martedì 24 dicembre 2013

LA POLITICA E LA COSCIENZA DEI SINGOLI

Salvo-Geracidi Salvo Geraci - Cari amici, il fatto che da più parti vengano sollecitazioni a scrivere, mi gratifica. Anche se, qualche volta, l’invito è accompagnato da qualche corollario,
evidentemente non progettato ma semplicemente generato dalla voglia di esprimersi con ironia. Effettivamente, a parte alcuni momenti di collaborazione intensa col blog, ce ne sono stati altri nei quali sono stato assente. Ma quasi tutti tra voi conoscono le mie condizioni di salute che mi rendono, in alcuni momenti, veramente molto penoso anche semplicemente pensare o digitare. E, comunque, più volte ho espresso i miei convincimenti per la parte di assenza dovuta non alle patologie, ma a motivi intrinseci al blog.
Ritorno sull'argomento poiché evidentemente mi sono espresso male o non a sufficienza.
Ritengo che il blog sia una cosa seria. Molto seria. Con ciò non intendo che per la maggior parte di voi non sia la medesima cosa. Si tratta soltanto del fatto che qualcuno ha magari una sensibilità maggiore rispetto a certi argomenti.
Dicevo che ho un'altissima considerazione del blog, e delle possibilità che esso potrebbe offrire per intervenire fattivamente sulle cose. Non me la sento di dire che le infinite parole che esprimiamo a proposito dei vari importanti argomenti, non siano efficaci. Come potrei sostenere una cosa del genere proprio io che con la parola ci lavoro?!
La parola è fatto anch'essa. Non a caso i greci esaltavano poeti fisicamente invalidi che però fossero in grado di usare le parole in modo da provocare nei soggetti che l'ascoltavano pulsioni potenti e tali, in alcuni casi, addirittura, di far sconfiggere la paura e immettersi a capofitto nelle battaglie. Del resto anche il termine poesia, in greco, ha la medesima radice del verbo poiein, che significa appunto, fare.
Ma è proprio questo il tema di fondo. Le parole sono animate e fungibili. Le medesime talvolta hanno significato e altre volte, no. O talvolta hanno un significato, e altre volte un altro, magari opposto.
Direi che esse assolvono ad un compito fortemente situazionale. È per questo che occorre manipolarle con destrezza se si vuole che raggiungano un obiettivo.
Parecchie volte, in questo blog, o nelle riunioni (molto interessanti) che abbiamo tenuto per la gran parte a casa mia, ho esternato i miei convincimenti al proposito.
Ogni volta, però, che ho sostenuto con forza l'idea che il nostro blog debba intraprendere anche delle azioni o attività (sui contenuti di queste si può discutere approfonditamente e confrontarsi), ho trovato resistenze verbali o comunque, poi, nei fatti. In quelle occasioni mi riferivo, con evidenza, al fatto che - quasi inesorabilmente - talvolta le nostre parole, che pure in alcuni casi sono forti, altre volte si imbolsiscono e che pertanto diventa necessario integrarle con azioni.
L'indebolirsi delle parole nasce da tante cose, in particolare nella fattispecie della quale stiamo trattando. Dall'esigenza di esprimere comunque una posizione su argomenti che ci premono, anche se ancora non abbiamo maturato delle idee sufficientemente chiare al proposito. Dal ritornare con frequenza sui medesimi argomenti con commenti che - piuttosto che arricchirsi di nuovi aspetti o contenuti - ogni volta si ripropongono nelle medesime modalità. Da un certo narcisismo (che riguarda un po' tutti) che spesso spinge a curare più l'aspetto tecnico che le posizioni intellettuali. Ciò, ovviamente, senza alcun pregiudizio sulla tecnica che in politica, come in ogni altra cosa, ha un ruolo importante.
