martedì 19 febbraio 2013

DIARIO EUGUBINO

di Francesco Gallo Mazzeo - Si, eugubino, avete capito bene. Perché sono stato a Gubbio, una settimana, e ne sono stato tanto influenzato che, da ora in poi il diario che tengo da tanti anni, prenderà questo nome, comprese le pagine, come questa, che nasceranno in questo sito.
GubbioGubbio ha trentacinque mila abitanti, è la città famosa per il lupo di San Francesco.
Ho inaugurato una mostra di quaranta artisti, di tutte le tendenze e gli stili, dedicata a Gustav Klimt, nelle sale bellissime del Palazzo dei Consoli e del Palazzo di Città, miracoli di architettura, nati a fine trecento e tenuti da dio, come si conviene a dei veri cittadini, che curano non solo il restauro continuo e ordinario, non avendo così bisogno di quello invasivo e straordinario, ma anche il decoro la pulizia, l’uso.

Palazzo dei Consoli a GubbioVa da sé, che tutta Gubbio è così, antica e moderna, custode delle proprie memorie (al cui centro stanno le famose tavole eugubine) e nello stesso tempo proiettata nel mondo, con numerosi addentellati internazionali, l’ultimo dei quali, col sultanato dell’Oman. Senti dappertutto la vita, palpitare tra quelle pietre antiche e la mia mostra di Klimt si è inserita perfettamente in un panorama di professionalità, con biglietto d’ingresso a pagamento e catalogo in vendita (perché fare cultura non deve essere demagogia e populismo, di quelli che dicono, “tutto gratis, tutto gratis” e poi non fanno nulla). In una settimana, già tanti visitatori, una folla… che mi sta ripagando degli sforzi fatti e delle tante energie messe in campo , non solo di artisti, ma anche scrittori, filosofi, imprenditori, giornalisti, tutta gente che è venuta a Gubbio, diventandone ambasciatrice e testimone.

Mostra Klimt veduta d'insieme a GubbioUn esempio da imitare, ma non mi faccio troppe illusioni. Mi sono anche un po’ disintossicato dalla campagna elettorale più sgangherata della mia memoria, con politici che sembrano dilettanti e dilettanti che sembrano politici. Tutti che fanno analisi “profonde”, trovando soluzioni finali, con tanta paradossale superficialità da mettere veramente di cattivo umore. A Gubbio, non ho letto i giornali, noiosi e ripetitivi e non ho guardato le tv, che sono diventate ring e aree di combattimento fasullo, riservandomi solo la voce mattutina di Massimo Bordin, dalla Radio Radicale, che mi fa svegliare di buon umore, un vero asso che farebbe la fortuna di tante buone intelligenze, se solo lo potessero ascoltare, ma i media di massa (i media, non i midia) lo tengono lontano.

Mi sento rinfrancato e pieno di energia e voglio tornare a dire la mia su alcune cose. Innanzi tutto voglio sostenere la cultura della cittadinanza, che si sostanzia in un grande piano del lavoro, quello dGiuseppe Di Vittorioi memoria antica ma non superata, voluto dalla Cgil di Di Vittorio e il reddito di cittadinanza a tutti i senza lavoro, perché nessun italiano debba umiliarsi a chiedere l’elemosina, ma sia custodito nella sua dignità di nostro fratello.
Di seguito mi viene da dire che la presenza di migranti “irregolari” cessi di essere un reato e diventi un problema da risolvere, come gli altri, considerando che, anche in questi momenti di crisi, senza questi fratelli che vengono da tutto il mondo, tante attività, che gli italiani non fanno (disoccupazione o non disoccupazione) le fanno loro e quindi dobbiamo rivedere tutti i nostri criteri di accoglienza che spesso sono primitivi e barbarici e farli diventare inclusivi.
In questi momenti, chi parla di cultura fa la figura dell’ingenuo, mentre gli altri parlano di cose serie, che si mangiano: Mi dispiace per questi poveri di spirito, ma non è così, perché è proprio in questi momenti che si devono affrontare i problemi di strategia, del lungo termine, dell’orizzonte mobile, altrimenti tutto rischia d’essere un’accozzaglia di colombacci uscite dal cappello, mi veniva di dire di cazzate, ma non mi sembra il caso.

