mercoledì 11 maggio 2016

SINDACI E GIUSTIZIA. QUALCOSA NON FUNZIONA

Mogarin e Ugettidi Giangiuseppe Gattuso - C’è qualcosa che non funziona nelle amministrazioni locali.

Mi riferisco alla “frequenza” allarmante con la quale Sindaci e assessori incrociano la giustizia. Una realtà sotto gli occhi di tutti, insieme a uno scontro politico aspro combattuto sotto le bandiere della legalità. Con una continua delegittimazione degli avversari sulla quale i media focalizzano quotidianamente l’attenzione.

Federico Pizzarotti Sindaco Parma Intanto gli avvisi di garanzia, gli arresti, le connivenze e le esagerazioni sono all’ordine del giorno. Sembra quasi una gara di tiro al piccione senza difesa e reti di protezione. E una campagna mediatica stupida e sterile che porta soltanto ulteriore disaffezione nei confronti della politica senza particolari distinzioni. Un errore gravissimo sul quale riflettere e porre rimedio.

Per questo intendo fare un ragionamento che ci aiuti a individuare i punti di debolezza di un sistema di gestione degli enti locali territoriali e su alcuni limiti organizzativi ben conosciuti.

Veniamo al dunque.

La prima evidenza da mettere a fuoco riguarda i compiti e le responsabilità dei Sindaci e della loro squadra, estensivamente di chi amministra e governa.

Facciamo una premessa necessaria.

Giancarlo Nogarin Sindaco LivornoDa tempo si è consolidata una netta separazione di compiti e responsabilità tra il livello politico e quello burocratico. Una separazione sancita, per la prima volta oltre 25 anni fa, con la legge n. 142/1990, art. 51, e successivamente confermata in via definitiva nelle ulteriori modifiche legislative. Spieghiamo meglio. Per livello politico intendiamo i rappresentanti eletti dai cittadini, sindaci e relativi assessori da loro nominati, governatori delle regioni e assessori, e così via. Per livello burocratico intendiamo l’intero apparato amministrativo costituito dai dirigenti e funzionari vari che reggono la struttura operativa di ogni singolo ente pubblico.

Scendiamo ancora più nel dettaglio. Quando un sindaco individua una linea d’intervento per raggiungere un determinato obiettivo, per esempio, riparare le buche di una strada o di una zona specifica, o razionalizzare la raccolta dei rifiuti o migliorare i trasporti urbani, attua una sua prerogativa. Che è quella di risolvere, sulla base delle risorse a disposizione, problemi e assicurare i servizi necessari alla cittadinanza che rappresenta.

capuozzo-sindaco-quarto-660x375Nulla può fare di più relativamente alle metodologie d’intervento, alle scelte operative, all’individuazione delle imprese che dovranno realizzare i lavori e via discorrendo. Per tutto questo c’è la struttura amministrativa costituita, per l’appunto, dai dirigenti e dai funzionari addetti, supportati, per gli enti più grandi, da appositi uffici legali, che garantiscono sulle procedure amministrative regolate dalle norme regionali, statali ed europee. Nonché dagli Statuti e dai regolamenti del singolo ente. Ogni atto amministrativo, inoltre, che prevede la firma del sindaco e degli assessori è soggetto ad approfondita istruttoria controfirmata dal dirigente competente. La “responsabilità” del politico è, quindi, totalmente assorbita dalla validazione degli atti istruiti, proposti e condivisi dalla struttura amministrativa.

Gianpietro Ballardfin Sindaco BrentaI punti di debolezza, però, non mancano. E mi riferisco alla graduale abolizione, iniziata negli anni ‘90 e proseguita fino ai giorni nostri, del controllo preventivo di legittimità esercitato da organi esterni, appositamente costituiti, di nomina regionale. Un grave errore del legislatore compiuto per la frenesia di accelerare le procedure e snellire la capacità d’intervento dei sindaci, emulando, a volte stupidamente, tecniche di gestione tipiche del “management” privato, senza troppo curarsi delle conseguenze.

Con il controllo preventivo ogni atto amministrativo di un qualche rilievo veniva esaminato e doveva ottenere il visto di legittimità che apriva o chiudeva definitamente la procedura e le conseguenze che ne derivavano.

Insomma, ogni sindaco aveva la garanzia che la sua iniziativa, tradotta in atti amministrativi, non avrebbe potuto avere conseguenze giudiziarie. Insomma un “visto” preventivo di legittimazione a garanzia di personale serenità. Non era poco.

