venerdì 7 febbraio 2014

QUALE MODELLO DI SOCIETÀ PER L’ITALIA

LOGO PDdi Giangiuseppe Gattuso - Tempi difficili questi. Tempi di grandi cambiamenti. Di dubbi e di paure per il futuro. Di forti preoccupazioni per le nuove generazioni, per il lavoro.

Per il sistema previdenziale che non regge più. Per la diseguaglianza dilagante, per la povertà sempre più diffusa. Su questo blog ci siamo spesso interrogati sulle cose da fare, sulle urgenze che necessitano interventi e soluzioni. Insomma qual è la visione di chi ci ‘guida’. Quale futuro è nelle corde e nel cuore della classe politica. Di questa, anche perché c’è poco altro. E allora parliamone. E questa volta parliamo del PD. Che, piaccia o no, è al centro di tutto.

Ha un consenso elettorale importante, da tempo primo partito, una classe dirigente robusta, adesso anche giovane, notevole esperienza di governo che parte da una storica presenza negli Enti Locali e sul territorio. E, se guardato con occhio critico, una sensibile propensione alla gestione del potere. Banche, società pubbliche e private, la MPSgalassia delle partecipate, non manca nulla.

Da oltre due anni, da quando il Presidente della Repubblica ha preso in mano le redini della politica, è pienamente partecipe della maggioranza di governo. Dal governo ‘tecnico’ dei professori in poi (dal 16 novembre 2011 governo Monti) fino alle “larghe intese” e a quelle più ristrette. Tralasciando gli anni di governo di alternanza con il centro destra.

E allora cosa ci aspetta. E chi si aspetta per andare avanti, senza ritardi e continui rinvii. Per indicare una rotta e per non deviare. Per indicare un traguardo e la strada per arrivarci. Senza sotterfugi, cominciando da subito a dare l’esempio (aspettiamo il tetto massimo alle pensioni e agli stipendi d’oro, l’abolizione dei rimborsi elettorali, la riduzione delle indennità parlamentari), così da imporre il cammino anche se difficile e rischioso.

Ecco il problema. Siamo di fronte ad un bivio. Mettere in campo immediatamente provvedimenti e interventi pesanti per bloccare la deriva sociale e limitare lo scivolamento di parte della popolazione verso la povertà, avviando nello stesso tempo un piano serio per il lavoro, assieme ad un progetto di sviluppo per i prossimi dieci anni. O, invece, attendere le miracolose riforme, la legge elettorale, l’abolizione del Senato, le modifiche costituzionali. E nel mentre il Governo governicchia gestendo il gestibile, che è sempre tanto, e consolatorio.

Il Partito Democratico ha questa enorme responsabilità e la sua nuova classe dirigente deve decidere in fretta quale strada intraprendere. L’accordo a due, se può avere funzionato per l’avvio della riforma elettorale, non potrà reggere a lungo. Troppe controindicazioni e troppe interferenze.

Letta e RenziCi aspettiamo segnali forti e precisi. Provvedimenti per arginare e invertire la tendenza negativa e per una più equa redistribuzione della ricchezza. Per una visione del futuro che dia una speranza alle nuove generazioni. Insomma, interventi veri, concreti che lascino davvero il segno. Per un modello di società facilmente leggibile dai più. Un modello di convivenza che possa contemplare ingenti ricchezze, necessari agli investimenti produttivi, con una qualità della vita delle famiglie dignitosa, e iniziative contro il costante degrado sociale e morale. Una prospettiva verso una società più a misura d’uomo, rispettosa della dignità, che riaccenda l’entusiasmo di un popolo sfiduciato, pauroso, incapace di alzare la testa per guardare avanti.

Le polemiche, gli insulti, le proteste, le forzature e le strumentalizzazioni, l’arroccamento della maggioranza, la delegittimazione dei partiti e dei movimenti politici non servono a nulla.

Chi ha in mano il destino dell’Italia si faccia avanti senza l’ansia o l’entusiasmo dei sondaggi. Mettendosi alla guida di questo Paese perché convinti della bontà delle proprie idee e di farlo per il bene di tutti. Coraggio. I cittadini di buona volontà capiranno.

Giangiuseppe-GattusoGiangiuseppe Gattuso
07 febbraio 2014

27 commenti:

  1. Caro Gianni non ho letto il tuo articolo, al momento mi manca il tempo. Però voglio fare una domanda, e la faccio anche aglli amici che ti seguono. Per voi è meglio continuare a sacrificare nostre risorse ed energie per fare i crocerossini in giro per i paesi del terzo e del quarto mondo? Oppure fermarsi per un pò di tempo cercare di recuperare le sorti del paese ed appena possibile ricominciare?

