lunedì 13 giugno 2016

FARAGE E GRILLO DISTRUGGERANNO L’EUROPA?

nigel-farage-beppe-grillodi Giangiuseppe Gattuso - I toni sono sempre alti e provocatori. Non si smentisce nemmeno questa volta Nigel Farage, il capo dell'UKIP che ha fatto della "Brexit", l'uscita della Gran Bretagna dall'Europa, la soluzione finale.

Un'istituzione mai troppo amata dall'Inghilterra e rimarcata dalla non adesione alla moneta unica. Guai a toccargli la “sterlina”.

In un'intervista curata da Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera di venerdì 10 giugno, Nigel Farage spiega le ragioni della sua posizione  fortemente antieuropeista che giorno 23 giugno, con il referendum, potrà essere addirittura confermata dal popolo britannico. Le sue tesi ardite hanno già fatto breccia nel cuore degli inglesi al punto che alle elezioni Europee del 2014 il Partito per l'Indipendenza del Regno Unito (Ukip) ha avuto il 27,5% e 24 deputati eletti. Un risultato notevole.

«Grillo e io distruggeremo la vecchia Unione Europea. Il 19 giugno i 5 Stelle eleggono il sindaco della capitale e cambiano l’Italia. Il 23 giugno la Gran Bretagna esce dall’Unione e cambia l’Europa. Avremo un effetto domino. Dopo di noi gli altri Paesi del Nord se ne andranno uno dopo l’altro. Per prima la Danimarca; poi l’Olanda, la Svezia, l’Austria. Questo referendum è l’evento più importante dal 1957: l’Ue sta per crollare. Disintegrata in tanti pezzi». E su Grillo: «Un uomo straordinario. Totale disinteresse personale, amore autentico per la sua gente. Un patriota. Dalla politica non ha preso un penny, ha solo dato: tutto, anche se stesso. Insieme stiamo combattendo la guerra di indipendenza dei nostri Paesi».

grillo_farage_ukipIn questa sua scorribanda, quindi, tenta di trascinare Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle nell’opera di demolizione vera e propria dell’Europa. E ho scritto “tenta” a ragion veduta. Per due ordini di motivi. Il primo perché il fondatore del Movimento non ha più, ormai da tempo, quel ruolo di leadership politica e istituzionale che invece ha e svolge con forza e determinazione, Farage. Il secondo perché la cosiddetta alleanza tra il M5S e il partito antieuropeo, riuniti nell'Efdd, non ha un significato politico ma è la conseguenza di una questione prettamente tecnica, un'unione di convenienza. È stata realizzata, infatti, per potere avere un ruolo nelle istituzioni europee, commissioni e altri organi, altrimenti soltanto marginale per via della consistenza numerica dei gruppi degli eletti.

Tra l'altro, la dimostrazione plastica dell’assenza di una linea unica comune nel Parlamento Europeo viene fuori dall’elevato numero di votazioni in difformità, circa il 73% delle volte, tra i due gruppi parlamentari. Anche se, ovviamente, permangono alcune affinità come per esempio quella di dare voce ai cittadini attraverso lo strumento del referendum nelle decisioni importanti come quella della permanenza in Europa.

Mi preme evidenziare, per chiarezza e per quanto ho potuto capire, che la posizione del M5S non mi pare assimilabile a quella del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito guidato da Nigel Farage. Non c’è una posizione “anti” europeista tout court e nemmeno una così vicinanza d’idee come sembrerebbe evidente dall’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

schengenMa, per quel che mi riguarda, resto avvinghiato al sogno europeo. E rabbrividisco al solo pensiero di rimettere in discussione il trattato di Schengen. A quella sensazione bellissima di libertà nell’attraversare i confini senza controlli. Una conquista e una scommessa per i futuro dei nostri figli così come quell’altra meravigliosa invenzione dell’Erasmus. Due milioni di studenti in giro per l’Europa e 4 mila università coinvolte. Un’esperienza forte e significativa per accrescere la propria cultura, vivere realtà lontane e diverse ma sentite ormai sempre più vicine.

2013-11-13-oSALVEMOSERASMUSfacebookSi, io resto fermo all’idea degli Stati Uniti d’Europa, di un unico popolo europeo, accogliente e solidale. Sono per l’abolizione totale e definitiva dei confini, e di ogni altra barriera che limiti la libera circolazione, lo scambio culturale e le comunicazioni. Per tutto questo spero e voglio adoperarmi perché il sogno di Farage resti tale.

