giovedì 12 aprile 2012

LA PALERMO CHE VERRÀ

Giuseppe Arenadi Giuseppe Arena - Le elezioni amministrative, che fra poco affronteremo, rappresentano un appuntamento cruciale. Arrivano nel pieno di una fase di decadimento che drammaticamente la nostra città attraversa.
E' veramente un momento dei più difficili. La perdita di posti di lavoro ha portato inesorabilmente all'aumento di casi di povertà, e quindi di tragedie familiari. La crisi economica e sociale, sommate all'incapacità dei governanti, ha portato al risultato che tutti viviamo. Tutto questo, oggi, ci preoccupa ancor di più di fronte alla forte riduzione delle risorse finanziarie nazionali e regionali nei confronti di Palermo.
Chi ci governerà nel prossimo futuro avrà un compito arduo, affronterà situazioni incancrenite e oggettivamente quasi irrisolvibili. E per questo abbiamo il dovere di determinare, con un voto cosciente e consapevole, un radicale rinnovamento degli amministratori. Rompendo definitivamente con le logiche clientelari, i compromessi, e la mala politica alla quale siamo abituati, cercando di capire (cosa non facile) e quindi votare, i candidati più idonei e meritevoli.
Una nuova amministrazione, pertanto, capace di ridare speranza (e possibilmente lavoro) ai giovani, riconoscendo il loro fondamentale ruolo per il futuro come è giusto che sia. Non dimenticando gli anziani ai quali va il nostro sentimento di gratitudine per il lavoro svolto (anche in altri momenti difficili) e capaci di stringere i denti anche oggi, aiutando i giovani sostenendoli moralmente e anche economicamente (sacrificando la loro, spesso piccola, pensione per potere sopravvivere).
C’è bisogno di un Sindaco e una squadra di uomini capaci e di buona volontà, che sappiano promuovere sviluppo, che sappiano ridare entusiasmo, speranza e fiducia, per avviare una spirale benefica verso il risanamento e la rinascita.
Palermo deve risorgere dalle macerie e ritornare “Capitale”. Deve splendere grazie alle sue straripanti bellezze e ridiventare polo d’attrazione, capace d’accogliere i cittadini del mondo con onore e dignità.

GIUSEPPE ARENA

12 aprile 2012

10 commenti:

  1. Caro Giuseppe ,il tuo articolo , molto bello ,e'
    un inno slla speranza ed al riscatto che intanto ti fa molto onore .

    Quello che hai scritto , mi fa riflettere e mi fa sperare .

    IO per primo e di questo non me ne vanto ,anzi un po' me ne vergogno , ho smesso di lottare e di sperare , ma averti letto , mi fa pensare che esistono ancora persone che vogliono ancora battersi e non accettano di lasciarsi sopraffare da un fatalismo inerte ed inconcludente .

    Il tuo appello al voto responsabile e un messaggio semplice ma chiaro .
    Non e' vero che tutto e tutti sono uguali ,non e' vero che un politici vale l'altro o che un sindaco vale l'altro , quello che accadra' a Palermo sara' merito o colpa solo nostra .
    Noi elettori palermitani a dire il verita' abbiamo storicamente tante colpe e pochissimi meriti ,abbiamo gareggiato ad eleggere il piu' cialtrone ,non ci siamo interessati ne a meriti ne a capacita' ,spero che almeno noi stavolta si agisca in modo diverso.
    Comunque ,complimenti per il messaggio .

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    1. Ti ringrazio per quanto hai scritto e ringrazio Giangiuseppe per averlo reso più scorrevole. Io, come si sa, non sono molto acculturato e scrivo come parlo, credo in quello che ho scritto che è frutto di una mia profonda riflessione.
      Occorre crederci fino in fondo. PROVIAMOCI.
      Grazie.
      GIUSEPPE ARENA

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    2. SPLENDIDO ARTICOLO! BISOGNA AFFRONTARE I PROBLEMI DELLA NOSTRA CITTA' CON UN'OTTICA OTTIMISTA IMPRONTATA VERSO UNA SPERANZA DI SVILUPPO E RISANAMENTO.
      LAVINIA LA MENZA

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    3. Ti ringrazio,
      dobbiamo, per forza, vedere il bicchiere mezzo pieno. L'ottimismo ci deve dare la forza per costruire un futuro migliore per i nostri figli.
      GIUSEPPE£ ARENA

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  2. Mi complimento con l'amico G.ARENA che sostiene di non essere un letterato della scrittura(ma chi di noi lo è)comunque egli è se mi posso permettere rubando una frase al "Leopardi" uno scrittore non dell'orecchio ma del cuore. Infatti è dal cuore che sgorga tutto il suo dolore per la nostra un giorno"felice città normanna rispettata in tutto il mondo". Grazie a Federico II nipote di "Barbarossa" e figlio di Costanza d'altavilla(ultima erede della casata di guglielmo il guiscardo e di ruggero il normanno), e di ENRICO VI figlio di barbarossa ed erede del sacro romano impero. Alla sua corte multirazziale e multiculturale nacque la poetica siciliana con il primo abbozzo di lingua italiana. Il più grande poeta del romanticismo tedesco Wolfgang Goethe venne a visitare la nostra città nel 1787 accolto dal vicerè. Dedicò una magnifica poesia alla nostra terra: Kennst du das Land wo die Zitronen bluhen...laggiù..laggiu o padre lasciami andare! CMQ G Arena nel suo articolo manifesta la speranza per un pronto riscatto grazie ai monumenti e la cultura anche se talvolta sommersa dalla miseria materiale e morale. C'era una volta la città di panormo anche da goethe conca d'oro chiamata, ricoperta d'arancie e di limoni brillanti ora in mano a politici e mafiosi furfanti... Scusa questa autocitazione ma condivido pienamente il tuo articolo. Grazie di averlo scritto. Giuseppe Vullo.