I programmi dei politici, tutti senza impegni precisi, generici: rinascita, sviluppo, cambiamento e quando a volte ci sono le date, sono meglio non ascoltarle. Comunque hanno la mia simpatia tutti quelli che sostengono l’abolizione dei contributi pubblici a partiti e gruppi parlamentari (abolizione, non riduzione o altre diavolerie) e il dimezzamento dei parlamentari e dei consiglieri regionali. I sapientoni, dicono che non è risolutivo. Io dico va bene, ma intanto cominciamo. Chi lo ha fatto in proprio, parlo di quei deputati regionali siciliani che si tengono solo duemilacinquecento euro e il resto lo devolvono a microcredito d’impresa, ha tutta la mia simpatia. Antipolitica(?!)

Francesco Gallo Mazzeo
19 febbraio 2013

16 commenti:

  1. Intanto ben tornato amico Gallo.
    Come sempre leggerla è un piacere,se lei fosse un farmaco, sarebbe consigliabile assumerlo quotidianamente.
    Mi permetta pero' di dissentire sull'ultimo suo pensiero sulla devoluzione del reddito di qualche deputato regionale.
    Gesti demagogici a bassissimo costo privi di significato.
    Generosita' finta e pelosa da ipermercato .
    Certo cosa diversa sarebbe,se davvero si vuol testimoniare qualcosa,liberarsi dei propri averi e dedicarsi all'eesere.
    Un gesto del genere da parte di chi per adesso riempie le piazze,forse convicerebbe anche me,almeno sulla sua buona fede,invece non mi convince sotto nessun aspetto.
    Avevo promesso di non nominare nessuno dei ''DUE'' in campagna elettorale,mantengo l'impegno.

    RispondiElimina
  2. I gesti, specie quelli pubblici, hanno sempre un significato duplice, possono essere positivi e negativi e quello che lei definisce demagogico e di generosità finta, non lo è affatto. E' un gesto significativo,appunto, non vuole essere risolutivo di niente e per questo io lo apprezzo sempre più in un paese in cui le grandi cose non si possono fare, quelle medie nemmeno e di quelle piccole figuriamoci... Vuole affermare la politica come servizio. Detto questo, il mio diario voleva introdurre ad una storia esemplare di glocal (globale e locale) al più alto livello, quella di Gubbio, dove la gente non ha la puzza sotto il naso, anche perchè le strade e le piazze, sembrano salotti.FGM (Grazie, sempre, per la cortese attenzione che mi presta)

    RispondiElimina
  3. Ho condiviso ed apprezzato il suo diario Umbro,rispetto anche il suo pensiero sui gesti pubblici, mi permetta simpaticamente a tal proposito di pensarla diversamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La bellezza della libertà è,essere libertà.
      La bellezza della democrazia è, essere democrazia.
      La bellezza dell'amicizia è, essere amicizia.
      Grazie per tutto, ma soprattutto per l'amicizia.FGM

      Elimina
  4. No. Non è affatto antipolitica, caro professore Gallo. Non è nemmeno demagogia a bassissimo costo privo di significato come dice l'amico Volpe. È una constatazione di fatti, di promesse mantenute, che rappresentano un segnale preciso, un corso che cambia, una volontà e un approccio alla politica diverso. E io dico, in meglio.
    Come sempre leggere il "pezzo" di Gallo è un piacere. Ci parla della sua avventura culturale a Gubbio, della splendida cittadina che è un piacere visitarla e un esempio da seguire per le attività che sono capaci di realizzare. E non è all'altro capo del mondo ma nella italianissima Umbria. Ma noi invece siamo qui dove dobbiamo fare i conti con sciatteria, superficialità, mancanza d'idee, livello culturale basso, un passato politico da ricordare ma per cambiarlo radicalmente.
    Tornando ai cosiddetti grillini, pur non avendoli mai votati, ne apprezzo il loro entusiasmo e la loro voglia di fare politica: in maniera totalmente diversa da come siamo stati abituati, perlomeno negli ultimi venti anni. Rappresentano la dimostrazione di come si possa impegnarsi in politica senza risorse finanziarie pubbliche, senza organi di stampa al servizio, senza televisioni, e senza lobby di alcunché.
    C’è un problema di democrazia interna? È vero, ed è pure evidente. Ma vogliamo paragonarli a quasi (tranne PD e poco altro) tutti gli altri partiti? E vogliamo consentire anche a loro il tempo di mettere su uno straccio di organizzazione, il tempo necessario per farlo, il recupero della loro dimensione, la consapevolezza di ciò che sono e stanno diventando.
    Come avrebbero potuto fare diversamente? Insomma, diamo tempo al tempo. Vediamo cosa faranno, attendiamo le prime mosse nel panorama politico nazionale dove è la prima volta in assoluto che si stanno cimentando, e poi faremo le valutazioni. Ovviamente le carenze programmatiche ci sono pure, il personaggio carismatico che li guida ha i suoi difetti e tanto altro ancora. Ormai manca pochissimo e capiremo cosa l’Italia avrà deciso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi piace questa consapevolezza della complessità. Se i problemi di cui siamo avvolti, fossero di facile soluzione, anche questo ceto politico, un pò miserello ce la potrebbe fare: Ma non è così e le vicende della campagna elettorale lo stanno sancendo:per questo abbiamo bisogno di tanti specialisti per fare le analisi e di tanti generalisti per fare le sintesi. FGM