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  2. L'articolo, non fa una grinza salvo l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti che va mantenuto ma riducendo l’importo e con OBBLIGO di render pubblici e certificati i loro bilanci. Tagliandolo del tutto la politica la possono fare solo i ricchi e le lobby, specie ora che la gente ha perso fiducia nei partiti e diserta le urne.

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  3. Maria Emilia Baldizzi7 febbraio 2014 alle ore 15:59

    Ottima analisi Gian.. in cui il punto focale è, secondo me, in questo concetto che tu giustamente sottolinei:"Siamo di fronte ad un bivio. Mettere in campo immediatamente provvedimenti e interventi pesanti per bloccare la deriva sociale e limitare lo scivolamento di parte della popolazione verso la povertà, avviando nello stesso tempo un piano serio per il lavoro, assieme ad un progetto di sviluppo per i prossimi dieci anni. O, invece, attendere le miracolose riforme, la legge elettorale, l’abolizione del Senato, le modifiche costituzionali. E nel mentre il Governo governicchia gestendo il gestibile, che è sempre tanto, e consolatorio." Purtroppo temo che sia proprio lì che non si vuole intervenire.

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  4. Antonino Bongiovanni7 febbraio 2014 alle ore 16:06

    Con questo articolo sei riuscito a fotografare in maniera seria e puntuale lo stato attuale della nosta Italia, hai detto bene, il PD, che piaccia o no, è al centro di tutto, a mio avviso, sta riuscendo veramente a diventare un vero partito, c'è stata una svolta generazionale importantissima, ora, hai detto bene tu, quello che serve è dare un cambio di rotta a questo paese, con delle riforme serie per fare ripartire l'Italia.

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  5. Vuoi una mia riflessione?? Il mio presidente del Consiglio era Bersani, per renzusconi manco a parlarne non mi piace. Questo pd così com’è non mi piace... ha fatto rinascere berlusca, sono disgustata. Che la sinistra del pd si unisca e faccia una scissione noi non siamo democristiani.

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  6. ci sono parti dell'articolo che non mi convincono affatto perché danno per scontato ciò che scontato non è , ma nonostante ciò mi avventuro a dare una mia valutazione .
    PRIMO
    Non avendo fatto la rivoluzione , come i francesi , ci comportiamo, più da sudditi che da protagonisti del nostro futuro , delegando ad altri ( per poi poterci lamentare ) il disegno del rinnovamento ...
    SECONDO
    a volte ci lasciamo coinvolgere in maniera acritica nelle scelte di chi grida di più e fa più casino , quando non violenza ....
    TERZO
    Vogliamo veramente che le cose cambiano? , che che la corruzione finisca? che la classe politica risponda del suo operato ? ecc.

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    1. Salvo Papa, parli con una persona che a luglio ha avuto con grande onore e onere la nomina di responsabile cittadina contro le mafie e la corruzione da Roma per Siracusa e Provincia cioè in 21 comuni e non da politici, quindi io non ci sto con i condannati non parli con me di legalità, moralità ed etica, io sono berlingueriana. La saluto.

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  7. Povera Italia martoriata e poveri italiani e poveri noi. Caro Giangiuseppe come sempre ti invidio, hai uno spirito propositivo eccezionale e non ti arrendi mai nonostante le tante delusioni. Mi piace quello che hai scritto ma resto pessimista, hai scritto di governi e governicchi (io è da molto che vedo solo governicchi quest'ultimo compreso) che cercano di tamponare l'odierno senza pensare al futuro e senza nessun provvedimento "consolatorio" è una continua presa in giro. Chi sta al potere ha un unico pensiero RESTARCI e poco importa la sofferenza alla quale ci sottopongono. Largo ai giovani arriva Renzi il rottamatore o meglio il comunicatore che riesce ad entusiasmare le folle. Non vuole nulla Renzi solo il cambiamento, ma di che forse solo di chi occupa la poltrona, e allora ecco l'accordo sulla legge elettorale ma senza le preferenze (molto democratico) se no Berlusconi non l'appoggia, si ancora Berlusconi condannato espulso dal Senato e ancora libero di gestire autorevolmente la politica. Berlusconi ormai condannato in maniera definitiva e ancora i magistrati non si decidono come fargli scontare la pena (altri si sono dimessi e consegnati immediatamente, sono stati vergognosamente ammanettati e il giudice, non giudicante, gli nega l'affido ai servizi sociali) e gli permettono di girare per il Paese in lungo e in largo. Il M5S con foga e rabbia contesta tutti in maniera poco ortodossa senza ottenere nulla anzi chi si permette di criticare Grillo viene espulso. Dimmi Giangiuseppe hai forse sognato l'isola che non c'è del mitico Peter Pan?