Marcello Coffrini Sindaco Brescello e DelrioOvviamente restavano sempre esclusi i comportamenti delinquenziali della sfera penale in senso lato. Che non c’entrano nulla con tutti quegli atti la cui responsabilità amministrativa, per quanto abbiamo detto prima, rimane totalmente in capo alla dirigenza e alla burocrazia del singolo ente.

In questo senso, invece, si assiste da molto tempo ad una, oso definirla, caccia alle streghe, che concentra l’attenzione quasi morbosa nei confronti del personale politico. Che, benché eletto dai cittadini e quindi legittimato da una precisa volontà popolare, può subire facili attacchi dagli avversari determinando, a volte, interventi giudiziari superflui ma pregni di gravi conseguenze. Un problema di non poco conto che determina rallentamenti mostruosi nella realizzazione di infrastrutture, erogazione di servizi e via discorrendo.

Ignazio Marino ex sindaco RomaNessuno, ovviamente, si sogna di bloccare qualcosa o qualcuno. Le responsabilità e i reati devono essere circoscritti con precisione, accertati e puniti proporzionalmente all’entità dell’illecito, senza derive giustizialiste e salvifiche. E distinguendo con chiarezza tra ciò che è possibile realizzare senza la preoccupazione di incappare in una responsabilità di rilievo penale o erariale. Quest’ultima poi, per l’enormità delle somme di cui, con troppa facilità, si può essere chiamati a rispondere, è un caso a parte.

Così come va fortemente salvaguardata l’autonomia, il rispetto e la libertà di agire del politico, e dell’amministratore, in nome e per conto della comunità che ha il dovere e l’onore di rappresentare.

Giangiuseppe Gattuso
11 Maggio 2016

41 commenti:

  1. "Nulla può fare di più relativamente alle metodologie d’intervento, alle scelte operative, all’individuazione delle imprese che dovranno realizzare i lavori e via discorrendo".

    Come si spiega allora che la maggior parte degli avvisi di garanzia e rinvii a giudizio per i Sindaci sono la turbativa d'asta e l'abuso di ufficio?
    Per quanto riguarda il comportamento dei politici che ricevono un avviso di garanzia ritengo che tutti partiti dovrebbero avere un codice di comportamento per l'autosospensione dell'incarico da parte di chi lo riceve. La carica politica non può essere considerata alla stregua di un posto fisso per cui lasciarla significa la fine di una carriera. Quando il politico sarà assolto, in istruttoria o al terzo grado di giudizio potrà riprendere la carriera politica. Nel frattempo sarà tornato al suo lavoro privato.

    RispondiElimina
  2. Ti immagini la Regione Siciliana, che nomina i componenti l'organo di controllo di legittimità, quali inciuci farà?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Salvatore, questo è tutto un altro discorso. Una volta esistevano le CPC, e tolte le cose che sappiamo bene, avevano un ruolo e un senso.

      Elimina
  3. L'articolo del nostro direttore giunge puntuale su una questione che è giusto sia chiarita, soprattutto per tutti i che godono sparare nel mucchio.
    Premetto che, secondo me, ai sindaci onesti, a quelli che tutti i giorni sono impegnati per oltre 12 ore giornaliere a seguire i problemi della propria città, lo stipendio che gli è stato assegnato non è pari all'impegno ed alle responsabilità.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. .... mi dispiace mi è scappato il cursore. Non ho finito. Dopo i.... avevo scritti : Qualunquisti. Continuo... E' vero che le responsabilità tecniche (come prevede la legge) sono dei dirigenti, ma quelle politiche sono sempre del Sindaco. Ed è su questo punto che, sia la Magistratura, ma soprattutto la stampa (quest'ultima volutamente)fanno confusione. Sia chiaro, non è che con questo mio ragionamento, io voglia difendere dei Sindaci o dei tecnici. Desidero solo dare "a Cesare quel che è di Cesare". Se così non fosse, tanto varrebbe che i sindaci facessero anche i tecnici. Perché dico questo? Ma perché per ben 32 anni sono stato consigliere comunale di opposizione della mia città, e ho visto sindaci lavorare onestamente (magari con programmi sbagliati) per i Cittadini. Certo, non sono così ingenuo fino a generalizzare il discorso per tutti i sindaci, ma sono certo, che se la legge elettorale che vale per l'elezione del sindaco, valesse anche per l'elezione del presidente del consiglio, forse le cose cambierebbero.

      .