      Elimina
  5. Sono "grillini" quei 15 deputati, seguaci di Grillo o meglio deputati del movimento 5 stelle prof. Gallo! Perchè ha questo pudore di dirlo chiaramente? Ha paura di essere tacciato di populismo anche lei? Ma lei che è un esteta, uno che ama e coltiva la bellezza, anch'io sono convinto che la bellezza salverà il mondo! Dire fino in fondo la verità non è un atto di bellezza e di onesta intellettuale? La bellezza non è solo nei monumenti e nelle architetture, ma anche nelle parole , nei gesti simbolici, che poi sono fatti sostanziali. Infatti reale è la rinuncia del 75 x cento dello stipendio dei deputati di Grillo da destinare alle microimprese. Perciò rendiamo onore ad un gesto bello, simbolico anche se non risolutivo! Ma nessuno dei vecchi partiti lo ha fatto, perciò non ci meravigliamo quando Grillo riempie le piazze perchè rinunciare ad uno stipendio immeritato è gesto di umiltà e di riconciliazione verso coloro che per tanti anni sono stati derubati. Detto questo passiamo al diario gubbiese pardon eugubino! Non se la prenda prof. Gallo, è il gusto per la battuta che mi frega. La ringrazio per avermi fatto scorpire che a Gubbio ci sono "le tavole eugubine" del 2-3 secolo avanti cristo in lingua umbra. Naturalmente la bellezza di questa cittadina in prov. di Perugia, stride con l'abbandono e le brutture del nostro territorio. Ma il massimo delle brutture è un primato della nostra politica. Come non sottolineare la bruttezza di Berlusconi, con la sua lettera taroccata ad incolpevoli vecchietti che stanno intasando tutti i patronati per avere la restituzione dell'IMU. E' come non ricordare la bugia di Monti il quale afferma, che la Merkel non vuole Bersani. Monti subito smentito e con la reputazione sotto i tacchi. In mezzo a tutte queste brutture risalta ancorpiù il gesto dei portavoce cinque stelle della regione sicilia che rinunciano allo stipendio per darlo alle piccole imprese in crisi. Populismo, antipolitica!?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Vullo, non mi preoccupa affatto l'essere accusato di antipolitica, ammesso che ci sia qulcuno autorizzato a dare patenti e toglierle.Spesso non faccio nomi, perchè non è il nominalismo che mi interessa: per esempio, non ho detto neanche di che partito siano gli amministratori di Gubbio, ma tutti possono facilmente saperlo e non ho difficoltà, se richiesto a farli,anche se tutti, ma proprio tutti, sanno che la rinuncia agli emolumenti da basso impero, nella regione siciliana, corrisponda agli eletti del Movimento 5 Stelle.Grazie, sempre!FGM