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  8. Gian grazie , bellissimo articolo , pero' devo fare una correzione, noi non ci aspettiamo piu' niente .Abituati all'arrivo degli americani, aspettiamo inerti e ringraziamo " Crozza" che riesce a farci ridere , invece di piangere.E' tutto quello che dovremmo fare.

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  9. Giustissimo quello che hai scritto il problema serio, secondo me, è che il PD non vuole fare riforme perché ha le mani in pasta tanto quanto il Pdl... vedi la nostra causa (parafarmacie) è vero che il Pdl si è messo sempre di traverso ma il PD non è che poi abbia fatto chissà cosa.... e Renzi secondo me (spero di sbagliarmi) non farà un bel niente è solo una figura messa li per la serie tutto cambi affinché niente cambi... specie dopo che ho saputo che Denis Verdini è uno dei finanziatori della sua campagna elettorale.

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  10. Caro Giangiuseppe
    prendo spunto da un articolo scritto proprio oggi sulla mia pagina FB https://www.facebook.com/soluzionenetwork.

    L'articolo era molto critico riguardo le nuove iniziative in tema di formazione in Sicilia.

    E proprio a tale proposito voglio evidenziare un particolare passaggio del tuo articolo ossia quello che parla di ricambio generazionale. Per quanto mi riguarda è l'unica soluzione che può portare questo Paese fuori dalle vecchie logiche politiche del passato. Il mondo è andato avanti ma noi rimaniamo sempre fermi allo stesso punto. L'Italia non cresce più. E uno dei motivi per me è che non ci sono idee. Servono giovani capaci e talentuosi politicamente che affrontino le sfide odierne con la creatività di chi ha davanti ancora una vita, e riesca ancora a pensare al bene dei nostri figli e nipoti e non solo a quello personale.

    Ma c'è un però...Se la classe giovane, cresciuta sotto l'ala di quella vecchia e ormai datata, non avrà il coraggio di sganciarsi dalle vecchie logiche militaresche di partito a beneficio di nuove logiche più meritocratiche, allora questo sarà un Paese senza futuro.

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  11. Rispondo con un post, letto da qualche parte, che rispecchia esattamente come la penso io.
    Almeno quando c'era Bersani sapevamo chi eravamo.
    Almeno con lui nei sondaggi vincevamo.
    Almeno quando dovevamo "smacchiare il giaguaro" si capiva cosa volevamo fare (governo di cambiamento), con chi (coalizione di progressisti + accordo con Monti) e contro chi (centrodestra berlusconiano).
    Le cose, poi, non sono andate come si sperava (anche se credo sia chiaro anche agli scoiattoli che con un doppio turno il bersa sarebbe andato a Palazzo Chigi fischiettando la via en rose).
    E niente, ci hanno preso per i fondelli fino allo sfinimento, ci hanno detto che eravamo dei poveri sfigati e che bisognava rottamare tutti perché non eravamo in grado nemmeno di trovarci l'ombelico in pancia.
    Ora sono arrivati loro e non si capisce più nulla.
    Né chi sono, né cosa vogliono fare, né quando, né con chi, né contro chi.
    Però sono giovani, fighi e sanno usare twitter.
    Vuoi mettere?

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  12. Una marea di chiacchiere

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    1. Di un lettore come te ne facciamo volentieri a meno. Gira al largo, anonimo

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  13. “Il sistema previdenziale non regge, la disuguaglianza aumenta” e io aggiungo: la corruzione è sempre più dilagante e tocca tutti i settori, compresi quelli burocratici, fino alle mezze maniche.
    Le proteste sono la conseguenza di questo stato di cose, gli indisciplinati grillini la menano giusta!
    La Boldrini si presenta in TV per deplorare i loro comportamenti, e insiste sulla bontà del decreto....che ha tolto la seconda rata IMU. Grazie cara!
    Il PD ha rinnovato la sua classe dirigente per l'afflusso di gente ai gazebi delle primarie, per lo più esterna al partito. Da qui, il nuovo; ma non sempre nuovo è buono!
    La segreteria Renzi è fatta di giovani rampanti, che vogliono ribaltare tutto: interventi immediati!
    La direzione si dia una regolata...ci vedremo tra una settimana!
    Non mi sembra che questo sia l'atteggiamento corretto di un segretario di partito, specialmente in un momento tanto difficile, e Cuperlo bene ha fatto a precisarlo in maniera forte.
    La verità? Quando si arriva al capolinea si possono anche fare salti mortali, tutti i tentativi che vuoi, ma si tratta solo di accanimenti terapeutici su un corpo vicino alla decomposizione della promiscuità.
    Qualunque intervento e provvedimento non cambierebbero di molto la situazione del Paese.
    Va prima risolto il problema del governo.
    Perché si tarda tanto anche per rinnovarlo parzialmente?
    L'accordo a due è stata una forzatura voluta da Napolitano, grande sostenitore dell'Europa delle banche. Ed è proprio a lui che interessa il mantenimento di questo status quo, utile per rendere stabile l'operazione!
    L'Italia non può partecipare ad una Europa dell'economia senza prima sedersi, pari dignità, al tavolo della politica, quello delle scelte che contano.
    A questo è chiamato il nuovo PD. Ma l'aria che tira non sembra andare in tale direzione, anzi!
    A mio avviso non resta che tornare al voto per dare al paese un nuovo governo: di chi vince.
    E un'opposizione forte!

