sabato 29 settembre 2012

MATTEO RENZI E LA SICILIA

Davide-Di-Bernardodi Davide Di Bernardo - “Dal '92 ad oggi il mondo è cambiato, è cambiata la geografia e la percezione del mondo stesso. Sono arrivati i telefonini, c'è internet, è cambiato tutto. Noi abbiamo cambiato i nomi e abbiamo cambiato i simboli ma i nostri leader sono sempre gli stessi
– per me chi ha 40 anni deve prendersi un ruolo in politica!” Queste le parole di Matteo Renzi, attuale primo cittadino di Firenze, durante Matteo Renzil’annuncio della sua candidatura alle primarie del Partito Democratico. Questo credo sia un ottimo spunto per analizzare l'attuale situazione siciliana. Il discorso portato avanti da Renzi dovrebbe, infatti, servire da monito per tutti coloro che si presenteranno alle urne, viste le candidature proposte sia nelle figure dei leader, che dei "deputati".
Celati, associati, in minuscolo, dietro spaventose gigantografie personali ci sono sempre loro, sempre quei simboli, quelle associazioni con ampio scopro di lucro, legalmente pagate da "rimborsi elettorali" mantenuti il meno chiari possibili. Ovvero i partiti che da decenni hanno “lavorato” per creare quei problemi di cui oggi paghiamo le, ulteriori, spese.
Prendiamo in esame il più lampante dei "citati ma non troppo": Il Partito dei Siciliani! Esso altro non è se non un tentativo dell'MPA di deviare l'attenzione dalla pessima gestione regionale, per poi ricandidare gli stessi personaggi che da anni sono presenti nelle attività di Palazzo d'Orleans.
Ma, ad essere sempre presenti nelle liste siciliane vi sono anche loro: i candidati. Ma per una più attenta analisi, vorrei destinare un'attenzione maggiore ai candidati leader delle coalizioni:
- Iniziamo da Nello Musumeci candidato da Pdl, Cantiere Popolare e La Destra, famoso per aver portato, insieme all'ex sindaco Enzo Bianco, uno stato di benessere nella città di Catania e nelle zone limitrofe, durante il mandato come Presidente della Provincia Regionale di Catania, periodo conosciuto come la "Primavera catanese".
- Rosario Crocetta con Pd, Udc e Api, ex-sindaco di Gela, fautore di una personalissima lotta contro la mafia gelese, che lo costrinse, dopo un primo attentato, a muoversi sotto scorta e lo portò alla ribalta nel panorama nazionale.
- Gianfranco Miccichè con alle spalle Grande Sud, Fli, Pds-Mpa, Mps, inneggia frasi come "SUGNU SUCILIANU" (forse gli altri a suo avviso non lo sono!?). Miccichè è stato parte integrante della malgestione siciliana e nazionale sin dalla sua scesa in campo, durante la prima candidatura di Berlusconi, nei quali governi, ha sempre avuto un ruolo di ampio spessore. Fino a congedare anni di collaborazioni addirittura con la frase: "[...] è stato il mio peggiore errore". Eppure grazie a tali collaborazioni, e ad una fraterna amicizia con Dell'Utri, gode ancora oggi di privilegi, e non solo economici. Inoltre, nell'ottobre 2007 ha affermato che l'intitolazione dell'aeroporto di Palermo ai Giudici vittime della mafia Falcone e Borsellino avrebbe trasmesso a chiunque fosse arrivato per la prima volta nell'isola un'immagine negativa della stessa. Come se non bastasse, durante il dibattito televisivo tra candidati premier, alla trasmissione "Tiro incrociato", in onda su Antenna Sicilia, ha preferito alzarsi e andare via, borbottando "compro uno spazio televisivo e dico quello che voglio"! Auguri!
- Claudio Fava, figlio del compianto giornalista, spinto da Sel, Idv e Federazione della sinistra e Giancarlo Cancelleri, grillino, ma non dipendente da Grillo!, del Movimento Cinque Stelle, rappresentano due delle incognite più allettanti.
O almeno così sarebbe stato fino a qualche giorno fa!
Da giovedì 27 settembre 2012, il candidato di Sel e Idv non sarà più l’euro-parlamentare Claudio Fava, fermato da un cavillo burocratico, ma Giovanna Marano, sindacalista di Fiom-Cgil. "Per proseguire la sfida sul lavoro e sui diritti sociali che sono al centro del nostro programma di governo" - ha comunicato il neo candidato VicePresidente Claudio Fava. Questo dopo l’ulteriore “NO” della Borsellino!
