martedì 15 maggio 2012

IL VENTO FORTE DI PALERMO

Palermo-ItaliaÈ arrivato quasi senza fare rumore. Ha fatto sentire piano piano la sua brezza e poi ha soffiato forte, sempre più forte. Ci credevano in pochi.
Altri, invece, facevano le corna e preparavano intrugli e imbrogli a danno dei palermitani. I grandi papaveri romani con radici possenti in città e in Sicilia hanno prima tergiversato, poi hanno fatto finta di buttarsi nella mischia, poi, ancora, hanno minimizzato e ridotto a “vicenda locale” l’elezione del nuovo sindaco di Palermo. E così è arrivato lui. Il vento riparatore. Forte, impetuoso capace di fare male, molto male. Ha spazzato via tutto, o quasi tutto.
È rimasta una piccola pattuglia di sperduti, inconsapevoli, frastornati dalle notizie, crude, chiare, inequivocabili che sono arrivate dalle urne. Alla faccia dei poster giganti, mai visti prima. Incredibili facce sorridenti e ridenti come Jene, in attesa di impossessarsi dei voti personali. Facce ripetute allo spasimo ovunque. Media di ogni genere, blog, quotidiani on line, tutto è stato usato per apparire, per farsi conoscere e apprezzare. Ogni mezzo è servito per arrivare all’amico, al parente, a chi doveva qualcosa o sperava di ottenere. Ma non c’è stata storia.
Palermo ha risposto e ha ricominciato a vivere. Ha emesso una sentenza chiara e perentoria, una svolta epocale. Al primo turno, del 6 e 7 maggio 2012, sono passati i due candidati che rappresentavano per loro storia personale e per le posizioni avute negli ultimi anni, l’antitesi del sistema politico dominante di Palermo e della Sicilia intera. Lo schiaffo inferto al blocco di potere cosiddetto berlusconiano e accoliti è stato fortissimo. Così forte da travolgere nell’ignominia il giovane candidato inventato e imposto dai vertici “illuminati”. Con la convinzione neanche troppo nascosta di poter dire, dopo, “tanto non era uno di noi, non era un’espressione di partito. Vergogna immane. Una completa abdicazione del ruolo di partito guida e di politici responsabili. Titolari di cariche altissime, e guida di partiti, ancora oggi, determinanti la politica del Paese.
I risultati delle liste hanno confermato la débâcle. Nonostante la presenza di gruppi organizzati, specialmente nelle periferie, che hanno consentito alcune elezioni marginali, comunque. La candidatura dell’unica donna di peso politico, partita per tempo e con un apparato roboante e opulento ha prodotto un risultato modesto, anche se con una piccolissima pattuglia di consiglieri eletti. E così anche il candidato del Presidente della Regione, con le sue liste ufficiali, quelle inventate e costruite con l’uso del potere di governo, ha avuto un esito scarso. La lista Fli non ha nemmeno raggiunto il 5%. Ma sono tutti contenti. E noi con loro.
Palermo, quindi, paradigma per una nuova entusiasmante stagione. Per l’inizio di un percorso insidioso e difficile, ma sicuramente possibile. Palermo grimaldello per scardinare le sacche di potere consolidato negli anni e duro a morire. Ecco il vento di Palermo. Che ha visto migliaia di cittadini in piazza ad ascoltare Beppe Grillo e a votare un giovanissimo candidato sconosciuto con ben 3288 voti personali e poco meno del 5% alla lista. Il clima è cambiato, i cittadini cominciano a crederci e a partecipare. E il boom del MoVimento 5 stelle, non percepito dal Presidente Napolitano, è un segnale fortissimo e un fuoco che non riusciranno a spegnere con nessun estintore.
Il vento che ha trasformato lo scontro finale del 20 e 21 maggio 2012 in un fatto privato dell’opposizione, di due uomini facce della stessa medaglia. E non importa chi dei due a Palermo vincerà. È un risultato quasi irrilevante, se avranno la consapevolezza di ciò che rappresentano e di ciò che hanno generato per questa città e per la Sicilia. Se sapranno utilizzare questo laboratorio di speranza e di cambiamento senza stupidi, sterili scontri personali. Se sapranno usare i loro partiti di riferimento solo come cassa di risonanza senza farsi travolgere da imposizioni esterne e di vertice. Non c’è bisogno d’altro. Non c’è bisogno di personaggi di peso, non c’è voglia di gente del passato, di furbi buoni per tutte le stagioni.
C’è solo bisogno di assecondare con la forza dell’onestà, dell’impegno e dell’entusiasmo, il vento forte di Palermo.
Un processo di cambiamento avviato, di cui è difficile non sentirne già i piacevoli effetti e non percepirne il vero intrinseco significato.
PoliticaPrima
15 maggio 2012