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  14. Tutti conosciamo qual è la situazione in Italia. Io, oltre al sistema previdenziale che non regge più, alla diseguaglianza dilagante e alla povertà sempre più diffusa, evidenziate dal Direttore nel suo articolo, aggiungerei la burocrazia asfissiante e una giustizia così mal messa, non funzionante e spesso ingiusta, per la qual cosa l’Italia tra 184 nazioni nel mondo è collocata intorno al posto n. 154 in compagnia di nazioni del terzo mondo. Tutte cose, queste, che tengono alla larga gli investitori stranieri con grave danno per lo sviluppo sociale e per l’occupazione e che si ripercuotono sulla vita della gente e aumentano la povertà. Ecco, siamo arrivati a chiudere il cerchio perché partendo dalla povertà sempre più diffusa, citata nell’articolo, siamo arrivati all’aumento della povertà causato da burocrazia e mala giustizia. Siamo finiti in un vero e proprio circolo vizioso. Qualcuno ricorda la canzone “c’è un buco nel secchio” di Tony Cucchiara? Andate a leggerne il testo, se non vi ricordate.
    Il direttore si chiede quale futuro sia nelle corde e nel cuore della classe politica. A me questa sembra una domanda retorica. La classe politica è un’astrazione, un nome collettivo che non ha riscontro nella realtà. Se qualcuno volesse relazionarsi con la classe politica non troverà mai un soggetto che corrisponda o che incarni quello che è un semplice concetto. Vi sono invece i singoli politici, tanti, troppi, ad ognuno dei quali mi chiedo cosa possa importare di tutto quello che non fa parte del suo interesse particolare. Pensate che ci sia qualche politico interessato al futuro e ai destini dell’Italia? Finora l’esempio che abbiamo ricevuto è quello di un gruppo di persone intente a soddisfare i propri interessi, a gestire il potere in maniera tale da potere arricchirsi a tutti i costi, senza curarsi del bene comune e dei bisogni della gente.
    Il direttore parla del PD al centro di tutto, e questa cosa mi mette di cattivo umore, perché mai finora il PD ha dimostrato tramite i suoi esponenti, di avere a cuore le sorti del nostro Paese, ma ha sempre badato alla gestione del potere e dei soldi pubblici sempre secondo i loro intendimenti. Questo partito ha le mani in pasta dappertutto, governa tutte le città italiane, dalle più grandi ai più piccoli villaggi. Non ci sono società pubbliche o private dove non ci siano al comando i loro emissari; hanno la quasi totalità delle Coop, tramite le quali in pratica , tengono in mano l’economia reale dell’intera nazione; hanno amministratori e dirigenti in tutte le banche, hanno la proprietà esclusiva della Banca dei Montepaschi di Siena, quella dove è scoppiato uno scandalo di proporzione planetaria e de cui se ne sa troppo poco, perché le procure, così puntuali e solerti quando si tratta di Berlusconi, stranamente stanno dormendo e sono restie a scoperchiare il vaso di Pandora dell’MPS, tant’è che non mi meraviglio se fosse già in atto un colossale insabbiamento di questo scandalo.
    Ecco, di fronte alla prospettiva di questo PD padrone della situazione politica ed economica dell’Italia, mi viene il terrore e il voltastomaco.
    Caro Direttore, per il il tetto massimo alle pensioni e agli stipendi d’oro, l’abolizione dei rimborsi elettorali e la riduzione delle indennità parlamentari hai voglia di aspettare. Queste aspettative sono contro ogni logica, perché mai e poi mai il Partito Democratico ti e ci darà questa soddisfazione.
    Le loro priorità non sono le attività e le riforme volte a migliorare il benessere della gente e ad eliminare le ingiustizie , sono quelle che hai detto tu, la legge elettorale, l’abolizione del Senato, le modifiche costituzionali, e, aggiungo io, il matrimonio omosessuale, le unioni di fatto.
    L’Italia ha un meraviglioso passato davanti a se.
    In quanto al futuro, siamo messi proprio male.

