domenica 15 marzo 2015

PAROLA D’ORDINE: CRESCITA, CRESCITA!

Crescita economicadi Giuseppe Vullo - La politica della crescita è l'attributo principale del capitalismo, assieme al consumo ed alla produzione ingestibile dei rifiuti.

Cosi potremmo scrivere l'epitaffio della nostra specie e del pianeta: Qui giacque l'uomo ingordo ed il mondo capitalista, sepolto dalla crescita della sua stessa immondizia! Negli ultimi anni tutti i governi ci hanno angustiato con il mantra della crescita! La parola più abusata dal dopoguerra in poi.

rifiuti raeeProdi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi hanno promesso crescita senza capire che si tratta di grave malattia. E sono quasi felice perché nella nostra Sicilia non abbiamo crescita, ma tremo quando sento che India e Cina crescono del 10%. Pensate che malattie al pianeta e ai popoli, nell'ansiosa ricerca della crescita! Le ferite e l'inquinamento della terra, alla ricerca dei minerali e fossili, rame, carbone, petrolio! Aumentare i consumi... in un mondo finito e sfinito... e poi il continuo smaltimento dei rifiuti, legali ed illegali. Eternit, rifiuti speciali, terre dei fuochi... aumento esponenziale del cancro e malattie! Per tacitare la mia ansia e paura, ho letto, come una terapia e balsamo per l'anima, il libro "Decrescita Felice" del prof. Maurizio Pallante che spiega il concetto di "crescita negativa", PIL, bene, merce, inflazione, deflazione, recessione, relazione tra consumo di petrolio e cambiamenti climatici etc. Ma andiamo con ordine.

medicoHo fatto il medico per 40 anni, ma forse non era quello il mio mestiere. Sentivo un amore naturale per le lettere, la storia, la filosofia e le tragicommedie. Ma per stato di necessità, bisogno di lavoro sicuro e emancipazione dalla miseria, ho indossato il camice bianco! Insomma quello che oggi si direbbe desiderio e bisogno di "CRESCITA"! Ma quando nel lontano 1971 al policlinico di Palermo incominciai a frequentare le corsie... mi si dischiuse tutto un mondo, ed il termine ‘crescita’, assunse per me, un significato sconvolgente e fortemente minaccioso..."guardi lei ha una forte crescita" epatica, polmonare, dei testicoli... ma non si preoccupi bombarderemo i noduli, la massa"... bombarderemo? Ma che cosa è una guerra? Quasi..., infatti ci sono queste cellule maligne e cattive, come i terroristi del califfo, e li bombarderemo con siluri e supposte corazzate a base di chemioterapia, enzimi killer per colpire le cellule bersaglio!

crescita-personaleInsomma una guerra biologica per abbattere il cancro metastatico, che procura la crescita delle parti basse come "l’orchite gigante cronica recidivante"! Caspita...! Il panico e la crescita colpi il popolo, il parlamento e tanti governi. Infatti nessuno si era reso conto che la politica della crescita o meglio “la crescita della politica”, aveva causato ai cittadini una malattia, che colpiva le parti basse, causando una crescita mostruosa!

L'epidemia si diffuse in tutto il paese, medici, farmacisti, preti, infermieri, , galoppini, questuanti, straccioni, folle imploranti, si diressero verso Roma alla ricerca dei politici che avevano messo in circolazione "l'epidemia", per sapere da questi irresponsabili del parlamento se avessero previsto almeno un antidoto! Prodi irreperibile perché seppellito da 101, mortadelle. Berlusconi era affogato nel suo bunga bunga, e la grazia negata! Monti e Fornero scomparsi ed esodati, dopo avere frenato il “cancro”, con il taglio delle pensioni. Letta, lento come una lumaca, sofferente da nepotismo letargico! Infine il frenetico Renzi (affetto dal ballo di san Vito), da cui il popolo pretese spiegazioni sulla minacciosa "CRESCITA"!

Fu interpellato il prof. Pallante, per due motivi, primo per l'attinenza del suo cognome alla malattia in questione, poi perché si intendeva di decrescita! È vero rispose, io sono esperto di "decrescita felice... ma non mi occupo di "CRESCITA INFELICE"! Perciò chiamassero un medico! L'archiatra del quirinale che aveva curato Napolitano, sentenziò: trattasi di crescita malata... cancro con orchite gigante ridondante...! Renzi, Il parlamento ed il governo non capirono... Cosa...? Orchite gigante ?! Infine il premier biascicante... “Professore ma che cura c’è”? Ed il luminare: La chemioterapia non basta, meglio Evirazione di massa! Evirazione di massa...? Minchia! E i parlamentari: e come la mettiamo con la sterilità? Il professore a questo punto spazientito: MEGLIO UNO SCOGLIONATO VIVO CHE UN COGLIONE MORTO!