Ma il blog, a mio avviso, a parte alcune sezioni che richiedono interventi sul merito, nella sua sostanza principale, ritengo, che debba essere un confronto tra intelligenze che miri soprattutto al chiarimento dei grovigli che si generano sempre con maggiore frequenza, e alla proposta di soluzioni... in questo caso si, anche tecniche!
Mi pare, come si capisce, che la parte propositiva sia la grande assente a favore invece di una parte analitica che, ripeto, pur necessaria, spesso si riduce ai tecnicismi.
Sono consapevole di esprimere una posizione attaccabile, e tuttavia non mi esimo dal rappresentarla. Un blog è una forma moderna che utilizza i presidi tecnologici per esercitare un'attività che però è molto antica, e che, nella sostanza, non differisce da quello che una volta si faceva nei club, nelle associazioni, nelle scuole di formazione politica, nelle sezioni dei vari partiti.
Non so dire se fosse meglio allora o se sia meglio adesso. Certo il vedersi in faccia non era un fatto negativo.
Oggi tutto è cambiato; in particolare la politica. La tecnologia ancora ci mette nelle condizioni di conoscere cose che presentano aspetti che in passato non si conoscevano e che probabilmente non giovano a mantenere posizioni intellettuali o dialettiche, e perdipiù non ci aiutano a prescindere dalla natura dei personaggi che agiscono la politica.
Perché, come spesso ho espresso su queste pagine, si finisce per non prendere in considerazione posizioni politiche, partitiche, correntizie e perfino singole, sociali, sociologiche, antropologiche e filosofiche, ma per prendere in considerazione vita personale, limiti ed errori dei singoli che svolgono quest'attività.
E questo è il punto dolente. Questo modo di interpretare i fatti diviene sempre più legato alla natura ed alla coscienza delle persone, verso le quali, ripeto, non nutro grande fiducia. Ma non perché coloro che esercitano questo tipo di attività, siano diversi o peggiori degli altri. Semmai forse perché dovrebbero essere migliori!
Ma come fanno ad essere migliori?! Trattano quotidianamente una materia che inebria, manipola, modifica, blandisce. Intendo il potere. E tutti, prima di essere politici, sono uomini, e, come tali, dice il filosofo, con un'inclinazione naturale (clinamen) e spesso imprescindibile, verso il particolare, il personale, la cura di ciò che appartiene ad un gruppo per aspetti che spesso sono diversi o addirittura contrastanti con quelli che riguardano altri gruppi. Il potere (basta leggere "il principe" di Machiavelli) è questo, e non può e non vuole, forse non deve, essere altro da questo.
Io credo che, al di là dei singoli, seppure importanti, temi e problemi che riguardano il nostro Paese, e che sono l'epifenomeno di qualcosa che nella sua struttura presto riguarderà tutta la politica, di ogni Paese, continente o qualsiasi altra aggregazione si voglia, nel medio termine, assisteremo ad un periodo di modificazioni continue, alcune più durature di altre, che alla fine porteranno ad assetti forse oggi nemmeno prevedibili.
È allora? Non c'è una risposta! Ma - e questo è il punto più importante - ciò non significa che non bisogna cercarla… e per questo il blog è uno strumento raffinatissimo. Ma che, perché funzioni, perché sia efficace, perché dia la possibilità di incidere, anche minimamente sul contesto, deve anche essere usato in modo raffinato.
SALVO GERACI
24 dicembre 2013


















