domenica 30 dicembre 2012

MOVIMENTO 5 STELLE. È L’ORA DELLA VERITÀ

Logo Cinque Stelledi Giangiuseppe Gattuso - La novità del 2012, sul piano politico, è indubbiamente il Movimento 5 Stelle. Una realtà inconfutabile cresciuta al di la di ogni previsione, contro l’intero sistema partitocratico.
Una rappresentazione della volontà di cambiamento che ha coinvolto molti cittadini, in gran parte giovani. Fondato ufficialmente il 4 ottobre 2009, da Beppe Grillo e da Gianroberto Casaleggio, il Movimento si basa sulla partecipazione diretta dei cittadini, attraverso la rete e l’organizzazione di iniziative su temi specifici.
Beppe Grillo è il coordinatore generale e megafono dell’intero Movimento. Il blog omonimo, uno dei più importanti del web, è l’unico mezzo ufficiale utilizzato per i comunicati politici e per il dibattito on line. Roberto Casaleggio ne cura gli aspetti tecnici e organizzativi. L’iscrizione è gratuita e si può fare solo via web. Uno dei cavalli di battaglia del M5S è Il rifiuto di qualsiasi finanziamento pubblico. E, finora, ogni campagna elettorale è stata sostenuta dalle contribuzioni volontarie degli iscritti e dei simpatizzanti.

Beppe GrilloE allora, tutto bene? Secondo la maggior parte della stampa, delle trasmissioni televisive di approfondimento e dei talk show, pare proprio di no. Anzi, Beppe Grillo, e ancor di più il suo amico e sodale Casaleggio, vengono dipinti come due personaggi autoritari che, nell’ombra, gestiscono il Movimento con metodi antidemocratici. Decidendo, in assoluta autonomia, la linea politica, le iniziative, le candidature, le modalità di partecipazione, la gestione dei finanziamenti e ogni altra decisione importante che riguarda il Movimento. Tutto vero?
Personalmente, io che non sono iscritto e nemmeno elettore del Movimento 5 Stelle, ho qualche opinione sull’argomento. Andiamo con ordine, senza entrare troppo nei dettagli. Beppe Grillo, per quello che è dato sapere, non ha problemi di sussistenza, proviene da lunghe stagioni di successi personali, e può considerarsi un uomo libero dal bisogno. E non ha mai detto di avere ambizioni elettorali personali. Quasi un controsenso. Lo spirito che lo spinge è la voglia di cambiare il sistema Italia, nella consapevolezza del fallimento della politica partitica degli ultimi decenni. Questo cambiamento, per Grillo, è in mano ai cittadini che con responsabilità e partecipazione possono e devono cambiare le cose. Il suo impegno instancabile nelle piazze, la sua forza coinvolgente, sono rivolti a far crescere nella società, tra la gente, l’impegno civile e la coscienza democratica senza l’intermediazione dei vecchi partiti, per come li abbiamo conosciuti finora.

La linea politica del Movimento e l’organizzazione delle attività di livello nazionale sono effettivamente decise e imposte da Grillo e, pare, da CasaleggioCasaleggio. Un limite, forse. Ma difficile, almeno in queste prime fasi, fare altrimenti. La scelte delle candidature per le amministrative, però, sono decise a livello territoriale dagli iscritti e dalle votazioni effettuate on line secondo regole condivise. Per non dilungarci: nel caso delle elezioni siciliane, le più importanti, finora affrontate dal Movimento, i candidati delle liste provinciali e il candidato alla carica di Presidente della Regione, sono stati scelti dalle organizzazioni territoriali e decise dalle votazioni degli aventi diritto senza alcun intervento o imposizione di Grillo né tantomeno di Casaleggio.