      Elimina
  4. Il ricorso all'informazione di garanzia, nei confronti di amministratori comunali, regionali o parlamentari, come pure uomini delle istituzioni o qualsiasi cittadino comune, in caso di fatti che testimoniano un presunto crimine commesso al fine di trarre un profitto personale o politico dal proprio operato, è sacrosanto ed emesso soprattutto a tutela dell’indagato. Per tutte le altre ipotesi, in cui molti amministratori, nell'esercizio delle loro funzioni, sono spesso costretti a prendere decisioni border line, nell'unico scopo del bene della collettività, questi si muovono senza adeguate garanzie giudiziarie, rischiando sovente di incorrere nei rigori della cieca legge. Come sostiene anche Giangiuseppe Gattuso, è una gravissima lacuna quella lasciare esposto a rischi giudiziari ingiustificati, chi amministra la cosa pubblica facendogli mancare le tutele essenziali per ben operare. Il Caso di Nogarin, non è certo l’unico, ma sicuramente il più eclatante. In questo caso, è il denunciante che finisce per essere informato dalla magistratura. Certo, è possibile che si tratti solo di un atto dovuto, in quanto di fronte alla legge si chiamano in causa tutti gli amministratori, compresi quelli estranei ai fatti, ma rimane una testimonianza lampante dell’incongruenza di leggi e mancanza di norme a tutela di chi pur operando con zelo, lo fa è privo delle doverose salvaguardie.

    RispondiElimina
  5. Visto che sono tutti ladri, proviamo con CASA POUND, hanno avuto un boom a Bolzano, dimostriamo di essere veramente di destra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ringrazio tantissimo per il proficuo contributo d'idee. Credo che tutti i commentatori ne trarranno beneficio.

      Elimina
  6. l'abuso d'uffico dovrebbe essere stralciato dai "reati". è troppo facile, per un amministratore, non importa il colore... in questo.......è un atto dovuto, certo, ma lo eliminassero, sveltirebbero un poco il sistema giustizia. Oberato da queste, che io ritengo, inezie.

    RispondiElimina
  7. Ho sempre sostenuto che le battaglie politiche andavano e vanno fatto nelle sedi "politiche". Ma dal '92 in poi, se facciamo mente locale, tante vittorie e tante sconfitte hanno visto come campo di battaglia i Tribunali. Sarebbe facile ora dire al PD e, ultimamente anche ai 5S, che chi di spada ferisce di spada perisce!!!!! E invece io resto garantista per chiunque, esprimendo anche solidarietà, fino al terzo grado di giudizio! Questo pezzo di Giangiuseppe Gattuso fa centro su quello che è il vero problema di equilibrio di potere, di pesi e contrappesi che dalla fine della prima repubblica son saltati. La fame di giustizialismo del popolo italiano e la nostra propensione a cercare sempre un colpevole da crocifiggere ci hanno fatto buttare, da sempre, insieme all'acqua sporca anche il bambino!!!! Leggiamo e riflettiamo! Il cambiamento, VERO, deve partire innanzitutto da ognuno di noi!

    RispondiElimina
  8. Gian Franco Ferraris12 maggio 2016 alle ore 21:19

    Condivido il tuo testo. Hai ragione un salto degenerativo è stata l'abolizione dei Coreco con la legge Bassanini. Altra tragedia l'esproprio di fatto, ai comuni del settore industriale rifiuti, acqua). Poi diciamo che crollando i partiti tradizionali la classe dirigente dei comuni è peggiorata enormemente sia nella competenza che nell'onestà.

    RispondiElimina
  9. Tutto scaturisce dall'inganno concettuale: "la legalità" non coincide con la giustizia o con la giustezza...anche la mafia possiede un "ordinamento giuridico" quindi qual è la differenza tra la mafia e lo Stato...solo di carattere quantitativo...

    RispondiElimina
  10. Le accuse di abuso d'ufficio fanno parte dei rischi del mestiere di amministrazione della cosa pubblica, ed è trasversale. Un reato è un reato, ma rubare scientemente provoca un danno alla collettività e si colloca ai livelli dei crimini. Siamo garantisti, ma il sindaco di Lodi ha già confessato i suoi crimini. Pertanto mi ha un poco infastidito vedere la foto di Nogarin, che fino a prova contraria non è accusato di crimini contro la pubblica amministrazione, accanto al Sindaco di Lodi.