Giuseppe Vullo ago 14Giuseppe Vullo
15 Marzo 2015

34 commenti:

  1. Giuseppe complimenti!!!!!
    Un articolo bellissimo, so di cosa parli, ma credo che il cancro di cui parli non sia possibile bloccarlo, nemmeno con la chemioterapia.
    Si tratta di interessi, cupidigia, d'incoscienza dei governanti che stanno portando all'autodistruzione della specie.
    In fondo per loro si tratta "regolamentare" la crescita della popolazione nel mondo, o meglio, di abbassare l'età del genere umano. Meglio se muoiono (come avviene nei paesi più poveri) appena nati.
    E' così che funziona.
    Hai presente il "ragionamento" che fa il dott. Stranamore in quel bel film? Beh, per i politici Italiani, e di tutto il mondo, quel "ragionamento" è una regola di vita.
    Si giustificano dicendo che bisogna produrre sempre di più per dare da mangiare a tutti. Non importa come. E' importante che il "discorso" faccia presa sulla popolazione. Purtroppo la fa.
    Quando ho chiesto spiegazione ai medici sulla malattia di mia moglie, la risposta è stata proprio quella che sta nel tuo ragionamento: ...... Caro signore, del cancro non si sa nulla. Non sapiamo perchè la cellula impazzisce...... sa con l'inquinamento che c'è..... i cibi che si mangiano ecc. ecc..
    Ma mia moglie ha condotta una vita quasi monastica, com'è possibile? Non c'è risposta.......
    Hai posto una questione che dovrebbe essere al centro della vita degli uomini. Anzi, i governanti, ogni tanto, fanno pure degli incontri mondiali per ridurre l'inquinamento, ma a quel che mi risulta, rinviano sempre le decisioni che dovrebbero essere drastiche.
    Si sa tutto su come finirà il pianeta, forse sarà per questo che tutto quei politici che hai citati, se ne fregano, e cercano di arraffare più che possono.
    Finchè il popolo non si ribella, finchè possono raccontare impunemente tutte le balle che vogliono, perchè dovrebbero raccontarla giusta alla gente?
    berlusconi ha campato 20 anni raccontando le balle più colossali, renzi è molto più giovane, e non è detto che non le possa raccontare per 40.
    Tuttavia sono d'accordo con te. MEGLIO UNO SCOGLIONATO VIVO CHE UN COGLIONE MORTO!

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    1. Mario mi dispiace se ti ho procurato delle risonanze emotive riguardo alla malattia tumorale . Ma questa colpisce tutti. Anche mia madre è stata sopraffatta da questo tipo di crescita. Ma io ho voluto legare in un ragionamento semiserio le varie tematiche che riguardano la crescita vera o presunta, la crescita sana o malata, la crescita criminale dei rifiuti, l'inquinamento della terra e del mare. Insomma in tutti i casi una "crescita infelice e dannosa "! Ma in fondo alla descrizione improbabile del tema della crescita ci sta la presa per i fondelli dei nostri politici .

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    2. Caro Vullo, non ti preoccupare, non è per ciò che mi sta succedendo, che ho scritto commentando il tuo bel articolo. Nessuna emotività quindi, ma una grande rabbia nei confronti dei politici che governano il mondo, che sostengono la crescita senza preoccuparsi delle conseguenze negative, se questa non osserva determinate regole. Un saluto.

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  2. E' vero il mantra della crescita ci ha rotto le scatole! L'unica crescita sono i costi della politica, i privilegi la corruzione le ruberie i disoccupati. La vera crescita è la fame e la povertà. Complimenti a Giuseppe Vullo per la sua esposizione brillante ed ironicamente amara.

