mercoledì 30 maggio 2012

TERREMOTO, LA TERRA PATRIA, CRESCITA E DECRESCITA

di Giuseppe VulloAmici del blog accolgo l'invito di Carlotta a cambiare argomento. Lo faccio con il magone ed il dolore nel cuore perché vi propongo alcune riflessioni sul sisma che ha colpito i nostri fratelli dell'Emilia Romagna.
Sorvolo sul fatto che in quella terra laboriosa hanno trovato riparo miei parenti e tanti onesti siciliani. Mai come in questo momento c'è bisogno di unità, pace e solidarietà. I terremoti possono avere tante definizioni: scientifica (faglie che si scontrano), religiosa (castigo di Dio per i nostri peccati) o incuria degli uomini o dei politici che non intervengono per tempo con la prevenzione e con un piano di messa in sicurezza secondo le carte sismiche e geologiche.Comunque la pensiate il fatto incontestabile è che i terremoti avvengono ora in Italia, ora in Giappone, ora in Messico etc. ma in definitiva sul pianeta che noi abitiamo, non fa differenza se il punto di osservazione è Palermo o Tokio. Certo questo terremoto che colpisce la migliore area produttiva del paese in un momento di crisi come questo. Insomma piove sul bagnato. Provo dolore per le persone morte e per i monumenti distrutti...ma provo rabbia e dolore per gli operai morti sotto i capannoni...dove si sospetta la colpevole incuria degli uomini e delle istituzioni.

In questo marasma voglio introdurre il concetto di "terra patria-crescita e decrescita". E di conseguenza non si possono trascurare le attività produttive, lo sfruttamento delle risorse...fino allo sfinimento del pianeta...il picco del petrolio...i cambiamenti climatici. Su questi concetti forse qualcuno può storcere il naso pensando che mi voglia mettere in cattedra o parlare dei massimi sistemi. Nulla di tutto ciò voglio lanciare una pietra nello stagno e liberarmi la coscienza di quel poco che io so ed avvertire del pericolo che molti uomini saggi anche in questo blog conoscono. Ma facciamo abbastanza? Almeno nel nostro microcosmo per apportare un po’ di sollievo alla nostra "terra patria"? Quanto inquiniamo con le nostre auto con i nostri rifiuti e con le nostre abitudini iperconsumistiche? Facciamo la raccolta differenziata? Spingiamo per le energie rinnovabili? Spingiamo affinché ci sia meno asfalto e meno cemento? Qui entrano in gioco anche le comunità locali (sindaci e regioni) oltre che il governo nazionale.
La crescita...per i governi è la parola magica del liberismo e del capitalismo. La crescita ha due facce, per il governo, una grazia di DIO..., per gli uomini un castigo... secondo il punto di vista. Ma allora cosa vi propongo un nuovo medioevo? No assolutamente! Vi propongo una "decrescita selettiva" o come dice il papa un cambiamento dello stile di vita! Meno merci e più beni...meno individualismo e più comunità...meno egoismo e più solidarietà. 
Tutto quello che dico non è farina del mio sacco, ma frutto di una lettura (purtroppo superficiale) di libri scritti da uomini intelligenti, responsabili e trepidanti per il destino della "TERRA PATRIA"! Tra questi uomini vi segnalo: Rob Hopkins, Maurizio Pallante, Edgar Morin ed altri... non ho tutta la bibliografia, e in un prossimo articolo cercherò di entrare nel merito di alcune loro idee.
Giuseppe Vullo
30 maggio 2012

5 commenti:

  1. La "definizione" dei terremoti è solo scientifica; io tralascerei quella religiosa perchè Dio non castiga nessuno, quello che castigava era il Dio di Mosè, non quello vero (se volete ne possiamo parlare un'altra volta);
    tralascerei anche quella politica, perchè è bene guardare in faccia la realtà; come potrebbero i nostri governanti pensare ad eventuali terremoti comunque imprevedibili, se non arrrivano ad occuparsi di tutti i problemi che giorno dopo giorno affliggono la nostra vita? Vero è che si potrebbe fare qualcosa affinchè le case di nuova costruzione vengano realizzate con criteri antisismici, ma non si possono distruggere tutte le case vecchie per rifarle più sicure dai terremoti.
    E poi come la mettiamo con la miriade di chiese, torri campanarie, costruzioni storiche spesso sedi di opere d'arte? Che facciamo, buttiamo tutto perchè non a norma antisismica?
    Il dott. Vullo, dopo aver debitamente parlato del terremoto, dedica la seconda metà del suo articolo alla tematiche a lui care, quelle della decrescita felice.
    Per carità, tematiche ed argomenti nobili, degni del massimo rispetto e considerazione, ma io vorrei capire cosa c'entrino col terremoto.
    Io, non so se fortunatamente o meno, vivo in uno dei paesini che per tanti versi realizzano alcuni dei suggerimenti della decrescita felice e conosco e apprezzo la validità di questa proposta di vita, anzi di stile di vita, tuttavia non possiamo non tener conto dell'epoca in cui viviamo e della tecnologia con la quale conviviamo, di come questa tecnologia applicata alla medicina abbia contribuito in maniera determinante alla soluzione di tanti problemi medici. Insomma, non buttiamo il bambino con l'acqua sporca, e soprattutto auspichiamo che la tanto vituperata tecnologia riesca in breve a risolvere il problema della previsione dei terremoti, dopo di che potremo prendercela con i politici i quali sapendo di terremoti prossimi venturi non fanno niente per la prevenzione e quindi per la salute delle persone e dei beni artistici, patrimonio di tutta la nazione.