14 commenti:

  1. Buon natale presidente a te ed a tutti gli amici di politica rpima. Per oora non riesco a concentrarmi per mandarti un commento decente. CMQ felice di vedrti e di leggerti. sei sempre nel mio cuore.

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  2. La parte propositiva è la grande assente. Così scrive il nostro caro Salvo nel suo corposo e stimolante articolo. E cioè, il blog, pur affrontando temi importanti, con analisi spesso azzeccate, non riesce a proporre interventi concreti. Molto più prosaicamente, non siamo stati capaci di passare dal dire al fare. E ha pure ragione. Non è difficile, infatti, arrivare a queste considerazioni. In fondo è la storia di sempre. Si parla, si dibatte, ci si confronta, si approfondisce, si scrivono libri, si fanno convegni, seminari, tavole rotonde, e alla fine quel che resta somiglia molto all’aria fritta.
    E allora non serve a nulla tutto ciò? Non è utile approfondire, scrivere ciò che si pensa, leggere le opinioni altrui, cercare quel qualcosa che si avvicina anche lontanamente alla verità? Io dico che è utilissimo, fondamentale, anche quando tutto sembra una goccia nel mare. PoliticaPrima è nata proprio per questo e nel suo piccolo ha già svolto e svolge la sua funzione. Ovviamente, sarebbe molto meglio passare all’azione, al ‘fare’, alla costruzione di qualcosa. Tutto vero. Ma proprio perché vero non è così facile. Anzi. Come sappiamo bene, per passare dal dire al fare ci vuole impegno, tempo, voglia, sacrificio. Bisogna, semplicemente, crederci. Tanti amici e collaboratori hanno gettato la spugna da tempo. Tanti altri si sono avvicinati. Tanti ci leggono e, quasi sempre, apprezzano. Per ‘fare’ altro, io sono pronto. A presto un incontro operativo.

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  3. Un bentornato al nostro caro Presidente!
    Lo scritto corposo e denso di contenuti sarebbe tutto da commentare e in qualche punto anche da chiosare; io che per mia natura, quando comincio a scrivere non so mai dove andrò a parare, non posso permettermi di scrivere commenti lunghi, definiti garbatissimamente dall'amico Gattuso come "controarticoli".
    La cosa che mi sembra da rimarcare, come ha già fatto egregiamente il nostro direttore, sia la poca o nulla propositività che viene fuori dai ragionamenti presenti nel blog.
    Io vorrei precisare alcune cose.
    Normalmente tutti i blog sono luoghi di chiacchiere, per il semplice motivo che non vi è nulla di più facile che, avendo tempo a disposizione, sedersi di fronte ad un computer e dare sfogo ai propri desideri di esibirsi, di far sentire la propria opinione, di essere come in un palcoscenico dove tutti ti guardano e ti seguono.
    Il blog solletica la vanità e l'esibizionismo di chi vi interviene con le proprie opinioni.
    Tutto questo, a mio parere, mostra la sua sostanziale inutilità quando lo scrivere nel blog più che un mezzo diventa il fine ultimo dell'intervento.
    Il nostro blog in questo non è diverso dagli altri. E' una specie di piazza virtuale, un'agorà dove si chiacchiera, ci si accalora, si fa polemica, ma, come in una vera piazza se un delinquente rapina una vecchietta nessuno interviene e tutti continuano a chiacchierare, anche nella nostra piazza virtuale nessuno fa niente oltre a scrivere, mentre invece sarebbe auspicabile che alzassimo tutti quanti il culo dalla sedia e cominciassimo a fare qualcosa di reale per risolvere i problemi di cui soltanto si parla e si straparla.
    Se vogliamo che PoliticaPrima produca qualcosa di reale dobbiamo metterci attorno ad un tavolo e cercare di quagliare, e chi si impegna a fare qualcosa, che mantenga e realizzi i suoi propositi!!!
    Colgo l'occasione per augurare a tutti gli amici, a tutti quelli che scrivono nel blog e a tutti i lettori, anche quelli occasionali, un BUON ANNO 2014 e che, con questa politica disastrata, che Dio ce la mandi buona!!!