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    1. Il Tuo consenso mi da fiducia, grazie.
      GIUSEPPE ARENA

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  3. Che confusione per chi come me di politica s'intende poco,ma auspica solo il bene della città in cui vive!I personaggi politici che corrono verso la candidatura hanno tutti le idee chiare?Pensano davvero che bastano solo le promesse e le parole?Abbiamo tutti davanti agli occhi il disastro e il degrado in cui viviamo. Sindaco e amministratori ,una volta eletti,si dimenticano delle gravi difficoltà che, durante la campagna elettorale, affermano di avere in vista e di volervi porre rimedio ; si contendono la palma della vittoria a suon di paroloni e strette di mano..In questa confusione di "cameratismo" fatto di pacche sulla spalla, sguardi ammiccanti etc, gli elettori riusciranno a selezionare con criterio la persona giusta cui affidare la ricrescita della Nostra meravigliosa Palermo? Non voglio essere pessimista. Può esserci la persona giusta,che sappia guidare coscientemente,come fosse qualcosa di sua proprietà( in questo senso è da interpretare, penso, l'aggettivo possessivo di Orlando:chi non fa di tutto per una sua proprietà?) Mi auguro di cuore che tutti i candidati sentano l'amore,la dignità,la responsabilità che si avverte dinanzi a ciò che,appartenendo a tutti, è anche proprio , da condividere e curare per il bene di ciascun cittadino. Speriamo !

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  4. Credo che in pochi si intendano veramente di politica, il nostro grido di dolore si leva alto anche per questo. Hai notato che ho appena scritto nostro e non mio. Cosa c'è di più bello di avere un bene comune ed essere chiamati a difenderlo tutti insieme.
    GIUSEPPE ARENA

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  5. Ammiro sinceramente l'ottimismo e la speranza in un futuro migliore per la nostra città che traspaiono dal bell'articolo di Giuseppe Arena. Ottimismo e speranza che in questo particolare momento ci vogliono come il pane, come l'aria che respiriamo.
    E però ci sono troppe cose che mi inducono nella tentazione di non essere tanto speranzoso.
    Non basta, infatti, un radicale rinnovamento degli amministratori della nostra Palermo; il rinnovamento ci sarà per forza di cose. Occorre che i nuovi amministratori siano molto migliori e molto più capaci di quelli li hanno preceduti, anche se, con una facile battuta, si può affermare che non è difficile essere migliori di Cammarata e co.
    Il problema dei problemi è come sfuggire alle logiche clientelari che potrebbero ispirare i candidati.
    Io sono convinto che ognuno dei candidati ha la sua "clientela", i suoi referenti cui rendere conto e ricompensa a elezione avvenuta.
    I candidati che sono al di fuori di logiche clientelari sono quelli che non hanno i voti, quelli che sono già battuti in partenza, ma chi ha possibilità e probabilità di vittoria, stiamo pur tranquilli che ha la sua brava clientela.
    E allora, io vorrei capire in che cosa differisce il mio voto dato ad un candidato con lo scopo di un rinnovamento reale ed eticamente accettabile dal voto dato al medesimo candidato da un suo "cliente". Uno più uno fa sempre due, anche se le intenzioni sono diverse.
    Si dovrebbero mettere due urne, una per i voti di opinione e di rinnovamento e una per i voti clientelari, ma...non si può. Allora come si fa ad essere ottimisti? Credo che ci voglia il cosiddetto OTTIMISMO DELLA VOLONTA'. Sperare contro ogni speranza, sperare che il futuro sindaco di Palermo sia veramente il migliore tra i candidati, il più bravo, il più volenteroso, il più capace, o...il meno peggio, perchè Palermo ha estremo bisogno di cambiare pagina, di una spirale benefica avviata verso il risanamento e la rinascita, come dice molto bene il nostro amico Giuseppe Arena. Il popolo palermitano ha nelle sue mani la soluzione giusta; speriamo che il risultato elettorale sia il migliore possibile.
    Ad majora, direbbe Salvo Geraci.

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    1. Ti ringrazio,
      forse ci accontenteremo del meno peggio che la piazza ci offre ma le speranza è l'ultima a morire (anche se un vecchio detto recita "chi di speranza vive disperato muore").
      Dobbiamo per forza scegliere tra questi o non andare a votare ma non dovremmo andare nessuno.La rivoluzione non armata ma civile.
      Sappiamo tutti cosa c'è da fare ma nessuno dei candidati dice COME intende farlo. Sincerità e chiarezza, sarebbe già un bel biglietto da visita.
      GIUSEPPE ARENA

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