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  15. Caro Gianni, ci sono momenti in cui non si riesce a trovare il bandolo della matassa e questo è uno di quei momenti.
    Si rischia solamente di proporre soluzioni che risultano sempre parziali e inadeguate ad un disegno complessivo che tenga assieme tutto e tutti e che si riveli utile ed efficace per la soluzione dei problemi e la tenuta della democrazia. Da inguaribile ottimista ho sempre creduto che tutto si può migliorare e tutto si può superare.
    La storia però ci insegna che i cambiamenti radicali avvengono solo con le rivoluzioni e le guerre. La realtà odierna mi fa sempre più temere che in Italia e in Europa siamo alla vigilia di una di queste catastrofi. Fino a quando pochi tecnocrati, pochi banchieri, pochi manager d'impresa e pochissimi politici potranno imporre le loro decisioni ai popoli sempre più distanti dalle loro scelte che si trovano ad affrontare sempre più difficoltà di tipo economico, sociale, occupazionale?
    Di fronte a questa prospettiva mi sento quasi impotente e non
    riesco più a credere che sarà possibile realizzare pacificamento quello che ormai la globalizzazione ci impone : GLI STATI UNITI D'EUROPA regolati da un'unica costituzione; un unico sistema fiscale, sociale e giudiziario; un unico sistema elettorale; un unico mercato etc....
    Spero tanto di sbagliarmi naturalmente e di dovermi ricredere.

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  16. Caro Gianni, ho letto il tuo articolo e senza ombra di dubbio hai fatto una lucida analisi della realtà politica e sociale italiana. Di contro, le aspettative mi sembrano più legate ad una visione ottimistica del futuro e meno alla reale situazione politica del nostro paese. Come ho più volte ribadito ritengo che con l'attuale sistema politico e con questa obsoleta Costituzione, non potrà ingenerarsi alcuna visione del futuro che possa dare speranza alle nuove generazioni. Come vediamo anche in quest'ultimo accordo elettorale, portato avanti dai i due più decisionisti politici italiani Renzi - lo spregiudicato - e Berlusconi - il pregiudicato - rischia di rimanere impantanato in fantomatiche e inutili rimpasti di governi e nei meandri delle commissioni delle aule parlamentari. Rendiamoci conto che sin quando le forze politiche non riusciranno a coalizzarsi per portare avanti un unico progetto mirato al cambiamento della giustizia civile, della nostra Costituzione, del capitolo V, del bicameralismo perfetto, e quindi della continua decretazione omnibus d'urgenza -con all'interno tutto è il contrario di tutto, capace solo di affrontare l'emergenza e continuare a vivacchiare - di certo, non andremo da nessuna parte, non riusciremo a dare speranza ai nostri giovani, non riusciremo a ridistribuzione la ricchezza, n'è tanto meno ad incentivare investimenti che possano invertire il trend negativo di questo strano paese.

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  17. Per la prima volta mi trovo d'accordo con il direttore. Che piaccia o meno il PD è il principale attore (accompagnato dal M5S) di questa età di crisi del sistema dei partiti e di transizione politica tra una storia: quella della seconda repubblica, e una storia nuova: quella della terza repubblica di cui si affacciano gli albori.
    È certo, che davanti al PD ci presentano sfide di democrazie, sfide per la ri-trasformazione di un sistema Stato, oramai liberalista, in un sistema Stato, di nuovo, sociale.

    Le paure sono tante, sia tra i più critici, sia tra i meno critici, e questo blog ne è una prova.
    Il problema, però, è un altro la paura non può fermare la storia e i suoi protagonisti e, se ora ci limitiamo a esporre discorsi di carattere pregiudiziale, positivi o negativi che siano, cosa sarà e se sia stato bene o male potremmo riconoscerlo solo quando la storia sarà compiuta. Fin qui, nella mia analisi - mi direte - nulla di nuovo. La radice del problema infatti è un'altra: la novità da cui diviene la paura. Qualcuno prima di me parlava di certezze legate a un leader legato alla tradizione, qualcuno faceva cenno, invece, al fatto che un processo riformatore non ci porterà lontano da qui perché i sistemi si cambiano con le rivoluzioni. Il tutto si condensa in una mancanza di fiducia nei confronti della giovane classe dirigente del PD e di converso nell'intero partito.
    La questione che pongo è la seguente:sapevano forse i rivoluzionari francesi, quando si riunirono nella sala della Pallacorda, cosa sarebbe accaduto di lì a pochi giorni (scoppio della guerriglia) e poi di lì a pochi anni? Sapeva forse il Cavour, quando progettava d'unire il Nord, che gli sarebbe stato consegnato anche il sud, dopo alcuni mesi? Potrei citare anche le opinioni divergenti di Karl Marx nei confronti dell'esperienza de "La Comune" parigina, e si potrebbe continuare a iosa, in tutti questi casi, comunque, gli storici rispondono no, era inimmaginabile anche agli stessi autori di questi processi storici quale sarebbe stato il risultato ultimo. E' verosimilmente , allora, immaginare le paure e le opinioni critiche che ebbero i contemporanei di questi eventi.
    Dove voglio andare a parare? Senza volere paragonare il processo riformatore, attualmente in atto in Italia, a eventi di cotanta grandezza, voglio solo evidenziare come il risultato di queste riforme sia incerto e non per forza negativo. Voglio, inoltre, ricordare, quanto sia grande il raggiungimento dell'avvio di questo, tanto invocato, processo riformatore: e che questo processo è stato messo in modo proprio da PD.