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  4. Ciao Salvo.
    Il tuo articolo è schietto e sincero.
    E' anche una forte strigliata per tutti noi, per chi scrive, per chi non scrive più, per chi legge, per chi si è avivcinato da poco.
    Ma sopratutto, io lo leggo così, per chi ha contributo a fondare ed avviare questo blog, ad esserne la struttura pensante ed operativa.
    Insomma, hai ragione nel battere sul punto dolente dello "stato di salute" del nostro stare insieme. Intanto perchè è "degradato" ultimamente a qualcosa di quasi "esclusivamente" virtuale, "monitoriamo" la realtà dai "monitor" di casa nostra.
    Si siamo sempre detti ed abbiamo provato a passare dalle analisi, e quindi dalle "parole", all'azione, dunque ai "fatti".
    I risultati ottenuti sono contraddittori.
    Voglio dire che, intanto, noi del blog dovremmo riflettere su quello che abbiamo "fatto" in questi ultimi due anni, una decina di incontri "fisici", tre campagne elettorali, un progetto sulle Start Up.
    Le nostre intenzioni ed i nostri progetti, in effetti, a dir poco oggi languiscono.
    Di chi è la colpa? la responsabilità? Cioè: chi o che cosa dobbiamo additare come causa del nostro pestare la stessa acqua nel mortaio?
    Premesso che, lo dico anche con autoironia, parlare e scrivere è meno faticoso e "rischioso" dell'azione, e che, ancora, è difficile per persone di lunga esperienza sociale e politica, come parecchi di noi sono, affidare con facili entusiasmi i nostri progetti ad "altri", sia pure con la massima considerazione per loro, allora dico che innanzitutto dobbiamo decidere se vogliamo riprendere ed approfondire il tentativo di realizzare uno o due progetti concreti, con quelli che siamo venuti allo scoperto nei mesi passati.
    Credo che il muro, per così dire, contro il quale si sono infranti finora i nostri sforzi operativi sono l'indisponibilità , anzi la contrarietà, a fare qualcosa che politicamente si risolva in una scelta o militanza di un colore o partito ben definito.
    Insomma, uniti si, purchè niente di quello che si intende fare sia rigido ed "intruppato".
    Dunque, potremmo fare solo iniziative che non coinvolgano il sentimento politico di ciascuno di noi, ma che richiedano soltanto una unanimità culturale e sociale, che dia piena cittadinanzna ed agibilità a tutti, nessuno escluso o escludendibile per la propria simpatia politica.
    E' molto difficile, ma è l'unico metodo di lavoro sul quale stringere un patto operativo veramente unitario, e cioè un metodo "liquido".
    Lo credo possibile, utile e soddisfacente.

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  5. Questo blog è molto interessante, si trattano argomenti politici d'attualità e problemi che interessano i cittadini. Certo sarebbe utile fare iniziative coinvolgendo altra gente e portando avanti proposte da far discutere nelle sedi istituzionali. C'è tanta carne al fuoco e questo strumento può contribuire a far crescere la coscienza civile e magari a risolvere qualcosa.

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  6. Intanto saluto il mio amico Salvo Geraci, auguro a lui ed a tutti gli altri amici del blog tutto il bene del mondo.
    Spero che il 2014 porti tutti noi di ''politicaprima'' ad un cambio di passo ed a nuove determinazioni.
    L'inconcludenza e la lamentanzione continua rischia di stancare e di stancarci.
    Come spesso mi accade sono d'accordo con quello che Pasquale Nevone sostiene nel suo commento, il quale si accontenterebbe di una Unità ''LIQUIDA'' almeno su qualche punto, purchè si passi ad un minimo di operatività.
    Mi trovo ancor più d'accordo con Nino Pepe, cosa davvero inedita,quando sostiene che tutti i blog si avvitano su un autoreferanzilismo sterile destinato a finire nel nulla, quindi a mio avviso sarebbe il caso di rifare il punto nave, e cioè incontrarci fisicamente e tentare di far partorire qualcosa di diverso e magari più efficace.
    Qetto questo, quando e se il Presidente Geraci vorrà riconvocare gli amici del blog, ne sarò felice e certamente presente.