19 commenti:

  1. Già, forse abbiamo perso l'abitudine a cogliere i piacevoli effetti del vento sulla pelle... "e negli occhi il colore delle stelle" come dicevano i Nomadi.
    Ricordo a me stesso, tuttavia, come quasi sempre "il vento caldo dell'estate" (lo scirocco... ndr: Alice, già Carla Bissi) si concluda in Africa - dalla quale proviene - dopo i rituali tre giorni... e - dicono i beduini - che si esaurisca in un refolo.
    Dicono; ma forse è una mal-dicenza.
    Con ciò ho esaurito la mia petulanza; proterva, poiché, in realtà, mi sfuggono (oggi più che mai) le dinamiche intrigate e talora intriganti, della politica.
    Chiedo venia, oggi si chiama demenza senile, o peggio... io preferisco chiamarlo 'rincoglionimento'.
    'Usque tandem' mi tollererete?
    Con il capo coperto di cenere, in ginocchio sui ceci (dietro la lavagna), vi saluto con affetto.

    RispondiElimina
  2. Il vento forte di palermo è solo il primo capitolo di una storia che ancora si deve sviluppare e scrivere in tutta la sua magnificienza rivoluzionaria e vendicatoria. Arriverà ottobre dagli storici presagi... e sinistri personaggi saranno scacciati dal tempio o seppelliti tra le macerie di piazza indipendenza. Il vento forte di palermo è poesia e musica con uno spartito scritto dal popolo. Poesia e musica che sgorga dal cuore, dalla passione civile, dall'indignazione e dalla rivolta morale. Il canto dei grilli di palermo è ancora agli inizi...ci sarà una nuova primavera dove torme di cittadini finalmente liberi da pasanti fardelli di ingiurie e ingiustizie, si libreranno "nell'aere leggeri come rondini, farfalle, Grilli...e spazzeranno via le vecchie cariatidi, una classe dirigente corrotta, decadente, olezzosa come piante appassite e vecchie palme seccate dal punteruolo attecchite...La tua sorprendente poesia "il vento forte di palermo" è musica per le mie orecchie...ad maiora

    RispondiElimina
  3. Il vento forte di Palermo, un vento liberatorio che ci fa assaporare la quiete dopo la tempesta, che ci fa riflettere su quanto la nobile arte della politica possa essere usata impropriamente facendole raggiungere livelli così bassi da creare disaffezione e voglia di abiurare qualsiasi appartenenza a logiche partitiche.
    Oggi a Palermo si respira un aria diversa, chi è stato causa del suo male piange se stesso, i tecnicismi messi in atto per accaparrarsi le poltrone questa volta non hanno funzionato e cosa più grave non hanno dignità necessaria per ammetterlo, escono fuori proclami che fanno pena, la verità è che il vento forte di Palermo ha spazzato via la terribile pestilenza che ci ha afflitto per decenni e dobbiamo sperare che continui imperterrito fino alla totale distruzione, perché noi Palermitani meritiamo molto di più, Palermo merita di più, speriamo sia la volta buona.

    RispondiElimina
  4. lo scirocco non è un vento fedele di carattere dice d'arrigo. speriamo almeno che questo che soffia ci porti novità migliori delle delusioni del passato.

