domenica 18 settembre 2011

Intercettazioni e Libertà

Siamo contrari al modo di gestire la cosa pubblica di Silvio Berlusconi. E, pur essendo fermamente contrari allo Stato etico, ribadiamo il nostro disagio e sconcerto per i suoi comportamenti "privati". 
Riteniamo giusto e doveroso che chi ha responsabilità istituzionalie ancor di più, di governo e di guida, debba attenersi a una "condotta decorosa e a comportamenti che non possano nuocere all'immagine o agli interessi delle istituzioni". Un uomo che ha ricevuto la fiducia degli elettori per governare il Paese non può farne strumento delle sue debolezze private. Ma tutto ciò ci pare abbondantemente superato. L'opinione pubblica italiana è disorientata, i media riportano nuove intercettazioni imbarazzanti per chiunque, la cui diffusione rappresenta un inutile dileggio di un Paese quasi arrivato al cupio dissolvi. L'immagine è ferita e la situazione complessiva non è affatto rosea. Anzi.

Ma un problema sentiamo il dovere di porre. La costituzione italiana all'art. 15 recita "La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge". E, sottolineiamo, una società senza privacy non può considerarsi libera. Siamo il Paese più intercettato. Circa 76 intercettazioni ogni 100.000 abitanti. E, ovviamente, con un costo rilevante. 

Detto questo, non possiamo disconoscere la validità di questo prezioso strumento per le indagini su criminali di ogni specie e, ancor di più, nella lotta alla mafia. Siamo fermamente convinti che debbano continuare ad esistere. Ci mancherebbe altro. Ma riteniamo, lo stesso, uno scandalo e una lesione dei diritti fondamentali dell'uomo la pubblicazione di intere discussioni "private" sui giornali e, se non bastasse, anche in tv mimate da attori. 

Questo dovrebbe destare forte indignazione tra i cittadini, tra le forze politiche tutte incluse, e tra la cosiddetta società civile. E una reazione forte e chiara vorremmo venisse anche dalla magistratura, la quale, deve sì poter continuare ad utilizzare le intercettazioni e ogni altro strumento tecnologico, ma ha il dovere, nello stesso tempo, di garantire le libertà e i diritti dei cittadini. Di tutti i cittadini. Nessuno escluso.

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5 commenti:

  1. La magistratura ha l'obbligo di perseguire i reati con tutti i mezzi che le mette a disposizione la legge, compreso le intercettazioni telefoniche e ambientali, che sono strumenti fondamentali alle indagini, ma ha anche l'obbligo di tutelare e fare rispettare la privacy dei cittadini, di tutti i cittadini, compreso gli indagati e non farsi tentare dal gossip. Per quello ci pensano, già abbondantemente, altri.

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  2. Forti con i deboli e deboli con i forti, questo è il principio a cui si ispira oramai lo spirito "Italiota".
    Mi chiedo come mai tanto zelo e tanto garantismo per il politico cialtrone,ladrone e colluso con il peggio della società e di contro assolutamente giustizialisti al limite del linciaggio fisico per i poveracci extrtacomunitari e non che non hanno nulla da contrapporre se non un inutile appello alla "Pietas" che oramai ahimè in italia non esiste più.
    Detto ciò mi rivolgo a chi ha scritto il pezzo precedente invitandolo a guardare la luna e non il dito che la indica.
    Non disperdiamoci quindi in discorsi di lana caprina e vergogniamoci tutti insieme di essere governati e rappresentati da un figuro che adesso non fa più ridere nessuno.