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  7. Illustre presidente Geraci come hai notato per le feste in questo blog siamo rimasti, io - mammeta- e tu. I volenterosi abbiamo una certa età ed una pregressa, più o meno impegnativa esperienza di politica attiva. Pertanto i più siamo disillusi, disincantati, pessimisti, affetti da cinismo e sarcasmo. Con questi sentimenti si vede tutto nero e non si costruisce nulla. Di solito si dice anche che: chi ha causato la malattia non può essere chiamato a fare la terapia. Noi siamo come dei tacchini, che sebbene piangendo, non possiamo sfuggire al nostro triste destino, infatti dobbiamo immolarci, per favorire il natale e la festa a base di tacchino. Dopo di noi è bene che vengano dei "galletti" ruspanti, uno di questi per esempio è RENZI. Se qualcuno dei vecchi tacchini(berlusconi, grillo, bersani-d'alema, casini-monti, napolitano) impedirà al galletto di Firenze di prendere il comando del "pollaio"...allora prepariamo le valigie, o il forcone, perchè è finita, in quel caso blog o non blog saremo trascinati da eventi imprevedibili. Gli attacchi contro Napolitano si moltiplicano. Ormai si è saldata l'alleanza dei 2 sfascisti(grillosconi), si punta a bombardare il colle più alto e sfasciare le istituzioni. Per punizione contro questi cialtroni eleggerei Prodi. Ti racconto l'ultima ho incontrato il mio farmacista e mi ha proposto di tornare a fare politica con lui, io gli ho chiesto con quale partito? Sono rimasto orripilato della proposta, sono arrivati i soldi per aprire un "club" di forza silvio italia!! Il ritorno al futuro! Un vero incubo per gli italiani. Ma i siciliani abituati ai gattopardi ed alle elemosine dei ricchi nordisti, penso che siano anche disposti a votare l'uomo forte, stanno aderendo da veri utili idioti ai disegni degli sfascisti.

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  8. Nella Corea del Nord Kim II Sung, presidente fino alla sua morte avvenuta l'8 luglio 1994 è stato immortalato nella costituzione come "Presidente Eterno" della nazione. Il suo compleanno è festività pubblica in Corea del Nord.
    A leggere l'amico Vullo, mi pare che anche noi ci stiamo attrezzando per il nostro Presidente Eterno, in fatti si continua a parlare di Berlusconi, nonostante sia ormai soltanto un semplice cittadino, addirittura, si accosta uno come Grillo, che della guerra personale contro Berlusconi ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, allo stesso ex premier, e si conia un neologismo quale "Grillosconi".
    Vuoi vedere che sotto sotto ci sia la voglia del "PRESIDENTE ETERNO"?