    E allora noi che ci stiamo a fare qui in questo blog, con le nostre discussioni? La dimensione politica investe il campo della pragmaticità. Quindi la via naturale è quella dell’impegno attivo. L’impegno politico nella tradizione occidentale, da Cicerone in poi, può anche essere di tipo contemplativo e qui sta "Politica Prima". Qui sta l’opinione pubblica. Opinione che critichi ma, che non si chiuda nel suo autoreferenzialismo, che sappia comunicare con la politica attiva e, in tal modo, possa consigliarla e chissà, forse anche cambiarla.

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  18. Mio caro Giangiuseppe
    Ammirevole da parte tua proporre questo articolo pieno di entusiasmo e ottimismo!
    Vedo che nei numerosi post ci sono parecchie divergenze di opinione ….punti di vista differenti.
    Personalmente posso solo dirti che mi trovi in un momento di sconforto e scarsa fiducia nella Politica, fermo restando che per Politica io intenda quella che deve essere obbligatoriamente al servizio del cittadino!
    No…non vedo Buona Politica in giro!
    Lasciatemelo dire, lasciatelo dire ad una lavoratrice della scuola che con la politica ha avuto a che fare solo attraverso Alessandra Siragusa che ai tempi delle prime lotte anti Gelmini faceva parte della settima Commissione Cultura alla Camera!
    Lei aveva sicura credibilità, non ci ha mai detto che la situazione si sarebbe risolta ed è sempre stata sincera sulle difficoltà e sui MURI DI GOMMA contro cui dovevamo per forza andare a sbattere!
    Se l’urto non fosse stato consistente non ci sarebbero state conseguenze positive per noi!
    Infatti così è stato.
    Chi aveva potere decisionale per la Scuola Statale riteneva la classe docente NON interessante dal punto di vista elettorale…e…effettivamente parecchi precari, sono più orientati a destra. La Sicilia è di destra.
    Hanno fatto male a NON credere nel Progetto Scuola……perché è proprio attraverso la scuola, quella statale, in quanto scuola di tutti e per tutti, che si costruisce la SOCIETA’ che VOGLIAMO!

    Eppure io ritengo che il momento dovrebbe essere favorevole e che, essendo il periodo estremamente difficile, SE ci fosse una Proposta Concreta, un Vero Segnale Politico …..sulla scuola ma non solo….penso che SE il Progetto di società sia BUONO nel senso di fattibile, di applicabile, la gente tornerebbe quantomeno a sperare.
    Purtroppo non ci si nutre SOLO di Speranza e ci vogliono RISULTATI
    Infine ci vuole una vera sinistra…….
    La domanda è semplice:”Dov’è?”

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  19. eppure il capitolo V, la decretazione d'urgenza non sono cose importanti per il popolo italiano, anzi, se dobbiamo dirla tutta, sono finti problemi che la politica agita facendo credere che si tratti di veri e grandi problemi, per non affrontare le vere emergenze che stanno abbassando di molto la qualità della nostra vita, che stanno facendo precipitare nella povertà l'ex ceto medio e stanno facendo scappare dall'Italia gli investitori stranieri. Anche la cosiddetta ridistribuzione della ricchezza è soltanto uno slogan agitato da sempre dalla sinistra, una cosa che è impossibile da realizzare, perchè i primi a dover cedere parte dei loro averi sono proprio quelli che stanno in politica col solo scopo di arricchirsi.

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  20. La mia formazione mi porta ad avere una visione pragmatica anche della politica e quindi dissento dalla definizione di " finti problemi " ciò che impedisce di aggredire le vere emergenze che stanno abbassando di molto la qualità della nostra vita, che stanno facendo precipitare nella povertà l'ex ceto medio e stanno facendo scappare dall'Italia gli investitori stranieri. Nelle democrazie - dove il sistema politico decisionale funziona - i problemi si affrontano e si risolvono nelle aule parlamentari, lasciando la demagogia al populismo ....!