      Elimina
  6. Un articolo-diario bellissimo quello di Francesco Gallo, un po' amaro, un po' no: alla fine prevale un sogno!
    Tra le righe: la proposta di una "città nuova", la speranza di poterla vedere realizzare!
    Non a caso, la città tipo indicata è Gubbio....!
    Gubbio! La città dei matti, come viene comunemente chiamata dal sano sarcasmo umbro!
    Inutile aggiungere lodi, sono state già ben espresse dall'autore!
    Una di quelle cittadine in cui la politica è pane quotidiano, dalla biblioteca all'osteria, dal palazzo comunale al negozio di souvenirs, dalla panchina del giardino pubblico alla scuola accanto.
    Tra una facezia e l'altra, tra un bicchiere di vino gagliardo e la tipica merenda salame e formaggio!
    Aria fresca anche d'estate; pioggerelline pomeridiane, ...al momento della calura!
    Una cultura popolare calda, sanguigna....rossa!
    Bellissima la foto di Giuseppe Di Vittorio!
    Grande sindacalista, grande uomo!
    Queste sono le figure a cui bisogna richiamarsi nei momenti difficili della storia!
    Quando la politica perde la dignità, diventando una palestra di battitori d'aria, muscoli in bella vista!
    Quando la parola conta poco; l'importante è sapersi mostrare in forma: un po' di sarcasmo a basso costo, nessun contenuto serio, comprese volgarità, quanto basta, a dimostrare il proprio machismo!
    Non si sa più parlare, figurarsi di politica "da fare"!
    Lo slogan sostituisce il concetto, la battuta la fa da padrona, l'uso improprio del dire è l' oratoria che acchiappa di più, conquista!
    L'importante è la poltrona!
    Poi, che vado a dire in Parlamento, beh, questa è un'altra cosa!
    Lì si può anche fare la pennechella pomeridiana!
    Francamente non mi pare un bel vedere....!
    Figurarsi di fronte al dover rinunciare a una parte dei lauti guadagni!
    I grillini siciliani lo hanno fatto!
    Apprezzabili sicuramente, non c'è che dire!
    Ma qui si tratta di riformare tutto, scardinando dalle fondamenta, perché non c'è mai una buca senza che qualcuno non l'abbia fatta!
    E di buche-buchi da ricolmare ce ne sono proprio tanti!
    Anche morali!
    Quello della perdita di dignità è il discorso più serio.
    Spettacoli indecenti si susseguono!
    Tutti i giornali ne parlano, la televisione ne è piena!
    Nessuno scrupolo a mostrare la propria faccia di ladri, continuando a ripetere la cantilena del "lasciamo fare alla magistratura"!
    Nessuno che ammetta una volta sola le proprie colpe, e si ritiri in buon ordine! Mai!
    E i tempi della giustizia sono quelli che sono!
    Poi, basta trovare buoni avvocati, i soldi non mancano!
    Il tempo passa!.....Intanto mi riciclo!
    Illegalità e ignoranza vanno sempre a braccetto!
    Giuseppe Di Vittorio aveva sì e no la terza elementare, ma di cultura politico-sindacale ne sapeva più di tanti altri!
    Una cultura nata dalla sofferenza della rinuncia come stile di vita, dalla durezza di un lavoro perennemente precario e soggetto al ricatto del padrone, da una voglia di cambiamento che diventa irrinunciabile, quella di chi rischia ogni giorno il tozzo di pane!
    Di chi ha principi morali saldi, sui quali, innanzi tutto, fonda la propria lotta di classe, quella "onesta", di valori antichi!
    Oggi non si sa più neanche che cosa sia la "classe".
    E questo è un male, si perde il senso della propria appartenenza, della solidarietà di categoria, del sapersi organizzare per le rivendicazioni di quei diritti che, spesso, purtroppo, neanche si conoscono bene; e che invece dovrebbero essere seriamente sentiti, patrimonio culturale indispensabile, di una fattiva condivisione della protesta di parte.
    Cultura! C'è bisogno di cultura!
    Di una cultura a trecentosessanta gradi!
    La scuola, la scuola...!
    Ma non voglio ricominciare con questo discorso!
    Già fatto in varie occasioni!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido tutto:vengo da una storia in cui il nome di Giuseppe Di Vittorio, veniva pronunciato con rispetto e spirito di fratellanza. Oggi ritengo necessaria la lettura della sua vicenda personale, non già per copiarla, ma per imparare ad essere più liberi e spregiudicati, con un alto senso del dovere e della solidarietà. Non solo Piano del Lavoro. Non solo Reddito di cittadinanza.Ma, ispirandosi anche a Sturzo, nuova mutualità, nuova cooperazione, nuovo credito. Che dire della scuola: io ho cominciato a cinque anni e non ne sono più uscito. FGM