Ho affettuosamente odiato gli svizzeri, non me ne voglia qualche amico che leggerà, quando anni fa nel corso di un viaggio in automobile, dopo essere entrati e usciti dalla Francia innumerevoli volte percorrendo la Costa Azzurra, abbiamo pensato bene di fare una capatina in Svizzera. Controlli vari, documenti d’identità, contrassegno da acquistare alla frontiera per autostrade e superstrade. Siamo tornati indietro.

Giangiuseppe Gattuso
13 Giugno 2016

39 commenti:

  1. Sono concorde col direttore nel restare avvinghiati al sogno europeo, alla libera e all'Erasmus, un progetto bellissimo e utilissimo per i giovani universitari.
    Sulla vicinanza tra Grillo, il M5s con Farage e il suo indipendismo e nazionalismo non credo neanche io, ci sia tutta questa coesione, mi spaventa e inquieta il solo pensarlo, il troppo campanilismo nazionale è pericoloso, molto per ogni paese che voglia dirsi democratico..

    RispondiElimina
  2. Come non essere d'accordo con questo articolo traboccante di sentimenti di libertà di circolazione, abbattimento di barriere, contaminazione culturale tra popoli. La Brexit rischia di mettere in discussioni importanti e faticose conquiste dei nostri tempi. Bisogna domandarsi come mai l’esasperazione e l’intolleranza nei confronti dell’Unione Europea abbia raggiunto questi limiti, fino a promuovere un referendum (dall’esito nient’affatto scontato) per tirarsene fuori. E’ del tutto evidente che se un referendum è stato presentato, vuol dire che il Regno Unito quanto meno è spaccato sul tema. Al di là di come finirà, c’è una larga, larghissima parte degli europei (non solo dell’Inghilterra) che considera l’Unione solo un gigantesco business per l’alta finanza e per i poteri bancari. Anch’io come il direttore sogno gli Stati uniti d’Europa, così come erano stati immaginati fin dagli anni ’50, quando erano forti i sentimenti di pace e di solidarietà verso i Paesi che uscivano dalle guerre. Quello era lo spirito originario dell’Unione. Ma i tempi, si sa, cambiano e cambiano i propositi dei potenti che tutto decidono ed orientano. I recenti episodi di egoismo e di mancanza totale di solidarietà nei confronti del fenomeno migratorio, mostrati da alcuni Paesi ci hanno consegnato i limiti e l’inconsistenza di quegli ideali di cui sopra. Si è preferito alzare muri e fili spinati e mandare il messaggio: SI arrangi chi può. Finchè permarrà questa Europa non mi stupirei di un effetto a catena che segua i propositi degli inglesi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Alessandro Piergentili14 giugno 2016 alle ore 09:20

      Sbagliato! Per gli inglesi favorevoli al Brexit rimangono ancora vive le parole della Thatcher (clicca per leggere l’articolo) che li salvò dall'Euro. La Germania e la UK sono sempre state nazioni rivali per l'egemonia dell'Europa, gli inglesi hanno capito che con l'Euro la Germania ormai ha gettato un'opa ostile sull'intera Europa, controllando ed egemonizzando di fatto 19 paesi su 28. Tant'è che: ......
      Il colpo di mano è avvenuto lunedì sera, alla riunione dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo, a Strasburgo. Con una votazione rapidissima, il presidente Martin Schultz ha ottenuto la maggioranza necessaria per la sua mini-rivoluzione: potenziare il ruolo del vice-segretario generale e allo stesso tempo nominare a quel posto il suo attuale capo di gabinetto, Markus Winkler. Questi sostituirà l’italiana Francesca Ratti, che dopo una brillante carriera nelle istituzione comunitarie, va in pensione a settembre.
      Nessuno discute i titoli e le capacità del prossimo numero due della burocrazia parlamentare. Ma è difficile non notare un altro dato di fatto: accanto al presidente Martin Schultz e al segretario generale Klaus Welle, Winkler è infatti il terzo tedesco al vertice del Parlamento della Ue. Una scelta che lascia basito perfino un connazionale dei tre, il deputato liberale Alexander Graf Lambsdorff: «Questa concentrazione germanica nei posti di comando non fa bene a un Parlamento sovranazionale».

      Elimina
  3. "Ma, per quel che mi riguarda, resto avvinghiato al sogno europeo."

    Condivido e sottoscrivo.

    RispondiElimina
  4. Amico mio, sono d'accordo con te.