Da ultimo, per le prossime elezioni politiche del 24 febbraio 2013, i candidati sono stati scelti direttamente on line dagli iscritti. Per le Parlamentarie hanno votato in circa 30.000. Pochi? Forse. Le regole potevano essere migliori e più trasparenti? Forse anche questo. Ma, intanto, una buona dose di partecipazione democratica c’è stata. Altri partiti, escluso il PD, e SEL di conseguenza, decidono in modo assolutamente e fieramente diverso: stabilisce tutto il capo, alla faccia della democrazia.

Un’ultima considerazione: il caso Federica SALSI, la consigliera del comune di Federica SalsiBologna alla quale Grillo ha inibito, con un messaggio video fuori misura, l'uso del logo del M5S. È diventata una delle donne più conosciute d'Italia. Le tv nazionali, in orari di massimo ascolto, l'hanno voluta ospite per raccontare il contrasto con il “dittatore”. Ovunque una platea accogliente e ospiti indignati per l’attacco subito come donna, per la mancanza di democrazia e per la gestione padronale del Movimento.

Una vittima sacrificale, indifesa e mortificata nella sua intimità. Su RaiUno, all’Arena di Giletti è andata come ospite d’onore: una signora sicura di se, bella, e affatto intimorita dal “cattivo”, perfettamente a suo agio e consapevole dell’enorme favore che Beppe Grillo, con le sue intemperanze e gli errori marchiani da ansia preelettorale, le ha regalato. Insomma, un grande sbaglio che ha dimostrato mancanza di “furbizia” politica, insieme ad una buona dose di ingenuità. In un sol colpo, ha messo tutti d’accordo contro di lui: tv, giornali, organi di partito. L’intero blocco di potere che vorrebbe scalzare. Nessun dirigente politico della vecchia guardia, anche il più scalcagnato, sarebbe arrivato a tanto.

Non condivido questa ordalia nei confronti di Grillo e del M5S. Né gli attacchi quotidiani per le cosiddette promesse non mantenute come la riduzione a 2.500 euro nette dell’indennità spettanti agli eletti al Parlamento siciliano. Accuse pesanti e commenti taglienti per una decisione ancora tecnicamente da perfezionare ma già spacciata come prima grande mancanza. Insomma: pregiudizi capziosi. Proprio oggi, infatti, (fonte GdS 30/12/12) l’annuncio del “Restitution day” per il 7 gennaio 2013 quando i 15 eletti del M5S rinunceranno a circa 5.000 euro eccedente i 2.500 euro netti del loro stipendio.

Il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo, rappresentano, con le loro difficoltà, i loro errori e le loro debolezze, una importante opportunità politica per il Paese. Una realtà che va rispettata e di cui va colta l’essenza più importante: il cambiamento dal basso attraverso la partecipazione volontaria dei cittadini. A dimostrazione che si può fare politica anche senza finanziamenti pubblici. Per il resto i dubbi restano tanti. Non si conosce il candidato premier, non si intravede un’ipotesi di governo e c’è il costante rifiuto di ogni alleanza.
In breve, adesso che è arrivata l’ora della verità, tutto appare come una grande incompiuta. Peccato.

Giangiuseppe  Giangiuseppe Gattuso
  30 dicembre 2012

14 commenti:

  1. Cominciamo col dire che tutti i voti dati al Movimento 5 stelle sono macerie prodotte da una politica che, lungi dal rinnovarsi e dal proporre agli elettori soluzioni giuste ed eque per i problemi che la convivenza civile ogni giorno presenta, è diventata giorno dopo giorno, anno dopo anno sempre più rancida, ammuffita, senza slancio vitale, incapace di rinnovarsi, sempre più autoreferenziale, pericolosamente incamminata verso derive criminali e criminogene tramite corruzione a tutti i livelli, latrocini, grassazioni, furti del bene pubblico, negazione del diritto dei malati ad essere curati, dei poveri ad essere assistiti, dei carcerati ad essere trattati come esseri umani. Questa politica ha mortificato l'intera civiltà e il progresso del grande popolo italiano, rendendo l'Italia una nazione non più in prima linea tra le nazioni guida del mondo, ma anzi superata in tantissimi campi da popoli che solo da qualche decennio si sono affacciati alla vita civile e democratica.
    Un esempio? Il declino delle università italiane. La riprova è la classifica internazionale di produttività delle università, dove i primi atenei nostrani – Pisa e “La Sapienza” di Roma - si trovano dopo il centesimo posto ed oltre Taiwan, Singapore e la Sud Corea.
    E non è tutto: tra le prima cinquecento posizioni si trovano solamente 20 delle numerose università d’Italia, la patria della cultura nel mondo.
    E' chiaro che quando uno stato non trova i soldi per le università in quanto deve prima foraggiare i politici, i loro figli, nipoti, pronipoti, amici, amici degli amici tramite corruzione e tangenti a mai finire, il risultato è quello riportato.
    Sulle lamentazioni mi fermo quì, altrimenti verrebbe fuori non un commento e nemmeno un articolo, ma un libro di dimensioni notevoli.
    Dico soltanto che ogni voto dato al Movimento 5 stelle è una sconfitta della politica, è suo motivo di vergogna e disonore.
    Nel nostro mondo non può esistere il vuoto, come ci insegna la fisica, nè, per analogia, può esistere il vuoto dei valori morali, per cui il movimento 5 stelle non ha fatto altro che riempire proprio il vuoto esistenziale della nostra insipiente e ladra politica. E meno male che in questo movimento non alligna la mala pianta della violenza e del terrorismo. Solo per questo dovremmo ringraziare tutti quelli che stanno spendendo il loro tempo nel dare vita a questo movimento. Ovviamente non sono tutte rose e fiori, perchè ci sono troppe ombre e troppa dietrologia attorno a questo movimento, perchè potrebbero esserci dei poteri occulti che stanno usando il movimento per qualche loro gioco più o meno sporco, ma si tratta comunque di una valvola di sfogo per i giusti malumori serpeggianti nella nostra società e nella pubblica opinione.
    Non so quali saranno i risultati politici del Movimento 5 stelle alle prossime elezioni, e oltretutto un handicap grave è la assoluta inconsistenza dei loro programmi di eventuale governo, perchè un conto è lamentarsi un conto è governare, ma non mi pare che ci sia tempo per rimediare a questi limiti.
    Intanto la politica dovrebbe fare autocritica e recitare il mea culpa per la cattiva prova che ha dato nel gestire la cosa pubblica, e poi sarà il popolo che deciderà delle sue stesse sorti tramite il voto.
    Speriamo bene.