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    1. Forse non mi sono espresso bene. Lo dirò più chiaramente.
      Le miracolose riforme, la legge elettorale, l’abolizione del Senato, le modifiche costituzionali, il capitolo V, la decretazione d'urgenza sono tutte cose magari politicamente importanti, ma da un punto di vista pragmatico sono cose che non contano niente per le persone che non arrivano alla terza settimana del mese, per quelli che aspettano ansiosamente i cibi scaduti che vengono buttati via nei supermercati, per quelle famiglie che devono riuscire a sopravvivere con seicento euro mensili. Cosa importa a tutti questi bisognosi se il senato venga abolito oppure se venga cambiato il capitolo V della costituzione o magari venga cambiata la legge elettorale? Proprio una visione pragmatica delle cose dovrebbe consentire l'esatta comprensione di cosa siano i bisogni della gente e di come le questioni strettamente politiche siano distanti da chi ha il problema di sbarcare il lunario e di mettere insieme il pranzo con la cena. Ripeto e confermo quanto detto prima, quelli sono finti problemi dietro cui si nascondono i politici per non far niente di veramente utile per la gente, per i più deboli..

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    2. Si è espresso benissimo ed è stato anche chiarissimo. Forse diciamo la stessa cosa ma con conclusioni diverse. Condivido che l'attuale politica è fortemente scollata dalle reali esigenze primarie del nostro paese. A mio avviso - e qui la divergenza con il suo pensiero - lo sarà sempre di più sin quando il sistema politico istituzionale non avrà i mezzi per dare le idonee risposte ai problemi della società civile che tutti conosciamo. I politici - e non la politica - sono lo specchio di questa società, che a mio avviso paga il prezzo per un desiderio estremo di cambiamento. Poiché, ha affidato nelle mani disfattiste di movimenti il proprio voto, non contribuendo alle propedeutiche riforme necessarie - né a nessun'altra azione politica - per rendere le Istituzioni snelle, produttive e capaci di legiferare senza compromessi. Capisco perfettamente che chi vive quotidianamente i problemi primari di sussistenza possono non interessare la riforma del Titolo V, della Costituzione etc, ma è necessario che qualcuno faccia capire anche a questa gente che la soluzione dei loro problemi in un sistema democratico deve necessariamente passare dalle istituzioni. Oggi invece, le Istituzioni sono ingessate, impantanate e quindi impossibilitate a dare il giusto cambiamento all'azione politica-economica del paese in tempi ammissibili con il rispetto delle esigenze primarie di chi vive queste disagiate condizioni economiche. Grazie.