    RispondiElimina
  5. Condivido che i leaders nazionali su Palermo hanno abdicato al loro ruolo di guida del governo politico del Paese . Così pure mi convince che al primo turno sono passati i due candidati che per storia e scelte personali rappresentano l’antitesi del sistema politico dominante a Palermo .
    No mi trovo d’accordo , invece , che lo scontro finale al ballottaggio sia tra due uomini facce della stessa medaglia , che non importa chi dei due vincerà a Palermo se sapranno usare i loro partiti di riferimento solo come cassa di risonanza , senza farsi travolgere da imposizioni esterne e di vertice . Qui , chiedo venia , ma vedo un enorme corto circuito tra realtà ed aspettative .
    Non voglio sottigliare perché su questi argomenti abbiamo detto tutti la nostra più volte. Ribadisco soltanto che il risultato elettorale è disastroso sia per il “vulnus” della rappresentatività democratica nel nuovo consiglio dei partiti , sia per il rischio di rissosità che potrebbe derivare dall’eventuale ritorno di Orlando .
    Porto a mio conforto l’editoriale di oggi su Repubblica del Vicedirettore Massimo Giannini sul dibattito della riforma elettorale , ed in particolare quando denuncia il pericolo di certe proposte : 1°- elezione diretta del premier sganciato dalle coalizioni (da noi Sindaco) : nel mondo esiste solo in Israele (paese in perenne guerriglia con tutti) ; 2° - attribuzione del premio di maggioranza di 2/3 dei seggi , quindi 66% (da noi 60%) alla lista che ha preso più voti : l’unico paese al mondo che ha questa legge è il Paraguay (paese avvezzo ai colpi di mano sudamericani) .”Cogito ergo sum” : Palermo è l’unica città al mondo che ha votato con una legge che le riassume tutte e due .
    Orlando e Ferrandelli non sono solo antitetici al sistema dominante attuale , ma lo sono anche tra di loro . Non è irrilevante chi dei due vinca . Ferrandelli è l’unico “nuovo” possibile a Palermo , Orlando è il vecchio che ritorna . Questo è il motivo fondamentale per cui Politicaprima ha scelto e votato all’unanimità Ferrandelli , e non Orlando . Ed ancora , la battaglia non è finita , sicuramente il ballottaggio darà nuovi numeri , quelli finali , che sono certo daranno ulteriori novità . Intanto votiamo Ferrandelli contro Orlando . Poi si vedrà . Non facciamoci prendere prima del tempo dalla “Sindrome di Stoccolma” in favore di Orlando .
    Piuttosto , l’unico vento forte che sento davvero è quello della crisi economica e sociale che , proveniente da tutti i punti cardinali del mondo , si abbatte anche su Palermo per spegnerne anche la fiammella più piccola di novità e rinascita .
    Più che a chi sa quali novità , io mi accontenterei del ritorno alla normalità di una città europea . Da solo , ciò , per Palermo sarebbe una rivoluzione .

    RispondiElimina
  6. Il mio simpatico amico Pasquale Nevone , ritiene legittimamente , che l'unico che possa fronteggiare efficacemente il forte vento della crisi economica mondiale , che si abbatte anche su palermo sia Fabrizio Ferrandelli .
    Nel suo lungo e complesso ragionamento , l'amico Nevone spiega anche il perche' del suo convincimento .

    E' nella composizione del futuro consiglio comunale la soluzione o meno dei drammi di palermo .

    Scrive legittimamente Nevone , se dovessere affermarsi Orlando , solo dieci degli ottimi inquilini di palazzo delle aquile tornerebbero ai loro scranni , mentre invece se non andasse cosi' ne tornerebbero una trentina di quegli ottimi amministratori.

    Certo la preoccupazione di pasquale e' legittima , potra' Palermo fare a meno di tanti e stimati politici ?

    Credo che nel suo '' TORMENTARSI'' , l'amico Nevone , non abbia colto nella giusta dimensione l' eccezionalita' positiva accaduta a Palermo . Come non cogliere il fatto politico, rivoluzionario e inaspettato che il duo Orlando-Ferrandelli insieme ai palermitani che sembravano lobotomizzati , hanno dato un grande calcio nel c... alla peggiore classe dirigente della storia Palermitana.