    RispondiElimina
  11. fanno bene ad essere garantisti, lentamente pure i grillini diventanto civili

    RispondiElimina
  12. ...già! Ma il punto è che per me possono diventare più garantisti del più losco piddino. Il punto è che per anni hanno riempito la testa dell'elettorato con vari 'a lupo a lupo' e oggi, perché conviene, si cambia verso. Pure io me li sbatto gli avvisi di garanzia a Nogarin e Pizzarotti, perché pure un neonato lo capirebbe che sono pilotati da qualcuno a cui è stato pestato un callo. Ma se vuoi essere credibile, prima di dare del mafioso a destra e a manca e di fare la conta dei sindaci indagati dall'altra parte politica, pensaci che prima o poi ti ci puoi ritrovare pure te. E alla fine chi di giustizialismo ferisce... L'onestà per come ci è stata presentata prevede l'assoluta adesione a dei principi. E che facciamo quando quei principi diventano scomodi ci rimangiamo la parola? Tipico atteggiamento da politico. Allora devo pensare che chi definisce qualunquisticamente i politici 'tutti uguali' forse nn si sbaglia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti Nogarin e Pizzarotti sono del Movimento che si e' capito ampiamente rappresenta la morte per gli altri partiti che per decenni hanno rubato
      tranquillamente ..oserei dire ...non tutti ma molti sicuramente ..ovvio questa e' la mia opinione ..criticabilissima come sempre ...

      Elimina
  13. Ma in italia l'abuso d'ufficio sta diventando lo status symbol dei sindaci. Poi si sa che è solo fuffa. E vale per tutti.

    RispondiElimina
  14. Sono assolutamente d’accordo sull’errore politico di aver abolito gli organi di controlli preventivi, come il Co.Re.Co. per gli atti amministrativi e il Commissario dello Stato per la Sicilia, per quanto riguarda la conformità delle leggi regionali con le norme costituzionali. La pretesa degli amministratori locali di sentirsi autosufficienti e autoreferenziali, ha finito per esporli a rischi maggiori e a grane giudiziarie che prima potevano scansarsi, sempre che fossero in buona fede. Per quanto riguarda i fatti di cronaca recenti che vedono molti amministratori alle prese con arresti, incriminazioni, avvisi di garanzia ho sempre pensato che (senza riferimenti a casi singoli), la magistratura penale (salvo rare eccezioni) non possa essere accusata di commettere atti superflui ma, vigendo in Italia l’obbligatorietà dell’azione penale, di fronte ad una ipotesi di reato il PM è tenuto ad aprire un fascicolo e ad istruire gli atti conseguenti. Io mi sottrarrei dalla solita, ciclica, logorroica disputa tra giudici e politici. Lasciamo che ogni potere dello Stato svolga serenamente il proprio lavoro, utilizzando tutte le garanzie e le procedure previste dalla legge, quando si ritiene di stare subendo un abuso o un atto illegittimo. L’Italia è il Paese più garantista del mondo, non a caso la corruzione e l’evasione fiscale dilagano grazie anche alla legge sulla prescrizione dei reati.

    RispondiElimina
  15. Da ignorante in materia di leggi, articoli e quant'altro, dico semplicemente che non si possono usare due pesi e due misure.
    Mi sono stufata di sentire i 5S giustiziare quelli del Pd, mentre garantiscono sempre i loro .... onestà e giustizia stanno sempre dalla loro parte, ma non è così a quanto pare!

    RispondiElimina
  16. Politica e giustizia sono cose distinte e devono rimanere tali anche quando si incrociano.

    Purtroppo da tempo c'è chi specula sui guai giudiziari altrui per interesse di parte, spesso criminalizzando altre parti politiche.

    Lo hanno fatto in passato la Lega e quelli che esponevano il cappio, lo fa da tempo il M5S che mette tutti sullo stesso piano e di tutti fa un fascio perché marci dentro.

    Le generalizzazioni sono un errore e sbagliato è non vedere che la prima causa della presenza dei veri ladri nelle Istituzioni è la mancanza di una disciplina legale dei partiti che imponga democrazia e trasparenza nei processi decisionali interni ai partiti, nell'affidamento degli incarichi, nella selezione dei candidati.

    L'abuso d'ufficio non è affatto una inezia, ma può anche esserlo.

    I guai veri iniziano quando per demagogia si pretende la sospensione da una carica al semplice avviso di garanzia. Questa è stupidità politica alimentata da populismo.

    Prendete il sindaco di Parma. Un oppositore lo denuncia e il sindaco viene iscritto nel registro degli indagati.
    Se adesso pretendessimo le dimissioni, domani come birilli cadrebbero tutti i sindaci perché basterebbe una denuncia presentata da un oppositore per ottenere l'iscrizione nel registro degli indagati.

    Una sorta di Nuova Inquisizione.