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  21. L’articolo del Direttore, dal titolo ”Quale modello di società per l’Italia” che mi appresto a commentare, ad onor del vero, è una analisi seria della situazione politica e, al di là di dare colpe o ragioni ad un partito anziché ad un altro, egli indica, senza girarci attorno, un partito al quale spetta il compito di individuare un modello nuovo di società. Ed egli pensa che sia proprio Renzi ed il Partito Democratico che debbano pendersi il carico di questo cambiamento dell’Italia. “Perché” dice Gattuso “è stato Renzi a far capire agli italiani che occorreva far presto”, occorreva correre perché gli italiani non possono più aspettare, perchè, come dice un proverbio delle nostre parti “ mentre u mericu sturià u malatu sinni va”. E’ stato ancora Renzi che, pur rischiando d perdere voti, si è incontrato con Berlusconi alla sede del suo partito “al Nazareno” per confrontarsi e stabilire insieme - in quattro e quattr’otto - le regole del gioco con gli altri partiti e nel giro di un mese ha portato la legge in Parlamento. E’ merito di questo segretario del PD se c’è una nuova classe dirigente giovane, in un partito omai sclerotizzato, di avere incalzato Enrico Letta ed incitando il governo a far presto. Con molto pragmatismo questa volta Giangiuseppe colpisce nel segno, quando chiede al Segretario del PD, che ha dimostrato di saper fare, di intestarsi la battaglia più importante: quella di trovare un modello di sviluppo per cambiare l’Italia .
    Dice uno dei commentatori, Nino Pepe ”il direttore parla del PD al centro di tutto, e questa cosa mi mette di cattivo umore, perché mai finora il PD ha dimostrato tramite i suoi esponenti, di avere a cuore le sorti del nostro Paese, ma ha sempre badato alla gestione del potere e dei soldi pubblici sempre secondo i loro intendimenti. Questo partito ha le mani in pasta dappertutto, governa tutte le città italiane, dalle più grandi ai più piccoli villaggi di fronte al PD padrone della situazione politica ed economica dell’Italia, mi viene il terrore e il voltastomaco”
    Come si fa, dico io, a fare ancora ragionamenti i questo tipo, non riconoscendo nemmeno che nei villaggi come nelle grandi città, sono stati gli elettori ad eleggere i propri rappresentanti al governo di quelle comunità e sono loro, e solo loro, che in una democrazia, possono scegliere persone che rivestiranno gli incarichi che spettano loro e non nominati da un capo padrone. E dire sempre le stesse cose che la sinistra è fatta da ladri, mentre invece il puro della situazione rimane, per l’amico Pepe, Silvio Berlusconi, il senatore espulso dal Parlamento condannato per evasione fiscale (cioè per avere rubato i soldi a noi italiani) dalla Corte d Cassazione con sentenza definitiva passata in giudicato
    Oppure un altro commentatore, mi scuserà la sig.ra Fausta Fabbri se la cito. Ella dice che “ ….Il PD ha rinnovato la sua classe dirigente per l'afflusso di gente ai gazebi delle primarie, per lo più esterna al partito. Da qui, il nuovo; ma non sempre nuovo è buono! La segreteria Renzi è fatta di giovani rampanti, che vogliono ribaltare tutto: interventi immediati! .La direzione si dia una regolata...ci vedremo tra una settimana! Non mi sembra che questo sia l'atteggiamento corretto di un segretario di partito, specialmente in un momento tanto difficile, e Cuperlo bene ha fatto a precisarlo in maniera forte”.
    Mi permetta la signora Fabbri dirle che le primarie si sono tenute l’8 Dicembre, oltre due mesi fa, e le ha vinte Matteo Renzi, con oltre due milioni di voti di differenza da Cuperlo e questi sono ancora discorsi da primarie: E’ invece il momento di stare uniti dentro il P.D. se vogliamo fare gli interessi dell’Italia, perché come ha detto Matteo Renzi ieri in Sardegna, il P.D, non farà mai un governo con Berlusconi, mentre è stata cosa ben diversa stabilire le regole del gioco insieme.
    Mi complimento infine con l’intervento di Cannizzaro, del quale condivido per intero l’analisi che ha fatto.

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  22. Parlando con la gente mi capita di ascoltare pensieri in libertà che però rispecchiano sentimenti veri. Oltre alla stanchezza, alla sfiducia, e all'antipolitica, ci sono considerazioni sulla situazione politica. E mi capita di sentire sempre più spesso: "meno male che ci sono i grillini". Almeno fanno vera opposizione.

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  23. Non mi aspetto nulla da un partito che è schizofrenico, falso e opportunista: votano il provvedimento x penalizzare finanziariamente comuni che non facilitano installazione di locali scommesse per poi negare di averlo fatto (molti di loro inclusi stretti amichetti dell'evasore Renzi hanno quote in queste società, così come le ha Letta), violano la costituzione, rifiutano tagli ai loro stipendi e rubano milioni di finanziamenti incostituzionali ai partiti. Da chi è così marcio, fino al midollo, da chi si venderebbe la madre pur di mantenere la poltrona, da chi tratta in segreto non democraticamente le questioni politiche nelle sale private del presidente della repubblica che si è proclamato incostituzionalmente presidente del consiglio ad honorem, da chi vuole una legge il cui unico scopo è umiliare la volontà del popolo schiavo, da chi regala milioni alle banche private e ci priva dell'unica possibilità di uscire fuori dalla schiavitù dell'euro battendo moneta, da cui paga tangenti milionarie a De Benedetti ed è perfettamente inserito nelle logiche marchettari lobbistiche, da cui tratta la mafia e supporta un preside te che ha sulla coscienza tumori di migliaia di persone (inclusi bimbi) innocente non mi aspetto nulla: hanno sulla coscienza tutti i suicidi di stato e l'unica cosa che questi esseri i degni e disgustosi possono fare è finire a spolpare questo paese svendendo utenze pubbliche e tutto il patrimonio dello stato per i loschi fini. Le loro logiche amorali o immorali non prevedono alcun futuro per questo paese che hanno condannato al signoraggio rifiutando di rinegoziare MES e fiscal compact ci hanno condannato a un lento dissanguamento, se non riusciamo a liberarci di loro non ci sarà alcun futuro per il nostro povero paese. Ti sei chiesto perché abbiano smilitarizzato i carabinieri? Ti sei letto il trattato di Velsen? Ci vogliono schiavi: o loro o il popolo, se non se ne vanno siamo condannati senza speranza.

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