Eccetto che per il candidato del Movimento 5 Stelle, il cammino in politica dei contendenti leader è iniziato nei primi anni '90, se non prima, e tutti hanno avuto ruoli più o meno importanti nella mal gestione politica in Sicilia. Gente come Musumeci e Miccichè, sono in Parlamento (Siciliano, Italiano o Europeo che sia) da oltre un ventennio!
Fava portava con se tanta preparazione euro-politica e una lotta sempre costante, e pluripremiata, alla criminalità, ma pochissima stima dei "colleghi siciliani", il che forse è un merito.
Ma qui il problema sta dietro, nei partiti che appoggiano l'Euro-Parlamentare, dove i candidati che si alternano e si sono alternati nelle recenti amministrative, passano da nuovissime figure (vedi l'appena sindaco di Palagonia - CT - Valerio Marletta ) a antiquariati sicuri. Strana risulta anche la collaborazione ad un così europeista e moderno leader, dopo che l'Idv ha candidato e vinto le elezioni del capoluogo siciliano con Leoluca Orlando, ex nemico dichiarato del lavoro svolto dal Giudice Falcone, ex DC, quindi figlio della Prima Repubblica che Di Pietro (leader dell'Idv) combatté come Magistrato, e, soprattutto, per ben 4 volte sindaco di Palermo. E se la stessa è al 102° posto per vivibilità in Italia (su 107), avrà qualche merito anche il 5/6 volte candidato sindaco Orlando, che da quasi 30 anni domina la scena politica siciliana. Ma gli accordi di partito non sono alla nostra portata e la scelta della Marano, come sostituta, lei che è stata per anni il simbolo della lotta operaia in Sicilia, prima di migrare al Nord, non sembrano confermare una linea seria ed egalitaria.
L'ex sindaco di Gela, Crocetta ha unito due partiti che sembrano allo sbando:
- L'UDC, che le prova tutte candidando i giovani rampolli siciliani con scritte come "La politica si colora di nuovo", frase che sciocca con il simbolo dello scudo crociato di fianco, al Parlamento grazie al 5% di sbarramento superato grazie esclusivamente ad un ex-presidente della regione siciliana oggi al fresco (il caro Totò Cuffaro che certamente non faceva mancare i cannoli!!), e sta sempre alla ricerca di partner più commerciali che politici.
- E il PD che rappresenta in pieno la crisi di valori e di fiducia italiana. Qui solo Renzi parla di reale rinnovamento, Vendola cerca solo alleanze esterne al momento, e i grandi vecchi con a capo Bersani, non fanno altro che unirsi per combattere la sete di rinnovamento.
Il grillino sembra essere un bravo ragazzo che crede nei propri ideali e vede nel movimento l'unico modo per far fronte ai problemi italiani, ma sarà un altro Pizzarotti?!
In conclusione, non cito gli altri candidati leader per via delle poche idee e dei pochi punti a loro favore, come, ad esempio, la candidatura politica del fallimentare movimento dei forconi.
Consiglio spassionatamente di leggere bene sia il nome che il simbolo di chi si andrà a votare, perché far salire un amico non conta quando le cose restano a chi ha distrutto tutto il sistema autonomistico siciliano e continua imperterrito a candidarsi.
Non unico il caso del piccolo Lombardo che oltre a portare avanti le idee fallimentari del padre, ne ha di sue e non vede l'ora di mostrarle nella sua segreteria politica full-hi-tech, presente nel capoluogo etneo, e con il suo slogan: "Liberi di crederci". Speriamo non usi per le spese gli immensi fondi dei rimborsi, almeno non lui!!!
Nessuno parla di ciò che realmente si può fare, ma tutti echeggiano frasi di spot che poco importano e spesso infastidiscono più che impreziosire una SCateno-De-Lucacandidatura. Se De Luca si SCatena saranno pure "cazzi", ma anche lui dovrebbe iniziare a parlare di PSR, Fondi strutturali, abbattimento di costi inutili, creazione di attività indipendenti, cambio tecnico nel settore dell'agricoltura negli uffici regionali, dove i tecnici parlano di realtà che disconoscono, e di tanti altri problemi di, credetemi, semplice soluzione.
Di questo dovrebbero parlare!
Renzi invoca un totale rinnovamento, e sono certo di poter dire che noi Siciliani possiamo dare all'Italia tutta una dimostrazione di possibile cambiamento del sistema amministrativo.
Prendere una posizione è significativo e importante e dovere di ogni cittadino recarsi alle urne e votare responsabilmente per cambiare il corso di una storia che sembra già scritta: come dimostratoci dalla primavera araba, la vera rivoluzione viene solo da noi stessi!