    Pasquale, a volte leggendoti mi sembra quasi che tu non gioisca per il risultato elettorale , e' come se tu non ne volessi dare una lettura politica , ma piuttosto la voglia ridurre , sbagliando , quasi ad una vicenda locale e personale .

    Palermo , nel bene o nel male , e' stata definita l' ombellico del mondo , e stavolta lo e' stata nel bene .

    Il vento o l'onda , stavolta parte dal sud , parte dalla nostra citta' , e vedrai , investira' il resto d'italia ed e' un vento o un onda di liberazione.

    RispondiElimina
  7. E’ vero , caro Sergio , il risultato del primo turno mi tormenta . Evidentemente non riesco ad esprimerne bene i motivi essenziali . Ci riprovo . Premetto e confermo che sono molto soddisfatto che il centrodestra ha perso il Sindaco e la stragrande maggioranza dei suoi consiglieri ed assessori uscenti , e che comunque il prossimo Sindaco sarà di centrosinistra . Non importa chi tra Orlando o Ferrandelli vincerà al ballottaggio .
    Il mio tormento sta nei numeri matematici dei voti validi espressi per le liste ed il Sindaco , che sono stati “manipolati stoltamente” dalla nuova legge elettorale regionale ( la l.r. n. 6 / 2011 ) , “imponendo” penalità ai vinti e “regalando” vantaggi ai vincitori davvero troppo esagerate e sconclusionate , che temo non tarderanno a dare turbolenze.
    Un esempio per tutti . Il movimento 5 stelle ha raggiunto quasi il 5% , ma non ottenuto neanche un Consigliere , anche se il suo capolista è stato il candidato più votato con oltre 3.800 voti . Il premio di maggioranza , invece , farà consigliere anche chi ha preso meno di 200 voti . In definitiva , avremo un Sindaco di sinistra grazie anche ai voti della destra , che è maggioranza assoluta nelle urne .Vincere in questo modo può essere destabilizzante o addirittura pericoloso .
    Comunque , terminata questa campagna elettorale inizierà certamente una “nuova era” . Per aggettivarla , buona o cattiva , lasciamolo fare ai posteri . Io spero ed auguro che il nuovo Sindaco possa svolgere un buon lavoro .

    RispondiElimina
  8. La legge a cui fai riferimento e' identica a quella che vige da piu' d vent'anni . L'unica novita' e' lo sbarramento al 5 x cento , sbarramento voluto dal centro destra allo scopo di non far nascere mai nulla di nuovo , il premio di maggioranza e' quello che hanno avuto tutti i sindaci e le loro liste collegate , 30 a chi governa 20 a chi controlla .

    RispondiElimina
  9. Il vento di Palermo è quello che si respira da qualche tempo nel Paese. Che si sente nell'aria, che si ascolta per strada, che si esprime nelle spontanee e preoccupate risposte della gente. Segnali. Meccanismi sociali che si attivano quando arriva il tempo, senza regole e senza autorizzazioni preventive. E non c'è bisogno di contorsionismi mentali e di previsioni improbabili. Di calcolatrici per sommare i voti delle singole liste, o di quelle delle passate elezioni per fare spallucce e affermare: "ora si fa l'accordo, il fenomeno 5 Stelle non arriva in provincia, ora si ferma, e i vecchi marpioni sanno cosa fare per riprendersi il POTERE". Insomma come se non fosse accaduto nulla. Un piccolo incidente locale a Palermo come altrove. Niente di più sbagliato, niente di più lontano dalla realtà. Pensate che solo ieri sera 15 maggio 2012 il Movimento 5 Stelle è stato dato al 16,5% a livello nazionale. Senza televisioni e giornali a favore. Una enormità. Più della somma di Udc e Idv messi insieme. A due punti e mezzo dal grande partito del Cavaliere. Terza forza del Paese. E ancora qualcuno si ostina a considerare questo vento un refolo di scirocco. Come quando a pochi giorni dal voto di domenica 6 e lunedì 7, personaggi ben inseriti e titolati, ancora davano Orlando a poco meno del 15%, praticamente fuori dal ballottaggio! Incredibile ma vero. Il vento forte di Palermo, amici cari, non si ferma. Continuerà la sua opera per tutti quelli, che come tanti di noi, non hanno avuto il coraggio di dire no e cambiare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "E ancora qualcuno si ostina a considerare questo vento un refolo di scirocco." Quel qualcuno CHE SI OSTINA, SE A QUALCUNO FOSSE SFUGGITO, SONO IO! Siamo davvero molto lontani dall'assunto di Voltaire, tanto innalzato come vessillo ("Non condivido ciò che dici, ma darei la vita perché tu potessi dirlo...").