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  2. Ha fatto bene Pino Vullo a parlare del terremoto dell'Emilia Romagna e lo dobbiamo ringraziare per questo. Purtroppo queste tragedie non possono essere previste, almeno allo stato attuale. Dobbiamo conviverci e fare di tutto per limitare i danni. In questo senso il passato non ha insegnato molto. Sono stati realizzati manufatti (vedi i capannoni moderni) senza i criteri costruttivi antisismici che hanno causato la morte di lavoratori. Speriamo comunque al più presto in un ritorno alla normalità anche grazie all'aiuto che lo Stato e ognuno di noi potrà dare a quelle popolazioni così duramente colpite.

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  3. Anche io ringrazio Giuseppe Vullo per aver rivolto un pensiero a questi nostri compaesani così duramente colpiti.
    A sentir parlare in questi giorni i diversi esperti, ci siamo resi conto che il terremoto è un fenomeno che non si può prevedere, soprattutto poi se si tratta di un evento di tale portata. Una cosa simile è accaduta 450 anni fa.
    Per questi eventi naturali, da dove si sprigiona tanta energia da causare tali fenomeni non possiamo dare colpa a nessuno, cosa ben diversa è la prevenzione, e qui si che possiamo dare colpa a qualcuno. La dignità di questa gente e le morti di quei lavoratori deve far riflettere tutti noi ma soprattutto chi sta al potere a tutti i livelli.
    A Nino Pepe dico che è bello qualche altra volta affrontare l’argomento religione e Dio.

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  4. Non c'è dubbio. Quando accadono fatti gravissimi bisogna lasciare tutto e rivolgere l'attenzione per essi. Da sempre il terremoto è la sciagura più imprevedibile che colpisce impietosamente persone inermi uccidendole , ferendole , distruggendo la loro casa ed il loro lavoro, il loro passato e presente. Peggio di così , non si può. Questi sono i momenti che ci chiamano a dimostrare che la nostra solidarietà non è una bella parola che portiamo come un fiore all'occhiello . La ricostruzione del loro futuro dipende anche dall'aiuto che noi diamo loro subito. Lo stato innanzitutto. Subito dopo noi . Oltre all'aumento della benzina e dell'iva, facciamola subito la donazione via sms di 2 euro dal ns. cellulare al n° 45500 .
    Per di più l'economia dell'Emilia rappresenta l'1% del PIL nazionale e l'eccellenza europea nel biomedicale e nelle ceramiche.
    Permettetemi una "scossa di alleggerimento" : ma che per caso l'Europa e la Merkell ci gettano jella ?

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  5. I terremoti possono verificarsi ovunque. Ancora la scienza e la tecnologia non li rendono prevedibile.
    Ma fermiamoci un attimo sulle conseguenze di questo terremoto.
    Sono crollati interi edifici di nuova costruzione e si sono accartocciati capannoni industriali come carta pesta.
    Alla base di tali eventi sono state addotte varie motivazioni:
    - la scarsa qualità dei materiali impiegati;
    - costruzioni in violazione di norme anti-sismiche;
    - il fenomeno della liquefazione delle sabbie.
    Quest'ultimo in soldoni, corrisponde alla fuoriuscita del (duro) sottosuolo liquefatto, perché il terreno non è più in grado di opporre resistenza alla spinta proveniente dall'alto (ossia dal peso degli edifici costruiti sopra). La liquefazione viene da alcuni studiosi ricollegata, anche, al surriscaldamento del pianeta terra, provocato da quel famoso buco nell'ozono, frutto dell'inquinamento terrestre.
    Indipendentemente da quale sia la motivazione, siamo sicuri che non sia possibile individuare dei responsabili...
    LO SIAMO TUTTI!!!
    Chi governa perché non adotta le opportune normative edili e ambientali.
    Ciascuno di noi perché non fa la propria parte: spegniamo la luce quando cambiamo stanza, usiamo l'auto quando strettamente indispensabile, differenziamo i rifiuti? Sono tutti piccoli gesti che, seppur non ci permetteranno di prevenire i terremoti, aiutano la nostra tanto malata TERRA- PATRIA!!!
    Dobbiamo fare la nostra parte.
    Fa bene il dott. Vullo a parlare di "decrescita selettiva", perchè questa non indica passi indietro per la tecnologia, bensì salti in avanti per uno SVILUPPO SOSTENIBILE, che passi per le rinnovabili, che abbandoni il trasporto merci su gomma, che riduca tanto inutile consumismo!!

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