stessa cosa. I fabbricanti d'armi che riforniscono gli uno o gli altri, a seconda della convenienza. Quando gli Americani hanno cominciato a Bombardare Bagdad di Saddam, tutti sapevamo che armi batteriologiche in Iraq non ve n'erano. Abbiamo anche pensato che il Papa (Vojtila), anziché pregare dal balcone di San Pietro, avrebbe potuto testimoniare la Verità recandosi di persona a Bagdad in "visita Pastorale". Magari gli Inglesi e gli Americani avrebbero sospeso i bombardamenti. Cosa che allora avrebbe potuto cambiare il quadro economico-politico del futuro. Oggi Francesco nel teatro di morte dei Migranti, in Grecia, c'è andato di Persona. È stata una Testimonianza importante. Ha dato un esempio personale e ha "invitato la sua Chiesa" in modo perentorio a fare altrettanto. Non solo in Italia in Vaticano. Ma ovunque dove vi sia una Parrocchia disponibile ad accogliere il suo Messaggio. Una sollecitazione ad agire da Cristiani. Sono convinto che qualcosa nella Chiesa si stia muovendo. Ma vi sono tempi organizzativi lunghi e c'è da convincere anche Vescovi e Cardinali, che hanno perso la Carità per strada, magari dentro gli attici. Ma sono convinto che la Chiesa di Francesco farà la sua parte. Ma dovrà lavorare anche contro ostacoli interni ed esterni. Ma costi quel che costi, Francesco (non la sua Chiesa) cercherà di mantenere la promessa che fece, per dare speranza a tutti i Immigrati, sia quelli che ha incontrato in Grecia, sia per tutti coloro che hanno perduto la "pietas" per strada...!

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  14. Ecco come si aiutano gli Africani per difficoltà economiche e carestia causata dalla siccità. Tutto il resto è ipocrisia e lacrime coccodrillesche
    Bimbi felici per l'arrivo DELL' ACQUA POTABILE nel loro Villaggio di Dalave' nel Togo; per lo sviluppo economico e sociale del Villaggio collabora il Signor Paolo Granero dal cui post ho salvato questa foto.
    Ai due commenti miei del 27 e 28 maggio aggiungo solo che una Chiesa povera non potrebbe aiutare nessuno. Monsignor e sacerdoti, con quello che ricevono, devono vivere modestamente e dignitosamente. Gesù non viveva nel lusso ma vestiva e viveva dignitosamente col suo lavoro di falegname infatti i soldati si giocarono la sua tunica per fregargliela quando fu crocifisso. Esempio simile, per il clero ma senza vivere in povertà, e' quello di San Padre Pio che, pur passando per le sue mani un sacco di milioni, visse povero ma costruì nel profondo Sud uno dei più efficienti ospedali d'Italia e forse del mondo; ad architetti, ingegneri e medici diceva che non doveva sembrare ospedsle e non si doveva sentire puzza di medicinali per non deprimere gli ammalati. Padre Pio sapeva che , per rafforzare le difese immunitarie e curare il corpo, bisogna sollevare lo spirito Una volta un mio amico ateo mi disse che di Padre Pio gl'interessava solo un miracolo : La Casa Sollievo della Sofferenza.