    RispondiElimina
  5. L'Europa è un sogno che è rimasto tale...il resto sono solo promesse non mantenute

    RispondiElimina
  6. Prima rimettono le frontiere meglio è per tutti e poi l'Europa ha reso poveri tutti gli stati che appare

    RispondiElimina
  7. Con la stessa leggerezza dell'oltrepassare il confine il parlamento Europeo ha governato, rendendo più forti i potenti e i poveri sempre più poveri. I gemellaggi ci sono stati e ci sono (anche con l'america) a prescindere dall'unione europea. Che sia stata un fallimento (forse perchè gestito da lestofanti) questa unione è sotto gli occhi di tutti. Mio figlio si è trasferito a Ginevra e non ha avuto nessun problema ad attraversare i confini e agli svizzeri non vengono meno gli Erasmus o similari. Precisato questo, non mi pare che Grillo (di Farage non me ne importa nulla) voglia distruggere l'Europa bensì migliorarla.

    RispondiElimina
  8. ...anche io resto avvinghiato al sogno che, nella realtà, si è manifestato in una strategia per sostituire la sovranità politica con quella finanziaria, il collante di un federalismo non può essere l'interesse dei più forti senza una visione di aggregazione sociale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'Europa ha un nucleo bouno, ma, è incrostata da una melma antisociale e reazionaria, salviamo il nucleo e cestiniamo la crosta!

      Elimina
    2. sono d'accordo con una revisione del progetto europeo ma la storia insegna che le revisioni non sono mai frutto di decisioni volontarie da parte di coloro che "governano" ma di scelte "spIntanee" determinate da forze di opposizione significative

      Elimina
  9. Capisco benissimo il malumore causato da certe deviazioni tecnocratiche dell'attuale UE, ma, temo , che queste facciano parte d'un male che va ben oltre queto vecchio continente e che potrebbe anche sopravivere alla morte dell'UE e dell'euro, personalmente preferirei un'Europa dei popoli, liberata da aspirazioni dittaturali ed ultra autoritarie , come era anche pensato all'innizio di questa unione.
    Un UE umana e sociale èpossibile, ma bisogna toglierla dalle mani d'una destra senza scrupoli e dale zampe d'una pseodosinistra a destra della destra.

    RispondiElimina
  10. Sono convinto che sia Nigel Farage che Beppe Grillo, in merito alla possibilità che l'Italia e altre Nazioni Europee possano seguire la Gran Bretagna, nel caso di una sua uscita dall'Europa, ci facciano la figura degli "untori di sacrestia". Entrambi cercano di calzare scarpe molto più grandi dei loro piedi, per cercare di imprimere orme nella Storia le più marcate possibili. Queste persone di solito sono chiamate: "spacciatori di millantato credito". Che l'Unione Europea abbia grossi problemi, è davanti gli occhi di tutti. Soprattutto oggi che sono aggravati dal problema Emigranti. Proprio quest'ultimi hanno scoperchiato il pentolone, nel quale sta cuocendo il "Re nudo", emblema che la tanto voluta coesione fra gli Stati Uniti D'Europa è una chimera, per ora irraggiungibile. L'Europa è partita col piede sbagliato. Ha aperto subito le porte all'Unificazione Monetaria e alla Globalizzazione. Atti importanti, ma che soprattutto interessano le banche. Trascurando di proposito la parte più corposa e importante: L'Uniome Politica degli Europei. Abbiamo un'unica banca, ma abbiamo Culture, Governi, Eserciti, Tribunali e anche Interessi diversi. Questo è il punto. Forse era davvero meglio costruire un'Europa Mediterranea e una Continentale. Non è possibile per esempio che a Rosarno si buttino al macero pomodori e arance Italiane, per potere vendere quelle Tedesche Olandesi o Rumene. Lo stesso vale per l'olio d'oliva e altre produzioni d'eccellenza. Che so': I vini, i formaggi, le carni, la pastorizia. Ogni Nazione Mediterranea lavora su produzioni che vengono sacrificate ad esigenze di mercato altrui. Poi è politica di questi tempi, che Bruxelles sta imponendo, in nome della Produttività, la perdita dei Diritti dei Lavoratori, per contrastare prezzi e scambi con i nuovi Paesi Emergenti. Dove il lavoro mercificato permette loro una concorrenza spietata.... Va da sé allora che i Problemi in Europa, non sono il pericolo dell'uscita della Gran Bretagna e neanche il seminare la zizzania di Farage- Grillo. Ma sono determinati da impostazioni più profondi e importanti... Prima ce ne rendiamo conto e maglio sarà. Io per un momento ho sognato qualche cenno almeno di solidarietà da parte dei nostri Sindacati, per i Lavoratori Francesi in Lotta. Ma è evidente che la nostra Triplice sono in tutt'altre faccende affaccendati...

    RispondiElimina
  11. Non ci sono problemi per una carta di identita'... l'UE CI HA ROVINATO.