    La posizione del Sindaco è molto delicata, ma ci sono gli strumenti per affrontare le diverse situazioni soprattutto quando operi in una realtà abbastanza grande con un discreto apparato burocratico.
    I veri problemi esistono nei piccoli comuni.

    Nelle grandi realtà è spesso l'impreparazione e l'arroganza a far inciampare i migliori, quando non si tratta di volontà criminale.
    E qui entra in gioco un sistema normativo spesso costruito sull'onda del populismo giudiziario.

    L'abuso di ufficio per interesse politico, per esempio. La trasformazione di un pregiudizio in reato oggettivamente indimostrabile. Un processo alle supposte intenzioni.

    RispondiElimina
  17. Stiamo incominciando a capire che un avviso di garanzia non deve essere pregiudizievole all'integrità di un politico. Ma siamo certi di non esagerare nel dire che che è stata ed è la Politica a farci diffidare di ogni suo componente. Noi occupiamo un posto vergognoso nell'elenco dei Paesi più corrotti del mondo. A chi diamo la colpa, ai 5S? Si, starnazzano un po' troppo contro il PD perché sanno che è l'unico Partito che può essere d'intralcio alla loro ascesa. Ma Nogarin e Pizzarotti sono persone oneste e l'avviso di garanzia è un atto dovuto. Se il PD rimane renziano e democristiano io voterò 5S e spero che essi, come Movimento anti sistema,si facciano promotori di poche leggi, ma chiare e certe, atte a spazzare la corruzione e la mafia, oltre a tutta la melma politica e burocratica che ci circonda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo pienissimamente con le tue parole non aggiungo ne tolgo una sola virgola o punto ..un quadro perfetto della situazione politica italiana ..Se il PD rimane renziano e democristiano io voterò 5S e spero che essi, come Movimento anti sistema,si facciano promotori di poche leggi, ma chiare e certe, atte a spazzare la corruzione e la mafia, oltre a tutta la melma politica e burocratica che ci circonda.Se il PD rimane renziano e democristiano io voterò 5S e spero che essi, come Movimento anti sistema,si facciano promotori di poche leggi, ma chiare e certe, atte a spazzare la corruzione e la mafia, oltre a tutta la melma politica e burocratica che ci circonda. sopratutto queste parole che sono sacrosante ........

      Elimina
    2. Nogarin e Pizzarotti sono persone oneste? Non mi pare proprio, E comunque dovrebbe essere la Giustizia a decidere. Ma voi grillini siete sempre innocenti e gli altri sempre colpevoli.

      Elimina
  18. Giangiuseppe hai gettato una luce imparziale sul problema che ostacola il funzionamento della macchina democratica: a guida politica e trasmissione amministrativa.
    La mancanza di contrappesi, la strumentalizzazione dell'azione giudiziaria, le ingenuità, la mala fede sono tra gli ingredienti del contenuto dell'amaro calice, ma non va dimenticato il combustibile che innesca la miscela aberrante: l'informazione.
    In pochi paesi del mondo occidentale l'informazione è il megafono acritico che da oltre 20 anni porta avanti una strategia di disinformazione la quale, oltre a creare pericolose fratture sociali a sfondo politico-geografico-razziale, ha allontanato la gente dalla politica e dal voto, lasciando la scelta degli "eletti" nelle mani di "capibastone" che assicurano voti ... un tanto al chilo.
    L'informazione corretta è un importante contrappeso della democrazia che in Italia, dalle reti radio-televisive alle testate giornalistiche (mainstream e non) e finanche social network - si dimostra sempre più manipolatrice e meno veritiera

    RispondiElimina
  19. Serve istituire organi che possano procedere al controllo preventivo degli atti bloccando sul nascere eventuali reati. Oggi i controlli vengono effettuati per così dire dagli oppositori che sulla linea del delirio talvolta scambiano i fagioli per lenticchie. È sulla base del ragionamento giudiziario che ognuno di noi, emetterà la propria sentenza.

    RispondiElimina
  20. Stranamente dall'avvento del Movimento Cinque Stelle, ha generato nei partiti che per decenni hanno governato ampiamente mangiando e rubando a piene mani senza ora lo sappiamo nessuna opposizione ..governavano insieme .dicevo ha generato un TERRORE palpabile ..sentono l'acqua alla gola ..non erano piu' abituati ad avere UNA OPPOSIZIONE VERA ..la corruzione era potente ..anche nella stampa ..si spartivano la grande torta ..Roma e' l'esempio piu' eclatante ..con la Mafia ..quest'anno sara' DETERMINANTE ci sono 2 appuntamenti che faranno capire se gli italiani hanno deciso di cambiare ...rotta le amministrative ed il referendum di ottobre ..vedremo se si realizzera il nuovo ...ventennio? Renziano oppure finalmente si respirera un'aria nuova chiamimola pure ARIA DI ONESTA' ..parola quasi morta e sconosciuta alla maggior parte del popolo italiano ....vedremo .. anche questo e' un mio parere ..come sempre criticabilissimo ..