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  2. Direttore, se pensi che sia fuori posto, puoi togliere tranquillamente questo commento, magari ne riparliamo un'altra volta.
    A PROPOSITO DI UNIVERSITA'.
    Capisco che è una cosa fuori tema rispetto al movimento 5 stelle, ma mi sembra giusto proporre questa opinione di ANTONIO DE SIMONE:
    Anche quest'anno, è stato certificato, a livello internazionale, il disastro universitario italiano.
    Vediamo i dati.
    Zero università tra le prime cento del Mondo, nella graduatoria di produttività scientifica e tecnologica.
    Mentre, in questa graduatoria, ci sono non solo i Paesi avanzati (USA, Gran Bretagna, Svizzera, Giappone, Canada, Francia, Svezia, Danimarca, Germania, Olanda, Norvegia, Finlandia, Belgio) ma anche Nazioni che, del tutto a torto, si potrebbero considerare marginali o arretrate (Israele, Australia, Russia).
    Per riuscire a trovare università italiane, bisogna scavare la graduatoria mondiale fino al gruppo indistinto tra il centunesimo e il centocinquantesimo posto.
    Lì, ne compaiono finalmente un paio delle nostre (Pisa e Roma "La sapienza").
    Frammischiate al medesimo livello di Taiwan, Singapore, Corea del Sud -che ci sopravanzano - e Brasile.
    Complessivamente, tra le 500 università in graduatoria, solo 20 vale a dire, la miserabile frazione del 4% - sono italiane.
    Per di più, le nostre sono tutte sepolte nelle più grigie posizioni di rincalzo.
    Vediamole in dettaglio.
    Due, come già detto, tra il 101° e il 150° posto.
    Due (Milano e Padova) tra il 151° e il 200°.
    Cinque (Milano "Politecnico", Pisa "Scuola normale superiore", Bologna, Firenze e Torino) tra il 201° e il 300°.
    Tre (Genova, Napoli "Federico II" e Roma "Tor vergata") tra il 301° e il 400°.
    In ultimo, otto (Roma "Cattolica del S.
    Cuore", Torino "Politecnico", Bari, Ferrara, Milano "Bicocca", Palermo, Parma e Perugia) tra il 401° e il 500°.
    E le altre? Dove sono tutte quelle che, ormai numerosissime, dispensano docenze e diplomi pressoché sotto ogni cantone di casa? Ignote, per produttività, al mondo.
    Perché questi dati sono così importanti ma disastrosi per noi? È presto detto.
    Quindici anni fa, il Presidente cinese si è posto pubblicamente l'obiettivo di rimontare e superare le altre Nazioni mediante lo sviluppo scientifico e tecnologico prodotto dalle università.
    Sono, perciò, dieci anni che un apposito centro di studi, a Shanghai, monitorizza le università mondiali.
    Quest'anno, come d'abitudine, i dati e le graduatorie sono stati pubblicati il 15 agosto e discussi, in una conferenza internazionale, a metà autunno.
    Precisamente, tra martedì 30 ottobre e venerdì 2 novembre.
    In conclusione, le nostre università sono sostanzialmente improduttive e - peggio ancora - si estraniano dal campo di battaglia mondiale.
    Quali speranze ha, dunque, il nostro popolo di uscire dalla crisi? Quali di conservare, in futuro, il proprio tenore di vita?

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  3. Trovo che l’articolo di Giangiuseppe Gattuso sul M5S, sia un’analisi serena, degna della penna più nobile; di chi vuole dare una lettura senza pregiudizio alcuno su questo movimento, di fatto già un po’ datato in quanto al tempo, ma che resta assolutamente nuovo riguardo le idee, e che raccoglie, oltre ogni possibile transitoria simpatia, sempre più consensi anche da parte dell’elettorato silenzioso.
    Tutti siamo ormai stanchi della gestione di un potere caparbiamente ingessato tra corruttele e ruberie, e, purtroppo, duro a morire.
    Questa ricostruzione, così obiettiva, ci fa sanamente interrogare, vivaddio, su quale politica per il futuro; e, di più, sul fatto se non sia proprio la novità 5S ad aprire la strada verso il rinnovamento.
    Il M5S, infatti, non solo, grazie anche all’uso intelligente e di buon frutto di un blog, ha aperto ad un confronto più ampio e ad una sempre maggiore partecipazione diretta della gente ai propri destini, ma si avvia anche ad essere un movimento di moralizzazione della politica, già fin d’ora riconoscibile nell’operare concreto dei suoi rappresentanti, al di là di ogni legittimo contenuto teorico.
    Mi riferisco, al momento, proprio all'impegno riconfermato, anche ieri, da Cancelleri riguardo l’assoluta volontà di ridurre lo stipendio dei consiglieri (e non deputati) regionali 5S a 2.500 euro, a partire, come riporta anche l’articolo del nostro direttore, dal gennaio prossimo.
    Non di poca importanza poi la - sicuramente discutibile - proposta di eliminare il finanziamento pubblico dei partiti; che, realizzabile o no, indica comunque la linea di tendenza del movimento.
    Un impegno e una proposta che, per lo meno, metterebbero i “signori del molto guadagno” di fronte -chissà...- alle loro coscienze; e sicuramente in difficoltà di fronte a tutto quel mondo che tira la cinghia e che assiste impotente alle larghezze dei politici dalla cintura troppo elastica.....anche moralmente.
    Che il nuovo stile della politica sia proprio nell’operare prima del predicare, per poi predicare su quanto si è operato? E che dunque la “predicazione” (e questo mi coinvolge come metodista: per noi weslwyani, almeno come impegno di fede, l’unica parrocchia è il mondo, e l'unica predicazione è quella delle opere.... da "raccontare" dopo come predicazione "delle cose"), diventi la testimonianza del bene fatto e non del bene da fare?
    Questo darebbe corpo -fatemela passare-, a quanto in verità già detto da molti, alla famosa profezia sulla avvenuta –pare- fine del mondo come fine della sopraffazione, del profitto e della ricchezza, verso un tempo di giustizia e di pace?
    Con tutte le riserve possibili su Grillo, Casaleggio, e le varie Salsi, che i grillini siano i nuovi profeti "in pratica" del terzo millennio?