    RispondiElimina
  12. Alessandro Piergentili14 giugno 2016 alle ore 08:57

    Vaglielo a dire ai greci che non hanno le medicine negli ospedali che ti piace passare le frontiere allegramente!! I favorevoli al Brexit crescono di giorno in giorno in UK, ora secondo il metasondaggio del Financial Times (media di tutti i sondaggi effettuati) sono pari e se non fosse per gli scozzesi che votano in massa per la permanenza nell'UE, il Brexit sarebbe cosa fatta.

    RispondiElimina
  13. Nonostante tutto resto europeista convinto.

    Sono da sempre per gli Stati Uniti d'Europa.

    I problemi che abbiamo non dipendono dal progetto di unione europea ma dalla scarsa qualità del personale politico, dalla poca determinazione, dalla mancanza di coraggio.

    Lo strapotere di certi organismi tecnici, i famosi burocrati o tecnocrati, è la conseguenza di una politica che non ha saputo fare il proprio mestiere: quello di scegliere e decidere.

    Il tecnico potrà dire quel che si può fare e come farlo, ma spetta al politico scegliere perché fare e cosa fare in relazione a un obiettivo da raggiungere.
    Spetta al politico decidere le priorità.

    I problemi dell'Europa dipendono dall'assenza di politica.

    Pensate a quante risorse potremmo risparmiare in difesa, sicurezza, tutela ambientale, politica estera, ricerca, energia, giustizia... se fossimo uno Federazione di Stati.

    Non è un sogno, è un progetto; purtroppo arenato e adesso siamo giunti al punto che o si va avanti o si torna indietro agli stati nazionali in competizione l'uno con l'altro...

    RispondiElimina
  14. Credo che così com'è l'unione europea è solo una corda al collo ai Paesi più sofferenti, l'Italia con i nostri governi corrotti e incompetenti hanno distrutto un sogno di unione pacifica, culturale ed economica.

    RispondiElimina
  15. Schengen, Erasmus e qualsivoglia privilegio di pratica convenienza è niente rispetto alla mancanza di "sovranità nazionale". Questa "Europa" ha truffato l'Italia e gli italiani e, i nostri politici/dirigenti, hanno "tradito". Altiero Spinelli aveva altra visione, una confederazione di stati di pari identità e con propria sovranità nazionale, non servi di lobby, banche, multinazionali e massoneria criminale. Questa Europa "fa schifo".

    RispondiElimina
  16. Credo che l'Europa non sia più casa comune di popoli ma matrigna...e io ci ho creduto per tantissimo tempo...ora sono fortemente disillusa...

    RispondiElimina
  17. Nel tuo sogno europeista ci sta bene anche la Grecia e il suo popolo ridotto in miseria? Il sogno europeista ha creato, in poco più di 15 anni, un Paese del Terzo Mondo al suo interno e sta creando tensioni sociali ed economiche in tanti altri Paesi aderenti. Il sogno europeista.....perchè dove eravamo....in Africa? Si è creata una entità economica che sta costringendo Paesi economicamente e socialmente diversi tra loro ad avere lo stesso standard di vita. Può una famiglia povera vivere come una famiglia ricca? Basta che si indebita e anche questo si può fare ma una volta indebitata allora la famiglia ricca depreda la famiglia povera dei pochi averi che ancora ha. Questo è il sogno europeista? La libertà di transito delle persone....ma c'è una disposizione europea che recita che il cittadino europeo non può risiedere in altro Paese europeo se non ha mezzi propri di sostentamento altrimenti il diritto di stare in altro Paese europeo è di soli 3 mesi, come per gli extracomunitari.

    RispondiElimina
  18. Il sogno degli Stati Uniti d'Europa ..rimane un sogno ..gli Americani non fanno quello che l'Europa ha fatto alla GRECIA ..gli stati federali americani .se qualcuno e' IN DIFFICOLTA' lo aiutano ..siamo anni luce lontani dal federalismo americano.la Grecia rappresenta il Fallimento dell'Euro ..una utopia mai realizzata ..

    RispondiElimina
  19. Ancor prima di leggere diversi commenti, ho dato per negativo l'uscita dall'Inghilterra dall'Europa un suicidio per così dire di massa, perché poi avremo tanti Salvini europei che vorrebbero seguire questa scia, speriamo anche per il bene comune dell'Europa che questo non avvenga.

    RispondiElimina
  20. Anna Maria Guardalà14 giugno 2016 alle ore 10:21

    Anch'io resto avvinghiata al sogno europeo ed al progetto degli Stati Uniti d'Europa
    Ma credo contestualmente che sarà un percorso accidentato e tutto in salita.
    È la crisi dei partiti e dei partiti di sinistra che ha aperto la strada ad un populismo fascistoide pastorale e qualunquista che si compiace di inchinarsi ai poteri forti facendo finta di indignarsi di denunciare di processare. ..