      Mi scuso - dunque - per la mia ostinazione nel sostenere un'opinione "non conforme"; probabilmente è l'effetto del manifesto mio 'deficit' di coraggio per "dire no e cambiare".

      Intanto sto già cercando di limitare la mia inconsulta logorrea.

      ["Eppur si muove!"]

      Elimina
  10. Il vento forte e nuovo è vero si sente nell'aria, ma la tempesta monta nel paese. Tempesta finanziaria, sociale, economica. Finchè questo vento e la tempesta non arriva in parlamento nulla cambierà. Vedere sempre le solite facce di scimmia pardon...di bronzo stare li a bloccare le leggi e le riforme chieste a gran voce. Ma sono ciechi e sono sordi i ricchi e gli imbroglioni e i loro lacchè prezzolati. I loro conflitti di interesse, i loro problemi con la giustizia. Ladri di democrazia e di dignità. Monti si è impantanato a questo punto se ne vada ed andiamo a votare anche con il porcellum...Sveglia Napolitano che il tempo stringe...non c'è bisogno di aspettare il 2013 anche perchè il 13 porta male.

    RispondiElimina
  11. E no , cari amici , non ci siamo proprio . La legge regionale n. 6/2011 è l'ultima s.m.i. delle precedenti all'iniziale legge regionale elettorale del 1997 . Tutte queste norme costituiscono il classico "combinato disposto" che discilina le elezioni ammnistrative siciliane . Caro Sergio , ti sfugge che 5 anni fà al comune di Palermo non c'era lo sbarramento al 5% . Ma soprattutto , la novità più rilevante è stato lo scorporo del voto per il Sindaco da quello per le liste , cioè l'abolizione dell'effetto del doppio trascinamento (liste per il Sindaco , e viceversa ) . Sono queste le novità salienti che hanno , contro la "ratio legis" che avevavno in mente Cracolici e Lombardo , dato il risultato di oggi che , confermo , ritengo "quel pasticcio brutto di Sala d'Ercole" .
    Vi invito ancora una volta , ma questa davvero è l'ultima volta che lo faccio perchè ormai ha perso rilevanza rifletterci ancora sopra , a fondare le vostre letture politiche dei risultati a partire dai numeri che , piaccia o dispiaccia , sono la roccia sul quale costruire ogni edificio politico ,sia progettuale che esecutivo .
    Riguardo al vento su Palermo , che senza dubbio c'è ed è forte , non lo ritengo positivo ed esaltante . Eè il vento della protesta alla "palermitana" , figlio anomalo del vento forte che è soffia su tutta l'Italia . A Palermo piuttosto , se proprio vogliamo usare una metafora , dico che c'è stata una spaventosa "implosione " dentro e fuori tutti i partiti . E come sappiamo tutti , quando gli edifici crollano su se stessi generano un forte vento . Viriscordate le Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 ?
    Pertanto , adesso aspettiamoci la risposta "armata" dello Zio Tom . Non sentite più l'odore della polvere da sparo degli anarchici di Genova , o della carne bruciata dalla benzina che si versano addosso gli imprenditori ed i lavoratori suicidi ?
    Allora , amici , piedi per terra ben saldi . Il peggio deve ancora venire , a Palermo , come in Italia e nel mondo .
    Ancora un pò di pazienza , lunedì finalmente finiscono queste "menate" dei ballottaggi in Italia , e dopo speriamo che il buon senso e la sobrietà torni a pervadere tutti noi , vincenti e perdenti , destra e sinistra , Orlando e Ferrandelli , Monti e Napolitano .
    Da adesso la mia attenzione è tutta e solo sulla Grecia : vera luce e bussola per capire quello che succede e dovrà succedere .
    La Grecia dopo 2.000 anno sta tornando ad essere la luce della sapienza e della democrazia per il mondo intero . Di questo sono entusiasta e felice .