Davide Di Bernardo
29 settembre 2012

P.S.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo corposo articolo di Davide Di Bernardo, 28 anni. Residente a Catania sin dalla nascita, laureato nel 2007 in Scienze della Comunicazione col massimo dei voti, specializzato in Culture e linguaggi della comunicazione, e appassionato di politica.
Si interessa di problemi legati all’agricoltura in un territorio ancora pieno di "danni collaterali" e da un mercato in profonda crisi, aggravati da una Regione disattenta verso il comparto lavorativo più importante dell'isola. Da sempre interessato a letture storico/politiche, con un'attenzione particolare alla questione meridionale e alle sue rivisitazioni odierne basate su fonti veritiere. Di recente ha composto il trattato socio/fanta/politico "Il Principe vestito di fantastico - il reale attinge all'arte" d'ispirazione machiavellica.
Benvenuto su PoliticaPrima e auguri di buon lavoro.

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9 commenti:

  1. È vero, la rivoluzione viene da noi stessi. E fa piacere leggerlo in un articolo scritto da un giovane di 28 anni che dimostra passione e voglia di cambiare. Che sembrerebbe un'ovvietà. Invece non è proprio così, non c'è questo "sentire" tra molti giovani. C'è, anzi, come un rifiuto verso ciò che ha il vago sapore della politica. Davide Di Bernardo, è la prima volta che scrive su PoliticaPrima, ci seguiva da Catania e ha apprezzando le nostre idee e lo spirito che ci anima. Abbiamo bisogno di gente come lui, abbiamo bisogno di giovani che pensano che hanno speranza e voglia di agire. Spero vivamente che questo sia solo l'inizio di una proficua e lunga collaborazione.
    Benvenuto e buon lavoro

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  2. E' fin troppo chiaro che la storia o la scrive la gente attraverso la propria partecipazione attiva e consapevole , o qualcun altro la scrive al suo posto .
    Il ragionamento vale per tutti noi ,giovani in testa , e' pensabile sperare che la politica dica qualcosa di nuovo e di meglio , se nessuno o quasi ha voglia di impegnarsi in alcun modo ?
    Se proprio vogliamo trovare il responsabile di quello che ci accade e vogliamo essere sinceri con noi stessi ,il responsabile di tutto o quasi . e' il popolo italiano ,il quale si e' scelto liberamente la sua classe dirigente , e sempre liberamente si e' scelto i propri governanti .
    Allora concludendo , ognuno si responsabilizzi , non butti piu' il proprio voto , o peggio lo regali al primo conoscente che lo chiede , allora forse e lentamente le cose cambieranno.
    Di cosa ci lamentiamo se il cialtrone che abbiamo eletto ,che si e' presentato a noi come tale , poi coerentemente continua ad essere ed a fare il cialtrone ?
    Comunque ,un simpatico benvenuto al nuovo autore di politica prima , che ha scritto un lungo e articolato articolo .
    Su Matteo Renzi , commentero' in seguito .

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  3. Complimenti veramente bello, preciso e dettagliato. Una analisi perfetta, cosa rara nei giovani di oggi. Purtroppo quì non si candida Renzi che è giovane ma con esperienza, che ha le idee chiare e le cose non le manda a dire, che ha il coraggio di mettersi contro la nomenclatura e cosa ancora più meritevole all'interno del suo partito. Ecco all'interno del partito non ha creato movimenti alternativi, non ha creato nuove formazioni predicanti e deliranti (che poi avranno diritto al rimborso elettorale).
    Quì abbiamo Ferrandelli, giovane dalle idee molto chiare, ma che è stato boicottato dal sistema (predichiamo bene e razzoliamo male nel senso che osanniamo i giovani e alle comunali abbiamo preferito l'usato sicuro Orlando sic...!!!).
    E allora che bisogno c'è di confondere la gente con la formazione di nuovi partiti e movimenti quando la rivoluzione dei giovani che hanno le P.... funziona, si funziona perchè Renzi ha messo in crisi i big del suo partito, ecco questo è il modo di fare che mi piace.
    Oggi, come ho scritto altre volte, non sono più seguace di nessuna formazione politica, la mia (piccola) esperienza mi ha portato ad abbandonare la passione per la politica anche se oggi mi diletto con questo Blog. Già leggo nel contesto dell'articolo il problema dei cannoli, i cannoli sono diventati una leggenda strumentale sulla quale i giornali e i politici(?) si sono potuti spendere per aumentare l'audience. Scusate questa divagazione ma sentivo proprio il bisogno di farla.
    E allora, per finire, perchè non abbiamo candidato Ferrandelli? Forse non lo avrei votato per via delle mie idee ma sarebbe stato il miglior avversario che gli altri avrebbero avuto.
    Comunque benvenuto a Davide nel nostro Blog.