    RispondiElimina
  21. Non saranno certo queste due nullità a distruggere l'UE ma altri fattori. In primis è responsabile la Germania della Merkel con la sua stupida politica d'austerità. E poi aver allargato troppo la comunità a nazioni che non sono per niente mature per l'Unione.

    RispondiElimina
  22. Articolo molto interessante su cui sono d'accordo. PACE E COLLABORAZIONE TRA TUTTI GLI STATI EUROPEI.
    LA VERA EUROPA: Per affinità culturali Russia ed Ucraina hanno la priorità di far parte della Comunità Europea, rispetto alla Turchia; non a caso Mosca è definita terza Roma. Ma non in questa strana Europa che tra le tante eurostranezze ci dice di fare formaggi e mozzarelle senza latte, ma con farina di latte! Ma nell'Europa auspicata dai Padri Fondatori: Adenaueur, De Gasperi, Schuman. Diversi mesi fa il Vice Presidente turco disse che per le donne è peccaminoso sorridere in pubblico; le donne turche risposero con pubbliche risate.

    RispondiElimina
  23. L Europa di oggi non è quella progettata da Adenauer, Schumann e De Gasperi che ha garantito decenni di pace, prosperità e progresso. Le lobby finanziarie si sono impadronite delle istituzioni europee e impongono politiche che aumentano il dislivello fra ricchi e poveri.

    RispondiElimina
  24. Farage e Grillo, avvertivano gli scricchiolii quando gli altri cantavano col cuore in mano l' "Inno alla Gioia" e si genufettevano all'integralismo europeo che non ammetteva e non ammette oppositori!
    Ed ora alle NULLITA' POLITICHE, ed ai loro soldatini, non avendo altre alternative da proporre, non resta che puntare il dito contro Grillo e Farage affidandosi alla "strategia della paura".

    RispondiElimina
  25. Farage, nel suo ardore per il Brexit, non perde occasioni per tirare in ballo leader politici europei a sostegno delle sue idee. Per quanto riguarda Grillo, non mi pare che questi gli abbia fatto eco.
    Del voto inglese, si può condividerne o meno le ragioni come quelle dello stesso Farage, ma io credo che anche noi italiani, dovremmo porci molti dubbi e riflettere seriamente sul reale significato dell'attuale Europa.
    Leggo i commenti posti sul più che attuale ed apprezzabile articolo del Direttore Giuangiuseppe Gattuso, ma al di là dei sogni e buone intenzioni, in buona parte di essi, trovo una scarsa informazione davvero scoraggiante. L'idea, ormai orfana di una Europa dei popoli, della libera circolazione ad oggi irrealizzata e del lodevole progetto Erasmus, possono da soli giustificarne l'arrogante distorsione del sogno europeo in favore di una esclusiva visione finanziaria ed affaristica, da parte di una oligarchia fatta di personaggi non eletti, che impongono ad interi paesi sovrani, leggi, modelli e condizioni di vita, ormai inaccettabili, persino sui nostri prodotti d’elite, e ridicolmente come per le arance, l’olio, e persino sulle dimensione delle zucchine o delle vongole. Privati cittadini che governano interi paesi e che chiudono gli occhi e si turano il naso, dinanzi ad una immigrazione di massa, tra l'altro determinata dalle politiche imposte, proprio da quelli che li hanno nominati alla guida dell'Europa. Noi cittadini, al contrario, non possiamo turarci anche le orecchie, al grido d'aiuto che ci rivolgono le decine di migliaia di disgraziati che tentano di raggiungere le nostre coste, per fortuna ragioniamo ancora diversamente. No amici, io non voglio vivere in una Europa guidata da personaggi come quelli della Commissione Europea, composta dai privati cittadini, nominati dai comitati d'affari della finanza speculativa, delle banche che dettano ad interi paesi ed ogni suo singolo cittadino, il proprio futuro. Non è questa l'Europa sognata da Spinelli, e non è neppure la mia. Spero che gli inglesi, si comportino con intelligenza e votino per l'uscita dalle grinfie di questa finanza speculativa chiamata Europa e che possa essere un forte stimolo anche per gli altri paesi a fare altrettanto. Discuteremo poi di una nuova vera unione europea dei popoli.