    RispondiElimina
  12. il cambiamento è nei fatti. il mondo gira da un'altra parte. bisogna ridiscutere e rinegoziare regole e dinamiche. qualcuno dice che grillo a palermo sia stato soffocato dal grande risultato di orlando. forse è così. in ogni caso c'è tempo. complimenti a propositi ai cavalieri dell'ars che in queste ore stanno dando il meglio.

    RispondiElimina
  13. Legittima, ma non fondata, la preoccupazione di Pasquale Nevone. Gli elettori palermitani sono stati invitati ha votare, il 6 e 7 maggio, il nuovo sindaco, il rinnovo del consiglio comunale e dei consigli di circoscrizione con questa legge elettorale fatta da chi, se ne parlato e dibattuto tanto, voleva fare entrare dalla porta o dalla finestra con imbrogli e sotterfugi, per niente dignitosi, i propri consiglieri comunali e che dalla stessa sono stati penalizzati. Storia. Gli unici argomenti da dibattere a mio modesto avviso, al di là della legge elettorale che si applica a Palermo, sono il cambiamento del pensiero politico degli elettori ed il forte desiderio di rinnovamento della politica. Molti non credono nel cambiamento ne tantomeno nel rinnovamento, ma i segnali ci sono, forti e significativi che vanno dal sud verso il nord e viceversa. I partiti di potere sono stati nettamente bocciati, puniti, il movimento di opinione di Grillo, 5 Stelle, ha ottenuto un risultato eccellente a Palermo e straordinario nel resto dell'Italia essendo stato votato da più del 16% degli elettori italiani ed è inevitabilmente destinato ad aumentare. Con questo voto l'elettore ha detto basta ai vecchi e stantii metodi politici e di governo, se questo non è cambiamento... Nella vita quotidiana per inconscia autodifesa o per giustificata diffidenza, tendiamo sempre a minimizzare quella percezione dei fatti o eventi che ci inducono a cambiare, a modificare i nostri comportamenti, le nostre opinioni; ma in questo caso così eclatante nessuno può ignorare quanto è successo, neppure la casta dei politici ; eppure loro che vedono minato il loro potere , dopo il risultato elettorale lo hanno fatto dichiarando a destra e a manca che è solo un fenomeno passeggero…, che non è antipolitica… e che tutto finirà come una bolla di sapone. A dire il vero meravigliano di più le dichiarazioni del Presidente della Repubblica che cito testualmente: “Di boom ricordo solo quello degli anni Sessanta in Italia; altri boom non ne vedo:”, molto ironica la sua dichiarazione che offende tutti coloro che hanno votato il movimento perché credono nel cambiamento e nel rinnovamento. Al Presidente della Repubblica nella sua funzione di garante della democrazia bisogna rammentare due cose: I°) che il voto è la massima espressione democratica del libero pensiero e per questo deve essere rispettato; II° che il 16% e più dei voti degli elettori, persone serie ed oneste stanche degli intrighi e delle vessazioni della politica corrotta, dati al movimento non sono un fuoco di paglia ma . Bisogna prenderne atto il 6 e 7 maggio molto è cambiato in Italia e a Palermo, in questo caso officina politica, il centrodestra è stato spazzato via in malo modo, abbiamo al ballottaggio due candidati della stessa area, con punti di programma in comune che , sarebbe auspicabile, potrebbero sviluppare assieme; questo è quello che conta. Ciò che è successo a Palermo non è un refolo di scirocco ma bensì la Bora di Trieste e speranzoso mi auguro che diventi un tornado e spazzi via definitivamente tutta la politica corrotta che tanti danni ha fatto e possa iniziare così il rinnovamento della politica con la “P” maiuscola. Bisogna avere fiducia e crederci.