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  3. Caro Mazzara,
    il mio non è un discorso di lana caprina. Il giudice deve essere al disopra delle parti, non deve fare politica. Deve applicare la legge in modo imparziale nei confronti di tutti.
    Un altro discorso è la questione politica.
    Qui concordo perfettamente con te.
    Essere governati da un soggetto che ha perso il contatto con la realtà e il senso morale, che non distingue la cosa pubblica dalla privata è davvero sconsolante e demoralizzante.
    Ed è ancora più sconfortante che gli altri esponenti della sua maggioranza siano talmente ciechi (o meglio assoldati), che continuano ad assecondarlo, giustificarlo e difenderlo.
    A noi comuni cittadini non rimane che un'arma: il voto.
    Disgraziamente, però, all'orizzonte, in questo momento, non riesco a vedere una valida alternativa.
    Da tangentopoli in poi le "nuove" forze politiche di centro e di destra che si sono formate e quelle di sinistra che si sono trasformate, non sono state capaci di formare le nuove leve, di avviare i giovani alla politica (quella con la "P" maiuscola).
    Infatti, i nostri parlamentari hanno l'età media più alta d'Europa e sono talmente abbarbicati ai loro scranni che solo la morte riuscirà a farli cadere (o forse qualche magistrato, ma questo è un altro discorso).

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  4. Sono assolutamente convinta che bisogna distinguere il gossip da contenuti e fatti che hanno una rilevanza pubblica e soprattutto una rilevanza penale!!!! Il problema non è l'abuso di intercettazioni e la pubblicazione delle stesse.I magistrati fanno soltanto il loro dovere applicando la legge e per tale motivo subiscono gli attacchi da parte di tutti coloro che soffrono di BERLUSCONITE!
    Il diritto alla privacy di cui all'art 15 della costituzione va interpretato operando un bilanciamento con il nostro diritto ad essere informati. Inoltre, il diritto alla privacy, che viene definito dalla Corte Costituzionale con la sent. n. 2199, come un diritto che è volto a tutelare "quelle situazioni e vicende strettamente personali e familiari, le quali, anche se verificatesi fuori dal domicilio domestico, non hanno per i terzi un interesse socialmente apprezzabile", risulta attenuato in relazione alla popolarità del soggetto. I contenuti emersi dalle intercettazioni pubblicate dai giornali hanno una grande rilevanza pubblica in esse si può riscontrare "un interesse socialmente apprezzabile", in quanto da queste si evince che è con soldi pubblici che viene pagato il silenzio di chi si occupa di soddisfare i desideri perversi di un premier che "a tempo perso fa il premier"!!E il silenzio, a quanto pare costa caro, viene pagato con appalti alla protezione civile, consulenze con Finmeccanica e con l'assegnazioni di posti verticistici in seno alla guardia di finanza!! La diffusione di tali intercettazioni è tutt'altro che inutile anzi ci permettere di rispondere alla gettonata domanda: "CHE FINE FANNO TANTI SOLDI PUBBLICI?(alcuni di essi sono usati per pagare viaggi ufficiali in Cina al Premier e alla sua bella compagnia costituita da Tarantini&co.); COME VIENE INVESTITO DALL'AZIENDA RAI IL CANONE PAGATO DI TASCA NOSTRA?(la risposta sembrerebbe: scegliendo per condurre il festival ragazze che hanno superato il provino nel letto del premier...ciò risulta conforme ad un'ottica aziendalistica!! )".

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  5. Il problema vero non è intercettazioni si o no ma,secondo me, è quello della pubblicazione delle stesse ancor prima di un rinvio a giudizio e della totalità delle stesse, anche quelle che non riguardano l'eventuale procedimento.
    A questo punto chi sono i responsabili; i giornalisti che venendone in possesso in maniera illecita le pubblicano e chi all'interno degli operatori di giustizia le fa uscire (magari dietro compenso).
    Chi è veramente responsabile? Credo tutti e due.
    Se fosse solo il Procuratore il responsabile, e quindi punito, a nome tutto l'ufficio credo che la fuga di notizie si ridurrebbe in maniera notevole.
    E' così difficile attuare un sistema che eviti tutto ciò, non credo, ma si sa le cose semplici non possono essere attuate tutto deve essere complesso e difficile per far si che ognuno faccia quello che vuole.
    Meditate gente, meditate.
    GIUSEPPE A.

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