    RispondiElimina
  26. Articolo che condivido pienamente, compreso il giudizio sulla politica del M5S, specialmente quando parliamo di libera circolazione senza barriere Tuttavia debbo rimarcare che tutti i buoni propositi su cui è stata fondata l’UE non sono stati rispettati, di cui molto è da addebitare alla Germania ed qualcosa anche a gli italiani famosi per il loro individualismo Sono altresì convinto che se oggi lo stesso referendum si dovesse fare in Italia avrei l’impressione che la risposta sarebbe NO Certo che anche gli inglesi oggi non si rendono conto a cui vanno incontro con l’uscita, sentendoli parlare pensano di essere ancora a capo del Commonwhelth, ma sicuramente i danni si ripercuoteranno anche su le altre nazioni europee Ho una gran paura di contraccolpi negativamente rilevanti per Italia

    RispondiElimina
  27. Chi ci ha fatto entrare nell'euro non capi' e ancora non capisce cosa comporta partecipare all'euro ! Bisognava e bisogna instaurare un circolo VIRTUOSO, invece si è continuato col circolo vizioso: sprechi, spropositati privilegi, tangentopoli, aumento del devastante debito pubblico. I nostri soci europei avranno fatto questo ragionamento : "Gl'italiani, per estro, fantasia, attaccamento al lavoro, amore per il bello che estendono anche nei loro prodotti, non sono secondi a essuno nel mondo, quando politici e sindacalisti non fanno passar loro la voglia di lavorare; se li lasciamo fuori dal l'euro con il trattato di Shengen (libera cicolazione di persone e MERCI) faranno concorrenza ai nostri prodotti perché i loro politici ricorreranno all'osceno scherzetto di svalutare la lira per far competere il made in Italy". La competitività si può ottenere senza rompere le tasche a lavoratori ed imprenditori ( tasche nell'accezione di portafoglio) amministrando la res publica con la diligenza del buon pater familias : il circolo VIRTUOSO cui ho accennato prima. Nella storia dell'economia non si era ai vista una nazione con moneta forte, come l'euro, ed un'economia debole come la nostra ! Eppure, post catastrofe seconda guerra mondiale, l'Italia realizzo' il risorgimento economico, Catania era la Milano del Sud, la lira vinse l'Oscar Mondiale come moneta più forte. Poi politici e sindacalisti impazzirono e la lira fu strapazzata in malo modo ! L'Europa e la Germania hanno ragione quando ci dicono di rispettare il patto di stabilità. Ma c'è modo e modo di rispettarlo ! Ci sono modi decenti. E modi indecenti e osceni come continuare a fare debiti, ritardare i pagamenti ad aziende (col rischio di farle fallire o di mandarle in balia delle banche per chiedere prestiti), e rompere le scatole agl'italiani i in un modo o in un altro ! Ma un nuovo miracolo economico, dopo quello degli anni sessanta del secolo scorso è possibile con l'euro o con la lira. Quanti altri disoccupati e imprenditori dovranno suicidarsi per convincere politici e sindacalisti ad instaurare il circolo VIRTUOSO per fare il nuovo miracolo economico ?

    RispondiElimina
  28. 1) Nessuno di noi si è illuso che se veramente si realizzasse il "sogno" di un unico popolo racchiuso nei confini dell'Europa non possa che aderirvi totalmente.
    Ma... purtroppo, e mi sembra obbligatorio il "purtroppo" la realtà si sta dimostrando ben differente da quello che era stato l'alto ideale di De Gasperi, Schuman e Adenauer.
    Quell'Europa è rimasta solo nei loro desideri.
    Era peraltro scontato che l'America non l'avesse mai consentito.
    Siamo realisti: il pesante e risolutivo intervento americano per risolvere la seconda guerra mondiale, come è nel loro uso, mirava ben lontano. Una Europa unita avrebbe condizionato i rapporti tra i due colossi : Russia e America ( ora ci si è aggiunta la Cina) e bisognava pensare in tempo a limitarne la crescita prima che divenisse potere decisionale e potesse limitare gli interessi, essenzialmente economici e, perché no, di dominio anche sull'Africa, il continente più ricco di risorse vergini e ancora primitive rappresentanti una potenzialità unica per avere il predominio mondiale.
    Il predominio europeo in Africa, che fino ad un centinaio d'anni prima aveva rappresentato per l'America solo un magazzino di esseri umani destinato a produrre per loro esclusivamente mano d'opera a basso costo aveva visto invece ben altro sfruttamento da parte dei paesi europei.
    Fra i paesi europei, quello che poteva fare la voce più grossa era indubbiamente la Germania, questo monolite posto al centro dell'Europa e pressoché autonomo come risorse proprie e anche per la fermezza di carattere dei suoi abitanti. La politica portata avanti dalla Germania, in particolare sotto il governo Merkel è stato coerente con i principi secolari di quella nazione che, unica, ha da sempre dettato legge in Europa.
    Ovviamente che ne avrebbe più sofferto non potevano essere che quei paesi dell'Europa toccati dal Mediterraneo come l'Italia, la Grecia, la Siria, il Libano, la Spagna che sono le vere porte dell'Europa che intende sbarcare e sfruttare l'Africa.
    ...continua