    RispondiElimina
  14. Carissimo Salvo Geraci , stai sereno perchè , come vedi , non sei solo a pensare diversamente da quello che in questo giorni si è consolidato come l'orientamento dominante nelle riflessioni degli amici di questo blog . Anch'io , come te , ho manifestato e confermato delle personali opinioni nettamente in controtendenza , e per questo ho ricevuto un diluvio di controdeduzioni . Tutto questo , però , non mi sconvolge nè mi irrita , come invece mi sembra che traspaia dai tuoi recenti interventi , ma anzi mi stimolano ad approfondire e rivedere i miei giudizi sulle novità indubbie del voto . Per questo motivi ringrazio sinceramente tutti gli amici bloggers con i quali ci scambiamo le riflessioni , e rimane immutata , anzi accresciuta , il mio affetto e stima .
    Riguardo ai tuoi tentativi di limitare la tua inconsulta logorrea , ti dico che anch'io ci provo da sempre , e non ci sono mai riuscito perchè " cu nasci tunnu nun pò moriri quadratu " . Pertanto , ritorna nell'arena , ce n'è assoluto bisogno . Vuol dire " ca ni spartemu i lignati " .
    Due ultime cose . Oggi su Repubblica , nella cronaca di Palermo in pag.IV , c'è una intervista all'ex ministro Cardinale che , in parte , dice le stesse cose che io da giorni espongo , vibratamente contestato . Espone anche gli scenari futuri sui quali sta per muoversi . L'articolo è lungo , non lo posso riassumere , ma ve ne consiglio caldamente la lettura .
    L'ultima cosa che sottolineo è la frase che il nuovo capo del governo di transizione greco ha espresso ieri al suo insediamento : " la democrazia senza speranza è un guscio vuoto " .

    RispondiElimina
  15. Oggi 17 è il mio numero, ho visto sul calendario che è san pasquale perciò auguri a Pasquale Nevone. Infine in questa occasione volevo esprimere incoraggamento e fraterna solidarietà all'amico SALVO GERACI troppo duro ed autocritico con se stesso, spesso risucchiato dal "male oscuro", che è il male degli uomini di pensiero. Ma poichè hai e bel apparato "neuronale" perfettamente funzionante sarebbe un peccato non dispensarlo ai poveri di spirito. Anche noi del blog ci illuminiamo e ci fertiliziamo della tua sempre più rara logorrea. Perciò concludo con la tua citazione di Voltaire... anche se non condividessi le tue opinioni darei la vita affinchè tu le possa esprimere.

    RispondiElimina
  16. Come i Tuareg e la pioggia nel deserto, così i Palermitani hanno voluto questo vento forte in città. Si molti hanno continuato a votare il consigliere comunale al vecchio modo: per parentela, amicizia o promessa elettorale ma il vento forte ha soffiato sulla scelta del Sindaco.
    Due circostanze hanno determinato questo risultato: per prima questa legge elettorale che ambigua e/o iniqua comunque prevede una bella novità, il voto confermativo che è un grande passo avanti per la democrazia. I candidati sindaci con i loro entourage hanno chiesto ai cittadini di indicare con una X sul cognome la loro scelta.
    Ed ancora questo voto confermativo viene istituito in un momento storico di grande crisi politica, economica e sociale, che anima i cittadini politicamente, i quali vogliono scegliere non più un candidato di una coalizione (10 anni fa, Costa candidato in forza Italia avrebbe vinto) ma hanno votato l’uomo che hanno ritenuto più capace di aiutare la Nostra Città.
    I partiti politici erano stati avvertiti, avevamo già sentito questi cambiamenti significativi (Napoli e Milano) ma il centro destra imperterrito ed accecato dal potere esercitato non ha reagito. Non è stato in grado di scegliere un candidato unico ne tanto meno di ricomporsi in una coalizione più grande, è soprattutto perde clamorosamente perché in questo contesto storico ha rifiutato di sottoporsi alle primarie.
    Conclusioni, tutti i palermitani devono leggere positivamente il risultato poiché rompere la cristallizzazione di un potere non può che portare benefici alla Città. Anche il consiglio comunale, avremo i pochi eletti della vecchia guardia con i loro amici che non c’è l’hanno fatta dovranno lavorare sodo per riconquistare il consenso della città. Ed i nuovi eletti saranno fisiologicamente aiutati dalla motivazione iniziale, e si rimboccheranno le maniche per dimostrare di aver meritato la vittoria.