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  4. Penso che si può eseere realisticamente d'accordo con Giangiuseppe nel considerare MS la vera novità politica italiana del 2012, anche se la sua fondazione (ufficiale almeno)risale a 3 anni fà.
    Credo anche, però,che Grillo abbia raggiunto il suo apice proprio con le elezioni siciliane dell'ottobre u.s., poichè dopo si sono verificate alcuen cose che hanno offuscato "pesentamente" il movimento. Intendiamoci, alle prossime politiche del 24 febbraio M5S sicuramente prenderà almeno il 10%, e pertanto otterrà almeno i suoi 80/90 parlamentari, ma ciò sarà il suo canto del cigno prima della discesa della sua parabola verso l'insignificanza politica.
    Cosa è successo? le dico in ordine sparso: le reprimende (alcune davvero troppo volgari) e le conseguenti espulsioni di(adesso) troppi eletti negli enti locali; la mancata candidatura a premier dello stesso Grillo o Casaleggio; la mancanza di un programma elettorale di eventuale governo; rifiuto di qualunque alleanza con chiunque, perfino con gli è amico o simpatizzante; oscurità, quindi, sui suoi veri scopi finali (o fondamentali).
    Ma quello che lo ho oscurato defintivamente è la discsa in campo del "tecnico" Mario Monti e di tutto il putiferio politico, e non solo, italiano ed internazionale che ciò ha causato. In fisica si dice che tutto ciò che crea movimento, genera attrito. E altrocchè se Monti ha generato attrito, in tutti e su tutto. Dunque, Monti , pur volendo "debellare" la politica, invece l'ha "rinvigorita". Chi non vuole Monti deve aggregarsi su soggetti politici idonei (partiti). M5S non lo è perchè non lo vuole essere, quindi non "ci serve più" a questo punto.
    Senza politici, si hanno solo tecnici o populisti, cioè, invece della democrazia avremmo signorie o anarchia.

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  5. Anchio mi voglio unire alle lodi per la penna nobile talvolta politicamente ardita ma sempre penetrante nelle sue analisi politiche più disparate. Convergo sulle deduzioni dei qualificati critici,di questo blog, che mi hanno preceduto. Sono altresi rattristato della stella cadente, che in alcuni frangenti mi ero illuso che fosse una stella cometa. Ma ahimè forse cosi non è...sono troppe le ingenuità del simpatico Grillo, gli attacchi dei malvalgi della politica pelosa e luciferina. Perciò per quelli che aspiravamo alla luce di cinquestelle...forse ricadremo nel buio dell'inferno in compagnia dei diavoli delle nebbie padane intossicati dalla diossina delle loro fabbriche di menzogne e di insulti. Spero ardentemente che il profeta appassionato, ingenuo e innocente, il Mosè dell'onesta e della speranza possa fare il miracolo di portare i cento angeli dell'indignazione e della vendetta in parlamento e fare pulizia a cinque stelle.