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  3. Prima di commentare l'articolo del Dott. Vullo mi sarebbe piaciuto aver letto il libro "Decrescita Felice" per sapere cosa è, come si sviluppa e come si applica. Lo cercherò e lo leggerò. Intanto il Dott. Vullo che lo ha letto, potrebbe anticiparci di cosa si tratta.
    Ho letto di una crescita diversa, non basata sul consumismo, ma con investimenti sul miglioramento dell'ambiente e sul consolidamento del territorio. Comunque sempre di crescita si tratta con posti lavoro che si sposterebbero dall'industria del consumismo al miglioramento dell'ambiente e alla messa in sicurezza del territorio. Dopo di che questi lavoratori avendo un lavoro retribuito, dopo aver soddisfatto il bisogno delle cose di prima necessità, cercheranno il nuovo telefonino, il nuovo computer, il nuovo televisore ecc. Se non li produce l'Italia non è un problema: Importeremo tutto dalla Cina.
    L'imputato principale è il PIL. Col sistema attuale, dove non cresce o addirittura decresce c'è disoccupazione che si ripercuote sui ceti più deboli fino a privarli dei beni di prima necessità, Quindi quale è l'alternativa?
    Per quanto riguarda l'inquinamento da rifiuti il problema è soprattutto siciliano e italiano. Non mi risulta che nel nord Europa abbiano lo stesso problema.

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  4. Signor Maniscalco il libro "decrescita felice "glielo presto volentieri se passa da Palermo. Inoltre se lei va sulla rubrica del nostro blog Giuseppe Vullo decrescita felice, troverà i miei articoli su questo tema.

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    1. Dott. Vullo la ringrazio per la sua gentilezza. Se mi dà indirizzo e n° di telefono passerò da Lei non appena mi sarà possibile. Intanto cercherò di leggere sulla rubrica del blog quanto da Lei scritto a proposito di "decrescita felice". Io abito a San Giuseppe Jato.

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  5. Molto bello.
    Io condivido e spero di adeguare il mio stile di vita.
    Anche io come il mio amico Vullo, metterò da parte automobili, condizionatori, telefonini e diavolerie simili.
    Anche io essendo contrario alla crescita vivrò in maniera sobria e rispettosa dell'ambiente.
    Vedo che siamo già in tanti, lo vedo dal traffico automobilistico molto migliorato e scorrevole, almeno a palermo, prima, solo pochi anni fa gli ingorghi erano un problema.
    Anche sul piano dei rifiuti le cose vanno certamente meglio, anni fa i contenitori erano pieni di plastica, oggi grazie a consumi intelligenti il fenomeno è quasi scomparso, sono un ricordo bottiglie e sacchetti di plastica.
    occorre quindi non fermarsi , io ad esempio ho portato la mia bolletta elettrica sotto i trenta euro bimestrali, ho capito da anni che lo scaldabagno andava abolito, e seguendo l'esempio di altri ne ho fatto a meno.
    Insomma le soluzioni esistono e l'articolo fa ben sperare.

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    1. hahahahahaha...mi sto facendo una bella risata Sergio perchè mi sei simpatico e ti voglio bene ! Il tuo sarcasmo e la mia ironia fanno ridere entrambe. Ma se vogliamo parlare seriamente...tu hai tutto per fare una meravigliosa "decrescita felice"....lascia la provincia ormai un ente inutile, con la buona uscita investi sui pannelli solari e produci energia, poi fai auto produzione coltivando il tuo giardino ortaggi e frutta, poi in un angolo metti delle galline ovaiole ed produci carne ed uova, poi ti muovi a piedi e con la bicicletta, con i rifiuti fai la differenziata e l'umido l'utilizzi come concime, la stessa cosa la cacca delle galline. La plastica la puoi ridurre o azzerare o scavando un pozzo oppure applichi un potabilizzatore al rubinetto di casa. Facendo tutto ciò darai l'esempio, non farai aumentare il PIL ( che te ne fotte) ma in compenso farai una sana "decrescita felice" ed eviterai di ammalarti...di ORCHITE GIGANTE CRONICA RECIDIVANTE ! Se io guarisco dalla mia periartrite alla spalla destra ti potrei aiutare. Ti procuro le galline ovaiole se vuoi...infine io i pannelli solari li ho messi, il potabilizzatore al rubinetto pure, biciclette ne ho tre, io , mia moglie, e mia figlia. Se si vuole si può !

