venerdì 20 aprile 2012

CATEGORIE

di Salvo Geraci - Non sopporto le categorizzazioni; soprattutto quando vengono effettuate impropriamente.

Interpretare la realtà attraverso categorie significa crearsi dei filtri, predeterminare i giudizi, in sostanza significa limitare la propria libertà.
Eppure è un rischio al quale si va spesso incontro; in tanti, e forse io stesso, si ritrovano a farlo.
Già, perché dopo un po' si acquisisce l'abitudine e si finisce per giudicare, valutare, analizzare solo e soltanto attraverso di esse.
Nei miei studi, soprattutto quando si parlava di libero arbitrio, ricordo che si era molto attenti nell'utilizzare i termini; difatti era la materia stessa che lo richiedeva.
Per definire un soggetto o una classe di soggetti, si usava un termine generico se si trattava di materie trattate genericamente.
Dove invece ci si trovava a trattare di soggetti precisi, definiti e configurati in un determinato modo, allora si usava il termine di individuo, che, appunto, individuava questi soggetti, cioè li riconosceva come soggetti distinti l'uno dall'altro, e che tali restavano pure se fossero stati considerati, per qualcosa che li accomunava, come “classe”; quando l'uomo, individuo ben distinto dagli altri, si poneva come soggetto in grado di esprimere scelte – appunto – soggettive si usava il termine “persona”.
Quindi dire persona equivaleva a dire soggetto in grado di esprimersi con libertà, in grado di esprimere una posizione precisa, ben distinta da quella degli altri, della quale, in coscienza, si assumeva la responsabilità.
Forse il fatto che la radice discendesse dal termine greco ‘prosopon’, maschera, in fondo individuava questa stessa come la ‘facies’ che, una volta indossata, non può essere dismessa ‘ex abrupto’, in quanto assunta “in coscienza”!
Tutta questa premessa serve ad esprimere il mio disagio quando, non solo si rischia di perdere la finezza della differenza fra termini come individuo e persona, ma anche su altri piani si effettuano, per trascuratezza più che altro, delle generalizzazioni, delle categorizzazioni che, privando i concetti di autenticità, li banalizzano; in ogni caso tradendo, più o meno volontariamente, la verità.
Quando concorriamo in tanti a curare l'allestimento di un ‘blog’, e lo facciamo con fatica, talvolta sottraendo il tempo e l'impegno ad attività più urgenti e remunerative, ci poniamo, credo, nel medesimo modo, e cioè semplicemente come persone che, con pari dignità, esprimono un'opinione o fanno una considerazione, in piena libertà assumendosene la responsabilità.
Rispetto ai concetti sopra espressi desidero sottolineare che, a mio modesto avviso, nel momento stesso in cui si scrive sul ‘blog’, lo si fa implicitamente accettando un contratto che può non essere scritto, o, se è scritto, può anche non essere letto; infatti esso fa riferimento a “quell'ovvio”, che è sottinteso, sottaciuto, ma tuttavia è condiviso dalla ragione di tutti.
Da questo credo che discenda l'assoluta equivalenza dei giudizi espressi, sia che li pronuncino degli anziani, o semplicemente degli uomini maturi, o anche dei giovani. Sia che lo facciano uomini o donne. Sia che lo facciano professionisti, impiegati, operai e quanti altri possiamo immaginare.
È giusto dunque che si sappia se un intervento è fatto da un giovane piuttosto che da un anziano, da un uomo piuttosto che da una donna, da un medico piuttosto che da un metallurgico; ma ciò soltanto per contestualizzare l'intervento... per il resto è un intervento da prendere in considerazione, né più né meno che un altro qualsiasi che fosse, per esempio, espresso da una donna giovane o un’anziana dirigente d'azienda!
Non mi preoccuperei dunque troppo della specificità dell'età, o di qualsiasi altra, anche perché – ‘extrema ratio’ - è proprio questa specificazione che costruisce degli steccati dimensionando ciò che ciascuno dice in un ambito che, già in partenza, non può che essere penalizzato dalla predeterminazione.

Così mi sembra che sia.
Salvo Geraci
20 aprile 2012

5 commenti:

  1. condivido e aggiungo che ragionare per schemi e per scissioni rende a volte i ragionamenti poco fluidi ed elastici. forse è più un retaggio di ieri, forse i giovani oggi lo avvertono di meno anche se navigano a vista sperduti nell'incertezza.

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  2. bellissima frase: "...anche se navigano a vista sperduti nell'incertezza"... davvero!

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  3. Scusa se vado fuori tema, ma voglio commentare quello che ho appena sentito nei telegiornali.
    Allora, Berlusconi ha finalmente spiegato il perche' dei travestimenti delle ragazze sue ospiti ad Arcore.

    Si trattava di una sorta di gara tra le ospiti, cosi' almeno lui stesso ha detto, dove le stesse si impegnavano a rendere simpatoco e divertente attraverso garbati e succinti travestimenti, la figura della ''suora'' , della ''Poliziotta'', della ''dottoressa'' della ''sadica'' insomma un vero e proprio concorso con relativa giuria da lui stesso presieduta, e con Emilio Fede, ed altri autorevoli personaggi membri della giuria.
    Insomma nulla di diverso da innocenti riunioni in famiglia, cose che tutte le famiglie italiane almeno un paio di volte al mese fanno.

    Ma la cosa veramente bella per noi tutti, e' stato l'annunzio di Alfano che ha detto che Berlusconi sta preparando una grande sorpresa per tutti gli Italiani, il piu' Spettacolare e straordinario avvenimento dell'era moderna, il suo ritorno in prima fila, alla testa di tutto il popolo Italiano, quindi anche di noi Palermitani, tutto questo sara' preceduto da il piu' grande lancio pubblicitario che l'umanita' ricordi.
    Alfano era realmente commosso nel fare queste dichiarazioni quasi piangeva, anch'io quasi piangevo sentendo Alfano.

    Un tempo cosi' come altri, avrei riso nel letto, ma a me non viene piu' da ridere, e a te Salvo, viene da ridere o da piangere?

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  4. Minchia, commozione!
    Chissà se per festeggiare, Alfano ha contribuito a far laureare qualche altro fratello!
    Certo possiamo dormire dormire sonni tranquilli ora... eravamo preoccupati, no?!
    Salvo

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  5. Evidentemente Berlusconi è sempre un nervo scoperto, anche quando non è più il premier. Il fatto che compaia anche in Politica Prima, ora in questo ora in quel commento, ne è una prova. Un sondaggio di non molto tempo fa diceva che un suo eventuale nuovo partito personale avrebbe una dimensione intorno al 15 per cento. Non so come vengano fuori questi dati, ma se ciò fosse vero, vorrebbe semplicemente dire che ancora l'Italia non si è liberata dal fenomeno. Ecco, questo dovrebbe preoccupare il rimanente 85 per cento degli italiani, più che la spiegazione del burlesque. Riguardo l'annuncio di Alfano, credo si tratti di una risposta all'iniziativa di Casini, una risposta soltanto annunciata, perchè in questo momento non c'è nulla di nuovo sotto il sole berlusconiano.

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