      Elimina
  7. Una splendida immagine, quella che ci propone il prof. Francesco Gallo, il ”diario eugubino”, che oltre a ricordarci l’Umbria, regione bellissima, è un diario ricco di contenuti: dall’inaugurazione della mostra del grande, e per me uno dei migliori pittori, Gustav Klimt, che avrei desiderato visitare anche io, al sindacalista Giuseppe Di Vittorio, che ci ha lasciato un esempio di sindacalismo originale, ed una proposta per il lavoro a tutto campo.
    Ma per tornare con i piedi a terra condivido, in parte ciò che stanno facendo i grillini, o per meglio dire i rappresentanti del M5S, non solo per il contributo che stanno dando per il microcredito alle P.M.I., ma ho letto anche una proposta di legge sul “reddito minimo di cittadinanza” per chi è senza lavoro, proposta che mi pare molto interessante anche perché si stanno cimentando con una prova senza dubbio onerosa, che vi vorrei sottoporre in sintesi.

    “Questa proposta che è legge nel resto dell’Europa, ad esclusione di Italia, Grecia ed Ungheria.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con tutto il rispetto per Ungheria e Grecia, io credo che l'Italia sia e debba essere un'altra cosa. Dobbiamo mettere in primo piano il cittadino, la persona, l'individuo, là dove in passato abbiamo privilegiato la categoria, la classe, quando non la corporazione. E ci vuole un ritorno dello stato, non per privilegi e rendite di posizione, la più odiosa delle quali è quella delle cariche elettive retribuite (di cui i m5s si sono fatti interpreti, in un modo che condivido, ma che gli altri più sofisticati, fanno finta di non capire, in attesa della riforma palingenetica, che non verrà nè presto, nè facilmente). Il reddito minimo di cittadinanza è impellente, se non vogliamo tornare alla carità per i poveri da medio evo. Così come un piano del lavoro, non più procrastinabile.FGM

      Elimina
  8. Il reddito minimo di cittadinanza riguarda coloro che non lavorano e che ovviamente sono alla ricerca di un lavoro, vale (è importante sottolinearlo) anche per coloro che non hanno mai lavorato, è un sussidio illimitato nel tempo e cessa con il cessare della disoccupazione. Nel resto dell’Europa, addirittura, lo Stato interviene anche nell’integrazione di reddito per chi guadagna poco.
    Nel dicembre 2011 la Ministra Fornero, risponde ad una domanda circa le misure che il Governo intende attuare per sconfiggere la povertà dilagante, e afferma che il reddito minimo garantito “rappresenta una direzione verso la quale il Governo lavorerà”, anche in virtù delle continue pressioni europee che chiedono, da più di 20 anni, all’Italia di adeguarsi all’introduzione di un reddito minimo di cittadinanza.
    Per essere precisi: nella lettera della BCE all’Italia, datata 5 agosto 2011, viene espressamente richiesto di adottare “una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione“, seguono poi le 39 domande inviate da Bruxelles al Ministro Tremonti (il 4 novembre 2011). Alla domanda n° 21 in particolare si legge “Nella dichiarazione del summit dei paesi dell’euro del 26 ottobre 2011 si parla espressamente di impegno […] a rivedere il sistema dei sussidi di disoccupazione oggi molto frammentario entro la fine del 2011, prendendo in considerazione i vincoli di budget, ma di questo non si fa parola nella lettera. Quali intenzioni ha dunque il governo italiano a questo proposito?”
    A questo punto c’è da chiedersi come sia possibile che nel Marzo 2012 la Fornero lanci questa dichiarazione: “L’Italia è un Paese ricco di contraddizioni, che ha il sole per 9 mesi l’anno e con un reddito base la gente si adagerebbe, si siederebbe e mangerebbe pasta al pomodoro”. Come si concilia questa dichiarazione con tutti i discorsi sulla necessità di adeguarsi al modello Europeo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido contenuti e forma... molto ben detto. Se mi autorizzi, ti riprendo in una cosa che sto scrivendo; ovviamente citandoti. Abbracci.

      Elimina
    2. Caro Salvo, condivido l'impostazione del tuo piano e spero che i giovani lo facciano proprio in termini politici, che sono quelli che appartengono al presente e al futuro. Il tuo è un esemplare dello specialismo di cui abbiamo bisogno.FGM

      Elimina
  9. La signora Fornero, nella sua qualità di ministro, ha lasciato molto a desiderare e non solo per dichiarazioni del marzo 2012.FGM

    RispondiElimina