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  6. Non ho letto il libro "Decrescita felice", ma conosco molte sue recensioni. Per quanto possa sembrare paradossale, è proprio vero e di comune conoscenza che la prorompente crescita dell'ultimo periodo storico, per via dell'immane quantità di spazzatura che produce, sta distruggendo il mondo.
    È auspicabile che gli accordi internazionali per la riduzione del buco nell'ozono e il trattamento differenziato delle immondizie vengano attuati

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  7. L'argomento è proprio gigantesco e coinvolge persino il senso della nostra presenza sulla terra. Il tema meriterebbe un trattato scientifico e sociologico. Non avendo nè la competenza ne lo spazio necessario per abbozzare una valutazione attendibile, mi sentirei semplicemente di dire che l'unica crescita, razionalmente accettabile, è quella che genera progresso. Attenzione però al significato autentico del termine progresso che va inteso come avanzamento e miglioramento della qualità della vita di una società organizzata. Il punto è proprio questo. Non è affatto detto che la crescita incontrollata e non regolamentata costituisca automaticamente un beneficio per l'umanità. Occorre stabilire quali sono i valori di riferimento di una società. Per fare un esempio: se far crescere a dismisura il consumo di automobili, al di là del fabbisogno, deve comportare l’aumento dell’inquinamento dell’aria e conseguentemente delle malattie ad esso collegato, forse questo non è progresso ma, se cambiamo l’angolo di osservazione e guardiamo alla qualità della vita, è un regresso. Occorre fermare la crescita quando questa è forsennata, cieca e non guarda all’equilibrio complessivo dei costi e dei benefici. Quindi la crescita non a tutti i costi ma solo quando è mirata e calibrata alle esigenze e ai bisogni reali della popolazione. Siamo ancora in tempo per pensare ad un altro modello di società?

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  8. Mi piacciono molto le analogie utilizzate .. Tutto ciò rappresenta quello che viviamo in questa epoca ...non credo che ci siano degli antidoti per questa folle corruzione e tanto meno per le gravi malattie ... Forse solo una luce in fondo ad un tunnel ... Chissà !! Mi fa riflettere molto tutto ciò

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  9. Molto bello questo articolo, scorrevole e piuttosto simpatico nonostante tratti problemi e tematiche molto importanti e serie. I politici ci prendono in giro e lo fanno molto bene, purtroppo. Ci fanno credere che ci sarà una crescita imminente e netta (non c'è nulla di più falso, se una ripresa c'è sarà minima e ci vorrà tempo per vederne i benefici). Nell'articolo si parla di "malati e malattie" secondo me si riferisce all'inquinamento della terra del mare dei fiumi e, perchè no, dell'aria. I rifiuti è un grosso problema che non è ancora stato risolto, l'aria, i fiumi e i mari sono inquinati. Sul canale rai3,qualche giorno fa, alla trasmissione Presa Diretta, ha trasmesso un servizio con immagini di animali che giacevano morti sulla spiaggia a causa proprio dei rifiuti e delle reti da pesca. L'inquinamento in Italia, ma anche nel resto del mondo è altissimo e mi sembra che non venga fatto molto per risolvere questo grosso problema che, non solo danneggia la flora e la fauna ma anche noi umani.

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    1. Antonella ho visto anch'io la trasmissione rai 3 presa diretta ed il fatto che i pesci si mangino la plastica del mare inquinato mi ha fatto schifare !

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  10. La vera crecita della società è la qualità della vita , la spiritualita e la felicità interiore. I politici sono dei predoni che hanno tradito il nostro mandato. Ormai la credibilità di questi governanti che sia berlusconi o sia renzi o monti è sotto zero. Abolire il parlamento e tutto il ceto( circa 1 milione di parassiti) che vivono di politica arruffona e ladrona. Tutti a casa e si dia mandato ad un gruppo di saggi ed anziani onesti, per gestire lo stato. Non possiamo permetterci più 5-6 livelli di governo, 5-6 polizie. Meglio una dittatura illuminata di un uomo solo che migliaia di cialtroni dannosi. Questa sarebbe la vera decrescita felice per il popolo. Meglio poveri che senza attributi.

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  11. Complimenti, una simpaticissima illustrazione della malattia di tutti i tempi: una politica malata di sangue e denaro. Bravo, ci aiuta ad andare avanti con il sorriso.

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  12. Un articolo davvero piacevole scritto in.punta di penna malgrado le pesanti analogie tra crescita economica e crescita tumorale che sembrano essere la stessa cosa, uno per il male che produce al pianeta, l'altro per il male che produce al corpo. Purtroppo nessuno degli ospiti di Montecitorio riesce a fare politica ma soltanto una grande confusione. Non sapendo utilizzare le risorse esistenti nel paese e non riuscendo ad affrontare la corruzione che divora la maggior parte di fondi che potrebbero essere messe a disposizione delle aziende per fare ripartire il lavoro, ecco che viene fuori la magica ma pericolosa parolina: crescita!