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  15. Caro Direttore,
    secondo un mio modesto parere, anche la chiesa, come la politica, ha commesso un grave errore di valutazione. Quando un fenomeno viene definito epocale, per l’incommensurabile proporzione dello stesso, nessuno è in grado o peggio di presumere, di avere in tasca la soluzione ottimale. La chiesa, oppure qualche comunità di cittadini, possono intervenire,ma solo per risolvere sporadici casi di piccole dimensioni. Certi politici non si illudano di avere il grimaldello per scardinare il problema dalla radice, dobbiamo convincerci, una volta per sempre, che occorre una iniziativa comune da parte dell’intero continente europeo. Attualmente siamo ancora in tempo a lavorare per una soluzione pacifica del problema, facendo notare che, non è da escludere che la rabbia di alcuni popoli stanchi ed affamati, possa forzare la mano e presentarsi alle nostre coste con intenzioni diverse. Probabilmente solo in una situazione del genere, (speriamo mai), l’Europa avvertirà l’esigenza di una visione comune del fenomeno. Perché non prendere in seria considerazione le gravi colpe di cui si è macchiato e continua ancora a macchiarsi il Vecchio Continente ? Secoli e secoli di puro colonialismo e di sfruttamento delle loro naturali ricchezze, imposizioni di confini ad opera di Stati padroni, deportazioni vergognose, hanno reso instabili intere regioni africane. Credo sia opportuno anche rammentare le guerre portate su quei territori, senza un credibile e logico motivo. Non dobbiamo nemmeno dimenticarci che abbiamo contribuito ad abbattere ed a far sorgere regimi a nostro piacimento, ignorando le conseguenze che sarebbero certamente scaturite. Tutto ciò …. In nome di una fantomatica “democrazia”. Intanto si continua ad esportare armi, ad importare petrolio ed a destabilizzare zone sempre più vaste, accumulando profitti. Nel frattempo nei vari stati europei, con le forze politiche italiane in testa, si continua a cavalcare il terreno fertile della demagogia, senza capire lontanamente l’enormità del fenomeno. Un’Italia fatta di politicanti da strapazzo e bugiardi della peggiore specie. Finora nessuno, pare, di avere la soluzione del problema, se non, attraverso discorsi incomprensibili e privi di qualsiasi logica umana. Il popolo dei cialtroni e di coloro che ne hanno fatto un’arma politica, con in testa il “generale” Salvini, si va ingrossando sempre di più regalando agli stati europei le attenuanti per lasciare l’Italia sola ad affrontare l’emergenza. Caro Direttore, ho apprezzato il tuo servizio, anche se discusso e ridiscusso in tutte le “salse”. Hai fatto bene a guardare il fenomeno con una visione diversa, espressione della massima valenza umanitaria. Certamente è di lodevole attenzione, l’iniziativa di qualche “sacrestia”, ma non basta. Come cittadino di questa amata Italia, esorterei, almeno per questa circostanza, ad essere uniti verso un’Europa che continua ad essere sorda ad un fenomeno di interesse comune.

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    1. antonella albertini6 giugno 2016 alle ore 22:52

      Condivido completamente la tua analisi, Franco

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  16. antonella albertini6 giugno 2016 alle ore 22:37

    Se dovessi descrivere quali immagini rappresentano meglio questi nostri tempi difficili sicuramente lo farei pensando alle migrazioni di intere popolazioni che fuggono da guerre e fame. Più volte in questo blog abbiamo affrontato questo argomento, abbiamo manifestato la nostra tristezza, la nostra indignazione, a volte il nostro rifiuto. Trovare una soluzione non è facile; ma certamente questo è un processo che non si fermerà e condizionerà il nostro futuro. La soluzione di accoglienza, utilizzando le tantissime case vuote sparse per il nostro territorio, mi sembra eccellente ed è già praticato in qualche comune del Sud. Volendolo sarebbe praticabile; il problema é mettere da parte il nostro egoismo, le nostre intolleranze, le nostre paure. La società in cui viviamo non ci aiuta perché da sempre ci propone valori superficiali e fatui, basati sul consumo e sul superfluo. Non siamo più abituati alla condivisione e alla solidarietà. Recentemente sono stata a Cuba per un viaggio di conoscenza, che mi è sembrato molto interessante perché ho trovato un popolo che pur vivendo senza ricchezza come la intendiamo noi e senza consumi ha un approccio alla vita molto positiva. Li ho visti cogliere ogni occasione per suonare e ballare, per sorridere e comunicare. Secondo me il modello sociale in cui si vive condiziona fortemente i nostri valori. Il nostro mondo basato sul denaro e sul consumo ci ha resi egoisti e intolleranti. Dobbiamo recuperare umanità e tolleranza, accoglienza e sensibilità, altruismo e condivisione. Ridistribuire ricchezza.

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  17. bellissimo articolo....io la mia piccola parte l'ho fatta...sono 14 mesi che ho accolto un ragazzo del Gambia buttato sulla strada da una cooperativa "umanitaria"...ma quando ho chiesto aiuto alla chiesa (lui è musulmano) e al comune (pd) e anche ai servizi sociali...non ho che ricevuto risposte del tipo ...vedremo , non sò, forse...e così ho capito che dovevo fare da sola (ho un amica che mi aiuta fortunatamente)...io e mio marito viviamo con una pensione...ma le parole di Papa Francesco mi sono entrate nel cuore

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