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    1. Mio caro Nino, mi hai chiamato amico Vullo ed io, siccome voglio chiudere bene ed in pace, l'anno orribilis 2013, ti chiamo non amico Pepe, ma amico Nino. Tu non perdi occasione di fare il controcanto, critiche, ricami, non solo ai miei risibili articoli, ma anche ai miei commenti, che nulla avrebbero a che fare con la tua persona, ma sol perchè esprimo delle critiche politiche ad un mio avversario politico, cioè berlusconi, tu ti senti sempre toccato, come se la cosa fosse rivolta a te. Ma nei limiti della buona creanza la cosa è consentita e non mi crea nessun problema, perchè è sempre utile sentire l'altra campana. Ciò posto... nel tuo ultimo ricamo che fai al mio commento rivolto a S. Geraci, in modo non calzante e innopportuno, mi tacci di essere l'ultimo giapponese, anzi l'ultimo coreano, per la mia visione antiberlusconiana. Ma io sinceramente penso che il personaggio Berlusconi è veramente un uomo pericoloso per la democrazia Italiana. Mentre tu pensi che lui sia l'uomo della provvidenza, sol perchè ti toglie l'imu, le tasse, etc. se poi si comporta da padrone, da satrapo etc. per te non ha importanza. Io invece penso il contrario tuo, sono per la giustizia, l'eguaglianza insomma i principi della rivoluzione francese e perchè no, anche quella russa. Se un super ricco miliardario, dalla storia oscura, non vuole l'imu e la patrimoniale è normale per quelli che amano l'ingiustizia e le disuguaglianze, dieci super ricchi ( tra questi il caro leader berlusconi, e milioni di poveri che per mangiare si devono rivolgere alla caritas ed alle parrocchie. Ultimamente mia moglie, impegnata in parrochia ha dato 200 euro per comprare pasta, latte etc. Per mangiare capisci ? Io vengo dalla miseria del dopoguerra, quando un piatto di pasta ed un tetto sulla testa era il massimo che uno potesse desiderare. Ecco perchè un ricco egoista, senza pudore ed etica, è un mio avversario che combatterò sempre, nel mio piccolo, anche in questo blog. Fatte salve queste premesse: non dico che tu sia una cattiva persona, anzi sei preparato, ma hai una visione politica che non combacia con quella mia. Pertanto se si tratta di andare a mangiare una pizza insieme o delle riunioni conviviali, escludento il tema della politica, mi troverai sempre entusiasta, gioviale, pacifico, disponibile, un vero animale sociale. Ma gli uomini poi si dividono sulle idee. Per sfortuna in Italia e Sicilia ci sono mille campanili e siamo tutti contro tutti. Voglio però concludere con una visione unificante, come può essere quella dei buoni auspici e voti augurali per il 2014, a Te a tutti gli amici di p. prima, ed a tutti gli Italiani di dx, sx, di centro, tanto siamo sulla stessa barca. Un mondo di bene ed arrivederci al 2014.

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    2. Leggasi "escludendo" non escludento!

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    3. Io ogni tanto ci scherzo e ho colto al volo l'occasione per fare la battuta sul presidente eterno, tutto lì.
      Auguro anche a te e a tutti i frequentatori del blog un mondo di bene e un felice 2014

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  9. Come fai a non aspettarti un articolo di tal genere da Salvo Geraci?. Avevo letto l’articolo il giorno di Natale. Ho pensato, ci rifletto sopra e vediamo se sono nelle condizione di commentarlo. Non vi nascondo che sono stato in serie difficoltà, ma alla fine eccomi qua anch’io a dire quello che penso. Non è, di certo, un commento raffinato, come meriterebbe il nostro Salvo, però è il commento di un uomo che vive in Provincia, in un paese di collina, e si cimenta anch’egli nel dare una risposta, a suo modo, ai perché di Salvo Geraci.
    Intanto mi chiedo: Perché ora queste domande e non quando nacque il blog? Ma il nostro è per caso un blog-partito, come viene indicato spesso ”Repubblica” dai sostenitori o detrattori “Repubblica”? Ascoltavo giorni fa il V.Direttore Valentini, in dibattito dalla Gruber con Marco Travaglio, e li sentivo parlare di quando avevano fatto cadere quel governo o quell’altro ancora, o si erano intestate delle cause con l’”Espresso” per far dimettere Cossiga, etc., etc. Ecco questo è il giornale – partito, che si pone obiettivi, giusti o sbagliati che siano. Dice Geraci: “Un blog è una forma moderna…che esercita un'attività che però è molto antica, e che, nella sostanza, non differisce da quello che una volta si faceva nei club, nelle associazioni, nelle scuole di formazione politica, nelle sezioni dei vari partiti”. Allora se non ho capito male, il paragone con “Repubblica” non è proprio campato in aria… Però scusatemi, ad ognuno spetta il suo ruolo, ognuno deve esercitare il suo compito. Il giornale, o blog che dir si voglia, deve avere una funzione di stimolo nei confronti di tutti e su tutti gli argomenti, mentre i partiti hanno il compito primario di pensare al bene del paese.
    Il blog, a meno che non abbia capito male, non è un partito, ma è un giornale on line. Per me la differenza tra i blog sta semmai nella linea politica che altri hanno ed il nostro, invece, non ha. L’intenzione del nostro blog, finora, è stato quello di un accapigliarsi fra i commentatori pro o contro Berlusconi, pro o contro Renzi o, ancora meglio, a favore di Forza Italia e contro il PD o viceversa. In quest’ottica secondo me, non c’è e non ci potrà essere la possibilità di fare qualcosa di utile per la nostra terra. E qua sono molto d’accordo con Geraci, che bisogna porsi un obiettivo, avere un’idea nuova per il blog. Se vogliamo essere propositivi, bisogna tornare alle origini, e ripensare l’idea blog, con un’altra formula, che non può essere più “politica prima” che noi conosciamo. Se ce la sentiamo occorre un ripensamento a 360 gradi, oppure non poniamoci più i problemi che si pone Salvo ed andiamo avanti così, … alla meno peggio sapendo, però, che dobbiamo allontanare ogni idea velleitaria dalla nostra testa. Con i migliori auguri per un 2014 sereno, in salute ed in armonia, a tutti i commentatori, al Direttore ed al Presidente di “Politicaprima” filippo ales