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    1. Grazie del tuo giudizio per me gratificante.

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  13. Penso che in Sicilia c'è un gran margine di crescita sana come il turismo e energia rinnovabile per esempio. Soltanto che alla politica piacciano gli affari in grande stile, il bussines, poco importa se questi affari distruggano l' ambiente o no. Per il resto tutto l' Unione Europea e costruito su misura sulle grande aziende e grandi affari forse e per questo che e cosi poco amata.

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    1. Leggere un commento di Hans dalla grande Germania, mi commuove sempre!

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  14. Caro Giuseppe ,poichè amo l'ironia e l'umorismo,non posso che complimentarmi con te.Mi hai fatto fare quattro sane risate!Per la verità se si parla di crescita,pochè appartengo alle piccolotte, egoisticamente, penso che se fossi cresciuta un pò di più,per sarebbe stata una crescita felice!!!!Tu citi il movimento di decrescita felice e a me è venutoin mente Hans Jonas,che parecchi anni fa scrisse il libro Il principio di responsabilità.Molto vicino alla decrescita felice,indica la strada da seguire. In pratica l'uomo in tutto ciò che fa deve essere guidato dall' ETICA DELLA RESPONSABILITA'.Le azioni che compie vanno valutate (E rigorosamente)non solo per le conseguenze immediate ma soprattutto per le conseguenze future.La nostra generazione dovrà consegnare il mondo alle nuove generazioni,ma non basta,dovrà consegnare un mondo vivibile e utilizzabile!!!Se,chi ha potere di farlo,applicherà l'etica della responsabilità,ogni gesto,ogni scelta,dovrà prendere ,prima di tutto,in considerazione le conseguenze future.Tutto ciò supererebbe il problema della crescita e decrescita felice Purtroppo prevale la morale dell'immoralità e del magna magna,sia nell'immediato che nel futuro siamo fregati!La crescita è comunque legata ad un consumismo sfrenato che corrisponde a sacche d'inaudità povertà.L'equilibrio di crescita si potrebbe ottenere solo nello smettere di crescere noi (per es.tenendoci il cell. sin quando non muore di morte naturale)e favorendo la crescita di paesi poveri,dove i bambini muoiono per un vaccino di pochi euro.Per i nostri cari politici,e solo per loro,propongo e approvo la cura dell'evirazione,così finiranno di procreare figli geni che trovano subito posti importanti e i nostri figli avranno qualche possibilità in più di sistemarsi!!Grazie Giuseppe Vullo

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    1. Professoressa Marisa quando mi dai sul tema della crescita?

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    2. SEi stato bravissimo e in originalità e umorismo un ottimo non telo leva nessuno!

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  15. L'ironia l'intelligenza la poesia di Giuseppe Vullo la conosco da tanto tempo. Compagni di liceo quando egli scriveva poesie e satire contro i professori e personaggi di Agrigento. Sulla crescita ambivalente hai scritto una gustosa e divertente tragicommedia come sai fare tu. Giuseppe complimenti e fatti vedere da queste parti! Ciao

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    1. Sasà grazie verrò per comprare l'agnello pasquale.

