sabato 31 marzo 2012

POSSIAMO DIVENTARE TUTTI POLITICI?

S-Potenzanodi Sergio Potenzano - Una volta, prima di candidarsi, bisognava fare la gavetta. Si frequentavano le segreterie, si facevano le campagne elettorali, si attaccavano i manifesti. Si militava nei partiti. E, ancora meglio, si frequentano le loro scuole, e i vivai dei movimenti giovanili che ogni partito, anche il più piccolo, si prendeva cura di organizzare.
Solo dopo una lunga e convincente militanza, e maturità, si poteva aspirare ad una candidatura, naturalmente partendo dagli organismi meno importanti. Piccoli comuni, quartieri, organizzazioni collaterali. Così nascevano i candidati. Conosciuti da un pubblico più o meno vasto, con qualche esperienza, sia dal punto di vista politico che sociale. E, a prescindere dal titolo di studio, che se c'era meglio era, l'aspirante “politico” aveva una precisa connotazione e il necessario supporto per tentare di conseguire l’ambito obiettivo. 
Oggi non occorre nulla di tutto questo. Oramai molti considerano la candidatura come trampolino per un posto di lavoro, la partecipazione ad un concorso “riservato” senza bisogno di selezioni particolari, e senza bisogno di preparazione specifica. Tutti possono fare i candidati, anche chi non sa' nemmeno come funziona l'organo per il quale concorre, le funzioni e il ruolo che andrà a ricoprire. E allora, non volendo rimpiangere una politica riservata alle élite, cioè ai nobili, che per il loro status non avevano bisogno della politica per vivere, bisogna, in qualche modo, individuare metodi per evitare questa corsa impazzita. 
L'unico modo è quello di riscrivere le regole della democrazia. Cioè dare agli unici soggetti che la nostra costituzione ha individuato, i partiti, (art. 49), finalmente, dei codici validi per tutti. Che possano garantire vera partecipazione e vera democrazia interna. In questo modo, sarà possibile ritornare all'impegno politico, aprire sul serio ai giovani, consentire a chiunque di buona volontà di parlare, di proporre e di proporsi. Le specificità personali, la preparazione tecnica, il livello culturale, e altro ancora, fanno il resto. L'eventuale obbligo di frequentazione a questo o quel corso di formazione lascia il tempo che trova.
In fondo, la passione per la politica, il sentimento e lo spirito per il governo della cosa pubblica, non si possono insegnare. Si possono, questo si, acquisire con la militanza e l'esperienza sul campo. Si può diventare grandi politici, grandi sindaci, grandi statisti, solo se nel profondo del cuore di ognuno c'è, forte, la voglia di fare e di agire per il bene comune. 
È compito dei partiti, quindi, riformati e rinnovati, con regole certe e conosciute, creare le condizioni per dare la possibilità a tutti di partecipare alla vita democratica del Paese. Così si potranno scongiurare i gravi errori fatti finora, la riproposizione di personaggi sbagliati. Le reazioni e gli effetti patologici di una politica malata. 
E anche per evitare la visione di certe facce che campeggiano in giro per la città, di slogan permeati di demagogia, di promesse non mantenibili, che dopo averle lette non si sa se piangere o ridere.
SERGIO POTENZANO
31 MARZO 2012

6 commenti:

  1. Caro sergio ,
    Palermo si appresta a scegliere i propri amministratori , a loro chiediamo di svolgere il compito con onore e decoro , e di attuare e mettere in essere sul piano territoriale e con le priorita' che la politica ha loro dato un programma.
    L'amministrare la cosa pubblica , cosi' come governare a tutti i livelli , non e' la politica ,semmai la fase attuativa di essa .
    La politica e' quella che fai tu caro sergio , e' quello che quotidiananente testimoni ,ascoltando e tendando di dar voce a chi magari vorrebbe dire qualcosa ,vorrebbe sentirsi partecipe in un qualsiasi modo nelle scelte che riguardano tutti ,ma che in realta' non coinvolgono nessuno.