    RispondiElimina
  21. Buongiorno Giangiuseppe, vorrei dire solo una cosa, forse fuori tema con il tuo articolo, oggi il problema di fondo è che tutti si sentono in dovere o diritto di fare politica. Diciamocelo apertamente: la politica non è per tutti. Anche a livello locale ci vuole gente competente e soprattutto istruita, con questo non voglio dire che il malaffare è generato dalla mancanza di istruzione ma spesso si accompagnano. Oggi tutti vogliamo fare politica perché crediamo di trovare ovunque "opere aperte" dimenticando il vero obiettivo del politico e cioè lavorare per il bene comune. Dal mio punto di vista posso dire che la politica è morta in giro solo politicanti. Pochi sono i veri politici, anche a livello locale, che riescono a mettere in moto la macchina amministrativa. Il mio pensiero è anche un po' diffuso, ed è per questo che molti non credono più nella politica ma una cosa grave da non fare è l'astensionismo. Bisogna sempre e comunque andare al voto e perdonami se uso il tuo articolo per dire di votare NO al referendum costituzionale. Buona giornata

    RispondiElimina
  22. Condivido quello che scrivi Giangiuseppe, ma mi domando perché mai questa foga garantista viene fuori solo ora che sul mirino dei giudici ci sono finiti i sindaci a 5 stelle per atti non molto dissimili rispetto a quelli per i quali agli stessi pentastellati avevano gridato "al ladro" contro il PD.

    RispondiElimina
  23. Mah... Io prima di essere un Attivista e ancor prima di iscrivermi al M5S, pensavo che i politici raggiunti da un avviso di garanzia secondo me dovevano farsi di lato, perchè basta un dubbio NON PUOI GESTIRE SOLDI E BENI PUBBLICI , ma prendetemi per un grillino di parte , ma devo fare un distinguo e credo che qualsiasi Cittadino lo farebbe: Mettete il caso Lodi, un sindaco indagato per turbativa d'asta, arrestato , colto in flagrante mentre tenta insieme al compare di far sparire dati dal pc e il caso Livorno dove un Sindaco vuole stabilizzare lavoratori precari (io sono un precario) magari fregandosene del fatto che la società è in bancarotta (per danni perpetrati dall'amministrazione passata) e porta i registri contabili alla magistratura e raggiunto dall'avviso di garanzia dichiara che se le indagini andranno avanti e lo condanneranno per qualsivoglia reato si dimetterà, obiettivamente credo che i due casi siano MOLTO DIFFERENTI e che NOI possiamo ancora gridare ONESTA' ONESTA' ONESTA'. P.s. il M5S ha presentato la CARTA DELL'ONESTA' ... RENZUSCONI FIRMALA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente, ci sono casi in cui non puoi fare a meno d'entrare in conflitto con la legge e devi scegliere il male minore, questo non va mai confuso col delitto voluto e premeditato. Faccio un 'esempio: Prestare i primi soccorsi ad un ferito è un dovere.... non solo morale... ma, implica anche un'atto contro la legge..... prestare un servizio paramedico senza essere formato in questo mestiere. Il caso i Livorno è simile ai primi soccorsi.

      Elimina
  24. una questione così posta che non può che tirare furi un po' di malcotento senza in realtà produrreuna via d'uscita che , certo è anche -sopratutto- culturale...ma anche alla radice di certo senso di come siamministra: e ora propongo un punto di vista eccentrico ma spero possa fare riflettere: passa la legge sulle unioni civili e il partito che perde ( ho scritto il partito già da dentro l'aula del parlamento in cui si è votato,un partito non una associazione di cittadini, dice che indurrà un referendum: ma, come, avete appena votato, avete perso, perchènon vi date pace? allora voglio dire: ogni sindaco deve fare delle scelte, se ogni volta che fa una scelta l'opposizione si appella e denuncia...cosa succede? più o meno quello che sta sucecdendo...facendo la tara dei reatiche sono da provare e che temop saranno un decimo di quel che sembra:, io vedo che tante sono denuncie delle opposizioni, che si appiccicano al fatto che un sindaco semplicemente sceglie, nessuna mano nella marmellata in gran parte di questi casi ultimamente denunciati, nessuna stecca, mazzetta, tamngente, semplicemente la denuncia di aver favorito uno e non l'altro...diavere deciso.. allora credo che su questo bisogna lavorare e magari , tutti gli amministratori insieme ( leggi: TUTTI) si creino una procedura, delle "best practieces" un insieme di punti condivisi...altrimenti credo non se ne esce e non è così che si mette una amministrazione nelle condizioni di farlo e di esser giudicata alla fine del mandato