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  16. La Cina, l’India, il Brasile stanno ripercorrendo la strada che le cosiddette nazioni occidentali hanno percorso almeno cinquant’anni prima, arrivando al punto in cui siamo adesso, un punto molto pericoloso per la stessa sopravvivenza del pianeta terra.
    La crescita è stata intesa come un obbligo, una necessità, ma essendo le risorse del pianete non illimitate ne consegue che neanche la crescita può essere illimitata.
    La società più progredita, il cosiddetto nord del mondo, sta cominciando a pagare questa corsa insensata al PIL sempre più alto e con molto ritardo ci stanno arrivando anche Cina, India e Brasile; ma la loro crescita, visto il risultato che tale crescita ha portato altrove, è estremamente pericolosa è perchè si aggiunge a qualcosa che ha procurato danni quasi irreversibili.
    Il libro del prof. Pallante fa una profonda riflessione sull’argomento.
    I segnali sulla necessità di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le società industriali continuano a moltiplicarsi: l'avvicinarsi dell'esaurimento delle fonti fossili e le guerre per averne il controllo, i mutamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l'aumento dei rifiuti, le devastazioni e l'inquinamento ambientale.
    Eppure gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti con l'ausilio dei mass media continuano a porre nella crescita del prodotto interno lordo il senso stesso dell'attività produttiva.
    In un mondo finito, con risorse finite e con capacità di carico limitate, una crescita infinita è impossibile, anche se le innovazioni tecnologiche venissero indirizzate a ridurre l'impatto ambientale, il consumo di risorse e la produzione di rifiuti.
    Queste misure sarebbero travolte dalla crescita della produzione e dei consumi in paesi come la Cina, l'India e il Brasile, dove vive circa la metà della popolazione mondiale. Né si può pensare che si possano mantenere le attuali disparità tra il 20 per cento dell'umanità che consuma l'80 per cento delle risorse e l'80 per cento che deve accontentarsi del 20 per cento.
    Forse è arrivato il momento di smontare il mito della crescita, di definire nuovi parametri per le attività economiche e produttive, di elaborare un'altra cultura, un altro sapere e un altro saper fare, di sperimentare modi diversi di rapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi.
    L’amico Vullo ha scritto un articolo, con le sue normali provocazioni su cui bisogna riflettere, perché gli spunti sono parrecchi e tutti degni di approfondimento.
    Riflettiamoci su anche noi e magari potremo anche elaborare qualche proposta intelligente.

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  17. Articolo simpatico su cui sono d'accordo. C'è modo e modo di crescere. Intanto in Italia, spacciando per democrazia la moltiplicazione di poltrone, sono cresciute poltrone e poltroncine superflue e costosissime dal 1970 quando, alle già purtroppo esistenti regioni speciali si aggiunsero quelle ordinarie. Ed è cresciuta pure la munnizza; quando non si parlava di ecologia si praticava la raccolta differenziata grazie al vuoto a rendere. Con una seria raccolta differenziata i materiali organici potrebbero essere bruciati e trasformati in energia nei termovalorizzatori invece di riempire il Bel Paese con montagne di monnezza, alias discariche enormi cimiteri di una pseudo civiltà e di un'archeologia industriale ed energetica. Imballaggi piu' leggeri e meno ingombranti ! E a proposito di energia premesso che nei Paesi, dove c'è puzza di petrolio, c'è puzza di petrolio c'è più kasino del necessario, in Italia potremmo avvalerci in modo intensivo dell'energia solare e delle altre energie pulite e non rischiose, ma senza deturpare l'ambiente. Se non mandiamo il petrolio a quel paese sarà lui a mandarci noi. Pochi giorni fa si è alzato in volo un aereo monoposto, ad energia solare, che sta facendo il giro del mondo. È solo l'inizio. Forse i grossi aerei non potranno volare con energia solare, ma possono essere alimentati con idrogeno ricavabile, con il processo dell'elettrolisi, con acqua ed energia elettrica; ci vuole molta energia elettrica per l'elettrolisi ma si può produrre con le centrali solari e con migliaia di km quadrati di pannelli fotovoltaici sui tetti delle case e sui capannoni agricoli e industriali. Forse non potremo eliminare petrolio e carbone come carburanti, ma certamente potremo bruciarne meno. In ogni caso il carbone deve essere bandito anche per la pericolosità della sua estrazione e il lavoro disumano nelle miniere. Non possiamo far crescere ancora munnizza, inquinamento, effetto serra, surriscaldamento della Terra; che i ghiacciai si stanno sciogliendo non è una favola e nel dubbio, che dipenda o non dipenda da fattori umani, è molto igienico adottare il criterio di precauzione; in ogni caso bruciando carbone e petrolio non si produce aria al profumo di lavanda. Il futuro si trova nel passato: nel cosiddetto "buio" Medio Evo e precisamente da Fratel Sole e da Sorella Acqua si' casta e pura (non fitusa e inquinata), come li definiva San Francesco d'Assisi.

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  18. I PRIMI CINQUE MINUTI dopo la lettura, li ho passati in preda ad una irrefrenabile ilarità senza senso e senza scopo, ma da lacrime agli occhi, roba da rotolare dal divano. Poi mi sono calmata, ho riletto l'articolo e ho ragionato tanto...... Grazie di averlo scritto!!!