    Vorrei dire a te e a tanti altri ,non definite politici gli amministratori , la politica e' una cosa ben piu' nobile , la gente confondendo amministrazione e politica , ha finito con detestare la politica . Gli amministratori cialtroni e farabutti non sono la politica ,e quando li definiamo politici gli facciamo un regalo che non meritano.

    Per dirla chiaramente , la politica la stiamo facendo noi , noi ogni giorno ,su questo blog ,noi in ogni dove e 24 ore al giorno ,loro gli amministratori che ci apprestiamo a scegliere non ne hanno forse mai fatto ,ma poco importa non e' il loro compito ,non ne hanno la voglia ne la passione .

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  2. C'è coraggio e coraggio

    Davvero...! Viene quasi nostalgia; peccato che - come in quasi tutte le cose, del resto - non tutto ciò che brillava fosse oro.
    L'uomo non sa risiedere nella sana 'aurea medietas', e che quei pochi che sanno farlo appena un po', se ne tirano indietro.
    Per quieto vivere, pigrizia o viltà... e non sono meno colpevoli degli altri che - senza pudore - occupano scranni sui quali non dovrebbero avere il "coraggio" di sedere!
    Qualche volta "l'umiltà" non è una qualità, specie se determina disimpegno colpevole e lascia lo spazio ad altri; è un poco di libertà che si perde, ogni volta.
    Don Abbondio diceva: "Il coraggio, uno, se non ce l'ha, non può darselo". Sarà vero? Beh, forse spesso, ma non sempre.

    Salvo Geraci

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  3. Nostalgia canaglia,
    ebbene si è proprio così e non per rimpiangere il passato (come nella rivoluzione francese tagliarono la testa a tutti i nobili buoni o cattivi che fossero senza distinzione).
    C'era una volta, così mio nonno davanti al camino acceso cominciava a raccontarmi una storia, la prima repubblica e accadeva tutto quello che Sergio ha scritto. Ci si accorge però che il sistema non funziona bene (ci sono i corrotti e i truffaldini) e allora si decide di buttare tutto a mare, CAMBIAMO CAMBIAMO, ma come sempre capita non tutto è buono come non tutto è cattivo e allora, OGGI, qualche piccola riflessione dovremmo farla. Riorganizzarsi (logicamente con uomini onesti) e preparare gli aspiranti con opportune scuole per la politica, ovviamente come è naturale che sia, rispettando al massimo ogni ideologia per non dare questo squallido spettacolo (mi pare che il più pulito abbia la rogna e predica e predica e predica)
    Meditate gente. meditate.
    GIUSEPPE ARENA

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  4. OGGI IL POLITICO DEVE AVERE STUDIATO I BILANCI E SAPERE DI SOCIOLOGIA, poi SOTTOSCRIVERE UN CONTRATTO DOVE SI ASSUME LE PROPRIE RESPONSABILITA'SIA IN SEDE CIVILE CHE PENALE DEL PROPRIO OPERATO E RIMETTERE IL MANDATO NEL CASO NON POSSA PORTARE A COMPIMENTO QUANTO PROMESSO AI SUOI ELETTORI. QUINDI SI FARANNO LE PAGELLE IN BASE AI PROGETTI E INTERVENTI SCRITTI PRESENTATI IN AULA, E SI CONTEGGINO LE EFFETTIVE PRESENZE.

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    1. Caro Anonimo, ripetiamo ancora una volta. Il blog è aperto a tutti, non c'è obbligo di registrazione e nessuno fa controlli preventivi su quanto scritto dai commentatori. Non c'è ragione alcuna, quindi, di utilizzare questo profilo. Scegliendo, invece, l'opzione nome/URL e scrivendo il nome nella prima casella e politicaprima.com nella seconda casella, dell'URL, il vostro nome splenderà in tutta la sua bellezza anche nella colonna dei commenti recenti. Saluti

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  5. grazie per l'invito, sono molto contento di partecipare con un mio commento a questa discussione, un saluto particolare a Sergio

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