    RispondiElimina
  25. Se consideriamo quanti atti compie un sindaco o un assessore nel corso di 5 anni, è difficile pensare che non si possa commettere errori.

    RispondiElimina
  26. Si fa sempre un po' di confusione. Nogarin ha avuto un avviso di garanzia ... ed è al suo posto ...... Uggetti E' STATO ARRESTATO ( e reo confesso) !!!!!! ... a San Vittore ... con le manette !!!!!

    RispondiElimina
  27. Giangiuseppe Gattuso, con il suo articolo analizza una realtà da non sottovalutare. " C'è qualcosa che non funziona nelle amministrazioni locali." Si, ci sono tantissime cose che non funzionano e, la colpa non può essere addossata ai sindaci e agli assessori. Il Comune è un ente territoriale di base che rappresenta la comunità. Quasi tutti i Comuni d'Italia sono nati prima del Regno d'Italia e della Repubblica. Oggi sono in grado di funzionare come cellula dello Stato che riconosce e promuove le autonomie locali. Il Sindaco, organo monocratico, rappresenta il Comune. Con la elezione a suffragio universale, ai Sindaci, viene attribuita la diretta legittimazione dai cittadini e non può essere considerato uno strumento dei partiti. Gli amministratori, che il più delle volte arrivano impreparati al ruolo da assumere, hanno bisogno del sussidio tecnico di un efficiente apparato burocratico e del contributo politico di tutte forze politiche che rappresentano le istanze dei cittadini. Per accelerare le procedure è stato abolito il CO.RE.CO. organo di controllo preventivo di legittimità che garantiva la correttezza del procedimento. Possiamo affermare che i Sindaci preparati o no, sono spesso inconsapevolmente vittime di errori che allertano l'intervento della Magistratura con gli avvisi di garanzia per presunte irregolarità. E' ovvio che gli avvisi di garanzia spesso priva di capi di imputazioni e, se ci sino,dovranno essere dimostrati e, non possono essere confusi con gli arresti per motivi di crimini contro la pubblica amministrazione. Casi come quelli, per citare gli ultimi in ordine di tempo, dei sindaci di Livorno e Parma non giustificano le richieste di dimissione dei soggetti: è giusto attendere il corso della giustizia. Un Sindaco non può essere costretto alle dimissioni dalla richiesta della forza politica di appartenenza per due motivi: 1) Per non tradire la fiducia degli elettori; 2) Deve valutare il danno che può derivare, dalle sue dimissioni, alla continuità amministrativa. Resta il fatto che la questione morale non può essere affidata all'intervento della sola Magistratura: richiede l'impegno di tutti. Le forze politiche non possono continuare all'infinito con la pratica della delegittimazione degli avversari misurando con il bilancino la tipologia degli avvisi di garanzia: la presunzione di innocenza è valida per tutti. Concludo con la considerazione che il Sindaco nella doppia veste di rappresentante della comunità locale e di Ufficiale del Governo, in attesa di una normativa più chiara, non può essere lasciato privo di strumenti economici e di assistenza adeguata. Con l'indebolimento dell'integrità del Comune si rischia di rompere definitivamente l'esile anello della fiducia che i cittadini hanno verso la politica.

