sabato 17 marzo 2012

FERRANDELLI, COSTA E LA CITTÀ CHE VORREI

di Giuseppe VulloHo ricevuto un paio di telefonate di onorevoli ed ex onorevoli che mi hanno proposto la candidatura al Consiglio comunale di Palermo. Naturalmente non voglio fare nomi per carità di patria... perché l'ultimo ex onorevole in oggetto mi ha detto, che se avessi preso un centinaio di voti in una lista civica,
mi avrebbe infilato in una commissione dove lui può. Evidentemente questo pseudo politico ex amico è come il lupo che cambia il pelo ma non il vizio!
Spero che il nuovo Sindaco ed il nuovo Consiglio abbiano una mente ed un cuore nuovo. In una realtà sociale economica nazionale, regionale, comunale ai limiti del collasso economico e con la rivolta sociale già alle porte si è messa in moto tutta quella accozzaglia di cialtroni della politica tanti ex del pentacolore, del CAF di vecchia memoria, berlusconidi, sinistroidi ed alieni i quali l'unico metodo che conoscono è quello di blandire e cercare di corrompere con il mai dimenticato metodo del "voto di scambio".
Naturalmente tutto questo sempre finalizzato all'occupazione del potere e di poltrone che nulla ha che fare con il concetto di "PoliticaPrima" di cui parla l'amico Giangiuseppe Gattuso. Io che ho iniziato a leggere il libro di Rob Hopkins la società in transizione e Maurizio Pallante con la sua decrescita felice mi sono svegliato dal torpore e dall'ignavia, dal pessimismo e dal cinismo dove il commento più benevolo che sento in giro è: ma sono tutti uguali non cambierà mai nulla! Intellettuali che chiusi nella loro torre d'avorio non vanno a votare, il nipote di Luigi Sturzo che invita a non andare a votare.
Ma se non si va a votare per cambiare o costruire qualcosa che facciamo chiamiamo un nuovo Monti o addirittura ABOLIAMO LA DEMOCRAZIA...e facciamo venire l'uomo forte o qualche generale? Io invece vorrei che Palermo diventasse una "transition towns" cioè che diventasse una città in transizione e che si avviasse ad un processo di decrescita felice qualora i nostri politici ignoranti e cattivi sapessero che cosa è il picco del petrolio ed i cambiamenti climatici...
Naturalmente questo è un discorso da continuare e da studiare perché ancora non esiste a Palermo la coscienza e l'informazione su questi movimenti nuovi che pongono il problema della fine del petrolio e quindi dell'energia a basso costo, dei cambiamenti climatici, dell'inquinamento del pianeta dove l'unica parola magica che i politici conoscono è "crescita" dove non li sfiora il pensiero che la crescita infinita e incontrollata non è la soluzione ma il problema!
Quando  sento che la Cina ha una crescita del 10 per cento l'anno "io tremo" pensando a quanto petrolio, a quanto cemento, catrame e inquinamento del nostro povero "pianeta azzurro". Perciò viva una sana e felice decrescita!
Giuseppe Vullo
17 marzo 2012

5 commenti:

  1. Caro Dott. Vullo sono veramente contento di leggere quello che lei ha scritto.
    Contento perchè è come se "mi fossi letto io stesso", mi è sembrato di ascoltare mio figlio, che sostiene da anni le sue tesi.
    Quello che lei scrive non è per me una opinione condivisa o condivisibile, è piuttosto un vero spartiacque politico, una posizione irrinunciabile che ci dovrebbe vedere uniti sempre in numero maggiore, dovremmo essere in tanti a schierarci ed indicare l'unica via possibile per non finire tutti in malo-modo.
    Complimenti e grazie dott. Vullo.

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  2. Illustre dott. Volpe leggere il suo commento sul mio "piccolo" articolo e le sue belle parole nei miei confronti è una cosa che grandemente mi onora! Io già l'ho ammirata ieri alla riunione in casa di S. Geraci, quando lei si è presentato come "ignorante praticante" è stato per me come sentire la fomosa affermazione di "socrate" io so di non sapere! Veramente sublime! Comunque sono veramente preoccupato per i nostri figli ed i nostri giovani. Sentire una persona come lei cosi calato nella realtà politica palermitana da tanti anni, cosi sensibile per il destino dei giovani e cosi aperto al cambiamento, lei con la sua serietà riscatta i tanti veri ignoranti ed arroganti della politica che ci sono in giro. Grazie davvero. Con stima Giuseppe Vullo.

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  3. Ottime osservazioni . I politici nazionali , a maggior ragione quelli siciliani e palermitani , non capiscono , ma forse ancora peggio fingono di non capire , che le scelte vitali da proporre al consenso degli elettori e dei cittadini ruotano attorno alle risorse primarie ( petrolio ed acqua che vanno riducendosi drasticamente ) e , quindi , all'inquinamento ambientale ( causa ed effeto dello scempio degli uomuni sui beni naturali primari ).
    Perfino papa Benedetto XVI va dando sempre più spazio e peso a questi temi nei suoi discorsi .
    Non dobbiamo stancarci di appoggiare e diffondere questi allarmi.

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  4. Voglio fare sinceri complimenti all'autore dell'articolo.
    Anzitutto mi complimento con lui per la (poca) considerazione riservata a coloro che hanno cercato di cooptarlo per un pugno di voti ed un posto in non so quale commissione.
    Soprattutto mi complimeto, però, per la consapevolezza e la serietà, purtroppo non da tutti,che dimostra di avere nell'affermzare l'impossibilità di andare avanti sul sistema economico, perverso e deleterio, fondato sul dogma della crescita.
    Il nostro sistema economico è fallace e di conseguenza fallimntare, sia dal punto di vista matematico, che dal punto di vista politico.
    Da un punto di vista logico-matematico, qualsiasi bambino di almeno 8 anni capirebbe che è scientificamente impossibile proporre schemi di crescita continua e sostanzialmente infinita nel lungo periodo...c'è sempre un limite,che nel nostro caso è rappresentato dal pianeta in cui viviamo e dalla vita che vi regna,e purtroppo corriamo verso questo limite a velocità supersonica.Rabbrividisco dunque con l'autore dell'articolo, nel constatare celebrati ritmi di crescita fprsennati, perchè sono per me segnali del poco tempo che resta per cambiare rotta, e della sempre più probabile irreversibilità dei danni.
    I danni sociali politici sono altresì incalcolabili...si pensi alla demolizione culturale e sociale...Insomma, l'accento va posto proprio su quel tralasciato concetto di felicità che questo sistema neanche contempla, in quanto non contempla ipotesi di appagamento e serenità...bisogna volere sempre di più, e meglio se il di più è qualcosa di assolutamente inutile ed effimero.
    Infine, ma non per ordine di importanza, sottoscrivo il distinguo operato tra lo spazio veramente "politico" in cui ci staimo adesso confrontando, e la non politica di cui si accennava in articolo.
    Dal punto

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  5. Caro Ettore io non la conosco ma il suo consenso al mio articolo mi rafforza nell'idea di diffondere la cultura dello svilluppo sostenibile e nell'accettazione di una sana decrescita dall'iperconsumismo inculcato dalle lobby capitalistico-finanziarie. Se nei 10 mila anni di storia dell'uomo per 9850 anni l'umanità ha vissuto senza petrolio e solo negli ultimi 150 anni siamo diventati schiavi di questo fossile. Ma noi nei tempi andati abbiamo avuto il "rinascimento" senza bisogno di petrolio. cmq grazie del suo consenso. g.v.

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