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    1. L'essere in pochi non ci deve preoccupare più di tanto, un quanto quella che veramente conta è la qualità. E qui non manca, solo che adesso deve diventare più fantasiosa, aleggiare alto e non farsi impigliare dalle piccole polemiche, che ogni giorno porta con sè. Condivido l'atmosfera, la metafora dello scritto di Salvo e lo voglio qui testimoniare.FGM

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  10. Buon 2014 a Salvo Geraci, Giangiuseppe Gattuso e tutti gli amici di Politicaprima, complimenti per l'articolo all'amico Salvo, un articolo interessante, chiaro ed esaustivo che pone l'accento su un problema su cui altre volte si è accennato qualcosa sull'importanza di dare un fine giustificabile all'esistenza del Blog, nel senso di creare le condizioni affinché si possa intestare il merito di portare a compimento iniziative volte a migliorare le condizioni sociali della nostra Città.
    Fino ad oggi, grazie alla tenacia e allo spirito di abnegazione di Giangiuseppe, che posso testimoniare personalmente,in quanto collega di stanza, Politicaprima ha avuto una diffusione e una costanza, nella pubblicazione di articoli e contestuali commenti, da fare invidia a molti altri Blog, e questo ripaga ampiamente per gli sforzi sin qui effettuati, ma Salvo nel suo bell'articolo si sofferma su una nota dolente, la mancanza di fatti che possano, in qualche modo, dare senso alle parole sin qui espresse dall'esordio di Politicaprima.
    Il mio pensiero è condizionato da una mia predisposizione al fare, piuttosto che al dire, un pò perché la mia provenienza familiare ha messo al primo posto il lavoro, come condizione necessaria per sfamarsi, per cui sin da piccolo la mia vita è stata solo pane e lavoro, un pò perchè il tempo dedicato al lavoro ha sottratto inesorabilmente tempo allo studio, da qui la mia inclinazione al fare piuttosto che al dire, per cui quasi soffro quando dei problemi non si fa altro che parlare e nessuno muove un dito per cercare di risolverli.
    Mi piacerebbe molto che Politicaprima possa, un giorno, essere identificato come il Blog che grazie ai suoi adepti, ha risolto attraverso tale iniziativa un problema che sembrava fosse irrisolvibile.
    Potete contare sulla mia disponibilità, escludendo alcuni giorni in cui oltre al lavoro mi dedico già alla comunità Francescana dei Frati Minori Cappuccini, dove cucino per la mensa dei poveri, faccio lavori di giardinaggio, etc, etc.(gratis, naturalmente).
    Un abbraccio fraterno a tutti.

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