    RispondiElimina
  28. Bell'articolo che, purtroppo, rispecchia la realtà. Non è facile amministrare , da molti anni. Tangentopoli e corruzione a parte, si fa politica gettando fango sugli avversari per cercare di guadagnare poltrone. L'ultimo libro della Storia d'Italia, di Indro Montanelli e Mario Cervi, s'intitola " L'Italia degli anni di fango; purtroppo Montanelli è morto, e purtroppo co tinuano gli anni di fango: UN ENORME PANTANO. I nostri problemi sono aumentati quando si è mandata a......quel paese la legge proporzionale alla quale bastava e basta aggiungere il correttivo della sfiducia costruttiva per avere ampia rappresentativita' democratica e stabilità di governo nel Parlamento Nazionale e nelle Amministrazioni locali. Elezione diretta dei sindaci e del cosiddetto sindaco d'Italia (scrivendo nel simbolo del partito, che viene riportato sulle schede elettorali, "Pinco Pallino Presidente") non è la panacea di tutti i mali: dalle urne può uscire un bravo sindaco ed un bravo presidente del consiglio, ma può avvenire anche il contrario; è gl'italiani possono essere presi per i fondelli in campagna elettorale con programmi fasulli o irrealizzabili. Bisogna tornare al proporzionale con sfiducia costruttiva e all'assetto amministrativo dell'Italia che realizzò il miracolo economico degli Anni Sessanta del secolo scorso con meno Province (che senso ha abolirle per sostituirle con le città metropolitane NON ELETTIVE ? ), senza i costosissimi consigli regionali ordinari e, visto che si parla di revisione della spesa " spending review " eliminando anche le regioni speciali e dimezzando il numero dei Deputati e Senatori (quasi il doppio di quelli degli USA ) senza eliminare il bicameralismo perfetto anche col quale l'Italia fece il miracolo economico degli Anni Sessanta del secolo scorso. È bene che I Deputati legiferino in collaborazione col Senato, Assemblea di Anziani con più esperienza di vita.
    La legge elettorale e tutte le riforme costituzionali sono da rivedere serenamente perché devono mirare a realizzare uno Stato snello, poco costoso, con burocrazia semplice per far competere il made in Italy nella globalizzazione e in tal modo combattere la disoccupazione e realizzare, dopo il risorgimento economico post catastrofe seconda guerra mondiale, un altro miracolo economico

    RispondiElimina
  29. Ho letto attentamente l'articolo e senza volermi esporre a facili e faziosi attacchi dico che l'esposizione mi sembra in massima parte condivisibile. Ma, c'è un ma.
    A mio avviso non si può più distinguere tra politica e dirigenza. Già non riusciamo ad eleggere i politici, figurati se possiamo intervenire sulla dirigenza che viene scelta ed imposta dalla politica. Per quanto mi riguarda sono del l'avviso che il politico non solo possa. Ma debba pianificare i suoi interventi perché il suo "partimento" funzioni al meglio e non sia soggetto a critiche. Pertanto, nel rispetto della legalità, dovrebbe avere l'autonomia necessaria per abbreviare al massimo l'inefficienza. Questo, ovviamente presuppone uno staff di funzionari onesti e non "cechi e sordi". Ma l'obbedienza paga, l' onestà ti segna per tutta la vita. Ed io ne so abbastanza . Che fare? Non so, mi sembra di assistere a partite di Ping pong senza tregua e purtroppo infinite. Basta vedere quanti gai uccelli sono volati altrove.

    RispondiElimina
  30. Michele Principato Trosso13 maggio 2016 alle ore 19:48

    l'avviso di garanzia è un atto dovuto, basta che un consigliere faccia l'esposto... è successo pure a mio cugino, in qualità di sindaco,ecco cosa ha emesso il sindaco: http://www.telenicosia.it/4309.htm.... per il pd spendo poche parole , sono una manica di ladri, cito gli ultimi casi il sindaco di lodi, Brescello, il presidente del Pd campania e mafia capitale!!! ora se Pizzarotti o Nogarin hanno commesso qualche reato devono pagare, perchè la legge è uguale per tutti, senza se e senza ma...

    RispondiElimina
  31. Chi ci capisce è bravo. Come mai 2 pesi e due misure pure all'interno del M5S?
    Nogarin per il momento può rimanere Pizzarotti no.

    Parma, Pizzarotti sospeso dal M5s. Grillo: "Per giudizio politico non si attendono sentenze"

    Parma, Pizzarotti sospeso dal M5s. Grillo: "Per giudizio politico non si attendono sentenze"
    Federico Pizzarotti e Beppe Grillo

    Il primo cittadino e l'assessora alla Cultura sono indagati per abuso d'ufficio. Il leader del movimento: "La trasparenza è il primo dovere. Solo ieri la notizia, ma il sindaco ne era al corrente da mesi". La replica: "Ad una mail anonima non fornisco documenti. Inoltre, voi non rispondete alle lettere". E aggiunge: "Non mi dimetto"

    RispondiElimina
  32. Gentile sig. Gattuso, mi auguro che in nome della libertà di stampa potremo leggere fra non molto un suo articolo con le foto in prima linea (se ne troverà spazio naturalmente) dei politici indagati, arrestati e condannati appartenenti a destra e sinistra, dal momento che questo (articolo) risulta palesemente fazioso...

    RispondiElimina