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  6. In prossimità delle feste che segnano l’avvicendarsi di un anno all’altro, quindi di un ciclo così come civilmente lo intendiamo, di un passaggio a quello successivo, si è portati a compiere delle analisi; tanto meglio se queste consentono di progettare il futuro, o meglio: di “riprogrammarlo”.
    Questa esigenza, che tutti avvertiamo o come fatto che addirittura ha quasi assunto un carattere ontologico, noi, come in ogni altro ambito, cerchiamo di annettere anche un valore generale, che riguarda quindi l’esistenza non del singolo ma di tutti, non in questo tempo individuato, ma possibilmente anche per il tempo a venire.
    La premessa è necessaria per definire il senso dell’articolo appena pubblicato da Gianni. Infatti egli fa il punto della situazione; in termini poveri ci suggerisce “di riconsiderare l’ultima tumultuosa fase politica, per affrontare in futuro che sarà certamente ricco di cambiamenti importanti e determinanti per la nostra vita e per quella dei nostri figli”.
    È una intuizione densa di significato, miei cari; guai a non coglierne il senso. Con estremo intuito politico, infatti, Gianni stavolta ha una agnizione straordinaria. Cioè proprio quando sembrerebbe che occorra elevare il tono, per far sentire più la propria voce che le altre, proprio in questo momento – quando per tutti noi è più difficile mantenerci all’interno dei binari – ci dice che l’acchito necessario deve essere, invece, il più prudente, il più riflessivo. Ed è da questa considerazione, importante e serena, che nasce il convincimento più genuino, e, che, se altri operatori dei mass media, avessero l’opportunità di conoscerlo, sicuramente se ne approprierebbero.
    E cioè: Grillo è stato, Grillo probabilmente è ancora per poco, e Grillo non sarà più altro di nuovo!
    Ancora: questo momento, a cavallo di due anni importanti, è quello necessario (sottolineo l’urgenza della necessarietà), per capire una volta per tutte a cosa è servito, serve e servirà questo benedetto Movimento. L’appello è soprattutto, per tutti i redattori e commentatori assidui del nostro blog, ed a Gianni medesimo per richiedergli ancora una volta una riunione per l’approfondimento dei presenti temi. Scusandomi per la ‘suspence’ creata, mi preme dire che l’ho fatto esclusivamente perché, e per fini non soltanto estetici, intendevo lasciare alla fine il concetto che tanto mi ha colpito dell’articolo.
    “Da questo momento in poi, per la politica italiana, diviene assolutamente impellente decidere cosa fare di Grillo. Infatti il sapore della grandissima novità, detta quasi sommessamente nell’articolo, è proprio questo: Grillo e il suo Movimento non appartengono più a se stessi; hanno creato un grande strumento che tuttavia, si è già trasformato da potenza in atto compiuto. Se noi sapremo coglierne ed utilizzarne il potenziale di cambiamento come leva insospettata per rimuovere dalla politica italiana le incrostazioni e promuovere il vero nuovo, la politica tornerà finalmente da essere la nobile arte che modifica la storia o altrimenti il Movimento di Grillo (E NON PER SUA COLPA) sarà soltanto una stella cometa esauritasi nella notte di natale 2012”.

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  7. Agli amici del blog buon anno.

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    1. A utti gli amici ed ai lettori di Politicaprima il mio augurio di un 2013 luminoso e sereno

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  9. Nel ringraziarvi ancora dell'accoglienza riservatami nel vostro gruppo, auguro a tutti un anno felice, ricco di idee, di critica stimolante, di proposte coinvolgenti....piene di speranza!