    RispondiElimina
    Risposte
    1. 2) Allo stato possiamo già vedere la fine che ha fatto la Grecia.
      Molto probabilmente la prossima volta toccherà all'Italia la quale, distrutta già dalle lotte interne fra mafia e onestà, senza veri statisti all'altezza di un De Gasperi e, detto senza adulazione ma, sempre tenendo presenti i tempi della loro esistenza Mussolini e presa in mano da dilettanti politici la cui vera cultura politica è arricchirsi a spese del popolo e soddisfare il proprio narcisismo non credo che possa resistere tanto prima di fare la stessa fine della Grecia.
      Era chiaro che una faccenda del genere impensieriva l'alta finanza americana, peraltro tutto di origine europea, e bisognava metterci un freno.
      L'unione Europea, vera e sentita eticamente dai vari popoli, era una vera e propria minaccia. Si sfruttò la guerra fredda creando la Nato, altro anello al naso dei paesi europei e forse l'unico a intuirne il fine nascosto dell'America fu De Gaulle che nel 1967 si rifiutò di farne parte, ma gli altri vi si buttarono dentro, direi con entusiasmo per quello che economicamente poteva comportare di utile economico e, come al solito l'Italia fu la prima ad approfittarne fino al punto che solo Craxi ( ricordiamoci di Sigonella) tentò, bisogna riconoscerlo, di limitare e, ancora bisogna dire purtroppo, nessuno è stato più capace di farlo anche per tutelare interessi di lobbies che facevano comodo alla mafia e al capitale italiano, rendendoci sempre più schiavi delle decisioni del Pentagono e della Cia ed oggi Renzi, italiano privo di scrupoli e non certo animato da amor patrio ma solo da bassi interessi di bottega e di ambizione personale non sta facendo altro che accentuare tale distruttiva sudditanza.
      Penso che come Italiani, se solo potessimo contare su veri “statisti” e non su “nullità assetate di denaro e potere personale” avremmo tutto l'interesse ad uscire dall'Unione Europea, rivalutare le risorse della nostra terra, ridare fiato alle imprese manifatturiere e, finalmente, tornare all'amata lira e alla tutela dei nostri commerci sentendoci liberi di agire in un mercato mondiale dove collocare le risorse uniche della nostra secolare esperienza, bravura artigianale, genuinità di prodotti della nostra terra sottraendoci al ricatto continuo di paesi ovviamente più forti sul piano delle risorse naturali ma privi di ogni sostanziale possesso di genialità e ricchezza culturale umanitaria.
      Qualcuno dirà che sono troppo fantasioso ma io la penso così e così la dico, la si prenda pure per presunzione ma, per ovviamente, questa è la vera realtà.

      Elimina
  29. Articolo preciso, scritto da par tuo, però non mi sono mai trovata d'accordo sull'Europa unita, i cui stati più potenti hanno divorato i più piccoli. E' sotto gli occhi di tutti il fatto che il più grande si è mangiato sempre il più piccolo, con l'aggravante della disonesta guida di certi governicchi che hanno, abbondantemente prestato il fianco a tale scempio. Preciso che non sono una disfattista ma che anzi, all'inizio mi esaltava l'idea di questa Europa Unita... assolutamente disunita in realtà ....ora. Anch'io condividevo i tuoi entusiasmi, caro Gianni, ma mi pare che ci si debba svegliare da un bel sogno, rimboccarsi le maniche e o cambiare certi loschi personaggi dalla scena politica, non solo italiana ...di cui mi vergogno, ricostruire con uomini nuovi il sogno europeo o riprenderci la dignità che in ogni maniera ... ci hanno tolto, grazie anche a certe note buffonate eclatanti del nostro emerito premier. Ottimo il commento di Peter.

    RispondiElimina
  30. L'UNITA' POLITICA D'EUROPA

    Non il disegno ideale
    né la diplomazia statale:
    il bisogno
    e la rabbia sociale
    faranno
    l'Europa unita e popolare.