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  4. Io condivido il concetto espresso nell'articolo.
    Va anche bene giustificare il ristagnare della stessa classe dirigente da 20 anni e più a questa parte con la poca propensione alla partecipazione politica dei più giovani, ma è anche vero che, se i più giovani sono in queste condizioni di ignavia, buona parte del merito non può che essere attribuito a questa accozzaglia di grandi statisti in autocelebrazione. Gli ultimi anni hanno palesato un fallimento della classe politica quasi in toto, non solo del centrodestra stile sudamerica-africa-cinepanettone che evito onestamente di commentare, ma anche della stessa sinistra che lo ha spesso in sostanza fiancheggiato, rafforzato, e si è in molti casi cibato dello stesso immeritato bottino. Da questo punto di vista è evidente che Bersani, con dietro tutto il suo pachidermico entourage di statue di cera, è facile preda di un giovane dagli spunti più o meno rinnovatori qual è Renzi.
    Certo Renzi sembra avere poco a che fare con una idea anche un po' sbiadita di "sinistra", ed anche personalmente e culturalmente non mi entusiasma affatto; ma tant'è che, non essendo io un elettore del pd, capisco perchè possa essere in un certo qual modo auspicabile un rinnovamento della classe dirigente del più grande partito italiano, sperando da parte mia che lo stesso possa succedere anche sinistra del Pd (sull'esempio della sinistra greca e tedesca.
    Vorrei però precisare che non si tratta di un problema di giovinezza in senso anagrafico bensì di generazione politica, di assunzione di responsabilità da parte di chi ha fatto un disastro, e che potrebbe essere ben sostituito anche da un centenario con preparazione, competenza, reale entusiasmo e passione politica e nessuna responsabilità addebitabile per lo sfacelo attuale.

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  5. Salve e grazie per l'affetto con il quale mi avete accolto.
    Tengo subito a precisare che il mio intervento riguardante il discorso di Matteo Renzi, non dovrebbe servire da monito solamente alle nuove generazioni che si avvicinano al mondo della politica, ma anche a coloro che da anni ne sono all'interno. Essi, infatti, dovrebbero chiedersi il perché di tanto movimento a loro sfavore, iniziando magari un processo di "mea culpa", molto diverso dal solito motto "è colpa di chi è venuto prima", perché anche loro sono tra i "venuti prima"!
    Condivido dunque quanto espresso nei commenti riportati, sottolineando che l'unico modo per migliorare la situazione è far riacquistare agli elettori un interesse attivo verso la politica, eliminando tutta la distinzione classista creatasi negli anni.
    Rinnovo il mio ringraziamento per l'accoglienza e la disponibilità dimostratami.

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  6. “Ogni popolo ha il governo che si merita” Così diceva un politico, ed infondo è la verità, negli anni il disinteresse generalizzato per la politica ha aggravato ancor di più le cose, tanto ad arrivare a tutto quello che accade oggi, spesso sentiamo dire, a torto, i politici , sono tutti uguali, e sappiamo bene che così non è, i giovani e non, che si sono disinteressati, forse è arrivato il momento che rimbocchino le maniche e trovino il tempo per occuparsene e mettere in campo le loro idee i loro progetti, la voglia di partecipare alla quotidiana vita politica.
    Mi fa piacere che un altro giovane partecipi al ns. blog, la nostra missione con una leggera!!!! fatica la stiamo percorrendo, fare partecipare ed interessare quanti cittadini hanno a cuore la vita del nostro paese.

