giovedì 7 agosto 2014

Donne e Femminicidio

femminicidio-stopdi Barbara Corrao - Dall’inizio del 2014, le vittime di femminicidio non si riescono più a contare, in meno di 48 ore, tre donne sono state uccise dai loro compagni, mariti, fidanzati, amanti. Facendo un passo indietro, nel 2013, le Donne uccise sono state 177.
E nonostante la recente legge approvata, la violenza al femminile rimane un fenomeno di proporzioni spaventose.
Lucia AnnibaliPresentata come legge risolutiva, il testo coordinato del decreto contro la violenza di genere è del 14.08.2013 n° 93, non ha cambiato la situazione di una virgola, il punto è che, come si è sempre sostenuto, la violenza bisogna innanzitutto prevenirla.
E il modo più difficile di impedire quella che è diventata una strage, è combattere contro la discriminazione, e contro la sottocultura ancora molto diffusa. La condizione della donna nella società è passata attraverso importanti trasformazioni nel corso dei secoli, di pari passo all’evoluzione giuridica e politica, ai fattori La mattanzageografici e storici che ne hanno condizionato la sua presenza sociale. Per molto tempo la donna è stata in una posizione di inferiorità rispetto all’uomo sul piano giuridico, economico e civile e per tanto tempo è rimasta esclusa da una serie di diritti e di attività. Il suo ruolo era quello di madre all’interno della famiglia e il suo compito principale era quello di svolgere le faccende domestiche. La discriminazione rispetto ai maschi si estendeva alle cariche pubbliche, e financo nella gestione del proprio patrimonio personale.
Tornando ai giorni nostri le donne sono al centro dell’universo… sono presenti nella società nel mondo dell’impresa, nelle università, nella magistratura e nella pubblica amministrazione, nel Governo e in Parlamento. La loro presenza spazia sostanzialmente ovunque e, sempre più frequentemente, lavori e attività storicamente riservati agli uomini, vengono svolti, e anche molto bene, dalle donne.
La_violenza_ha_mille_volti-680x998Ma tutto questo, però, non è bastato e non basta. La violenza, il femminicidio, è ancora una drammatica e triste realtà. Che vanno combattuti e prevenuti all’interno dei rapporti nel quotidiano, in famiglia, a scuola, in ufficio, e all’interno della sfera interpersonale. Una ricerca dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, diffusa recentemente, ha fatto emergere altri dati sconcertanti, come in Europa, 62 milioni di Donne più o meno il 33% della popolazione femminile, hanno subito violenza, la media dell’Italia è al limite con quella di Belgio, Bulgaria, Ungheria, Irlanda e Germania.
È indispensabile maggiore attenzione alle azioni di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere, ovvero renderla sempre meno accettabile socialmente, anche intervenendo su stereotipi, come, linguaggio, educazione, quella che spesso gli uomini non hanno! Bisogna agire rapidamente, - in che modo? - con una costante attività di sensibilizzazione generale e con le attività di consulenza e assistenza psicologica/legale alle vittime, che devono essere aiutate a riconoscere Convenzione di Instanbule denunziare quanto hanno subito, e non giustificando mai quello che hanno subito. Dal 1° agosto 2014 è entrata in vigore la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (conosciuta come Convenzione di Istanbul). Rappresenta un’altra importante iniziativa dei paesi aderenti che mira a frenare questa terribile piaga che sembra inarrestabile.
Insomma, c’è ancora tanto da lavorare. E il luogo primario da dove iniziare è la scuola, l’istituzione attraverso la quale si formano gli uomini e le donne di domani, il luogo dove la differenza tra i sessi riveste un ruolo marginale e la convivenza e il rispetto devono assumere valori fondamentali.
Barbara Corrao
07 Agosto 2014






6 commenti:

  1. Problema culturale. donna oggetto. delitto d'onore.

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  2. La formazione primaria i ragazzi la ricevono nell'ambito familiare, ed è la più importante, in assoluto, perché è la prima traccia caratteriale, e a seguire la scuola, che non ha nessuna preparazione in merito al grave problema. Oggi partiamo dal presupposto che l'uomo è consapevole di aver perso terreno e superiorità nei confronti della donna, e la violenza una conseguenza... premettendo che le violenze non hanno una condizione sociale ben definita, notiamo soltanto che è dilagante e in continuo aumento giornaliero. Permettetemi di parlare di una violenza non seguita, non riconosciuta e non condannabile. Quella Verbale, che viene subita giorno dopo giorno, che distrugge e offende la dignità, che uccide mille volte, violenta mentalmente, riesce ad arrivare nel profondo dell'anima, dove l'unico desiderio è sparire o annientarsi. Anche questo è femminicidio, che non ha bisogno di un coltello o di una pistola, ma ugualmente efficace... perché fa morire dentro...

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  3. In Italia, non dobbiamo dimenticarlo,esisteva il delitto d'onore. Una vergogna che ha inciso profondamente sulla concezione e il rispetto sulla donna. Purtroppo ancora oggi le incrostazioni culturali figlie di quel periodo sono dure a morire. La strada è ancora lunga.

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  4. Bisogna lavorare sulla cultura, la donna non è un oggetto....

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  5. Il problema della violenza contro le donne ha assunto ormai una dimensione enorme che non può essere tollerata. Bene ha fatto il parlamento a approvare la legge ma, come dice bene, chi ha scritto l'articolo, bisogna fare di più. A cominciare proprio dalle scuole e dalle famiglie. Come sempre accade molti problemi della nostra società derivano da una sottocultura dura a morire.

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  6. Come Cristiano Cattolico praticante non dovrei essere a favore della pena di morte, ma quando penso alla cattiveria di quegli uomini che hanno ucciso le loro donne volutamente e con tanta crudeltà, non ho più dubbi, pena di morte. Oramai la crudeltà umana è tale che mi fa pensare alla soluzione che Dio prese nei confronti di Sodoma e Gomorra, non si possono usare mezzi termini per contrastare tanta cattiveria, di questo passo tutti si sentiranno autorizzati ad uccidere, tanto il carcere non fa paura più di tanto, con riduzioni di pena di vari tipi, grazia, indulto etc. non resta che contare i giorni che separano dalla libertà....

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