    (15-novembre-2011)
    Di salvatore r. mancuso

    RispondiElimina
  31. Che l'Europa si sta sgretolando è evidente a tutti. Una cosa è certa, non è colpa dei cittadini che fanno fatica ad amarla. La sentono lontana e la ritengono nemica in quanto tutela gli interessi finanziari non curandosi dei bisogni dei cittadini. La sola previsione che, al referendum della Gran Bretagna, prevalga il si per l'uscita dalla Unione sta provocando un terremoto nei mercati finanziari mentre nell'opinione dei comuni cittadini si registra una generale indifferenza. La situazione è preoccupante. Il mio sentimento è analogo a quello di Giangiuseppe Gattuso, condivido la sua affermazione: " MA, PER QUEL CHE RIGUARDA, RESTO AVVINGHIATO AL SOGNO EUROPEO ". Caro Direttore, si tratta proprio di un sogno. L'Europa ancora deve realizzarsi. Pur valutando i diversi aspetti positivi è evidente la lontananza dagli ideali dei Padri Fondatori. Quegli ideali si basavano sull'eliminazione di tutte le frontiere per farci, a pieno titolo, diventare cittadini europei con pari diritti e dignità. Si sono frantumati per l'egoismo statuale. Quanta amarezza e delusione nel vedere alzare i muri e chiudere le frontiere per bloccare il cammino della povera gente che fugge dalle zone di guerra. L'Europa non deve essere distrutta ma modificata in modo radicale. L'idea del cambiamento la si coglie in una affermazione che si legge nell'articolo: " SI, IO RESTO FERMO ALL'IDEA DEGLI STATI UNITI D'EUROPA......." Vogliamo una Europa dei popoli, democratica e solidale per i popoli. Realizzare una organizzazione confederale vuol dire affidare la reale sovranità al parlamento eletto a suffragio universale e dotarsi di organismi di governo non controllati dagli Stati membri. L'impresa è difficile, richiede un forte impegno di tutte quelle forze politiche, e sono tante, che credono nell'Europa. Concludo con la convinzione che il M5S non si farà trascinare dall'idea, di Nigel Farage, di demolire l'Europa.

    RispondiElimina
  32. Non mi pare che l'euro zona, tra euro gestito a schifio e globalizzazione subita invece di affrontarla, navighi in acque limpide e serene, basta meditare sul kaos che c'è in Francia la cui organizzazione dello Stato e l'amore per il proprio Paese sono migliori di quelli italiani. L'Inghilterra non ha l'euro, eppure molti inglesi vorrebbero uscire dall'Unione Europea. Qualcosa non funziona bene nell'Unione Europea, eppure son passati molti anni dalla sua nascita.

    RispondiElimina
  33. L'europa, così com'è, non può essere portata avanti. In Italia ci hanno imposto regole che vanno oltre l'assurdo! Prendiamo ad esempio i pescatori che non possono vendere vongole considerate troppo grosse dall'Europa! o altri a cui sono state imposte reti da pesca troppo grandi che dimezzano il pescato. E che dire delle zucchine? le quali curvature devono essere, anch'esse, millimetrate se no vengono considerate fuori legge! L'Europa chiede-chiede-chiede e in cambio non dà che le briciole delle briciole! Le riforme, poi, imposte dall'Europa sono inaccettabili! in Francia, anche se i tg lo sussurrano tra i denti a mala pena, c'è la rivoluzione contro il job act. Insomma, o st'europa si cambia o l'unica alternativa è l'uscita.
    Grillo e il M5S hanno idee ben chiare al riguardo e non mi pare facciano eco a quelle di Farage! piuttosto ci assocerei mr Salvini che si è anche fatto fotografare con lui per fare effetto-forza e ne ha ottenuto un commento di Farage che prende chiaramente le distanze. L'Europa, ammettiamolo, non funziona. I casi di terrorismo ne confermano l'inizio di un fallimento che diventerà catastrofe.

    RispondiElimina
  34. Mi preme evidenziare, per chiarezza e per quanto ho potuto capire, che la posizione del M5S non mi pare assimilabile a quella del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito guidato da Nigel Farage. Non c’è una posizione “anti” europeista tout court e nemmeno una così vicinanza d’idee come sembrerebbe evidente dall’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

    Mi basta questo passaggio:

    RispondiElimina
  35. L'Europa rappresenta un sogno ed una necessità. Un sogno perché i principi ispiratori sono l'unità e la tolleranza, la democrazia e la partecipazione. Sicuramente l'Europa come é oggi non incarna completamente questi principi perché i muri e le barriere che sono stati costruiti parlano un'altra lingua. Quindi c'è molto da cambiare: sicuramente serve un Unione che non sia solo economica. Serve un'unità politica coniugata con regole e rispetto da parte di tutti. L'Europa é anche una necessità perché gli stati singoli sarebbero fagocitato e distrutti economicamente dai paesi emergenti come Cina,.Brasile e India. Quindi mettiamo l'animo in pace e lavoriamo per costruire un Europa solidale, condivisa e umana dove tutti gli stati abbiano pari opportunità e rispetto

    RispondiElimina