    RispondiElimina
  17. Grazie all'amico Giuseppe Vullo per gli affettuosi auguri per il mio onomastico . Anch'io voglio rivolgere auguri a tutti noi ed alla nostra città per giorni migliori di questi , che , però , verranno solo a condizione che i politici (tutti) e noi cittadini (tutti) riusciremo ad avere maggiore lucidità e oggettività nella lettura di tutti i fatti che , di ora in ora , si concretizzano davanti ai nostri occhi , nonchè grande coraggio a non abbassare la guardia ed indicare o aderire prontamente ai cambiamenti odierni e prossimi futuri .
    Non è facile , ma è lunico modo , non per
    sopravvivere , ma per un nuovo e vitale ordine sociale .
    Un abbraccio affettuoso a tutti .

    RispondiElimina
  18. PUBBLICO SU RICHIESTA DI GIANGIUSEPPE




    F A V O L E T T A


    [“Degli erranti pastori, una notte,
    alzarono tende, al riparo dei venti, in radura.
    Si sedettero in cerchio, tra pietre negre,
    fra le piante d’ulivo, dai colpevoli rami,
    e, al brillio della luna, nella valle nebbiosa,
    celebrarono i riti, implorando:
    ‘Vecchio saggio Leucòtrico, dacci –
    lieta – una storia, per attendere il sonno e ristoro dal vino,
    che, abbondante, dagli otri, in questi atri, libammo,
    e prestammo le menti al delirio, non essendovi usi.
    E Leucòtrico, occhi al cielo e alle stelle,
    appoggiandosi al fido bastone
    con la mano, e con l’atra carezzando il suo veltro,
    agli ansiosi baccanti riferì melopea!”]



    Solo,
    il giovane,
    scalò la montagna.

    Il cammino fu lungo:
    e fatica,
    e la sete,
    lo colsero spesso,
    dolente.

    Mangiò bacche,
    e dormì con i lupi
    nei terrifici anfratti,
    e caverne.

    Passo a passo,
    si attardò con le capre,
    tra scoscesi sentieri,
    maldestro,

    e la neve
    raggelò le pupille
    con il fuoco del freddo.

    Finché vide la vetta,
    e, in un lago,
    la sua immagine apparve,
    denunciando,
    con gl’ispidi peli,
    ed il capo canuto,
    tutti gli anni,
    trascorsi.

    Finalmente,
    le sue membra provate
    festinarono verso,
    il traguardo pianoro;
    con sorpresa, s'avvide,
    delle querce maestose.

    Il sorriso,
    ed il pianto,
    gli solcarono il viso,
    rugoso,

    e, spossato, lasciò che la musa,
    lo accogliesse nel sonno.

    Al risveglio,
    si scoprì'l nuovo corpo legnoso,
    e le fronde.

    I suoi piedi, negli anni,
    si mutaro in radici;
    ebbe foglie,
    con il tempo le perse,
    e non pianse.

    Visse secoli come le querce,
    e com'esse,
    obbediente a natura,
    trasformò il largo fusto;
    e fu felce e agrifoglio,
    in quell'umido sottobosco,
    né la morte lo tacque.


    SALVO GERACI [MAGGIO 2012]

    RispondiElimina