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  7. Un benvenuto a Davide nel nostro blog PoliticaPrima.
    Chiara e puntuale la sua disamina relativa a tutti i contendenti alla poltrona di Presidente della Regione Siciliana.
    Sono daccordo con chi prima di me ha scritto che la responsabilità di quello che succede in Italia è soltanto di chi ha votato questi rappresentanti, quindi anche nostra.
    Ribadirei ulteriormente il bisogno per questa tornata elettorale, di utilizzare il voto in maniera responsabile, nel senso di scindere la rappresentanza politica all'assemblea regionale, dal voto per il Presidente, quindi nulla osta votare per il movimento o partito che vogliamo che ci rappresenti in assemblea ma votare per il Presidente che possa vincere senza vanificare il proprio voto.
    Comunque ben venuto a Davide anche con una punta di campanilismo (sono nato in provincia di Catania)

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  8. Complimenti a questo giovane e a ciò che scrive. Soprattutto quando afferma che negli ultimi venti anni tutto è cambiato e si è rinnovato tranne i nostri leader. Infatti, sono proprio loro i politici del cambiamento, che cambiano simboli e programmi in nome dell’innovazione ma non riescono a mettersi di lato e lasciare il posto ai più giovani che magari solo per il fatto di essere giovani sono già rinnovamento.
    In questi giorni stiamo scoprendo anni e anni di mala politica. E gli autori delle male fatte, il “mea culpa” non lo fanno e anzi dicono che non hanno colpe e che hanno operato nel giusto. Mi chiedo, è giusto usare i soldi pubblici per scopi propri? Venire a conoscenza di ciò scoraggia tanto il cittadino, ma c’è chi dice che bisogna andare oltre perché questa è solo la patologia della politica. Ma a parer mio, questa patologia non possono curarla i politici che l’hanno creata, ricandidandosi e chiedendo consensi nuovamente ai cittadini. Questi politici, che per venti anni sono stati sempre al potere devono andarsene a casa e lasciare spazio, come dice bene Davide, alle nuove generazioni.

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  9. Benvenuto Davide tra noi.
    Apprezzo molto il tuo articolo. E' pieno di analisi molto sostanziose sulla vita politica ed istituzionale contemporanea.
    Quello che più si evidenzia mi pare sia la conferma, ancora una volta,che tutti ci troviamo di fronte ormai di fronte ad un circolo vizioso : i giovani vogliono rottamare i vecchi, mentre i vecchi vogliono neutralizzare i giovani.
    Però, c'è un però!
    Il cannibalismo giovani-vecchi vive da sempre soltanto dentro il cerchio della lotta per il potere, cioè, dentro quella casta di cui, per poter lottare, bisogna comunque prima farne parte (giovani e vecchi.
    Invece, nella società civile, di cui questo blog è un esempio e un frammento, tra giovani e vecchi non c'è competizione o lotta di rottamazione, ma stima, rispetto, considerazione, solidarietà e sinergia reciproca.
    La società civile, come anche questo blog, vogliono rottamare il "malaffare" e costruire un nuovo primato della politica. Come? Prima le idee, prima la discriminazione tra pratiche becere ed obsolete e progetti nuovi, sani e sostenibili, e poi la ricerca, la costruzione e la pratica di modalità idonee per il rinascimento pulito e positivo delle nostre persone e della nostra società.
    Vogliamo essere severi, ma sobri e concreti. Non vogliamo escludere nessuno, nè vecchio nè giovane, nè uomini nè donne,nè tanto meno rottamarlo.
    Per questo dico: udite , udite. A me Renzi mi ha rotto, perchè, anagraficamente sarà pure un giovane, ma è vecchisssimo nel fare politica: vuole il potere e per averlo cerca di deleggittimare l'avversario. Niente di nuovo.Così han sempre fatto tutti i nuovi politici che hanno tentato la scalata al potere. Di nuovo c'è, ma questo non è un qualcosa da apprezzare, che sostiene che il potere gli spetta perchè lui è giovane e gli altri sono vecchi.
    Ma che proposta é? Che metodo è mai questo? Ma Renzi ci dica piuttosto, posto che ce l'abbia, qual'è il suo progetto per il governo dell'Italia.
    La verità è che non ce l'ha! Cavalca soltanto l'antipolitica giovanile. Non credo che sia l'uomo nuovo che gli italiani aspettano.

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