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  19. Sono felice che hai apprezzato la mia satira o meglio tragicommedia. Tieni conto che il direttore Gattuso mi ha anche censurato ! In occidente si dice che la satira non ammette censura...ma abbiamo visto che fine hanno fatto i giornalisti di Parigi, per mano dei musulmani. Satira significa dire la verità ridendo ! Ma gli islamici non ridono mai ! CMQ grazie.

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  20. La crescita quando ero bambina era basata sulla forza lavoro. Il padrone cresceva il suo capitale quante più braccia avesse la possibilità di far lavorare e così pure le famiglie che per questo facevano molti figli. Le macchine, i robot, i computer, oggi risparmiano il lavoro di molte braccia, pertanto è necessario che questo risparmio venga tassato per dirottare quelle braccia al servizio dell'uomo (da intendere come umanità) il quale non può essere accudito, istruito, curato, amato che da altri uomi i e da altre donne. Se i governi non avranno questa visione, i ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La redistribuzione, che agli inizi del '900 era pane per la sopravvivenza del lavoratore, oggi abbisogna molto di più e anche questo sarebbe crescita necessaria e socialmente benefica.

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  21. Ciao Pino.
    Come al solito i tuoi commenti sono gradevoli da leggere.
    Sdrammatizzi per non piangere (tutti insieme).
    Sei un campione di "scherzoterapia". Forse l'unica arma che ci è rimasta per sopravvivere alla politica cialtrona.

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  22. Caro direttore parlare di crescita, si entra nei tortuosi meandri dell’economia e nelle tante teorie e ricerche ognuna diversa dall’altra. Crescita e sviluppo non sono sinonimi. La crescita nella sua accezione economica è l'aumento di beni e servizi prodotti dal sistema economico in un dato periodo di tempo. Lo sviluppo è una vasta branca delle scienze sociali che nasce nel preciso contesto storico-politico del secondo dopoguerra. Secondo una distinzione comune, la crescita viene riferita alla quantità di beni e servizi disponibili, mentre lo sviluppo comprende anche elementi di qualità della vita di natura sociale, culturale e politica. La crescita economica è un concetto riferito alla capacità di un sistema economico di incrementare la disponibilità di beni e servizi atti a soddisfare il fabbisogno di un data popolazione. Si suppone che la disponibilità di beni e servizi debba aumentare nel tempo, in quanto tendenzialmente cresce la popolazione e con essa la domanda di beni. La crescita economica è l'indicatore economico maggiormente utilizzato dagli economisti, dai governi e dalle organizzazioni economiche internazionali. La crescita economica è spesso associata al benessere della popolazione. Tuttavia, la relazione tra le misure delle crescita generalmente in uso e il benessere è molto complessa e controversa. Analogamente, si tende a considerare la crescita economica come sinonimo di sviluppo. Ma lo sviluppo sia un concetto più ampio di quello di crescita economica. La misura della crescita economica più semplice e più utilizzata è il tasso di crescita annuale del prodotto interno lordo pro-capite. Tale misura combina e sintetizza diversi indicatori. Il prodotto interno lordo (PIL) misura il valore totale dei beni e servizi prodotti in un anno (vedi produzione e produttività). Il livello del PIL annuale in un sistema economico dipende fondamentalmente dalla sua dotazione di risorse economiche o fattori produttivi: l'ambiente (i fattori disponibili in natura), il capitale fisico (i fattori a loro volta prodotti) e il capitale umano (i fattori facenti capo alle facoltà umane presenti nella popolazione, che nella forma più semplice consiste della forza lavoro ossia il numero di individui disponibili al lavoro nelle specifiche condizioni sociali e legali). La relazione che esiste tra il livello delle risorse economiche e il livello del PIL si dice produttività, la quale può essere misurata per ciascun fattore produttivo o per tutti i fattori insieme. Di conseguenza, i sistemi economici possono un produrre un PIL più o meno elevato non solo in dipendenza della quantità delle risorse economiche, ma anche in dipendenza della loro produttività che, in senso lato, dipende dallo loro qualità. Il PIL pro-capite è il rapporto tra il PIL e la popolazione residente nel paese, cioè misura la produzione disponibile per ciascun membro della popolazione. Generalmente, il PIL pro-capite è utilizzato come base di calcolo del reddito pro-capite. Le organizzazioni economiche internazionali classificano i paesi in tre gruppi principali: paesi a basso reddito, a medio reddito, ad alto reddito.

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    1. Complimenti per la grande preparazione in economico. Potrebbe essere consulente del governo.

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