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  10. Condivido la interpretazione che da Gianni nel suo articolo sul M5S, e vorrei coglierne l’essenza. Cosa ha significato il M5S,? cosa ha proposto o vuole ancora proporre?, quali i risultati ottenuti?
    Al primo interrogativo possiamo dire subito che il Movimento, ha fatto proprio il malessere che esisteva nella gente, per il modo scandaloso di far politica ( Berlusconi ne ha una parte significativa nei suoi quasi 20 anni di gestione) ed ha dato voce all’antipolitica, anche in fortunata concomitanza con l’apparizione, nelle librerie, del libro di Rizzo dal titolo “La casta”, che svelava gli scandali nell’Italia della seconda repubblica.
    Il merito di Beppe Grillo, da attore consumato, è stato quello di aver saputo appropriarsi e pubblicizzare la indignazione popolare della protesta che in Italia già si manifestava. Sicuramente
    dobbiamo dare atto a Grillo di aver risvegliato il Paese sotto questo aspetto.
    Ma la protesta diventa sterile, se non fanno seguito soluzioni ai problemi portati avanti: cioè la gente si aspettava proposte serie per un’Italia che stava andando a “catafascio”, né abbiamo avuto, altresì, un governo che si rendesse conto di quel che stava succedendo e prendesse provvedimenti adeguati. Anzi, tra feste e festini, si continuava a dire che tutto andava bene e, mentre aumentavano i poveri assistiti dalle “caritas”, il nostro premier ci raccontava che i ristoranti erano sempre pieni e che non si trovavano più posti negli aerei.
    Ma cosa proponeva Grillo? Proponeva l’uscita dall’euro ed il ritorno alla lira come rimedio, e dichiarare (più o meno) guerra alla sig.ra Merkel. Cioè ritornare indietro di 60 anni, e buttare all’aria quella intuizione meravigliosa, cui lavorò nel primo dopoguerra De Gasperi insieme con Shuman e Koll, per fare l’Unione Europea e conservare la pace in un continente che aveva solo visto guerre fino ad allora.
    E per il suo movimento aveva proposto, e già ha fatto svolgere, le parlamentarie per designare i candidati al Parlamento Nazionale. Da quanto dice lo stesso Beppe Grillo hanno votato, in modo virtuale, trentamila elettori, già iscritti al Movimento. Un po’ pochini, per la verità, rispetto agli oltre 3 milioni di cittadini che si sono recati a votare alle primarie del PD.
    Ma ciò che non abbiamo capito bene è dove comincia la democrazia nel Movimento di Grillo e dove finisce. Quali sono gli organi del Movimento e quale è il ruolo di quel guru semi nascosto che si chiama Roberto Casaleggio?. E cosa vogliono fare con i risultati ottenuti fin ora dal M5S?. Sappiamo che in Sicilia può contare su 15 deputati eletti su un elettorato complessivo del 50% che sono inseriti nelle Commissioni e negli Uffici di Vice Presidente dell’ARS, il Sindaco di Parma Pinzarotti che va avanti con qualche difficoltà, qualche altro Sindaco di piccoli comuni ed alcuni Consiglieri in grandi città come Bologna.
    Però ancora non ci è concesso sapere il nome di chi governerà l’Italia se Grillo vincerà le elezioni in Italia, visto che lo stesso Grillo ha dichiarato che non sarà candidato per le elezioni politiche, e considerato che mancano appena 55 giorni alle elezioni politiche che si svolgeranno il 24 Febbraio.
    Quale sarà il programma e le possibili alleanze? E che tipo di campagna elettorale farà? Sono interrogativi che si dovranno chiarire molto presto.
    Ma diceva bene il mio amico Salvo Geraci nel suo commento che l’Italia è al capolinea e si impone uno sguardo attento per quelle che sono le possibili soluzioni su un Grillo ancora in campo, ovvero stella, o su un Grillo in via di estinzione come una cometa?

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  11. Domani partirò per Roma come i RE Magi(nonni) perchè nascerà una bambina per la nostra speranza, la nostra salvezza e ricambio generazionale. La bambina non nascerà in una grotta...ma in una clinica romana dopo un taglio cesareo. Ciò detto... posto che nella città di cesare, non avrò tuttte le comodità PC compreso...mi accingo a lasciare qualche commento in più a compensazione di inadiempenza prossima futura. Bene...vedo che l'articolo di Gianni ha avuto notevoli risonanze e stimolato autorevoli commenti, fioriture e controcanti. Voglio subito fare il mio "auting" di capodanno...non dico nulla di nuovo, se dichiaro che il mio voto di febbraio danza tra Grillo e Bersani. L'incertenza è causata e giustificata dal fatto che la prossima sarà una legislatura "costituente". Perciò mi trovo dibattuto tra l'usato sicuro di Bersani con la promessa di lavoro(per i giovani), equità, sobrietà , giustizia non disgiunta dalla pace e stabilità sociale. L'afflato per Grillo nasce dal fatto che egli ci ha fatto sognare ideali di libertà, di pulizia, tagli dei privilegi, dei costi deteriori della politica...insomma tutto ciò che "l'egenda RIZZO-STELLA ha scritto sulla casta". A proposito questi 2 emeriti e valorosi giornalisti, secondo voi, non meriterebbero ad onorem un posto nel prossimo parlamento? CMQ sia, spero che una pattuglia (80-90 deputati) di ragazzi cinquestelle, vada in parlamento a controllare i libri contabili, spesso contraffatti e con bilanci falsificati da orribili scrocconi. E' innegabile che il simpatico Beppe Grillo ha commesso degli errori veramente NAIF. Perciò spero che egli si faccia venire un'idea per risollevare la sua stella...IO GLI SUGGERISCO DI BUTTARSI SU MONTECITORIO CON IL PARAPENDIO CON LA SCRITTA...ITALIANI VOTATE PER VOI STESSI...VOTANDO CINQUESTELLE !! Buon anno!

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  12. Ritengo che tutto il pregevole articolo di Giangiuseppe Gattuso che traccia una lucida ed attenta analisi del movimento di Beppe Grillo possa condensarsi nel suo assunto finale quando definisce il movimento 5 stelle come una grande incompiuta chiosandolo con un termine appropriato "peccato". Credo condividendo l'analisi del direttore che il M5S ha avuto il grande merito di avere dato una forte scossa alla politica e per questo si può definire a ragione e nel senso più appropriato del termine l'antipolitica dell'antipolitica.
    Un movimento che ha però mostrato grandi limiti che, mi auguro di sbagliare a mio avviso ne decreteranno nel tempo una progressiva fine per autoconsunzione. Ossia la mancanza, al di là di una condivisibile protesta, di un progetto politico- programmatico,il rifiuto sistematico, isolandosi in se stesso, di ogni possibile alleanza con movimenti e forze politiche affini e la gestione del movimento che certo non è il massimo della democrazia, al che qualcuno potrebbe obbiettare,che con i tempi che corrono legge elettorale ( porcellum) docet,potremmo anche accontentarci.Limiti questi,che assieme ad altri, a mio avviso non assicureranno lunga vita al movimento di Grillo, che ha acceso tante speranze e il calo dei consensi stimato negli ultimi tempi dai sondaggi ne è la conferma e in definitiva per dirla con Giangiuseppe Gattuso peccato. Chi vivrà vedrà. Auguri a tutti

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  13. non posso che apprezzare lo stile e l'onestà intellettuale di Giuseppe , ma ......
    Farei una prima netta distinzione tra il movimento e i due gestori.
    nel movimento ci sono parecchie motivazioni positive che potrebbero , se coltivate e sviluppate , dare sviluppi positivi.
    non penso la stessa cosa dei due furbetti, spregiudicati, interessati , scalmanati , fuori misura ,,,... e potrei continuare per molto.
    mentre per i primi posso avere speranze di sviluppi positivi, niente mi può convincere che i due furbetti possono avere credibilità di alcun genere .

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